2021

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Come sbiancare i denti a casa

Come Sbiancare i Denti a Casa? Salute Indice Oggi vi parleremo di come sbiancare i denti a casa. Partiamo però dal presupposto che lo sbiancamento fai da te può essere utile in alcuni casi e con “parsimonia”, ma dall’altro lato sappiamo che un abuso di queste pratiche può portare a controindicazioni importanti. Quando affidarsi ad uno specialista e quando sbiancare i denti a casa? Effettuare uno sbiancamento denti fai da te non è sempre il modo migliore per avere denti sani e puliti. Spesso è opportuno rivolgersi al tuo odontoiatra per una corretto trattamento, al fine di evitare danni allo smalto dei denti. Ricordiamo che i trattamenti effettuati da uno specialista hanno sempre risultati migliori.  Ciò detto, in questo articolo su come sbiancare i denti a casa, ti indicheremo i trattamenti naturali  per eseguire uno sbiancamento fai da te. Sbiancamento dei denti a casa? Vediamo in questa lista come sbiancare i denti a casa e quali strumenti utilizzare. I trattamenti che si possono utilizzare da casa  sono numerosi, ma vanno sempre usati con moderatezza e sono i seguenti: Bicarbonato di sodio Succo di limone Salvia Acido Malico Legno di noce Radice di Araak Vi spiegheremo come sbiancare i denti a casa con questi strumenti, ma fate sempre attenzione ad utilizzarli. Sicuramente non dovete abusarne. Chiedete sempre consiglio al vostro dentiste di fiducia, soprattutto se avete problemi di ipersensibilità. Il bicarbonato di sodio Il bicarbonato di sodio è uno dei trattamenti  fai da te più utilizzati  per sbiancare i denti. Bisogna metterne un velo sullo spazzolino umido e lavarsi i denti delicatamente, evitando di sfregare eccessivamente. Questo per non corrodere lo smalto e fare danni che possano essere peggiori rispetto ai benefici. Chiedi sempre al Dentista. Il succo di limone L’acido contenuto al suo interno è antibatterico grazie alla concentrazione di vitamina C e funge da sbiancante naturale eliminando le macchie e rinforzando le gengive. Controindicazioni del limone e del bicarbonato Ci sono tuttavia delle controindicazioni all’utilizzo del succo di limone. Utilizzare spesso questo trattamenti si rischia di rovinare lo smalto. Bicarbonato e succo di limone aumentano il PH del cavo orale alterando la flora batterica  Possono aumentare la sensibilità del dente   La salvia Questo è un altro trattamento in grado di rimuovere le macchie e sbiancare naturalmente i denti, ma è anche un ottimo rimedio per l’alitosi. Controindicazioni all’uso della salvia Non sono tante le controindicazioni all’uso della salvia. Tuttavia, utilizzare la salvia per più di due volte a settimana rischia di aumentare la sensibilità dentale. L’Acido Malico Lo si può trovare all’interno del succo di mele verdi e si può utilizzare saltuariamente come collutorio sbiancante. Aumentando cosi la luminosità dei denti. La cenere del legno di noce Trattamento che si può utilizzare per lo sbiancamento fai da te grazie all’idrossido di potassio contenuto al suo interno. Controindicazioni al legno di noce La cenere del legno di noce può causare bruciore all’interno del cavo orale.  La Radice dell’albero di Araak  Infine, questa radice, è uno dei trattamenti più antichi che si conoscono. La si può trovare nelle erboristerie, va strofinata sui denti per avere un effetto sbiancante naturale, è in parte antibatterica e contiene fluoruro, silicio e vitamina C. Controindicazioni a questa radice Ecco invece le possibili controindicazioni: Sfregare eccessivamente i denti con la  radice provoca abrasione e il rischio di rovinare lo smalto dentale Può aumentare l’ipersensibilità dentale. Come sbiancare i denti consiglio per il mantenimento Concludiamo il nostro articolo su come sbiancare i denti a casa parlando delle operazioni di mantenimento del sorriso. Per prolungare e mantenere l’effetto sbiancante dei denti consigliamo sempre una corretta igiene orale. Come? Spazzolando i denti con spazzolini a setole morbide dopo ogni pasto. Infine consigliamo anche di utilizzare dentifrici con sostanze sbiancanti e di evitare se possibile l’assunzione di caffe e fumo della sigaretta cosi da avere un sorriso perfetto. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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Quando devitalizzare un dente?

