Marzo 2024

Che problemi comporta la scogliosi?

Che problemi comporta la scogliosi?

Che problemi comporta la scogliosi?​ Ortopedia Indice Che problemi comporta la scoliosi? Se ti stai chiedendo che problemi comporta la scoliosi o cosa fare in caso di scoliosi, sei nel posto giusto. In questo articolo, esploreremo in dettaglio la scoliosi, i problemi che può comportare, le cause sottostanti e cosa fare per gestire questa condizione. Imparerai anche quali sport sono più adatti per le persone con scoliosi e riceverai consigli utili per affrontare questa patologia in modo efficace. Cosa fare in caso di scoliosi? La scoliosi è una condizione caratterizzata da una curvatura laterale anomala della colonna vertebrale, che può portare a una serie di problemi fisici e emotivi. Quando si affronta la scoliosi, è importante agire prontamente e adottare un approccio completo alla gestione della condizione. Alcune azioni che puoi intraprendere includono: 1. Consulta un medico: Se sospetti di avere la scoliosi o hai ricevuto una diagnosi, consulta un medico specialista in ortopedia. Un professionista sanitario esperto sarà in grado di valutare la gravità della tua scoliosi e consigliarti il piano di trattamento più appropriato. 2. Segui il piano di trattamento: Il trattamento della scoliosi dipende dalla gravità della curvatura spinale e dalla tua età. Potrebbe includere il monitoraggio regolare della curvatura, l’uso di busti ortopedici, la fisioterapia o, nei casi più gravi, la chirurgia. Segui attentamente il piano di trattamento consigliato dal tuo medico per massimizzare i risultati. 3. Esercizi di stretching e rinforzo muscolare: Gli esercizi di stretching e rinforzo muscolare mirati possono aiutare a migliorare la flessibilità e la forza della colonna vertebrale e dei muscoli circostanti. Un fisioterapista può consigliarti gli esercizi più adatti alle tue esigenze individuali. 4. Mantieni una postura corretta: Presta attenzione alla tua postura durante le attività quotidiane e cerca di mantenere la colonna vertebrale in allineamento. Sedersi e stare in piedi con una postura corretta può aiutare a prevenire l’aggravamento della curvatura spinale. 5. Monitora i sintomi: Presta attenzione ai sintomi associati alla tua scoliosi, come dolore alla schiena, rigidità o difficoltà respiratorie. Se riscontri sintomi persistenti o nuovi, informa il tuo medico per valutare eventuali cambiamenti nella tua condizione. Qual è la causa della scoliosi? Le cause della scoliosi possono variare e includono fattori genetici, anomalie muscolari o nervose e problemi di sviluppo della colonna vertebrale. Alcune delle cause più comuni includono: 1. Fattori genetici: La predisposizione genetica può giocare un ruolo nell’insorgenza della scoliosi, con alcuni studi che suggeriscono una tendenza familiare alla condizione. 2. Anomalie muscolari o nervose: Disfunzioni muscolari o nervose possono influenzare lo sviluppo e la postura della colonna vertebrale, contribuendo alla comparsa della scoliosi. 3. Problemi di sviluppo della colonna vertebrale: Alcune condizioni che influenzano lo sviluppo della colonna vertebrale, come la displasia dell’anca o l’asimmetria delle gambe, possono aumentare il rischio di sviluppare la scoliosi. 4. Malattie congenite: Alcune malattie congenite, come la sindrome di Marfan o la neurofibromatosi, sono associate a una maggiore incidenza di scoliosi. È importante sottolineare che, nella maggior parte dei casi, la causa esatta della scoliosi rimane sconosciuta e la condizione può verificarsi senza un fattore scatenante specifico. Quale sport è più adatto per la scoliosi? L’attività fisica è importante per mantenere la salute e la flessibilità della colonna vertebrale, anche per le persone con scoliosi. Tuttavia, alcuni sport possono essere più adatti di altri per le persone con questa condizione. Alcune opzioni di sport che possono essere considerate includono: 1. Nuoto: Il nuoto è un’ottima opzione per le persone con scoliosi, poiché coinvolge movimenti simmetrici e può contribuire a migliorare la forza e la flessibilità della colonna vertebrale senza causare eccessivo stress o compressione. 2. Yoga e pilates: Lo yoga e il pilates possono aiutare a migliorare la postura, la flessibilità e la forza muscolare, fornendo anche benefici per il benessere mentale ed emotivo. 3. Ginnastica artistica: La ginnastica artistica può essere adatta per alcune persone con scoliosi, poiché coinvolge esercizi di stretching, forza e flessibilità che possono aiutare a mantenere la salute della colonna vertebrale. 4. Escursionismo o camminata: L’escursionismo o la camminata sono opzioni di attività fisica a basso impatto che possono essere adatte per le persone con scoliosi, contribuendo a migliorare la resistenza cardiovascolare e la forza muscolare. In conclusione, la scoliosi è una condizione caratterizzata da una curvatura laterale anomala della colonna vertebrale che può causare una serie di problemi fisici e emotivi. Seguire un piano di trattamento appropriato, mantenere una postura corretta, monitorare i sintomi e partecipare a sport e attività fisica adatti possono contribuire a gestire efficacemente la scoliosi e migliorare la qualità della vita. Se hai domande o preoccupazioni sulla tua condizione, consulta un medico o un ortopedico per una valutazione e un trattamento appropriati. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Ortopedica con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua Visita Ortopedica dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. 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Come rilassare i muscoli del pavimento pelvico?

