2021

osteointegrazione impianti dentali

Osteointegrazione impianti dentali

Osteointegrazione impianti dentali: cos’è? Salute Indice Osteointegrazione impianti dentali: cos’è? Con osteointegrazione si intende l’unione tra osso e impianto dentale.  In particolare, l’osteointegrazione di impianti dentali si riferisce al processo biologico attraverso cui gli impianti osteointegrati si uniscono perfettamente all’osso mandibolare. L’osteointegrazione è un aspetto essenziale nell’implantologia che denota buona riuscita dell’intervento chirurgico. Un’osteointegrazione corretta è essenziale per assicurare la permanenza degli impianti dentali. Infatti, garantisce la lunga durata e la stabilità degli impianti dentali.  Gli impianti dentali sono la soluzione migliore, perché imitano le funzionalità e la forza di un dente naturale.  Excursus storico  Osteointegrazione è un termine coniato alla fine degli anni sessanta da, professore di biologia applicata Per-Ingvar Brånemark.  Il professore ha scoperto questa tecnica per caso nel 1952. Stava utilizzando camere di impianto in titanio per studiare il flusso di sangue nelle ossa dei conigli. Una volta concluso lo studio e arrivato il tempo di rimuovere le camere di titanio, il professore non è stato in grado di rimuoverle in quanto si erano fuse con l’osso. A cosa serve l’osteointegrazione? Facciamo prima una breve digressione sull’implantologia. Ricorriamo all’implantologia per sostituire denti mancanti con radici artificiali in titanio, ossia con impianti dentali. Per poter effettuare il corretto inserimento degli impianti dentali, però, deve essere presente sufficiente osso mandibolare.  Se l’osso mandibolare non è abbastanza, facciamo ricorso alla ricostruzione dell’osso dentale, ossia alla rigenerazione ossea dentale.  Di norma, gli impianti dentali sono realizzati in titanio. Scegliamo questo materiale perché è biocompatibile, ha ottime caratteristiche strutturali, è estremamente leggero, non va incontro a corrosione, ha un’elasticità simile al tessuto osseo ed è idoneo a integrarsi perfettamente con l’osso scongiurando i rigetti.  Il processo di osteointegrazione impianti dentali Questo procedimento deve essere effettuato da professionisti. Sono due i fattori che giocano un ruolo fondamentale nel processo di osteointegrazione: la stabilità primaria e la stabilità secondaria. La stabilità primaria è una stabilità meccanica. Ossia è la stabilità che un impianto raggiunge subito dopo essere stato posizionato nell’osso. Dopo 3-4 mesi, concluso il processo di osteointegrazione, non si parla più di stabilità primaria. Infatti, “osteointegrazione” denota il processo di integrazione dell’impianto con l’osso. Quest’ultimo inizia a crescere intorno all’impianto appena inserito fino a quando non lo ingloba al suo interno.  La stabilità secondaria, invece, è il risultato del processo di guarigione correlato alla formazione di nuovo tessuto osseo e al suo rimodellamento a contatto con la superficie implantare. Le fasi del processo di osteointegrazione impianti dentali Il processo di osteointegrazione può essere suddiviso in 5 fasi: preparazione emostasi infiammazione proliferazione rimodellamento. La preparazione Il dentista, prima di inserire l’impianto, deve creare lo spazio necessario nell’osso per ospitare la radice in titanio. Vengono utilizzate delle frese della stessa grandezza dell’impianto così da asportare la minor quantità possibile di osso.  L’emostasi Una volta creato lo spazio nell’osso, il medico continua praticando un foro nel sito dell’impianto e il perno in titanio viene messo in contatto con l’osso mascellare.  Una volta fatto il foro, i vasi sanguigni si rompono causando una piccola emorragia. Si tratta di una risposta naturale essenziale per iniziare la guarigione.  Il siero che fuoriesce dai vasi sanguigni inizia, entro pochi minuti, ad aderire alla superficie dell’impianto in titanio. Nel frattempo, cominciano a guarire da soli anche i vasi sanguigni. L’infiammazione Dopo qualche ora dall’intervento, le cellule responsabili della funzione immunitaria del corpo, vengono rilasciate per pulire la materia ossea scheggiata, i tessuti e i batteri orali dalla ferita. I leucociti polimorfonucleati (cellule essenziali per il funzionamento del sistema immunitario del corpo umano) iniziano a uccidere i batteri rilasciando ossigeno ed enzimi.  La proliferazione Alcuni giorni dopo l’intervento, cominciano a crearsi nuovi vasi sanguigni che vengono integrati dalla rete vascolare esistente.  Viene ripristinato l’apporto di ossigeno consentendo l’inizio della guarigione dell’osso.  Circa 1 settimana dopo l’intervento, comincia la formazione di nuovo tessuto osseo che collega l’osso mascellare e l’impianto. Il rimodellamento Poche settimane dopo l’intervento, comincia a rimodellarsi la nuova struttura ossea. Di norma, questo rimodellamento avviene attraverso strutture ossee che si collegano al perno in titanio ad angolo retto. Col passare dei mesi, si crea una struttura ossea forte che permette al dente impiantato di essere pienamente funzionale.  I tempi di osteointegrazione impianti dentali I tempi possono dipendere da vari fattori, ma, solitamente, vanno dai 3 ai 4 mesi per l’arcata inferiore e dai 5 ai 7 mesi per l’arcata superiore. La durata diversa di completamento del processo di osteointegrazione dipende dal fatto che l’osso mandibolare è più compatto di quello mascellare. Dunque, fornisce un maggior supporto. È meglio non applicare subito le protesi, capsule o ponti, per aumentare la possibilità di riuscita dell’osteointegrazione. Consigliamo di aspettare per dar tempo agli impianti di integrarsi all’osso mandibolare. Esistono, però, gli impianti a carico immediato. È una tecnica che permette di applicare le protesi fisse subito dopo l’inserimento degli impianti. Se l’osteointegrazione impianti dentali non avviene? Se l’impianto non si integrasse perfettamente all’osso,  cioè se non avvenisse l’osteointegrazione impianti, parliamo di fallimento degli impianti dentali.  Il fallimento può dipendere da: inesperienza o scarsa preparazione del chirurgo, uso di materiali di scarsa qualità, mancanza di sterilità o igiene durante l’intervento.   Precisiamo che non esiste il rigetto in implantologia. Infatti, il fallimento degli impianti dentali dipende da uno dei fattori sopraelencati e non dall’incapacità dell’osso di integrarsi con l’impianto.  Osteointegrazione e alimentazione All’osteointegrazione impianti dentali concorrono vari fattori: successo dell’intervento chirurgico, qualità e quantità dell’osso a disposizione e condizioni di salute generali del paziente. Ci riferiamo anche all’alimentazione. I principali micronutrienti che favoriscono gli impianti dentali sono:  vitamina D. Stimola la crescita, la mineralizzazione e il corretto mantenimento dei denti. magnesio. È fondamentale per l’assorbimento del calcio  fluoruri. Favoriscono la formazione delle ossa supportando la mineralizzazione dei denti resveratrolo. Stimola la formazione ossea  vitamina C. Concorre alla normale funzione di ossa e denti  calcio. È ampiamente dimostrata la sua correlazione positiva con la salute dei denti potassio. Contribuisce alla salute dei denti   zinco. Concorre alla formazione e alla salute delle ossa e dei denti   Una dieta ricca di questi nutrienti contribuisce alla salute delle

