Gennaio 2023

Gengivite bambini

La gengivite bambini è una patologia che può compromettere la salute dentale nell\’età adulta. Oltre agli adulti, infatti, anche bambini e adolescenti possono incorrere in varie infezioni o infiammazioni gengivali. Anzi, ne sono spesso molto più colpiti. In particolare dalla problematica della gengivite. Questa possibilità aumenta in quei bambini che presentano alcune malattie sistemiche, di cui la gengivite può essere un campanello d\’allarme. Al giorno d\’oggi, la consapevolezza in merito alle infezioni gengivali e alla cura dell\’igiene orale è sicuramente più sviluppata che in passato. Ma per quanto riguarda i bambini, c\’è ancora molta disinformazione e poca attenzione.  In generale, la prevenzione orale nei bambini è molto sottovalutata. Ciò non permette lo sviluppo di una consapevolezza in merito all\’igiene orale. Secondo alcuni dati, la prevalenza della gengivite aumenta di molto durante l\’adolescenza. Una diagnosi precoce di gengivite è però molto importante, anche in vista di prevenzione di problematiche future. Ecco perché è fondamentale parlarne e comprendere i danni che la gengivite, nei bambini piccoli e negli adolescenti, può causare, le strategie di prevenzione e i trattamenti migliori tramite cui curarla. Cos\’è la gengivite nei bambini Iniziamo col dire che esistono delle differenze strutturali nelle gengive e nei denti, tra adulti e bambini. Ad esempio, le gengive dei bambini sono molto meno larghe rispetto a quelle degli adulti. Inoltre, i punti i cui i denti decidui entrano in contatto sono più ampi rispetto a quelli della dentatura permanente e adulta. Ciò lascia più spazio alla proliferazione batterica e di conseguenza allo sviluppo di patologie e problematiche dentali e gengivali. Gengive gonfie nei bambini in un certo periodo di vita possono essere normali. Ad esempio nel periodo di transizione tra denti decidui, da latte, e quelli permanenti. Periodo che prende il nome di dentizione. Ma ci sono alcuni casi in cui gengive rosse nei bambini, insieme ad una determinata sintomatologia, sono in realtà il risultato di problematiche gengivali. La gengivite, o malattia gengivale, è un\’irritazione e infiammazione del tessuto gengivale che circonda i denti, data principalmente dalla placca, sostanza appiccicosa che si attacca ai denti e al tessuto gengivale e permette la proliferazione batterica. Come si crea l\’infiammazione gengivale Se la placca dentale non viene rimossa tramite corretto spazzolamento, si trasforma in tartaro. Quest\’ultimo raccoglie ancora più batteri e ciò causa il disturbo della gengivite. Solitamente questa problematica si presenta con una sintomatologia lieve. Ma se non curata, si configura come il primo stadio di malattie parodontali che possono essere anche molto gravi e comportare perdita dei denti o addirittura perdita ossea. Spesso, questa ed altre infiammazioni gengivali vengono trascurate col pensiero che, riguardando i denti da latte, scompariranno da sole col ricambio del dente. In realtà è importante ripetere che, se non trattate, queste patologie non migliorano. Anzi, possono rendere più difficoltosa la dentizione e dare luogo alle patologie serie di cui abbiamo parlato. Fortunatamente, se si presta la giusta attenzione alla tematica, prevenire e curare la gengivite bambini può