Febbraio 2022

dentifricio per bambini

Dentifricio per bambini

Come scegliere il dentifricio per bambini? Salute Indice Dentifricio per bambini: come sceglierlo? Il mercato, oggi, offre tante opzioni di dentifricio per bambini. Per questo motivo può essere complicato scegliere il prodotto migliore per l’igiene orale di tuo figlio. La bocca dei bambini è in continuo sviluppo, perciò è importante assicurarsi che i loro denti siano curati il più possibile sin dalla nascita. Quando iniziare l’igiene orale? L’Associazione Dentistica Americana (ADA) raccomanda ai genitori di iniziare una routine di igiene dentale fin dai pochi giorni di vita del bambino. Consiglia, infatti, di inumidire una garza o un panno e di pulire le gengive del bambino. Difatti, anche se non puoi vederli, ogni bambino nasce con 20 denti pronti a spuntare fuori. Pulendo le gengive del neonato ogni giorno, crei una bocca sana pronta ad accogliere quei denti. Per la maggior parte dei bambini, il primo dente compare quando hanno circa 6 mesi. E più o meno a 3 anni, hanno 20 denti da latte. Sfortunatamente, però, i denti da latte sono soggetti a rischio carie non appena spuntano. Ciò significa che, senza le cure adeguate, il tuo bambino avrà le carie. Prenderti cura dei denti da latte di tuo figlio può sembrare complicato. Potresti avere molte domande sulla prevenzione orale nei bambini, tra cui, probabilmente, come dovresti scegliere il dentifricio bimbi adatto. Come scegliere il dentifricio per bambini? La risposta potrebbe essere più complicata di quanto sembri. Ecco, quindi, alcune cose da considerare prima di scegliere il dentifricio per tuo figlio. Controlla il contenuto di fluoro del dentifricio bambini I dentifrici contengono fluoro, agenti antibatterici e abrasivi delicati che aiutano a prevenire le carie e a mantenere i denti sani. Ognuno di questi ingredienti ha un ruolo specifico da svolgere. Gli agenti antibatterici inibiscono la crescita di batteri e aiutano a ridurre la placca e la gengivite. La gengivite nei bambini è una patologia che è spesso sottovalutata nei bambini. Gli abrasivi rendono più efficace l’azione meccanica della spazzolatura. Il fluoro concorre a rafforzare lo smalto dei denti e a prevenire la carie. I dentifrici per bambini e per adulti variano nel contenuto di fluoro. Guarda, quindi, la confezione del dentifricio per controllare la quantità di fluoro che contiene. La maggior parte dei normali dentifrici contengono 1000-1500 ppm di fluoro. I bambini fino a 2 anni di età tendono a ingoiare il dentifricio. Questo è dannoso poiché l’ingestione di fluoro può causare malattie. Troppo fluoro, poi, può causare una condizione nota come fluorosi. Per questo motivo, scegli sempre un dentifricio x bambini con un contenuto di fluoro non superiore a 1000 ppm. Dentifricio fluoro bambini: ne hanno bisogno? Consulta il tuo dentista per scoprire se tuo figlio ha bisogno di un dentifricio al fluoro. Infatti, già l’acqua potabile contiene una piccola quantità di fluoro. Di solito, i bambini al di sotto dei 2 anni ottengono abbastanza fluoro dalla sola acqua e non hanno bisogno di un dentifricio che lo contenga. Tuttavia, se il dentista ritiene che tuo figlio abbia bisogno di assumere più fluoro, ti consiglierà un dentifricio per bambini. Inoltre, se tuo figlio ha l’abitudine di ingoiare il dentifricio, utilizzarne uno senza fluoro è la scelta migliore. Una volta che il bambino, poi, ha imparato a non deglutire il dentifricio, puoi passare a uno al fluoro. Scegli un sapore adatto ai bambini La menta è il gusto più popolare per i prodotti orali. Tuttavia, quando si tratta di bambini, spesso preferiscono i sapori fruttati come la fragola o l’anguria. A molti bambini, infatti, non piace lavarsi i denti perché non amano il sapore dei normali dentifrici. La maggior parte dei dentifrici per bambini, però, ha un sapore delicato. Quindi i bambini si divertiranno a lavarsi i denti e a costruire, così, buone abitudini. Inoltre, i personaggi dei cartoni animati sulla confezione possono incoraggiare il tuo bambino a divertirsi lavandosi i denti promuovendo, così, una buona igiene orale. Controlla le certificazioni Per garantire la completa sicurezza di un prodotto, verifica sempre se dispone della necessaria certificazione governativa. In caso di dubbi su un dentifricio, consulta il tuo dentista, che saprà dirti se utilizzare o meno quel prodotto. Inoltre, non tutti i bambini sono abbastanza pazienti da spazzolare i denti per 2 minuti interi. Quindi, prova a rendere piacevole il momento del lavaggio dei denti cantando una canzone o raccontando una storia divertente. Ulteriori consigli Prendi uno spazzolino divertente. Il modo migliore per convincere i bambini a fare qualcosa di banale è renderlo divertente. Alla maggior parte dei bambini non piace spazzolarsi i denti, ma se diventa una parte della loro routine di gioco non vedranno l’ora di farlo. Prendere ai tuoi figli uno spazzolino divertente, magari con personaggi dei cartoni animati, può essere un ottimo modo per coinvolgere i bambini e dare loro l’abitudine di seguire le regole per una buona igiene orale. Infine, i bambini hanno bisogno solo di un po’ di dentifricio. Potresti essere abituato a spremere abbastanza dentifricio per coprire la superficie dello spazzolino. Ma i bambini hanno denti piccoli, quindi hanno bisogno di una quantità minore. Per i bambini sotto i 2 anni, spalma semplicemente il dentifricio o usa una quantità di dentifricio delle dimensioni di un chicco di riso. Per i bambini di età compresa tra i 3 e i 6 anni, invece, usa una quantità di dentifricio della dimensione di un pisello. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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lingua bianca rimedi