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Limatura denti

Limatura denti: cos’è? Salute Indice Limatura denti: cos’è?  La limatura dei denti è una tecnica ortodontica indolore di rimodellamento dentale. Può risolvere sia problemi estetici sia funzionali.  Limatura denti a scopo estetico In caso di Limatura dei denti a scopo estetico, il paziente si sottopone alla limatura denti per cambiarne la forma o le dimensioni. Può capitare che i denti non siano uguali tra di loro. Ciò non ha conseguenze dal punto di vista funzionale. Ma può dar luogo a disagio o imbarazzo in quei pazienti che vorrebbero una dentatura più armonica. Ecco che allora possono ricorrere al rimodellamento dentale. Limatura denti: problematiche funzionali che risolve La Limatura Denti viene effettuata anche per risolvere problematiche funzionali. Infatti, limare i denti consente di: migliorare la chiusura del morso in caso denti superiori e inferiori abbiano dimensioni differenti avvicinare tra loro denti che non sono vicini per via della loro forma particolare allineare i denti senza effettuare estrazioni in caso di moderato affollamento dentale (il cosiddetto stripping dentale) Quando limare i denti? Di norma si ricorre alla limatura denti in caso di aggiunta di protesi e rivestimenti.  Parliamo di faccette dentali e corone dentali. Faccette e Limatura dei Denti È necessario limare i denti naturali per applicare le faccette estetiche? La risposta è no.  Ormai, infatti, è possibile lavorare la ceramica in spessori molto sottili. Questo consente di applicare le faccette senza limare i denti naturali.  Devono, però, sussistere le condizioni necessarie. La prima condizione tra tutte è che i denti siano perfettamente allineati.  Se, tuttavia, i denti sono accavallati, storti o scuri, può essere necessario ricorrere alla limatura dei denti per l’applicazione delle faccette.  Denti Accavallati La Limatura Denti crea gli spazi necessari all’applicazione delle faccette.  Denti storti In questa ipotesi, può non rendersi necessaria la limatura.  Si può evitare, infatti, di ricorrere alla limatura se è possibile anteporre un apparecchio all’applicazione delle faccette dentali che allinei i denti naturali.  Denti Scuri Se i denti sono scuri e il paziente vuole ottenere un sorriso bianco, la limatura potrebbe essere condizione necessaria. Inoltre, lo spessore delle faccette deve essere maggiore.  Può non rendersi necessaria la limatura se il paziente effettua uno sbiancamento dentale prima dell’applicazione delle faccette.  Limatura Denti per inserimento di capsule dentali In passato, per poter incapsulare un dente era necessario che venisse limato fino a diventare un moncone. Venivano limati tutti i lati del dente mantenendo solo la parte centrale che fungeva da supporto per la capsula.  Oggi, invece, grazie ai nuovi materiali di cui sono costituite le capsule, è possibile limare pochissimo il dente.  Come limare i denti? Innanzitutto, come abbiamo detto all’inizio, la limatura dei denti è una tecnica indolore.  Non viene, quindi, effettuata l’anestesia.  Intervenendo in superficie, infatti, la porzione di smalto interessata non è innervata.  La procedura consiste nel limare una quantità di smalto normalmente compresa tra 0,1 e 0,5 mm.  A seconda, poi, delle caratteristiche del dente e della situazione in cui si interviene, queste misure possono cambiare.  La scelta di quanto limare un dente viene presa dall’odontoiatra dopo aver eseguito una radiografia dentale. Questa ha, per l’appunto, lo scopo di misurare lo spessore dello smalto.. La procedura La rimozione dello smalto può essere effettuata manualmente o meccanicamente.  Alla fine di entrambi i tipi di procedura, viene effettuata la lucidatura delle superfici con apposite striscette e può essere applicato del fluoro per ridurre la sensibilità. Rimozione manuale  L’odontoiatra utilizza una lima e una carta abrasiva con granulometria decrescente. Rimozione meccanica L’odontoiatra usa una fresa diamantata o un disco. Questa tecnica viene utilizzata soprattutto nel caso in cui sia necessario rimuovere una grande quantità di smalto.  I vantaggi della limatura  Prima di tutto, questa tecnica indolore può evitare il ricorso a estrazioni di denti in caso di moderato affollamento dentale.  La limatura dei denti permette, poi, di eliminare le macchie che si erano create come conseguenza del mal posizionamento dei denti.  In sintesi, la limatura dei denti permette di ottenere facilmente omogeneità nell’aspetto.  Consente, inoltre, di ristabilire la piena funzionalità dei denti senza ricorrere a procedure troppo invasive. Esistono controindicazioni alla limatura dei denti? Innanzitutto, l’odontoiatra deve attenersi a regole e protocolli precisi al fine di evitare complicanze.  La rimozione dello smalto, poi, non è una tecnica consigliata nel caso in cui i denti non abbiano una quantità di smalto sufficiente o abbiano difetti di formazione dello smalto.  Ci stiamo riferendo all’ipoplasia, ossia la mancanza parziale o totale dello smalto dei denti.  Inoltre, la limatura dei denti può causare un’eccessiva sensibilità dentale al caldo o al freddo riducendo lo spessore dello smalto che riveste il dente.  Infine, la cosa più importante da ricordare è che la limatura è una tecnica irreversibile: una volta che si lima il dente, non può più essere riportato allo stato precedente. Cosa fare dopo la limatura? Consigliamo, in primo luogo, di utilizzare un dentifricio al fluoro per rinforzare lo smalto dei denti e per rimineralizzarli.  Inoltre, è necessario dedicare particolare cura all’igiene orale onde evitare il formarsi di carie, macchie dentali o il sorgere di problemi a carico delle gengive.  Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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Cervicale e denti: possono essere collegati?