Quando devitalizzare un dente? Salute Indice Quando devitalizzare un dente? Ci sono vari casi in cui è necessario procedere con la devitalizzazione di un dente. Ma andiamo per ordine e vediamo cosa si intende intanto per questa pratica. Devitalizzare un dente è un trattamento rivolto ad asportare  polpa, vasi e nervi delle radici  facendo cessare la vitalità del dente stesso, portando cosi all’eliminazione del dolore del paziente e il mantenimento dell’elemento dentario per preservare la masticazione. La Devitalizzazione del dente va effettuata quando si presentano problematiche del tipo: Carie molto estesa e profonda (pulpite) Lesioni  apicali causate da infezioni batteriche (granuloma) Traumi con danneggiamento della corona dentale Ipersensibilità del dente (in alcuni casi) E’ preferibile intervenire con la Devitalizzazione quando la carie raggiunge la camera polpare (zona nervosa del dente) o nel caso si presentino condizioni di infezioni, ascessi o granulomi. Quanto fa male Devitalizzare un Dente? Abbiamo visto quando devitalizzare un dente, ma la procedura fa male? Ricordiamo che la devitalizzazione del dente non è dolorosa perché viene svolta sotto anestesia locale. Un dente devitalizzato essendo privo del nervo non è in grado di avvertire dolore o sensibilità. Cambiando colore la corona del dente naturale si demineralizza, ma si può comunque usare per la masticazione, facendo sempre riferimento alle indicazioni del proprio dentista. Quando devitalizzare e come farlo? Riassumiamo brevemente quando devitalizzare un dente prima di spiegarvi come si effettua il trattamento. I casi per cui sarà necessaria una devitalizzazione dente sono: Carie estesa Granuloma Traumi della corona dentale Alcuni casi di ipersensibilità Gravi infezioni o ascessi L’intervento per devitalizzare un dente viene preceduto sempre da una ortopantomografia dove l’odontotecnico verifica la necessità dell’intervento. Solitamente per devitalizzare un dente si procede con più step in base alla salute dello stesso. Canalizzazione Endocanalare Il paziente viene sottoposto ad anestesia locale Viene montato un foglio in lattice (diga), questo isolamento permette di proteggere il campo operatorio da eventuali batteri e microbi presenti in bocca. Si effettua un foro sulla corona dentale Vengono rimossi la polpa e tutti i residui organici di cui vasi e nervi all’interno del dente Medicazione e una disinfezione del canale/i Inserimento all’interno del canale radicolare di una resina naturale chiamata Guttaperca Otturazione temporanea del dente Ricostruzione del Dente Rimuovere l’otturazione temporanea del dente Inserire sul canale radicolare un perno in fibra di carbonio/vetro  come rinforzo per la ricostruzione Effettuare una copertura del dente con una capsula (corona dentale) riducendo cosi il rischio di fratture del dente. Cosa succede se non si esegue subito una visita? Anche la tempistica di quando devitalizzare un dente è molto importante. Anche se il dente non presenta rotture evidenti, il nervo può rimanere danneggiato. Per cui, se non si esegue una devitalizzazione nel più breve tempo possibile, si può andare incontro a problemi molto gravi. Per esempio dolori forti e non controllabili con terapia farmacologica, infezioni che possono portare ad ascessi e il rischio di perdita dell’elemento dentale. Con conseguente necessità di estrarre il dente tramite intervento chirurgico. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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Ascesso dentale

Ascesso dentale che cos\’è? Per ascesso dentale si intende una raccolta di pus conseguente ad un\’infezione batterica che interessa i tessuti del cavo orale. Esistono tuttavia diversi tipi di ascesso dentale. Quando l\’infezione si sviluppa prevalentemente all\’interno ai tessuti molli a causa dai batteri che entrano, in profondità attraverso la carie, si ha un Ascesso Periapicale. La carie intacca il dente, danneggiando lo smalto dentale raggiungendo cosi i tessuti molli. In presenza di Ascesso Periapicale si può arrivare quindi alla necrosi, ossia la \”morte\” del dente e al cambiamento del suo colore. Quando invece l\’infezione è relativa all\’apparato di sostegno del dente, all\’interno della sacca parodontale, si è in presenza di un Ascesso Parodontale.  Solitamente questo avviene su pazienti affetti da parodontite o con problemi gengivali e cattive abitudini,. Infine, il più comune e meno complicato è l\’ascesso gengivale. Quest\’ultimo ha origine all\’interno della gengiva e il paziente lo riconosce a causa del gonfiore e arrossamento della gengiva stessa. Quindi per riassumere, i principali tipi di ascesso dentale sono tre: Periapicale Parodontale Gengivale Come capire se si ha un ascesso dentale? Per capire se siamo di fronte ad una ascesso dentale bisogna fare attenzione ai seguenti segni e sintomi. Tre i principali abbiamo arrossamento, gonfiore, dolore e calore nella parte interessata dall\’ascesso. Inoltre possono presentarsi anche alitosi, febbre e fistole nei casi più gravi L\’ascesso dentale può presentarsi in diversi distretti dell\’apparato maxillo facciale: Gengiva Linfonodi mandibolari Guance Seni mascellari con conseguente sinusite  Come vengono gli ascessi dentali? Le cause dell\’ascesso dentale possono essere le seguenti. Carie avanzate, trascurate o mal curate Infezioni batteriche ad esempio dopo un intervento chirurgico Gengivite causata da cattiva igiene orale domiciliare e  conseguente parodontopatia (piorrea) Traumi, per esempio la frattura del dente Cosa fare in caso si presenti un ascesso dentale Ecco cosa fare nel caso in cui si è in presenza di un ascesso dentale o si sospetti di averne uno. Rivolgersi al proprio dentista di fiducia per effettuare una radiografia panoramica per accertare l\’ascesso, scegliere  una terapia antibiotica mirata e in caso di dolore eseguire una terapia anti-infiammatoria e/o analgesica adeguata. Talvolta è necessario drenare l\’ ascesso tramite intervento chirurgico Evitare cibi troppo freddi o troppo caldi Monitorare la temperatura corporea nel caso di febbre Cosa devo fare per sgonfiare l\’ascesso? Sentite sempre il parere del vostro Dentista di fiducia in caso di ascesso ai denti. Di solito vi dirà di seguire le seguenti indicazioni, ma comunque si valuta il paziente caso per caso. Terapia antibiotica adeguata e costante prescritta dal proprio odontoiatra (gli antibiotici vanno sempre presi su indicazione medica) Migliorare la propria igiene orale, lavando accuratamente i denti con dentifricio e spazzolino dopo i pasti, lavare la superficie linguale e utilizzare il filo interdentale almeno una volta al giorno Eseguire sciacqui con collutori su indicazione del proprio odontoiatra In caso di presenza di ascesso è quindi consigliabile procedere subito ad una visita odontoiatrica per non incorrere in problemi più gravi come una infezione sistemica.

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