Come rilassare i muscoli del pavimento pelvico?

Come rilassare i muscoli del pavimento pelvico? Ginecologia Indice Come rilassare i muscoli del pavimento pelvico? Se ti stai chiedendo come rilassare i muscoli del pavimento pelvico o quali siano i muscoli del pavimento pelvico , sei nel posto giusto.  In questo articolo, esploreremo in dettaglio i muscoli del pavimento pelvico , come capire se sono in salute e cosa fare per rinforzarli. Imparerai anche tecniche e consigli utili per rilassare i muscoli del pavimento pelvico e migliorare il benessere generale. Quali sono i muscoli del pavimento pelvico? I muscoli del pavimento pelvico sono un gruppo di muscoli situati nella parte inferiore del bacino. Questi muscoli svolgono diverse funzioni importanti, tra cui supportare gli organi pelvici, come la vescica, l’utero e il retto, controllare la minzione e la defecazione, e contribuire al piacere sessuale. I principali muscoli del pavimento pelvico includono il muscolo pubococcigeo, il muscolo iliococcigeo e il muscolo puborettale. Come capire se è in salute? Capire se il pavimento pelvico è in salute è essenziale per prevenire problemi come l’incontinenza urinaria , il prolasso degli organi pelvici e il dolore pelvico. Alcuni segni che indicano un pavimento pelvico in salute includono: 1. Controllo della minzione : Se sei in grado di controllare la minzione e di trattenere l’urina quando necessario, è probabile che il tuo pavimento pelvico sia in buona salute. 2. Senso di sostegno : Un pavimento pelvico sano dovrebbe fornire una sensazione di sostegno e stabilità agli organi pelvici, evitando sensazioni di peso o pressione nella zona pelvica. 3. Piacere sessuale : un pavimento pelvico sano può contribuire al piacere sessuale, consentendo una contrazione e un rilassamento efficace durante l’attività sessuale. 4. Assenza di dolore : Se non provi dolore o disagio nella zona pelvica, è probabile che il tuo pavimento pelvico sia in salute. Se riscontri sintomi come perdite urinarie, sensazioni di peso nella zona pelvica o dolore durante i rapporti sessuali, potresti avere problemi al pavimento pelvico e dovresti consultare un professionista sanitario per una valutazione accurata. Cosa fare per rinforzarlo? Rinforzare il pavimento pelvico è importante per mantenere la salute e prevenire problemi futuri.  Ci sono diverse tecniche e esercizi che puoi fare per rinforzare i muscoli del pavimento pelvico, tra cui: 1. Esercizi di Kegel : Gli esercizi di Kegel coinvolgono il contrarre e rilassare i muscoli del pavimento pelvico per migliorarne la forza e il controllo. Puoi eseguire gli esercizi di Kegel in qualsiasi momento e in qualsiasi posizione, contrarre i muscoli del pavimento pelvico per 5-10 secondi, quindi rilassarti per lo stesso periodo di tempo. Ripetere questo ciclo 10-15 volte. 2. Biofeedback : Il biofeedback è una tecnica che utilizza strumenti specializzati per fornire feedback in tempo reale sui muscoli del pavimento pelvico. Questo può aiutarti a identificare e isolare i muscoli corretti durante gli esercizi di Kegel e migliorare l’efficacia del tuo allenamento. 3. Esercizi di respirazione : La respirazione profonda e consapevole può aiutare a rilassare i muscoli del pavimento pelvico e migliorare la circolazione nella zona pelvica. Prova a eseguire esercizi di respirazione profonda mentre contrai e rilascia i muscoli del pavimento pelvico per un rilassamento più efficace. 4. Yoga e pilates : Alcune posizioni e movimenti dello yoga e del pilates possono aiutare a rafforzare i muscoli del pavimento pelvico e migliorare la flessibilità e il controllo nella zona pelvica. Cerca classi specifiche o esercizi mirati per il pavimento pelvico. 5. Evitare l’ipertensione : evitare di esercitare troppa pressione sui muscoli del pavimento pelvico durante le attività quotidiane, come sollevare pesi o tossire e starnutire vigorosamente, poiché questo può mettere a dura prova i muscoli e contribuire a problemi come l’incontinenza urinaria. Conclusioni In conclusione, rilassare e rinforzare i muscoli del pavimento pelvico è essenziale per mantenere la salute e prevenire problemi come l’incontinenza urinaria e il prolasso degli organi pelvici.  Utilizza le tecniche e gli esercizi descritti in questo articolo per migliorare la salute e il benessere del tuo pavimento pelvico e consultare un professionista sanitario se riscontri sintomi o preoccupazioni riguardanti la tua salute pelvica. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Ginecologica con i Medici del Centro Medico Unisalus ? Prenota la tua Visita Ginecologica dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n. 0248013784 . Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Ginecologica News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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analisi genetiche