Come sono collegati denti e cervicale? Salute Indice Come sono collegati denti e cervicale? Cervicale e denti sono collegati tra loro da catene muscolari. Come tutte le altre parti dello scheletro umano. Nello specifico, la mandibola è collegata al cranio da due articolazioni, chiamate temporo-mandibolari. Queste ci permettono di masticare, parlare e deglutire. L’occlusione dentale è il modo in cui i denti dell’arcata superiore e dell’arcata inferiore si chiudono tra loro. Occlusione ed elasticità muscolare influiscono sulla stabilità e sull’equilibrio dei muscoli masticatori. Si parla di malocclusione dentale nel caso in cui siamo di fronte ad un allineamento scorretto tra l’arcata superiore dei denti e l’arcata inferiore. In poche parole quando siamo nella situazione in cui i denti delle due arcate non combaciano. Anche solo la mancanza o il malposizionamento di un dente può modificare i movimenti della masticazione e interferire, così, col resto delle articolazioni.  È possibile che la malocclusione favorisca l’insorgere del Disordine Cranio Cervico Mandibolare e del dolore cervicale a esso associato. Per capire se la causa del dolore cervicale è dovuta a un problema ai denti o ad altri disturbi, è necessario sottoporsi a una visita medica.  Cominciamo, in primis, a vedere cos’è la cervicalgia. Dolore alla cervicale: cos’è? Quando parliamo di cervicalgia intendiamo uno stato di tensione della muscolatura del collo. Ossia l’infiammazione delle ultime sette vertebre che collegano il collo alla testa e ne permettono i movimenti. Il dolore può essere più o meno esteso, in quanto può arrivare a interessare anche le spalle, e può essere accompagnato da altri sintomi. Tra i più frequenti abbiamo mal di testa, vertigini, nausea e disturbi sensoriali. Il dolore cervicale può dipendere da diversi diversi fattori: predisposizione genetica  colpi di freddo bruschi movimenti del collo postura scorretta (qui il nostro articolo su denti e postura) malocclusione o bruxismo artrosi Spesso, si tende a voler lenire il dolore quanto prima e dunque si ricorre all’assunzione di farmaci senza indagare sulle cause profonde del dolore cervicale che possono essere diagnosticate e corrette. Stiamo parlando anche di cause legate all’odontoiatria. Può, dunque, esserci un rapporto diretto tra cervicale e mal di denti. Per scoprirlo è necessario sottoporsi a un’accurata visita dentale che possa stabilire se la causa del dolore cervicale dipenda da un problema alla dentatura o da disturbi di altro genere. Legame tra cervicale e denti Come già accennato, una delle cause della cervicalgia può essere un problema all’articolazione temporo-mandibolare. In particolare, fattore determinante per il dolore cervicale può essere la malocclusione.  Infatti, se i muscoli responsabili dei movimenti mandibolari di apertura e chiusura non si muovono in maniera simmetrica, la mandibola si ritroverà a lavorare sbilanciata. Portando a conseguenza negative su tutti i muscoli e i nervi interessati che rimangono contratti. La contrattura si ripercuoterà, poi, sui muscoli limitrofi e, di riflesso, sui nervi presenti nella zona cervicale. Inoltre, anche il bruxismo può essere causa di dolore cervicale. In sintesi Ricapitolando ciò che abbiamo detto finora sul legame tra cervicale e dolore ai denti:  i denti, in particolare i muscoli della mandibola, possono contribuire all’insorgere della cervicalgia. la mandibola, di norma, si muove senza inficiare le strutture e i muscoli circostanti. Ma può capitare che i muscoli mandibolari lavorino male e rimangano contratti e rigidi anche per breve tempo. i muscoli mandibolari rimangono contratti quando siamo di fronte a una malocclusione, ossia una cattiva chiusura dei denti. La mandibola è l’unico osso che ha la necessità di muoversi in modo simmetrico: qualora questo non accada, la mandibola si troverà a lavorare più da una parte e tutta la muscolatura mandibolare ne risentirà, contraendosi. la contrazione della muscolatura mandibolare avrà ripercussioni sui muscoli collegati e, quindi, sui muscoli e i nervi presenti nella zona cervicale, provocando la cervicalgia. anche il bruxismo può portare al dolore cervicale, in quanto anche questo disturbo comporta una contrazione lunga della muscolatura della mandibola. Cervicale e denti: in breve, le cause della cervicalgia legate a problemi di dentatura sono 2:  la malocclusione il bruxismo Mal di denti e cervicale: come arrivare alla giusta diagnosi Per poter risolvere il dolore alla cervicale causato da problemi ai denti, è necessario arrivare alla corretta diagnosi. Solo un medico specialista è in grado di individuare le esatte localizzazione e natura del dolore: solitamente un ortopedico o un fisiatra attraverso radiografia, TAC, risonanza magnetica o elettromiografia. Ma anche un dentista o uno gnatologo possono giungere a una corretta diagnosi, nel caso in cui sospettino una correlazione tra dentatura e dolore cervicale. Quando si trovano di fronte a una malocclusione e alla manifestazione di sintomi dolorosi, allora possono ragionevolmente ascrivere il dolore cervicale a un disturbo temporo-mandibolare. Quali sono i rimedi? Finora abbiamo visto il legame tra cervicale e denti, le cause della cervicalgia dovute a problemi ai denti, cosa siano la cervicalgia e la malocclusione e come si arriva alla giusta diagnosi. Ma quali sono i rimedi al binomio cervicale mal di denti? Per risolvere la malocclusione e di conseguenza il dolore alla cervicale, ci sono varie strade percorribili: terapia ortodontica con apparecchio fisso o mobile estrazione dei denti che creano affollamento correzione delle abitudini che danneggiano le arcate (con bite o apparecchi passivi) trattamenti chirurgici per la riduzione o l’allungamento dell’osso mandibolare Nel caso in cui la malocclusione che genera la cervicalgia sia dovuta alla mancanza di denti, il consiglio è quello di pianificare un percorso di cura basato sull’implantologia a carico immediato. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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Ipersensibilità dentale