Lingua bianca rimedi

Lingua bianca rimedi: quali sono? Salute Indice Lingua bianca rimedi: quali sono? La lingua bianca non è una condizione che deve destare preoccupazione. Tuttavia consigliamo sempre di rivolgersi al proprio dottore. Difatti, la patina bianca sulla lingua potrebbe essere sintomo di varie patologie. Perché la lingua diventa bianca? Lingua, denti e gengive sono rivelatori di come sta il nostro organismo. Infatti, la lingua è un organo muscolare ricoperto da minuscole estroflessioni, chiamate papille filiformi. Queste, oltre ad avere una funzione gustativa, tendono a incamerare le cellule esfoliate e i residui alimentari. Dunque, stare attenti all’igiene del dorso linguale è condizione necessaria per avere una lingua rosa. Tuttavia, l’utilizzo di spazzolini duri o un eccesso di energie possono recare danno alla mucosa portando allo sviluppo di un’ipercheratosi, altra motivazione di lingua patinata bianca. Altro fattore che può influire sul colorito della lingua è l’alimentazione. Difatti, condizioni di ipovitaminosi, anemia o carenza di ferro possono comportare la patina bianca sulla lingua. Anche alcol e fumo possono essere causa della lingua con patina bianca. In particolare il fumo può essere motivo di ipercheratosi linguale. Per concludere, quindi, osservare la lingua può far capire lo stato di salute di un individuo. Ovviamente, per arrivare a formulare una diagnosi si eseguono esami specifici con strumenti mirati. Ma la lingua rimane un indicatore del benessere dell’organismo. A seconda del suo colorito e dell’aspetto della sua superficie, infatti, si può capire tanto della salute di una persona. Una lingua manifesta buona salute se è rosea ai bordi e più chiara verso il centro, se è umida e se presenta margini lisci. Lingua felpata cause Le cause lingua bianca possono essere plurime. Se la lingua improvvisamente cambia aspetto o colore, potrebbe essere in corso una gastrite o un’ulcera. Di norma, la lingua biancastra è manifestazione di patologie temporanee legate all’apparato digerente e alle abitudini alimentari. Dunque, le cause della lingua bianca possono essere: disturbi gastrointestinali cattiva digestione stress reflusso gastroesofageo disidratazione bocca secca a causa di fumo e/o farmaci problemi al fegato dieta squilibrata febbre cambio di stagione La lingua diventa bianca per la crescita dei villi di cui è rivestita la mucosa. Invero, se l’organismo è in uno stato di salute ottimale, i villi sono bassi e la lingua conserva il suo colore rosa. Se, invece, c’è un disturbo in corso nell’organismo, i villi crescono e provocano il mutamento del colore della mucosa. Lingua bianca cause: patologie Ci sono determinate patologie che causano la patina linguale. Vediamo nel dettaglio quali sono. Candidosi orale La candidosi orale è la causa più frequente di patina biancastra sulla lingua. Essa rappresenta una stomatite provocata da un fungo, Candida Albicans, che può proliferare sul dorso della lingua rendendolo bianco. È una condizione usuale nei neonati, nei bambini e negli anziani. Ma può essere riscontrabile anche in chi assume corticosteroidi orali, negli immunodepressi, nei diabetici e in chi utilizza da lungo tempo antibiotici ad ampio spettro. Leucoplachia Si presenta come una lesione bianca sulla lingua, ma può estendersi anche a guance, palato e pavimento orale. La causa più frequente di questa patologia è il fumo (cheratosi da tabacco). Nei non fumatori, la leucoplachia può essere sintomo di diabete mellito, anemia sideropenia, allergie causate dal contatto con oggetti esterni, infezioni batteriche della bocca, traumi leggeri ma ripetuti (ad esempio, protesi mobili progettate o montate male). La patologia, inoltre, può rappresentare anche una lesione precancerosa. Lichen Planus Si tratta di una patologia autoimmune che può essere determinata da farmaci o malattie come l’epatite C. Si manifesta con linee bianche sulla lingua e può estendersi a gengive, labbra e guance.  Generalmente si associa ad altre lesioni bianche presenti nella cavità orale. Lingua patinata e alito cattivo Spesso avere la lingua bianca è associato al problema dell’alitosi. Ma la lingua felpata non è causa di alito cattivo. Vero è che, durante l’igiene orale, vada pulita a fondo anche la lingua. Ma i batteri si concentrano in altre aree della bocca, lontano dalla superficie della lingua. Infatti, si annidano per lo più negli spazi tra denti gengive. Perciò, la lingua non è il motivo principale dell’alito cattivo, che dipende generalmente da problemi intestinali. Ho la lingua bianca, mi devo preoccupare? La lingua patinata di bianco non è una condizione preoccupante. Può capitare, però, che venga sentita come problema estetico e questo porta a frenare i rapporti sociali. Per tale motivo, e per prevenire l’insorgere di eventuali problematiche più serie, consigliamo di consultare uno specialista. Il medico, infatti, saprà dire se la patina bianca in bocca è provocata da fattori non patologici correggibili (cattiva igiene orale, fumo o carenze nutrizionali) o se invece c’è una patologia più seria alla base. Lingua bianca rimedi Prima di tutto, in caso di patina bianca lingua è essenziale contattare il proprio dentista o il proprio medico per indagare le cause alla base del sintomo. Solo in questo modo, infatti, il problema potrà essere trattato e risolto. Lingua bianca rimedi: cosa fare? Tra i rimedi per la lingua bianca bisogna, innanzitutto, annoverare l’igiene orale. Infatti, potrebbe bastare l’uso di un puliscilingua per risolvere il problema della lingua bianca. È importante tenere pulita la lingua. Perciò spazzolatela 1 volta al giorno. Potrebbe aiutare anche eseguire dei risciacqui col collutorio. Patina bianca sulla lingua rimedi naturali: carenze vitaminiche Spesso la lingua patina bianca è dovuta a carenze vitaminiche. Perciò, un’integrazione di vitamina A, di vitamina B o di ferro potrebbe bastare per risolvere il problema. Inoltre, bere acqua a sufficienza, ridurre il sale e limitare fumo e alcol possono aiutare a risolvere la condizione della lingua impaniata. Rimedi naturali per lingua bianca: cosa mangiare e bere Innanzitutto, cominciate bevendo un bicchiere di acqua tiepida con succo di limone appena svegli. Seguite, poi, una dieta leggera e mangiate: carne bianca verdura cruda primi poco conditi frutta lontano dai pasti yogurt bianco fermentato senza zucchero Bevete: molta acqua succhi depurativi al mirtillo, alla mela o alla carota Potete anche sciogliere un cucchiaino di curcuma in un bicchiere d’acqua e fare gargarismi con questa soluzione più volte