Perché si fa la visita genetica?

Perché si fa la visita genetica?​ Genetica Medica Indice Perché si fa la visita genetica? La visita genetica è diventata sempre più importante nel contesto della medicina moderna. Ma perché esattamente si fa la visita genetica ? Quali sono i processi di analisi genetica ? E quali malattie possono essere identificate tramite test genetici ? In questo approfondito articolo, esploreremo l’importanza della visita genetica, i metodi utilizzati per eseguire le analisi genetiche, le malattie genetiche identificabili ei tempi appropriati per sottoporsi ai test genetici. La visita genetica è un processo fondamentale per identificare e comprendere le predisposizioni genetiche a determinate condizioni o malattie. Le ragioni per sottoporsi a una visita genetica possono variare, ma generalmente includono: 1. Storia familiare di malattie genetiche : Se ci sono casi noti di malattie genetiche nella famiglia, sottoporsi a una visita genetica può aiutare a identificare il rischio individuale di sviluppare tali condizioni e adottare misure preventive o terapeutiche appropriate. 2. Pianificazione della gravidanza : Le coppie che desiderano avere figli possono sottoporsi a test genetici per valutare il rischio di trasmettere malattie genetiche ereditarie ai propri figli e prendere decisioni informate sulla gravidanza e sulle opzioni di screening prenatale. 3. Diagnosticare condizioni mediche non diagnosticate : In alcuni casi, i pazienti con condizioni mediche non diagnosticate o rare possono sottoporsi a una visita genetica per identificare le cause genetiche sottostanti delle loro malattie e guidare il trattamento appropriato. 4. Personalizzazione della terapia : La conoscenza delle varianti genetiche può influenzare le decisioni di trattamento e la risposta individuale ai farmaci, consentendo una terapia più mirata e personalizzata. Come si fanno le analisi? Le analisi genetiche coinvolgono una serie di processi e tecniche per identificare le varianti genetiche associare a determinate condizioni o caratteristiche. I metodi più comuni utilizzati per eseguire le analisi genetiche includono: 1. Sequenziamento del DNA : Il sequenziamento del DNA è una tecnica che consente di determinare l’ordine esatto delle basi nucleotidiche nel DNA di un individuo. Esistono diverse tecniche di sequenziamento del DNA, tra cui il sequenziamento del DNA completo e il sequenziamento mirato di specifiche regioni del genoma. 2. Analisi di polimorfismi a singolo nucleotide (SNP) : I polimorfismi a singolo nucleotide sono variazioni genetiche comuni che possono diminuire il rischio di sviluppare determinate malattie o caratteristiche. L’analisi degli SNP coinvolge la valutazione di specifiche posizioni nel genoma per identificare variazioni genetiche significative. 3. Test di mutazione genetica specifica : Per alcune malattie genetiche ben note, possono essere eseguiti test specifici per identificare mutazioni genetiche associate a tali condizioni. Questi test possono essere utilizzati per diagnosticare malattie ereditarie o valutare il rischio individuale di sviluppare tali condizioni. 4. Analisi del cariotipo : L’analisi del cariotipo coinvolge lo studio della struttura e del numero dei cromosomi in una cellula. Questa tecnica può essere utilizzata per diagnosticare anomalie cromosomiche come la sindrome di Down o altre condizioni genetiche associate a variazioni cromosomiche. Quali sono le malattie genetiche? Le malattie genetiche possono essere causate da variazioni nei singoli geni o da anomalie cromosomiche più ampie. Alcune delle malattie genetiche più comuni includono: 1. Sindrome di Down : Causata da un cromosoma extra nel paio 21, la sindrome di Down è caratterizzata da ritardo mentale, caratteristiche facciali distinte e problemi di salute associati. 2. Fibrosi cistica : una malattia genetica ereditaria che colpisce principalmente i polmoni e il sistema respiratorio, causando infezioni polmonari ricorrenti e problemi di digestione. 3. Distrofia muscolare : Questa è una categoria di malattie genetiche che colpiscono i muscoli e causano debolezza muscolare progressiva e perdita di funzione. 4. Anemia falciforme : Una malattia genetica del sangue caratterizzata da globuli rossi a forma di falce che possono causare blocchi nei vasi sanguigni e ridotta ossigenazione dei tessuti. 5. Sindrome di Marfan : Una condizione genetica che colpisce il tessuto connettivo e può causare anomalie scheletriche, problemi cardiaci e altri sintomi. Quando si fanno i test genetici? I test genetici possono essere eseguiti in diversi momenti della vita di una persona, a seconda delle circostanze individuali e delle ragioni per sottoporsi al test.  Alcuni dei momenti in cui potrebbe essere appropriato sottoporsi a un test genetico includono: 1. Prima della gravidanza : Le coppie che stanno pianificando una gravidanza possono sottoporsi a test genetici per valutare il rischio di trasmettere malattie genetiche ai propri figli e prendere decisioni informate sulla gravidanza e sulle opzioni di screening prenatale. 2. Durante la gravidanza : Durante la gravidanza, possono essere eseguiti test genetici prenatali per identificare anomalie cromosomiche o altre condizioni genetiche nel feto. 3. Dopo la nascita : I neonati possono essere sottoposti a screening genetici per malattie ereditarie che possono richiedere interventi medici precoci per prevenire complicanze gravi. 4. In caso di sospetta malattia genetica : Se ci sono sintomi o segni che suggeriscono una malattia genetica, può essere appropriato sottoporsi a test genetici per diagnosticare la condizione e guidare il trattamento. In conclusione, la visita genetica ei test genetici sono strumenti importanti per identificare le predisposizioni genetiche a determinate condizioni o malattie, diagnosticare malattie genetiche e personalizzare il trattamento in base ai profili genetici individuali. Se hai domande o preoccupazioni sulla tua storia familiare di malattie genetiche o se stai valutando di sottoporsi a una visita genetica , consulta un medico o un consulente genetico per una valutazione approfondita e un piano di gestione personalizzata. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Genetica con i Medici del Centro Medico Unisalus ? Prenota la tua Visita Genetica dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n. 0248013784 . Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Genetica News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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come si usano le talloniere in silicone?