Come si cura l’ipersensibilità dentale? Salute Indice L’Ipersensibilità Dentale è una delle problematiche dentistiche che vengono riferite dai pazienti in modo più frequente. Il problema dei denti sensibili si verifica a causa dell’esposizione della dentina a stimoli termici, chimici o osmotici. Questa esposizione è causa di estrema sensibilità e dolore. Ma che cos’è la dentina? È la parte della struttura del dente che si trova direttamente sotto lo smalto dentale. L’ipersensibilità dentinale è detta anche sensibilità dentinale. Chi ne soffre può accusare un importante limitazione alla qualità generale della vita. Proprio a causa del dolore, che può colpire mentre si fa qualcosa di routine come mangiare qualcosa di freddo o caldo, e il cattivo aspetto estetico. Ipersensibilità dentale cause e fattori La causa di ipersensibilità dentale è l’esposizione della dentina. A sua volta l’esposizione dentinale può avere diverse cause e fattori alla sua origine tra le quali ricordiamo: gengive scoperte spazzolamento dei denti troppo aggressivo recessione gengivale parodontite denti rotti bruxismo placca e tartaro Vi sono anche alcune operazioni dentistiche che possono portare forte sensibilità ai denti. Stiamo parlando ad esempio di otturazioni o inserimento di corone dentali. Tuttavia è bene ricordare che se questa fosse la sola causa di ipersensibilità dentale, il problema tende a risolversi entro un mese dall’intervento. Diagnosi di sensibilità ai denti Per poter affrontare un percorso terapeutico corretto al fine di risolvere l’ipersensibilità dentinale, è importante il giusto approccio diagnostico. In questo modo possiamo verificare l’esatta causa di sensibilità dentale e lavorare correttamente al problema. La diagnosi di sensibilità ai denti inizia con l’anamnesi. Il dentista raccoglie tutte le informazioni utili dal paziente come ad esempio: durata del dolore intensità del dolore fattori esterni che incidono sul dolore Lo specialista odontoiatra, inoltre può utilizzare alcuni strumenti utili alla diagnosi. Strumenti che emettono un getto d’aria o di acqua fredda sul dente sensibile per valutare se questo incide sull’intensità del dolore. Una volta appurata la causa e il tipo di problema di ipersensibilità al dente, è possibile impostare il piano di cura. Trattamento dell’ipersensibilità dentale L’ipersensibilità dentale è possibile risolverla in diversi modi, a seconda anche del problema che vi sta alla base. Tra le operazioni da fare abbiamo ad esempio la rimozione dei fattori che concorrono alla forte sensibilità del dente. I consigli in questo caso sono quello di eliminare cibi troppo acidi dalla dieta, modificare lo spazzolino e lo stile di spazzolamento, oppure anche correggere problemi di occlusione e masticazione. Se questo non bastasse e la sensibilità dei denti è molto forte, possiamo ricorre ad agenti desensibilizzanti. Vi sono diversi prodotti di questo tipo. Vengono suddivisi in base al tipo di utilizzo che viene fatto, se casalingo o professionale in studio dentistico. Agenti desensibilizzanti da casa per ipersensibilità dentale Si tratta del metodo più semplice per trattare una minima sensibilità dentale. Questo perché può essere applicato in autonomia a casa propria. Sempre ovviamente su consiglio ed indicazione del medico curante. In genere questo tipo di prodotti per risolvere il problema dei denti molto sensibili sono in forma di: dentifrici desensibilizzanti collutori chewingum polveri Trattamento in clinica dentistica Questo metodo di trattamento dell’ipersensibilità dentale è sicuramente più efficace, ma è più costoso perché viene fatto in modo mirato sui denti sensibili. A differenza del prodotto casalingo che di solito copre tutta la dentatura. Per questo motivo viene consigliato soprattutto nei casi di forte sensibilità ai denti, con dolore fastidioso e perdurante. Come funziona? Il dentista utilizza dei prodotti a base di nitrato di potassio o fluoruro di sodio al 2%, oppure ancora ossalati o agenti leganti dentinali. Tutti questi agenti desensibilizzanti, lavorano sigillando i tubuli dentinali oppure interrompendo il segnale di impulso nervoso che è causa di dolore dentinale. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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bite dentale

Bite Dentale

A cosa serve il bite mandibolare? Salute Indice A cosa Serve il Bite Mandibolare? Il Bite dentale è un apparecchio utilizzato in Ortodonzia per risolvere o alleviare problemi quali il Bruxismo o la Malocclusione. In questo articolo vi vogliamo parlare del bite per i denti: cos’è, quando è raccomandato usarlo e quali problemi risolve? Tutta una serie di problemi fisici, come cefalea, mal di testa, dolore cervicale o vertigini, potrebbero essere legati al sistema masticatorio. Il bite potrebbe risolvere i vostri problemi, ovviamente dopo una accurata Visita Specialistica Odontoiatrica o gnatologica. Approfondiamo l’argomento con gli esperti del Centro Dentistico Milano Unisalus. Cos’è il bite? Il Bite viene utilizzato soprattutto durante il riposo notturno ed è uno strumento usato per correggere la chiusura delle arcate dei denti.  Possiamo dire che il Bite dentale è uno dei principali apparecchi ortodontici mobili che ricopre l’arcata dentaria della mascella, ossia l’arcata superiore e l’arcata dentale della mandibola, quindi l’arcata inferiore. Dove deve essere posizionato il bite dentale? Il bite per denti deve essere posizionato tra le due arcate dentali per il periodo di tempo deciso dal medico in base alle patologie riscontrate.  Apparecchio bite: com’è fatto? Il bite è una mascherina occlusale in resina acrilica, modellata sulla forma dell’arcata dentale.  La finalità del bite dentale si concretizza posizionandolo sulla stessa arcata, così da creare una sorta di cuscinetto ammortizzatore che protegge: i denti in caso di bruxismo l’articolazione, qualora si sia in presenza di disturbi temporo-mandibolari Essendo facilmente rimovibile, il paziente può inserirlo e toglierlo senza difficoltà. Come si pulisce il bite dentale? La pulizia del bite deve essere costante e approfondita. Il bite dentale deve essere lavato prima e dopo l’utilizzo con lo spazzolino da denti e il dentifricio. Successivamente, l’apparecchio va immerso per 10 minuti nel collutorio. Dopodiché, deve essere sciacquato sotto abbondante acqua corrente, asciugato e riposto nella sua custodia di plastica non chiusa per evitare che proliferino i batteri.  Raccomandiamo di effettuare una pulizia profonda ogni 2 settimane. Come? Mettendo il bite dentale dentro un bicchiere colmo di acqua, collutorio e un cucchiaio di bicarbonato di sodio.  Funzione del bite odontoiatrico La funzione del bite dentale è quella di risolvere i problemi legati a: digrignamento o bruxismo (in questo caso basta un bite notturno per l’arcata superiore) dislocazione mandibolare malocclusione dentale russamento disturbi della postura dolori all’apparato muscolo-scheletrico riposizionamento condilo-mandibolare In generale, il bite dentale viene consigliato per risolvere i problemi legati all’apparato masticatorio ma, ripristinando il corretto rapporto spaziale tra le arcate dentali, favorisce anche un riallineamento posturale, risolvendo numerosi disturbi quali cervicalgie e cefalee.  Il bite dentale ha lo scopo di aiutare l’arcata dentaria superiore e l’arcata dentaria inferiore a posizionarsi correttamente.  I Bite: uno per ogni problema Esistono diverse forme di bite per denti a seconda delle problematiche che sono chiamati a risolvere. Vediamo nel dettaglio la casistica.  Russamento Il bite dentale per risolvere il fastidioso problema del russamento è composto da due mascherine gemelle che portano la mandibola in una posizione tale da eliminare le ostruzioni dell’aria tra il naso e la laringe. Bruxismo Per risolvere il bruxismo occorre usare una placca per l’arcata superiore che permette di rilassare i muscoli mandibolari e di non frizionare i denti. Questo tipo di bite è un buon rimedio in quanto permette di: mantenere il corretto spazio occlusale scaricare la forza esercitata dai muscoli sulla placca di resina piuttosto che sui denti rilassare i muscoli mandibolari e cervicali preservare lo stato dei denti e non aggravare il loro deterioramento Riposizionamento condilo-mandibolare In questo caso si parla di Bite ortotico, poiché ha funzione ortopedica. Questo tipo di bite permette di riposizionare la mandibola nella sua corretta posizione, oltre a decontrarre la muscolatura. Serve per correggere le dislocazioni mandibolari. Bite dentale notturno È il medico che decide se il bite dentale sia da tenere tutto il giorno o se sia da indossare prima di andare a dormire (bite notturno). La scelta dello specialista dipende da una serie di elementi, come la natura e l’entità del problema del paziente (ad esempio, il tipo di malocclusione o il grado di bruxismo).   Il digrignamento involontario dei denti avviene, per lo più, mentre si dorme. Questo problema può causare non solo problemi allo smalto e un’aumentata sensibilità dentale, ma anche microfratture, predisponendo alle carie e portando potenzialmente anche alla caduta dei denti. Spesso il bite dentale notturno non allinea solo i denti delle due arcate alleggerendo, così, le tensioni mandibolari, ma contrasta anche il problema del russamento. Sovente, infatti, chi russa in assenza di altre patologie, lo fa perché tende a respirare con la bocca aperta o con un serraglio sbagliato delle arcate che provoca l’ostruzione dei flussi d’aria tra naso e laringe. Dunque, indossare il bite notturno vuol dire contrastare questo ulteriore disturbo.  Riposizionamento mandibolare con il bite notturno Il medico può anche operare un riposizionamento mandibolare attraverso l’utilizzo di un bite dentale notturno realizzato su misura, migliorando la sintomatologia legata a questa disfunzione. Si tratta, però, solo di un mantenimento temporaneo e non una cura definitiva.  Bite ai denti: benefici  I benefici del bite dentale sono vari: protegge e riabilita l’articolazione temporo-mandibolare protegge i denti dall’usura dovuta al digrignamento/serramento  scongiura la recidiva se utilizzato come apparecchio di contenzione dei denti dopo l’allineamento con il trattamento ortodontico. In questo caso, inizialmente il bite dovrà essere indossato giorno e notte rilassa i muscoli masticatori che mediante le catene neuromuscolari influenzano la postura risolve cervicalgie, mal di schiena e mal di testa; disturbi legati a tensioni neuromuscolari dei masticatori. Controindicazioni del bite ortodontico Innanzitutto, evitate prodotti di scarsa qualità facendovi attrarre dai costi bassi Inizialmente, poi, il bite potrebbe creare un po’ di fastidio e nausea. Ma, appena il bite si adatterà perfettamente alla vostra bocca, questi disagi scompariranno.  Potrebbero comparire anche dei lievi mal di testa i primi tempi. Questo potrebbe succedere perché, riallineando i denti, si riassesteranno anche le ossa temporali. Ma anche questo fastidio sparirà del tutto nel giro di poco tempo.  Altro inconveniente che potrebbe accadere è un’eccessiva salivazione. Infatti, il bite