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piercing lingua denti

Piercing lingua denti

Il piercing sulla lingua rovina i denti? Salute Indice Piercing lingua denti: cosa è necessario sapere sulla presenza di questo piercing nella bocca? In questo articolo parleremo dei rischi che i piercing orali implicano per la salute della bocca. Con “piercing orali” ci riferiamo a qualsiasi tipo di foratura che implichi l’inserzione di un oggetto estraneo all’interno della lingua, delle labbra o delle guance. Comportando maggiori rischi per la salute orale, consigliamo di consultare il dentista per avere più informazioni sugli eventuali pericoli che si corrono e, soprattutto, su come prevenire eventuali danni. Il piercing sulla lingua rovina i denti? Sì, il piercing alla lingua o al labbro può recare danno alla salute orale. Infatti, tale gioiello può provocare infiammazioni alle gengive e, addirittura, può portare alla perdita precoce dei denti in casi gravi. Piercing alla lingua rovina denti: lo studio Un team di ricercatori dell’Università di Basilea ha preso in considerazione un gruppo di ragazze con piercing alla lingua o al labbro. Raccolti tutti i parametri clinici, li ha paragonati a quelli di pazienti senza piercing. Il risultato è che nel gruppo delle ragazze con piercing, i ricercatori hanno rilevato segni di infiammazione gengivale o principi di parodontite. Nello specifico, sono risultati più colpiti i denti maggiormente in contatto con la pallina metallica del gioiello. Piercing alla lingua rischi denti Le due palline metalliche di cui è composto il piercing possono provocare: microfratture e fratture dentali, difficoltà nella funzione masticatoria, diastemi e abrasioni dello smalto. Una cattiva igiene orale e il fumo possono aumentare il rischio di imbattersi in questi problemi. Ipersensibilità dentale Altra eventualità è che l’abrasione o la frattura dello smalto provochino ipersensibilità dentale e aumentino la possibilità di contrarre infezioni (ascessi e carie). Infatti, lo smalto ripara la parte più interna del dente (la dentina) che, a sua volta, comprende la polpa del dente. Nel caso in cui lo smalto si assottigli o si rovini, le terminazioni nervose che si trovano all’interno della dentina reagiranno con maggiore intensità agli stimoli esterni, ossia al caldo, al freddo o agli stimoli tattili. Infezioni Lo smalto assottigliato o rovinato, dunque, non è più in grado di proteggere il dente. Ciò consente ai batteri di infettare il dente con più facilità. Diastemi Il diastema è lo spazio tra due denti contigui. Chi ha un piercing alla lingua spesso prende l’abitudine di giocare col gioiello spingendo la pallina metallica contro gli incisivi. Questa continua pressione sui denti può far sì che questi si spostino, creando, appunto, il diastema. Piercing lingua danni denti Gli eventuali ulteriori effetti collaterali possono essere: infezioni. Nella nostra bocca sono presenti milioni di batteri che possono provocare un’infezione dopo un piercing. Anche maneggiare il gioiello una volta introdotto può originare infezioni gonfiore e dolore. Il gonfiore dopo un piercing, specialmente alla lingua, è normale. Ma se il corpo rigetta il gioiello, la lingua può gonfiarsi al punto di chiudere le vie respiratorie. emorragia prolungata. Se il piercer a cui ti rivolgi non è professionale e affidabile, rischi che, durante il piercing, punga con l’ago un vaso sanguigno, determinando un’emorragia anche difficile da controllare. denti scheggiati. Il piercing, se entra in contatto con i denti per lungo tempo, può fratturarli. malattie a trasmissione ematica. Se realizzato in studi non professionali, il piercing orale può essere un fattore di trasmissione dell’epatite B, C, D e G. endocardite. Il piercing orale può comportare il rischio di endocardite. Ossia, l’infiammazione delle valvole e dei tessuti cardiaci. Infatti, la ferita creata dal piercing può consentire ai batteri che stanno nella bocca di entrare nel sangue e arrivare al cuore. interferenza con le normali funzioni orali. Un gioiello nella bocca può comportare un’eccessiva produzione di saliva. Questo interferisce con la normale capacità di pronunciare correttamente le parole e con la masticazione e la deglutizione. retrazione delle gengive. Il contatto prolungato del piercing contro le gengive può provocare ferite. Questo attrito continuo può causare l’arretramento delle gengive, lasciando scoperta la maggior parte del dente. La retrazione gengivale può, poi, dare origine a tasche gengivali. Queste possono portare a infezioni fino anche a causare la perdita del dente. alitosi. I batteri che proliferano, la maggiore difficoltà nell’igiene orale, l’eccessiva salivazione e il materiale di cui è fatto il piercing sono alla base dell’alito cattivo. Come risolvere i danni ai denti? I danni provocati da infezioni si possono risolvere con una maggiore igiene orale. Il diastema o le fratture, invece, richiederanno l’intervento di un dentista o di un ortodontista che, ad esempio, potrà optare per l’inserimento di faccette dentali. Piercing lingua e denti: prevenzione Se avete in testa l’idea di fare un piercing orale, quindi, pensateci bene e chiedete consiglio anche al vostro dentista. Ma se decidete di farlo, ecco qualche consiglio per evitare di incorrere nei rischi detti finora. lavate i denti almeno 3 volte al giorno con uno spazzolino morbido usando anche il collutorio. pulite il piercing frequentemente. Infatti, anche su di esso può depositarsi il tartaro. fate regolarmente visite dal dentista e sottoponetevi ad almeno 3 sedute di igiene orale professionale all’anno per diminuire il rischio di infezioni. non giocate con il gioiello. Ecco qui concluso il nostro articolo “Piercing lingua denti”. Per avere maggiori informazioni o per prenotare un consulto contatta i nostri esperti. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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ablazione tartaro