essere semplice e ridurre la possibilità di incorrere in patologie in età adulta. Infiammazione gengivale bambini: ascesso gengivale Oltre alla gengivite, un\’altra patologia di origine batterica ancor più grave, che si manifesta spesso nei bambini, è il cosiddetto ascesso gengivale, che fa parte della più ampia categoria di ascesso dentale. Si tratta di una problematica che si manifesta con gonfiore e arrossamento delle gengive. A volte presenta anche pus e febbre. L\’ascesso è causato da infezioni o traumi alle gengive, ma può essere dato anche da una scorretta gestione della carie. In questo caso, i rimedi naturali o casalinghi non sono utili a curare l\’infiammazione. È necessario rivolgersi immediatamente al dentista per bambini se si nota questo tipo di sintomatologia. Questo solitamente prescriverà una cura antibiotica, spesso accompagnata da antidolorifici per diminuire il dolore. Se la situazione è molto grave, potrà scegliere di effettuare una piccola incisione sulla gengiva per far uscire il pus accumulato. Gengivite bambini 1 anno Nonostante queste problematiche siano da tenere particolarmente sotto controllo, nel caso in cui il nostro bambino, intorno all\’anno di età, presenti delle gengive gonfie, non è sempre necessario allarmarsi.  Questo infatti può essere sintomo del normale processo di dentizione di cui abbiamo parlato, da non confondere con la gengivite. Si tratta di una sorta di \”infiammazione naturale\”, giustificata dal processo di crescita. I genitori però dovrebbero essere in grado di riconoscere il resto della sintomatologia, come febbre, irritazioni sulla bocca o abbondante salivazione. Nel neonato, il gonfiore gengivale può apparire intorno ai quattro mesi o all\’anno e i denti decidui tendono a scomparire intorno ai sei anni. Sapere che il gonfiore può essere sinonimo di dentizione è importante per i genitori, per escludere la necessità di intervenire rispetto a problematiche più importanti. Non sempre però è semplice capire cosa sia normale e cosa invece sia la manifestazione di una patologia. Ecco perché essere seguiti da un dentista pediatrico a cui rivolgersi in caso di dubbio è sempre la scelta migliore. Gengivite bambini sintomi Quando le gengive sono sane si presentano di colore rosa e non sanguinano. Se ti stai chiedendo che sintomi da la gengivite nei bambini, la risposta è che la manifestazione della problematica è pressoché identica ad una gengivite che colpisce gli adulti. Vediamo insieme alcuni sintomi che ci permettono di riconoscere problematiche rispetto alle gengive bambini: Sanguinamento. Si tratta del segno più comune. Si verifica più spesso quando il bambino si sta lavando i denti o passa il filo interdentale. Gengive rosse e gonfie. Dovute all\’edema e all\’infiammazione in corso. Alitosi. La placca infatti contiene dei batteri che risultano maleodoranti. Dolore. Che può riguardare sia le gengive che i denti Sensibilità dentale. Ad esempio ai cibi freddi o caldi. Tasche gengivali. Piccoli spazi che si formano tra i denti e le gengive. Sintomi meno comuni possono essere la febbre, gonfiore del viso o la recessione gengivale, fenomeno in cui le gengive iniziano man mano a ritirarsi e a lasciare scoperta una porzione sempre maggiore del dente. Se questi sintomi si presentano, in combinazione o tutti insieme, si tratta