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Impianto a carico immediato

Come funziona l’impianto a carico immediato? Salute Indice Come funziona l’impianto a carico immediato?   Per impianto a carico immediato intendiamo una tecnica riferita all’implantologia, grazie alla quale possiamo innestare un impianto dentale definitivo nel giro di 24 ore.  L’Implantologia a carico immediato ha grandi vantaggi per il paziente, ma non sempre è possibile adottare questa tecnica.  Vedremo più avanti quali sono le condizioni necessarie affinché una persona possa usufruire dei vantaggi dell’impianto a carico immediato.  In una situazione “normale” e a seconda dell’indicazione del Dentista, possono essere necessari dai 3 ai 12 mesi per completare un impianto dentale. Questo comporta diverse sedute dal dentista, che divide il trattamento in più parti.  Gli impianti a carico immediato, quando indicati, offrono l’opportunità di accorciare enormemente il tempo necessario per completare il lavoro, con enormi vantaggi per il paziente, ma anche per l’odontoiatra.  Che cos’è il carico immediato? Si parla di impianto a carico immediato quando un impianto viene inserito in contemporanea all’estrazione del dente naturale. Possiamo definirlo anche impianto a carico immediato, le cui prime tecniche si sono avute già alla fine degli anni 70’. Solo alcuni pazienti, previa visita medica dal dentista, possono ottenere implantologia dentale a carico immediato.  Come funziona l’impianto a carico immediato? L’impianto a carico immediato altrimenti noto come “funzione immediata”, prevede il posizionamento dell’impianto in circa 24 ore.  Per i pazienti edentuli (senza denti in almeno un’intera arcata), si utilizza una tecnica definita all-on-four, con il posizionamento di solo 4 impianti per ricostruire l’intera arcata. In alcuni casi, vengono utilizzati sei impianti e la tecnica viene chiamata all-on-six. L’impianto all on four è quello più comune e prevede l’innesto di due impianti verticali nella parte frontale dei denti e due impianti inclinati all’altezza dei premolari. Che benefici comporta l’impianto a carico immediato? Abbiamo già detto che il primo beneficio dell’impianto a carico immediato è la tempistica. Infatti la procedura si risolve in circa 24 ore.  Questo significa che il tempo tra l’estrazione e l’innesto dell’impianto è praticamente immediato e per questo motivo il paziente rimane con il “buco” dell’estrazione per un lasso di tempo limitatissimo, con tutti i benefici del caso.  Inoltre, gli impianti a carico immediato non necessitano di diverse sedute come nella normale implantologia, quindi il flusso chirurgico si riduce a una sola operazione.  Quando è possibile fare un carico immediato? Il carico immediato in implantologia non è sempre attuabile. Sarà il dentista a valutare la tua situazione, ma ci sono delle condizioni assolutamente necessarie affinché l’impianto a carico immediato vada a buon fine. Tra queste ricordiamo: densità e qualità dell’osso dentale stabilità primaria dell’impianto gengive sane e con buon supporto totale assenza di bruxismo o altro tipo di Malocclusioni Dentali La valutazione del paziente da parte del medico è molto importante per il successo del carico immediato.  L’importanza della densità ossea Per poter posizionare denti fissi a carico immediato è molto importante valutare la densità ossea nel sito dove si deve inserire l’impianto.  Laddove non c’è sufficiente densità dell’osso, non è possibile ottenere la tecnica di implantologia immediata. Non è possibile nemmeno effettuando attività di rigenerazione ossea dentale. Per verificare la densità di osso, il dentista potrebbe chiederti di eseguire una tomografia computerizzata. In caso di mancanza di osso dentale ti verrà indicata la soluzione più adatta al tuo caso che può comportare anche un intervento di rigenerazione ossea dentale o comunque l’innesto di un impianto senza la possibilità di carico immediato. Eventuali complicanze Non ci sono grosse complicanze nell’eseguire il carico immediato. Sicuramente, bisogna attenersi alle indicazioni del dentista che deve valutare il tuo caso per capire se questa tecnica può andare a buon fine.  Eventuali complicanze possono essere quelle canoniche di un qualsiasi altro impianto.  Per quanto concerne l’impianto carico immediato, in alcuni casi è possibile avere una frattura della protesi dentale o un allentamento della vite del moncone dovuto alla guarigione gengivale.  Sono però tutte complicanze di facile risoluzione, dato che basta aggiustare la protesi o sistemare le viti, senza che questo intacchi il lavoro svolto dal dentista.  Carico Immediato a Milano Per sapere i costi e se un impianto a carico immediato a Milano è indicato nel tuo caso, puoi prenotare una prima visita senza impegno presso il Centro Dentistico Unisalus di Milano. Si trova in via Gustavo Fara 39, a pochi passi dalla stazione centrale. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale per Impianto a Carico Immediato con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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edentulia