come si usano le talloniere in silicone?

come si usano le talloniere in silicone?​ Podologia Indice Come si usano le talloniere in silicone? Le talloniere in silicone e i plantari su misura sono dispositivi ortopedici progettati per fornire supporto e comfort ai piedi, alleviando il dolore e migliorando la postura durante la camminata.  Ma come si usano correttamente le talloniere in silicone e i plantari su misura?  E quanto dura un plantare personalizzato?  In questo articolo, esamineremo in dettaglio l’uso di talloniere in silicone e plantari su misura, fornendo informazioni utili per sfruttare al massimo questi dispositivi ortopedici. Come si usano? Le talloniere in silicone sono dispositivi progettati per fornire ammortizzazione e sostegno al tallone, riducendo il dolore causato da condizioni come la fascite plantare, le speroni calcaneare e le calli.  Ecco come usare correttamente le talloniere in silicone: 1. Pulizia e preparazione: Prima di utilizzare le talloniere in silicone, è importante pulire e asciugare accuratamente i piedi per garantire che siano puliti e privi di sudore. 2. Posizionamento: Posizionare le talloniere in silicone all’interno delle scarpe, assicurandosi che siano ben adattate e posizionate sotto il tallone per fornire il massimo supporto e ammortizzazione. 3. Indossare le scarpe: Indossare le scarpe sopra le talloniere in silicone e camminare normalmente. Le talloniere dovrebbero adattarsi comodamente all’interno delle scarpe senza causare disagio o sfregamenti. 4. Regolazioni: Se necessario, regolare la posizione delle talloniere in silicone all’interno delle scarpe per garantire un supporto ottimale e ridurre al minimo il dolore. 5. Consistenza: Indossare regolarmente le talloniere in silicone per ottenere i migliori risultati. Anche se possono richiedere un po’ di tempo per abituarsi, molte persone trovano un sollievo significativo dal dolore dopo aver utilizzato regolarmente le talloniere. Come si usa il plantare? I plantari su misura sono dispositivi ortopedici progettati per fornire supporto personalizzato ai piedi, migliorando la postura e riducendo il dolore associato a una serie di condizioni podiatriche. Ecco come usare correttamente un plantare su misura: 1. Valutazione: Consultare un podologo o un ortopedico per una valutazione del piede e delle esigenze specifiche. Il professionista prenderà impressioni del piede per creare un plantare su misura che si adatti perfettamente alla forma e alla struttura del piede. 2. Indossare: Posizionare il plantare su misura all’interno delle scarpe, assicurandosi che sia ben adattato e posizionato sotto l’arco del piede per fornire supporto adeguato. 3. Testare: Camminare normalmente con i plantari su misura all’interno delle scarpe per valutare il comfort e l’efficacia. È normale richiedere un po’ di tempo per abituarsi ai nuovi plantari, quindi è consigliabile iniziare indossandoli per brevi periodi e aumentare gradualmente la durata dell’uso. 4. Regolazioni: Se necessario, tornare dal podologo per regolazioni o modifiche al plantare su misura per garantire un supporto ottimale e un comfort duraturo. 