Ablazione Tartaro

Come fa il dentista a rimuovere il tartaro? Salute Indice Detartrasi: in cosa consiste? La Detrartrasi o ablazione tartaro è una procedura dentistica utilizzata per la rimozione della placca e del tartaro che si sedimenta sui denti formandosi nel cavo orale. L’ablazione del tartaro è sicuramente la procedura principale durante la seduta di igiene orale professionale in poltrona. Si tratta di una pulizia molto profonda che coinvolge anche i bordi delle gengive e gli spazi tra i denti dove di solito si accumulano la placca e  il tartaro. Ablazione Tartaro fa male? Le persone che si affacciano per la prima volta a una seduta di igiene orale professionale, si chiedono se l’ablazione del tartaro fa male. Potete stare tranquilli, l’ablazione dentale non è dolorosa anche se alcune persone possono sperimentare un leggero fastidio durante la pulizia e una sensibilità dentale dopo la seduta. Fastidio che normalmente tende a scomparire con i giorni. Perché la Detartrasi è necessaria? Essendo la procedura di rimozione del tartaro la principale componente della pulizia dentale professionale, dobbiamo procedere alla detartrasi almeno 2 volte all’anno per evitare accumuli di placca e tartaro. Se sedimentano e non procediamo alla pulizia profonda, rischiate problematiche dentali ben peggiori. Un accumulo di placca e batteri infatti può portare a, problemi gengivali, parodontite e carie. Questo perché un accumulo di tartaro non permette nemmeno un accurata igiene orale a casa, non permettendo di spazzolare bene i colletti dentali. L‘ablazione tartaro entra di diritto tra le principali attività di prevenzione dentale. Come si esegue l’Ablazione? Possiamo eseguire 2 tipi di ablazione del tartaro. Gengivale e Sotto-Gengivale. La seconda lavora, come dice il nome stesso, sotto la gengiva. Per questo è una pulizia molto più profonda. Non tutti devono però necessariamente sottoporsi al procedimento sotto gengivale. Solitamente ne hanno bisogno solo i pazienti con problematiche alle gengive e accumuli di placca e tartaro molto importanti. In questi casi viene eseguita sia l’ablazione gengivale che sotto la gengiva. Si esegue con uno strumento chiamato ablatore che tende a scollare il tartaro dal dente e dalla gengiva per poi rimuoverlo. Possiamo utilizzare sia l’ablazione con ultrasuoni che con tecnica manuale. Per chiudere il procedimento spesso si utilizza poi una pasta abrasiva per eliminare eventuali residui di placca. Ablazione Tartaro a Milano Per prenotare una Seduta di igiene professionale con connessa ablazione del tartaro a Milano, gli esperti del Centro Dentistico Unisalus sono a vostra disposizione. Ci trovate in via Gustavo Fara 39.  Solitamente, sono consigliate almeno 2 sedute all’anno di ablazione dentale per la rimozione del tartaro in modo da mantenere in salute il vostro cavo orale. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Seduta di Igiene Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Seduta Igiene Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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demineralizzazione denti

Demineralizzazione denti

Demineralizzazione denti: posso prevenirla? Salute Indice Quando il minerale presente sui nostri denti inizia ad essere consumato, andiamo incontro a quel processo che viene definito come demineralizzazione dei denti. Questo accadimento rende i nostri denti meno forti, più esposti alle carie e più facilmente soggetti a macchiarsi. Lo smalto dei denti ha un altissimo contenuto di minerali e funziona come prima barriera protettiva del dente stesso. Quando la placca inizia ad accumularsi, magari a causa di una scarsa igiene dentale, la barriera protettiva dello smalto inizia ad incrinarsi. Questo è il primo passaggio verso la demineralizzazione dentale, un processo che rende la dentina più debole e le radici dentali più sensibili. Con la conseguenza che siamo molto più esposti