Edentulia

A Cosa Serve la Visita Geriatrica: approfondimento sulla Salute degli Anziani Salute Indice L’Edentulia è una condizione debilitante e irreversibile per la quale un paziente si trova senza alcun dente in bocca. In questo caso parliamo di Edentulia Totale. Possiamo risolverla con diversi tipi di impianti dentali e laddove necessario dovremmo ricorrere alla rigenerazione ossea. Sebbene parliamo di Edentulismo nel caso in cui si abbia la mancanza completa dei denti nella nostra bocca, possiamo anche definire Edentulia parziale quella che coinvolge solo una parte di essi. Nonostante la prevalenza della perdita completa dei denti sia diminuita nel corso degli ultimi anni, questa problematica rimane una delle principali malattie orali in tutto il mondo. Soprattutto nelle persone più anziane e in maniera indifferente tra uomini e donne, sebbene in alcuni paesi siano più colpite le donne. In ogni caso, ci sono variazioni di dati sia tra paesi diversi del mondo che all’interno di uno stesso paese come l’Italia Quali fattori incidono sull’Edentulia? Sappiamo che ci sono diversi fattori che vanno a incidere sulle probabilità di soffrire di Edentulismo. Alcuni fattori che possono incidere sull’Edentulia sono, ad esempio: istruzione condizioni economiche stili di vita accesso all’informazione (es. internet) credenze popolari avversione alle cure dentali copertura assicurativa del paziente edentulo Gli studi dimostrano che l’Edentulia è strettamente associata a fattori di tipo sociale ed economico e trova maggior diffusione nei paesi poveri e tra le donne. Per fortuna l’Edentulismo, nonostante sia una condizione irreversibile, si può curare grazie all’uso delle protesi dentarie. Infatti, la maggior parte delle persone sdentate sono anziani che indossano protesi complete in una o entrambe le mascelle. Cos’è l’Edentulismo totale? Ci riferiamo all’Edentulismo totale nel momento in cui, per diverse cause, ci troviamo a non avere più denti in bocca. Questa condizione è irreversibile e il problema va trattato con protesi o impianti dentali. Nei casi più gravi sarà necessario ricorrere prima ad un intervento di rigenerazione ossea dentale. Cos’è l’Edentulia parziale Sebbene la parola Edentulia indichi la completa mancanza di denti nella bocca, con il termine Edentulia parziale, stiamo indicando la mancanza di molti denti (non tutti). L’Edentulismo parziale solitamente precede quello totale. Le cause della forma parziale sono alcune condizioni patologiche della bocca quali gengivite o parodontite non tempestivamente curate. L’impatto dell’Edentulia sulla bocca L’Edentulia parziale o totale ha un forte impatto sulla salute della nostra bocca, ma anche sullo stato di salute generale. Soprattutto quella totale può portare anche ad una perdita ossea. Questo accada quando non risolviamo velocemente il problema della mancanza dei denti con una protesi. Come detto in precedenza, la perdita di osso, ci “costringerà” ad un intervento di rigenerazione ossea dentale. L’impatto sulla salute della bocca del paziente edentulo può essere molto negativo. Ovviamente la mancanza di tutti i denti o la maggior parte (Edentulismo parziale), incide sul modo di alimentarsi e sulla masticazione. La dieta sarà prevalentemente composta da cibi liquidi, facendoci così avere difficoltà a inserire nel nostro organismo una serie di nutrienti utili al corpo umano. Un altro punto negativo relativo alla mancanza dei denti è un cambio, anche sostanziale, della fisionomia del viso. Infatti un Edentulia totale, se non trattata con tempestiva porterà il nostro viso a modificarsi, ad esempio nel mento (protrusione del mento), nelle labbra, nella mascella o mandibola. Edentulismo: come incide sulla salute generale? Esistono diversi studi secondo i quali una condizione di Edentulia totale può influire sulla salute generale in diversi modi, come indicato di seguito: una dieta del paziente edentulo con scarsa assunzione di frutta, verdura e fibre e carotene porta a un aumento del colesterolo e dei grassi saturi oltre a una maggiore prevalenza di obesità che può aumentare il rischio di malattie cardiovascolari e disturbi gastrointestinali aumento dei tassi di alterazioni infiammatorie croniche della mucosa gastrica, cancro del tratto gastrointestinale superiore e del pancreas e tassi più elevati di ulcere peptiche o duodenali maggiore rischio di sviluppare diabete mellito incremento del rischio di anomalie elettrocardiografiche, ipertensione, insufficienza cardiaca, cardiopatia ischemica, ictus e sclerosi della valvola aortica associazione con apnee ostruttive del sonno e disturbi della respirazione durante il sonno Uno studio ha anche dimostrato una possibile associazione tra Edentulia completa e aumento del rischio di malattia coronarica. Dove trattare l’Edentulia a Milano Abbiamo visto molto bene come un paziente con Edentulia soffre di diverse conseguenze deleterie per la salute della bocca e quella generale. Per riassumere le conseguenze orali variano dalla funzione masticatoria compromessa con relativa difficoltà ad alimentarsi in modo corretto, fino ad una generica disabilità sociale e scarsa qualità della vita per la salute orale. Per quanto riguarda la salute generale il paziente edentulo è anche a maggior rischio per diverse malattie cardiovascolari con relativo aumento del tasso di mortalità. Pertanto, gli Odontoiatri, dovrebbero prevenire la perdita dei denti con un’adeguata educazione dentale, con la promozione della salute orale e un alto livello di cure odontoiatriche nel tentativo di assicurare l’esistenza di una dentatura fisiologica. Laddove questo non bastasse, i Dentisti dovrebbero intervenire tempestivamente per non lasciare senza denti il paziente per un periodo di tempo troppo prolungato. Come? Grazie all’utilizzo di protesi e impianti adeguati. Presso il Centro Dentistico Unisalus a Milano, potete trovare Dentisti professionisti in grado di trattare efficacemente i vostri problemi di salute orale e di Edentulismo. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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rigenerazione ossea