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Curettage gengivale

Cos’è il curettage gengivale? Salute Indice Il Curettage Gengivale è un trattamento utilizzato per effettuare una pulizia profonda denti. Viene proposto in caso di malattie come la parodontite o la gengivite e non solo. La tipologia di curettage scelta dipende principalmente dalla condizione di partenza del paziente. Ma il trattamento può essere scelto anche a scopo preventivo. Vediamo insieme di cosa si tratta, come funziona e a cosa serve questo trattamento dentistico di routine.  Cos’è il curettage gengivale? Il curettage gengivale, o curettage dentale, è una pratica tendenzialmente di routine. Viene utilizzata in odontoiatria per la pulizia tasche gengivali. Sia in ottica di cura che di prevenzione di disturbi dentali. Nello specifico,  per la rimozione del tartaro e della placca batterica che si accumula delle “tasche gengivali“, i cui disturbi sono conseguenza della parodontite o della gengivite, patologia che può manifestarsi anche nei bambini (gengivite bambini).  Quindi per rispondere alla domanda “Curettage gengivale quando farlo?“, diciamo che quando le tasche sono più profonde di 5mm, si ricorre alla chirurgia o all’intervento parodontale. Altrimenti, se la situazione è meno grave, la tecnica utilizzata è proprio quella del curettage gengivale. La scelta dell’uno o dell’altro avviene quindi tramite sonda in grado di vedere la profondità della borsa parodontale. In cosa consiste il curettage? Nella pratica, la tecnica di Curettage è una pulizia denti profonda. La placca e il tartaro vengono rimossi sia dalla parte sopra che quella sotto, tramite pulizia sottogengivale. Viene effettuata tramite uno strumento apposito, che prende il nome di curette. Si tratta di uno strumento manuale, una sorta di penna che presenta un gancio sulla sua estremità. Questo strumento è in grado di raschiare la parete gengivale, eliminando i tessuti molli della tasca. In questo modo si è in grado di ripulire anche la radice del dente che può essere esposta. A volte, insieme alla curette, il dentista esperto può scegliere di utilizzare degli strumenti che funzionano ad ultrasuoni o a laser (in questo caso si parla di curettage gengivale laser). Questi supportano la disgregazione del tartaro, permettendo quindi risultati migliori. La pratica avviene sotto anestesia. Dopo la procedura, la zona viene disinfettata con un liquido apposito. Il risultato è  una superficie dentale più liscia e libera da impurità. Nel giro di pochi giorni, la gengiva si gonfia, eliminando la tasca e tornando quindi ad aderire al dente. Tipologie di curettage gengivale Esistono 2 tipi di curettage che il dentista può scegliere. Distinguiamo infatti tra: Curettage gengivale per quadrante a cielo chiuso. Si tratta di un procedimento meccanico e quasi indolore. La superficie della radice dentale viene liberata da placca e altri depositi, poi levigata. Curettage a cielo aperto. Si parla in questo caso di un piccolo intervento chirurgico. La gengiva viene scollata dall’osso e poi fissata nuovamente con punti di sutura, dopo la rimozione di tartaro e placca. Il primo può essere scelto quando la tasca è al di sotto dei 3,5mm, mentre il secondo quando è tra i 3,5 e i 5mm. Curettage gengivale a cosa serve e perché farlo? Placca e tartaro sono il risultato di: Residui alimentari Batteri Scarsa igiene orale Il curettage dentale è importante per evitare diversi disturbi anche gravi. Ad esempio: Infezioni e infiammazione Recessione gengivale Perdita del sostegno osseo, nei casi più gravi È quindi importante sottoporsi a questa pratica appena si notano i sintomi di infiammazioni gengivali (come gengive rosse, gonfie o perdite di sangue), onde evitare peggioramenti. Tra queste, come abbiamo anticipato, le più note sono: Gengivite. Infiammazione delle gengive che crea fastidio in aree specifiche e può portare a recessione, causata spesso da scarsa igiene orale. Parodontite. Livello avanzato di gengivite in cui i batteri riescono ad entrare nelle tasche che circondano il dente, portando a conseguenze gravi anche alle strutture ossee. In questo caso il curettage deve essere scelto immediatamente in ottica di cura. Spesso questa tecnica è anche utilizzata come pratica di supporto alle sedute di detartasi, la cosiddetta igiene orale professionale o allo sbiancamento dentale per risolvere anche il problema estetico. Ogni quanto sottoporsi al trattamento di pulizia gengivale? Gli specialisti consigliano di ricorrere al Curettage almeno due volte l’anno. Ciò è da effettuare anche in ottica di prevenzione e per migliorare la sensibilità gengivale. Ogni caso è comunque a sé. Sarà il tuo dentista a dirti ogni quanto dovresti sottoporti a questa pratica, in base alla condizione delle tue gengive, al tuo stile di vita (alimentazione o fumo di sigaretta, ad esempio) e ad altri fattori, in modo da ottimizzare i risultati e garantire la tua salute dentale. Curettage gengivale fa male? Nonostante ciò che si pensa, spesso il curettage denti fa male. In particolare nel curettage gengivale a cielo aperto, la pulizia delle tasche gengivali “deve” essere dolorosa, in quanto profonda, sotto al solco della gengiva. Se non è così, spesso è perché questa pulizia non avviene a fondo e non viene rimosso correttamente tutto il tartaro. In questo modo, non si riesce a tenere sotto controllo la parodontite, la gengivite o gli altri disturbi per cui ci si sottopone al trattamento. A causa del dolore che provoca, però, questa pulizia delle gengive viene effettuata in anestesia locale. Quindi nel concreto, il paziente, non avverte del dolore nella fase di intervento. Molto spesso, prova del fastidio nel periodo post-anestesia. Questo fastidio può durare per qualche giorno. Insieme ad esso, però, può notare anche: Maggiore stabilità dei denti Miglioramento del senso del gusto Buona salute delle gengive Curettage gengivale rischi Nei giorni successivi al trattamento, il fastidio di cui abbiamo parlato, può essere accompagnato anche da maggiore sensibilità dentale, dopo lo sgonfiamento gengivale. Se si parla di Curettage a cielo aperto inoltre, ci si riferisce, come abbiamo visto, ad un vero e proprio intervento, in cui vengono effettuate incisioni tramite bisturi. In questo caso, i rischi sono quelli di un vero e proprio intervento chirurgico, per quanto piccolo sia. Levigatura radicolare e curettage gengivale. La levigatura deve essere proporzionata alla problematica. Se eccessiva infatti, può indebolire i denti, danneggiando lo smalto. Ovviamente anche il ruolo

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