a carie frequenti e infiltrazioni di placca e batteri nelle cavità del dente. La demineralizzazione denti influisce anche sull’aspetto estetico del sorriso. I denti infatti perdono quella loro caratteristica forma liscia per diventare più ruvidi e spenti. Ciò comporta una facilità maggiore per la placca e il tartaro di fermarsi sul dente e anche una difficoltà e “fastidio” a lavarsi i denti. Come arrestare o invertire il processo di Demineralizzazione Una volta perso lo smalto dei denti non è più possibile rigenerarlo. La demineralizzazione del dente rischia appunto di farci perdere smalto dentale. A questo punto è utile fermare per tempo o invertire il processo di demineralizzazione dei denti. Lo possiamo fare soprattutto attraverso corrette strategie di prevenzione o con alcuni tipi di trattamento. Ecco alcuni modi per agire, che vedremo nello specifico: dieta povera di acidi e zuccheri aumenta la salivazione assumi probiotici trattamenti al fluoro Demineralizzazione denti: posso prevenirla? Come per molte condizione mediche, la prevenzione è fondamentale, anche per quanto riguarda il concetto demineralizzazione denti dobbiamo tenere a mente alcuni accorgimenti. Le bevande zuccherine o acide ad esempio, sono molto aggressive sullo smalto dentale. Per questo motivo, sono una delle prime cause di demineralizzazione dei denti. Così che andrebbero ridotte o addirittura eliminate dalla nostra dieta. Sono invece consigliati alcuni tipi di latticini e verdure a foglia verde, proprio perché ricche di calcio. L’igiene orale a casa è molto importante in tema di prevenzione. I consigli sono quelli di lavare sempre i denti dopo i pasti principali, non spazzolare troppo forte e fare attenzione a come vi prendete cura della vostra salute orale. Attenzione perché lo smalto non si rigenera e non abbiamo altre fonti di smalto nel corpo. Possiamo tuttavia fermare il processo di demineralizzazione dei denti grazie all’utilizzo del fluoro e altri utili consigli. Questo può permettere di salvaguardare lo smalto dei denti. Un consiglio naturale è quello di masticare ogni tanto dei chewingum senza zucchero per incrementare la salivazione. Infatti la produzione di saliva serve a proteggere lo smalto dentale ed evitare di incappare in denti demineralizzati. Trattamenti al fluoro contro la demineralizzazione dei denti Abbiamo anticipato che il fluoro è un ottimo elemento per frenare il processo di demineralizzazione denti.  Il fluoro è un minerale presente in natura e serve per fortificare le ossa favorendo i depositi di calcio all’interno delle stesse. Una carenza di fluoro può portare problematiche dentali. L’utilizzo di trattamenti al fluoro è in grado di favore la mineralizzare dei denti o meglio remineralizzazione dei denti rendendoli più forti e lisci. Solitamente un gel al fluoro viene applicato dopo le sedute di igiene professionale dal dentista.  Due sedute all’anno di igiene professionale in poltrona sono sempre consigliate.  Potresti anche comprare un gel al fluoro in farmacia oppure un dentifricio con un contenuto extra di questo elemento. Per prevenire, bloccare o invertire il processo di demineralizzazione dentale affidatevi sempre al dentista professionista.  Prenotate per tempo le sedute di igiene orale professionale e seguite i suoi consigli su alimentazione e procedure di igiene orale “casalinga” che vi verranno forniti durante una visita. Se vi rendete conto che, nell’ultimo periodo, siete soggetti a carie frequenti, problemi alle gengive e i denti si macchiano facilmente, contattate senza esitazione il medico.  Potreste essere nelle prime fasi di un processo di demineralizzazione denti ancora facilmente arrestabile.  Non perdete tempo, per evitare il rischio di perdere lo smalto dentale e subire poi problematiche peggiori. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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Labiopalatoschisi cause