Rigenerazione ossea dentale

La rigenerazione ossea dentale Salute Indice La rigenerazione ossea dentale è una procedura di chirurgia orale che ha come scopo quello di stimolare la crescita di nuovo osso che è andato perduto. La ricrescita ossea implica, implica il posizionamento di materiale da innesto osseo dove vogliamo che si formi la nuova struttura ossea. Tale innesto inizierà a crescere, fino a quando non si “fonde” completamente con l’osso mascellare esistente in modo tale da creare una struttura stabile. Ma andiamo con ordine. L’osso mascellare svolge un compito di primaria importanza nella salute dentale e generale delle persone. Può fornire un supporto ai denti e può anche formare parte della struttura della bocca e quindi è responsabile dell’aspetto del nostro viso. È quindi motivo di preoccupazione quando la mascella inizia a deteriorarsi a causa della perdita ossea. Come detto la terapia di rigenerazione ossea denti aiuta a fermare la perdita di osso e stimola la crescita di nuova struttura. Come vedremo il trattamento di ricostruzione ossea dei denti è particolarmente importante quando si pensa di sottoporsi al posizionamento di un impianto dentale. Rigenerazione denti: vediamo nel prossimo paragrafo tutte le cause della perdita di osso. Quali sono le cause di perdita ossea? La perdita di osso nella mascella può essere collegate a diverse cause. Tra le principali abbiamo: Denti mancanti. La mandibola ha sempre bisogno di stimolazione per mantenere la sua struttura. Questa è data dai denti durante le semplici attività quotidiane che svolgi quali ad esempio la masticazione. Pertanto, quando ti mancano uno o più denti, alla mandibola manca la stimolazione costante e per questo motivo inizia a deteriorarsi. Malattia gengivale avanzata. La mandibola è costituita da tessuti cellulari viventi. Tessuto che possono essere colpiti da infezioni batteriche. L’infezione batterica della malattia gengivale può arrivare fino la mandibola e causare grossi danni, che possono portare alla perdita di osso. Sarà pertanto necessario procedere alla ricostruzione osso gengiva.  Trauma dentale. Una lesione di tipo traumatico può far cadere il dente, fratturarlo o semplicemente causarne lo spostamento. Tutto ciò può provocare un’infezione, che può facilmente diffondersi, causando la perdita ossea. Infezione orale. Un’infezione orale (virale, batterica, tumorale e altre) può anche raggiungere la mandibola, causando danni e provocando la perdita di tessuto osseo. Paradontite (Piorrea) se non trattata, può portare alla perdita di osso.  In tutti questi casi è consigliato, previa valutazione del Dentista, un trattamento di rigenerazione ossea dentale. Come si esegue la rigenerazione ossea dentale La procedura di rigenerazione ossea dentale viene eseguita in anestesia e solitamente basta una sola seduta dal dentista. Per effettuare la ricostruzione ossea dentale, dapprima viene praticata un’incisione sulla gengiva che circonda la zona in cui si è venuta a creare la mancanza di osso per offrire l’accesso alla mandibola. In caso di precedente infezione, l’osso danneggiato viene rimosso e l’area accuratamente pulita. Il materiale di innesto viene dunque posizionato e coperto con del materiale biocompatibile. Successivamente, il sito chirurgico viene chiuso cucendo insieme le gengive. In questo modo abbiamo concluso l’attività di rigenerazione ossea. Quando fare la rigenerazione ossea? La rigenerazione ossea dentale viene solitamente eseguita prima di una procedura di impianto dentale, nel momento in cui il Dentista si rende conto che vi sono importanti danni all’osso. Oppure quando non c’è osso sufficiente che possa mantenere gli impianti. In questi casi parliamo di rigenerazione ossea per implantologia dentale. La procedura può, tuttavia, essere eseguita per motivi diversi da questi. Vediamone alcuni. Aumentare il supporto dei denti. La perdita ossea, se non trattata, può raggiungere livelli critici che possono provocare la perdita multipla di denti. La ricostruzione ossea può quindi essere eseguita per aumentare il supporto dei denti. Preservare la struttura ossea e prevenire problemi dentali. La rigenerazione dentale dell’osso può essere utilizzata come trattamento preventivo, ad esempio dopo un’estrazione. Se utilizziamo  in questo modo, aiuta a preservare la struttura dell’osso mascellare prevenendo la perdita ossea. Migliorare l’aspetto del viso. La perdita di osso nella mascella potrebbe essere causa di modifiche all’aspetto del viso. Il riempimento osseo può aiutare a ripristinare la corretta struttura della bocca, migliorando così l’aspetto del nostro volto. Durante l’intervento di rialzo del seno. Il rialzo del seno comporta l’aumento della struttura della mandibola con conseguenza mancanza di spazio. Un materiale da innesto osseo viene posizionato nel vuoto creatosi, per consentire la ricrescita ossea mandibolare. La struttura della mascella danneggiata o insufficiente può comportare gravi problematiche circa il posizionamento dell’impianto dentale, oltre a causare altri problemi di diverso tipo. Puoi prenotare una visita presso il Centro Dentistico Unisalus per una prima visita senza impegno e verificare se il tuo caso necessita di una rigenerazione ossea dentale. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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Come usare il filo interdentale

Come usare il filo interdentale? Odontoiatria Indice Come usare il filo interdentale? Non per tutti il filo interdentale è semplice da usare le prime volte e molte persone ci rinunciano troppo in fretta. Sebbene i denti possano essere puliti con un normale spazzolino, non è efficace per raggiungere gli spazi interdentali. Per questo motivo è stato creato il filo interdentale. Il filo interdentale è un pezzo di materiale filiforme, utilizzato per pulire quelle aree difficili da raggiungere per lo spazzolino. Quando usare il filo interdentale? La raccomandazione per la spazzolatura è due volte al giorno e l’uso del filo dovrebbe essere usato una volta al giorno.Tuttavia, non esiste un momento ideale per usare il filo interdentale – ogni volta che le persone trovano il tempo per usarlo correttamente, può essere fatto. Può essere una buona opzione usare il filo interdentale la sera in modo da rimuovere eventuali particelle di cibo dal giorno. Come accade per lo spazzolino da denti, un pezzo di filo interdentale non dovrebbe essere condiviso in quanto potrebbe introdurre batteri in bocca. Le persone di domandano se è possibile utilizzare il filo interdentale più di una volta dopo il risciacquo e l’asciugatura, dato che i batteri potrebbero non sopravvivere in condizioni di secchezza. Tuttavia, il filo interdentale potrebbe perdere la propria funzione pulente dopo ogni singolo utilizzo e potrebbe riposizionare i batteri in bocca. Alla luce di ciò è consigliabile usare un pezzo di filo interdentale alla volta. Usare lo spazzolino da denti dopo aver usato il filo interdentale è vantaggioso perché durante lo spazzolamento il dentifricio ha accesso diretto ai denti e quando sputiamo e risciacquiamo, si aiuta il processo di rimozione dei detriti rimasti negli spazi interdentali. Usare il filo interdentale potrebbe non rappresentare una difficoltà nell’usarlo sui denti anteriori, ma potrebbe essere difficile raggiungere quelli posteriori. Inoltre, l’utilizzo di un pezzo corto di filo interdentale può ostacolare gli sforzi. Tecniche di filo interdentale Le tecniche per utilizzare al meglio il filo interdentale sono: Avvolgi circa 40 centimetri di filo interdentale attorno ai due dita. Tieni il filo interdentale saldamente tra i pollici e gli indici – questo aiuterà a liberare i pollici e gli indici, poiché sono queste dita che manipoleranno il filo. Dividere in due attività, tenere e lavorare la corda, rende più facile l’uso del filo interdentale. Il filo interdentale deve essere manovrato tra i denti con un leggero movimento di sfregamento e curvato contro un dente fino a quando il filo incontra il bordo gengivale. Fai scorrere delicatamente il filo interdentale tra la gengiva e il dente. Il filo interdentale deve essere tenuto saldamente contro il dente e strofinare lungo la superficie del dente con un leggero movimento su e giù. Questo dovrebbe essere continuato fino a raggiungere la parte posteriore dell’ultimo dente. Segui questo procedimento per i denti rimanenti. Una nuova sezione del filo interdentale dovrebbe essere utilizzata quando la placca si accumula su di essa. Metodo di utilizzo del supporto del filo interdentale Alcune persone possono avere difficoltà a pulire i denti posteriori o le superfici dei denti adiacenti dei denti posteriori o lo spazio interdentale. Un altro punto da considerare è che l’uso improprio del filo interdentale può causare lesioni o danni. È utile utilizzare un supporto per il filo interdentale in quanto è utile per le persone che hanno difficoltà a controllare il filo interdentale. Ecco come usare il supporto: cambia il supporto del filo interdentale da sinistra a destra; far scorrere lentamente il filo verso il margine gengivale e tirarlo saldamente contro una delle superfici dentali vicine. far scorrere gradualmente il filo su e giù per pulire la superficie del dente vicino a partire dalla parte più profonda del solco gengivale e tirare saldamente il filo contro l’altra superficie del dente vicino. pulire tutte le altre superfici dei denti adiacenti secondo i passaggi precedenti. Dispositivi ortodontici con filo interdentale Le persone che indossano dispositivi ortodontici possono avere difficoltà a usare il filo interdentale.Il suggerimento è di utilizzare un filo super floss che aiuti a rimuovere la placca dentale nelle superfici dentali adiacenti. Di seguito le indicazioni per utilizzare il filo super floss: Premere l’estremità indurita attraverso lo spazio tra i denti e il dispositivo ortodontico. Avvolgere l’estremità del filo intorno al medio e tenerlo stretto tra i pollici e gli indici di entrambe le mani; lasciare circa 2 cm di filo interdentale in mezzo. Tirare delicatamente il filo interdentale nello spazio interdentale usando un movimento di sega. Avvolgere il filo intorno a un dente a forma di “C”, tirare verso il basso fino alla parte più profonda tra il dente e il tessuto gengivale circostante, farlo scorrere su e giù e pulire la superficie. Avvolgere il dente vicino e ripetere la procedura Sebbene non ci siano regole ferree per selezionare il tipo di filo interdentale, due parametri da considerare quando si seleziona il tipo di filo interdentale sono la dimensione del filo interdentale e la facilità di utilizzo. Le persone presumono che quando invecchiamo, perderemo naturalmente i nostri denti. Tuttavia, mantenendo denti e gengive sani, i denti possono essere resi disponibili per tutta la vita.   Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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Radiografie dentali