Labiopalatoschisi Salute Indice Labiopalatoschisi cause: quali sono? Ma soprattutto, cos’è? E come si cura? Cominciamo a parlare di questa malformazione. La labiopalatoschisi è un’anomalia congenita della bocca. Capita 1 caso di labiopalatoschisi circa ogni 800 bambini all’anno. Nei Paesi più ricchi, questa malformazione viene risolta entro pochi mesi di vita. Nei Paesi più poveri, invece, mancano le competenze, le strutture e le risorse per trattare adeguatamente questa patologia. Cos’è la labiopalatoschisi? La labiopalatoschisi (LPS), o meglio, cheilognatopalatoschisi (CGPS), è una malformazione congenita che coinvolge labbro, osso mascellare e palato. Si tratta di un’anomalia dello sviluppo provocata dalla non completa fusione di parti del viso del neonato quando è ancora nell’utero. Di conseguenza, il bambino nasce con un’apertura o una fessura del labbro superiore e/o nel palato. Si ha, dunque, un’interruzione della gengiva, del palato e del labbro superiore. Tipi di Schisi La labiopalatoschisi, come la palatoschisi e la cheiloschisi, fa parte della famiglia delle schisi oro-facciali. La labiopalatoschisi Essa si caratterizza per la contemporanea presenza della palatoschisi e della cheiloschisi (o labioschisi). Coinvolge, dunque, labbro, gengiva, naso e tutto il palato. Nei due terzi dei casi è monolaterale. Quindi interessa la parte destra o sinistra. Ma possiamo anche avere una labioschisi bilaterale che implica entrambe le parti. Il palato può essere colpito solo nella parte posteriore (palato molle) o anche nella parte anteriore (palato duro). La Cheiloschisi (CS) La cheiloschisi può riguardare solo il labbro superiore. Questo può presentare una o due fessure, in parte o completamente e monolateralmente o bilateralmente, che si estendono dal labbro superiore fino al pavimento delle narici.  La cheilognatoschisi (CGS) Questa schisi interessa l’osso mascellare e il labbro superiore, monolateralmente o bilateralmente. La Palatoschisi La Palatoschisi coinvolge solamente il palato. Abbiamo, dunque, una fessura a livello del palato duro e/o del palato molle, a volte collegata alle cavità nasali. Dunque, la Labiopalatoschisi comporta una o due fessure del labbro superiore. Queste possono coinvolgere anche lo spazio cutaneo sotto al naso. Inoltre, questa schisi implica anche una fessura sul palato, che può essere talmente profonda da coinvolgere anche le cavità nasali. Sintomi Per quanto riguarda la labioschisi, il sintomo più evidente è l’aspetto del volto del bambino. Possiamo avere una o due fessure. Queste fessure possono estendersi fino al naso o apparire come piccoli solchi. Invece, la Palatoschisi può essere meno visibile perché è una cavità del palato. Questa può essere coperta dal rivestimento del palato e può essere di diverse dimensioni. Può, quindi, variare da un piccolo foro nella parte posteriore della bocca a una fessura che percorre tutto il palato per congiungersi al labbro. I sintomi tipici della labiopalatoschisi consistono in: Difficoltà nella suzione e nel mangiare. Non essendo in grado di chiudere del tutto la bocca, il bambino potrebbe presentare difficoltà con l’allattamento al seno o con il biberon. Problemi ai denti. La dentatura di chi soffre di labiopalatoschisi spesso è disallineata, anomala e più facilmente soggetta a carie. Problemi nel linguaggio. Se la malformazione non viene risolta, il bambino può inficiare il modo di esprimersi del bambino. Infezioni ricorrenti dell’orecchio (otiti). La fessura che i bambini affetti da labiopalatoschisi presentano sul palato è responsabile di una distorsione della tromba di Eustachio. Ciò comporta l’accumulo di liquido all’interno dell’orecchio che, di conseguenza, favorisce la proliferazione batterica e la successiva manifestazione di otiti. Se le otiti non vengono trattate e curate, alla lunga possono portare alla sordità. Labiopalatoschisi cause I motivi alla base della mancata chiusura delle strutture che formano il labbro superiore e il palato durante lo sviluppo nell’utero materno non sono chiari. Labioschisi cause: dunque quali sono? Non c’è certezza sulle labiopalatoschisi cause. L’anomalia dipenderebbe da una combinazione di fattori ambientali e genetici. Ci sarebbero, dunque, dei fattori ambientali che innescherebbero determinati geni, che renderebbero alcuni bambini più predisposti a sviluppare la labiopalatoschisi. I fattori ambientali ai quali la malformazione è stata collegata sono: obesità in gravidanza insufficiente assunzione di acido folico in gravidanza fumo e consumo di alcol da parte della madre durante la gestazione assunzione di determinati farmaci in gravidanza diabete età avanzata della madre Per quanto riguarda, invece, i fattori genetici, gli studiosi credono che la labioschisi possa derivare da mutazioni o anomalie del DNA che avvengono dopo il concepimento. Le ricerche eseguite a proposito hanno rilevato che ci sono dei geni nel genoma umano la cui alterazione comporta uno scorretto sviluppo delle caratteristiche facciali. I genitori che hanno già un figlio affetto da labiopalatoschisi corrono un rischio più alto di avere un secondo figlio con lo stesso problema. Palatoschisi e labioschisi possono, poi, associarsi a sindromi genetiche o ad altre patologie come la sindrome di Pierre Robin. Altre possibili motivazioni sono l’oligoidramnios, la miotonia o le malattie del tessuto connettivo. Infine, un terzo dei pazienti soffre anche della Sindrome Velocardiofacciale. Labiopalatoschisi: è una condizione ereditaria? Vari studiosi, in passato, hanno pensato che potesse esserci un’origine ereditaria alla base delle schisi, dopo aver osservato la ricorrenza della malformazione in determinati nuclei familiari. Nonostante ciò, gli studi successivi effettuati a riguardo non hanno evidenziato dati che sostenessero questa tesi. Dunque, i ricercatori hanno eliminato l’idea che la labiopalatoschisi possa essere ereditaria. Diagnosi di palatoschisi, labioschisi e labiopalatoschisi La diagnosi può essere formulata anche prima della nascita se, durante un’ecografia, appare visibile la malformazione. Per lo più, le schisi vengono individuate durante l’ecografia, volta a individuare anomalie, che viene eseguita a metà della gravidanza (tra la 18° e la 21° settimana). Non sempre, però, la malformazione è evidente durante la scansione. Si nota, quindi, solo dopo la nascita del bambino. Infatti, mentre la labioschisi potrebbe vedersi durante l’ecografia, così non è per la palatoschisi. Infatti questa, riguardando il palato, non è una malformazione riconoscibile dall’ecografia. La cura Il trattamento definitivo è l’intervento chirurgico. Tramite questo, il medico ricollega i tessuti e chiude la fessura. Di norma, però, i medici stilano anche un piano di cura a lungo termine che tenga conto di tutto l’aiuto e di tutti i trattamenti che il bambino necessiterà nel corso della sua vita. Parliamo di