Radiografie Dentali Salute Indice Le radiografie dentali sono immagini dei denti che il dentista usa per valutare la tua salute orale. Questi raggi X vengono utilizzati con bassi livelli di radiazioni per catturare immagini dell’interno del cavo orale. Le radiografie dentali possono aiutare il dentista a identificare problemi, come carie ed altre patologie dentali. Le radiografie dentali possono sembrare complesse, ma in realtà sono strumenti molto comuni di diagnostica odontoiatrica e sono importanti quanto altre tecnologie usate da un dentista. Perché si eseguono radiografie dentali Le radiografie dentali vengono in genere eseguite ogni anno, ma possono essere necessarie più spesso se il dentista ritiene di dover monitorare i progressi di un problema o di un trattamento dentale. Possono verificarsi più spesso se il dentista sta monitorando i progressi di un problema o di un trattamento dentale. I fattori che influenzano la frequenza con cui si ottengono i raggi X dentali possono includere: età attuale salute orale sintomo di malattia orale storia di malattie gengivali o carie I nuovi pazienti probabilmente si sottoporranno a radiografie in modo tale che il dentista possa avere un quadro chiaro della salute dentale. Questo potrebbe essere importante specialmente se non si hanno raggi X dei precedenti dentisti. I bambini potrebbero aver bisogno di radiografie dentali più spesso degli adulti perché i loro dentisti potrebbero aver bisogno di monitorare la loro dentizione. Questa è una delle procedure di prevenzione orale nei bambini. Il monitoraggio è importante perché può aiutare il dentista a determinare se i denti da latte devono essere estratti per prevenire complicazioni, come denti permanenti che crescono dietro quelli decidui. Rischi delle radiografie dentali I raggi X dentali comportano radiazioni con livelli di esposizione bassi che sono considerati sicuri per bambini e adulti. Nel caso il dentista utilizzi raggi X digitali, invece di svilupparli su pellicola, i rischi di esposizione sono ancora minori. In ogni caso il dentista posizionerà anche un “bavaglio” di piombo sul petto o su parti sensibili per prevenire qualsiasi esposizione alle radiazioni. Inoltre, un collare tiroideo può essere utilizzato in caso di patologie tiroidee.I bambini e le donne in età fertile possono anche indossarli insieme al pettorale di piombo. Tuttavia, le donne in gravidanza sono un’eccezione. Le donne incinte o che pensano di esserlo dovrebbero evitare qualsiasi esposizione ai raggi X. È importante informare il proprio dentista se si pensa di essere incinta, perché le radiazioni non sono sicure per lo sviluppo del feto. Preparazione per le radiografie dentali Le radiografie dentali non richiedono una preparazione speciale, l’unica accortezza è quella di lavarsi i denti prima dell’appuntamento. Questo perché crea un ambiente più igienico per il personale odontoiatrico. Le radiografie dentali vengono sono solitamente usate prima della pulizia orale professionale. Presso lo studio dentistico il paziente si siederà su una sedia con un giubbotto di piombo sul petto e sulle ginocchia. La macchina a raggi X è posizionata accanto alla testa per registrare le immagini della bocca. Tipi di raggi X Esistono diversi tipi di radiografie dentali, che registrano viste leggermente diverse della bocca. I più comuni sono i raggi X endorali come: Morso. Questa tecnica prevede di mordere un pezzo di carta speciale per vedere quanto le arcate dentali combaciano.Questa procedura è comunemente usata per verificare la presenza di cavità tra i denti. Occlusale. Questa radiografia viene eseguita quando la mascella è chiusa per vedere come si allineano i denti superiori e inferiori. Può anche rilevare anomalie anatomiche del cavo orale o del palato. Questa tecnica cattura tutti i denti in un colpo solo. Panoramica. Per questo tipo di radiografia, la macchina ruota attorno alla testa. Il dentista può utilizzare questa tecnica per controllare i denti del giudizio, pianificare dispositivi dentali impiantati o indagare su problemi alla mascella. Periapicale. Questa tecnica si concentra su due denti completi dalla radice alla corona. I raggi X extraorali possono essere utilizzati quando il dentista sospetta che potrebbero esserci problemi in aree al di fuori delle gengive e dei denti, come la mascella. Durante la procedura verrà chiesto di rimanere fermi mentre le immagini vengono registrate. I distanziatori. se utilizzati, verranno spostati e regolati in bocca per ottenere le immagini corrette. Dopo le radiografie dentali In caso di raggi X digitali le immagini saranno pronte istantaneamente, e il dentista potrà esaminarle insieme al paziente e verificare la presenza di anomalie. Se il dentista riscontra problemi, come carie o carie, discuterà le opzioni di trattamento. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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