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malocclusione dentale nei bambini

Malocclusione dentale nei bambini

Malocclusione dentale nei bambini Salute Indice Cos’è la malocclusione dentale nei bambini? Per malocclusione si intende un disallineamento tra l’arcata superiore dei denti e quella inferiore. Negli adulti si interviene sul posizionamento dei denti. Ossia, in caso di spaziatura, affollamento, disallineamento, denti sopra o sotto sporgenti, morso coperto o morso aperto. Invece, nei bambini si può direttamente agire sullo scheletro. In questo modo, si facilita la fuoriuscita corretta dei denti e si evita di dover correggere il difetto in età adulta tramite la chirurgia. Malocclusione dentale nei bambini: cos’è? Abbiamo detto che ci troviamo di fronte a una malocclusione in caso di mancato allineamento tra le due arcate dentali. Quindi, si crea un disequilibrio tra mascella e mandibola. Questo rapporto non equilibrato implica tutta una serie di disturbi che non coinvolgono solo la bocca. Infatti, provocano ripercussioni su tutto l’organismo. Causano mal di testa, problemi di udito e mal di schiena. Oltre, quindi, a essere un problema estetico, è un disturbo che compromette le strutture scheletriche e muscolari e, in primo luogo, il processo masticatorio. Solamente una visita odontoiatrica può individuare la presenza di una malocclusione e determinarne l’entità arrivando, anche, a indicarne la terapia risolutiva. Quali sono le cause della malocclusione dentale bambini? Le cause della malocclusione bambini possono rientrare in due categorie: possono essere ereditarie o ambientali. Se la malocclusione dipende da fattori ereditari vuol dire che è ereditata dai genitori. Solitamente è semplice accorgersene perché altri membri della famiglia soffrono dello stesso problema. Se, invece, la malocclusione dipende da fattori ambientali, significa che è causata da fattori esterni. Parliamo di abuso di ciuccio o biberon, suzione del pollice o interposizione della lingua o del labbro tra i denti. Insomma, ci riferiamo ad abitudini viziate che ormai il bambino ha appreso e fatto sue. Nel secondo caso, i primi segnali di malocclusione solitamente si vedono all’incirca a 3 anni d’età (completata l’eruzione dei denti decidui). Ma può anche capitare che l’alterazione sia visibile intorno ai 6-8 anni con l’eruzione dei primi denti permanenti. È bene che il primo appuntamento dal dentista si svolga quanto prima a scopo preventivo. Prima si interviene, infatti, più semplice e con esito favorevole sarà l’intervento. Sintomi della malocclusione bambini Quali sono i sintomi della malocclusione dentale nei bambini? Ci sono dei segnali evidenti che possono rendere palese la presenza di una malocclusione. In primis, il bambino potrebbe mostrare difficoltà nel mangiare e nel masticare, difficoltà di deglutizione e nella respirazione, affollamento dei denti o dolori alla mandibola. Tutti disturbi che possono causare lo sviluppo di carie, gengiviti, parodontiti. Potrebbe, altresì, presentare difetti di pronuncia, soprattutto per quanto riguarda le lettere S, Z ed R. In questo caso, potrebbe rendersi necessario rivolgersi anche a un logopedista. Una malocclusione dentale, poi, può portare a una postura sbagliata della colonna vertebrale. Inoltre, se il bambino lamenta spesso mal di testa, tosse, acufene o vertigini, potrebbe soffrire di malocclusione. Infine, ultimo ma non per importanza, la malocclusione dentale nei bambini ha una ripercussione anche sull’aspetto estetico. Infatti, causa un disallineamento nei tratti del viso e un sorriso poco armonico. Tipi di malocclusione Innanzitutto, sottolineiamo che le malocclusioni non sono tipiche solo dell’infanzia. Ci sono, infatti, molti adulti che soffrono di malocclusione. Solitamente questo disturbo appare in tenera età, quando è anche più semplice correggerlo. Morso Aperto È un’alterazione che implica che i denti anteriori dell’arcata superiore non tocchino quelli dell’arcata inferiore quando si chiude la bocca. Morso inverso o incrociato È una malocclusione che comporta che i denti dell’arcata superiore, quando si chiude la mascella, si posizionino dietro a quelli inferiori. Affollamento dentale È un tipo di alterazione per cui i denti non hanno sufficiente spazio per disporsi in modo corretto e quindi alcuni si posizionano più avanti o più indietro di quanto dovrebbero. Retrognatismo Denota una malocclusione tale per cui la mandibola si trova in una posizione più arretrata del normale. Quindi, i denti dell’arcata superiore e quelli dell’arcata inferiore non si toccano quando si serra la mascella. Morso profondo Si tratta dell’ipotesi in cui i denti dell’arcata superiore coprono quelli dell’arcata inferiore. Se il problema è particolarmente grave, gli incisivi inferiori toccano il palato. Diagnosi di malocclusione La diagnosi viene formulata da un odontoiatra, da un dentista o da un ortodontista. Spesso, si vede già a occhio nudo la presenza di una malocclusione. Ma per valutarne la gravità è necessario effettuare degli esami, quali radiografie o telegrafie di mandibola e mascella. Come si cura la malocclusione dentale bambini? In seguito alla diagnosi, il medico formula anche il trattamento medico necessario. A seconda dell’età del paziente e della gravità della malocclusione, la terapia è differente. A grandi linee, la terapia più usata è l’ortodonzia. Più raramente, può essere necessario effettuare l’estrazione di uno o più denti per diminuire il sovraffollamento delle arcate. Nei casi peggiori, può rendersi indispensabile il ricorso all’intervento chirurgico su mandibola e/o mandibola. Il trattamento ortodontico può essere realizzato attraverso l’uso di apparecchi mobili e/o fissi. In questo modo, si può indirizzare in modo corretto la crescita dell’osso mascellare, dell’osso mandibolare e dei denti. Si può sempre curare una Malocclusione? Tendenzialmente sì. La cosa importante è che si agisca non appena il problema si presenta. Meglio ancora se in età pediatrica, in quanto le ossa non sono ancora del tutto sviluppate ed è più facile trattarle. In età adulta, invece, il trattamento è molto più invasivo e impegnativo. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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