5. Manutenzione: Mantenere i plantari su misura puliti e in buone condizioni, evitando di esporli a eccessiva umidità o calore e sostituendoli regolarmente se mostrano segni di usura o deterioramento. Quanto dura un plantare su misura? La durata di un plantare su misura dipende da diversi fattori, tra cui la qualità dei materiali utilizzati, la frequenza di utilizzo e l’intensità dell’attività fisica.  In generale, i plantari su misura ben realizzati e mantenuti possono durare da uno a tre anni o più, fornendo un supporto efficace e un comfort duraturo per tutto il loro ciclo di vita.  Tuttavia, è importante monitorare regolarmente lo stato dei plantari e sostituirli se mostrano segni di usura o deterioramento per garantire risultati ottimali e prevenire problemi ai piedi. In conclusione, le talloniere in silicone e i plantari su misura sono dispositivi ortopedici efficaci per fornire supporto e comfort ai piedi, riducendo il dolore e migliorando la postura durante la camminata.  Utilizzando correttamente questi dispositivi e seguendo le indicazioni del podologo, è possibile ottenere risultati ottimali e un sollievo duraturo dal dolore ai piedi e alle articolazioni.  Consultare sempre un professionista qualificato per una valutazione e una consulenza personalizzata prima di utilizzare talloniere in silicone o plantari su misura per garantire un trattamento appropriato e efficace delle condizioni podiatriche. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Podologica con i Medici del Centro Medico Unisalus?  Prenota la tua Visita Podologica dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. 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Cosa s’intende per artrocentesi?

Cosa s’intende per artrocentesi?

Cosa s’intende per artrocentesi?​ Ortopedia Indice Cosa s’intende per artrocentesi? L’artrocentesi è un procedimento medico utilizzato per diagnosticare e trattare una serie di condizioni articolari. Ma cos’è esattamente l’artrocentesi, come si esegue e in quali circostanze è necessaria? In questo articolo, approfondiremo tutto ciò che c’è da sapere sull’artrocentesi, fornendo informazioni dettagliate sul procedimento, il suo scopo e le sue applicazioni cliniche. L’artrocentesi, anche conosciuta come “aspirazione articolare” o “puntura articolare“, è una procedura medica durante la quale il medico inserisce un ago attraverso la pelle e nella cavità articolare per rimuovere liquido sinoviale o sangue dall’artrocentesi. Il liquido sinoviale è un fluido trasparente presente nelle articolazioni che aiuta a lubrificarle e ammortizzarle durante il movimento. L’artrocentesi può essere utilizzata per diagnosticare le cause del dolore articolare, ridurre il gonfiore e alleviare i sintomi associati a una serie di condizioni articolari, come l’artrite, l’artrosi, le lesioni articolari e l’accumulo di liquido dovuto a un trauma o un’infezione. Come si esegue? Il procedimento per l’artrocentesi di solito viene eseguito in ambulatorio o in sala operatoria, a seconda delle circostanze specifiche e della gravità del caso. Ecco una panoramica generale del processo: 1. Preparazione: Il paziente viene posizionato in una posizione comoda e la zona da trattare viene pulita e sterilizzata. Il medico può anche utilizzare un’anestesia locale per intorpidire l’area e ridurre al minimo il disagio durante la procedura. 2. Posizionamento dell’ago: Utilizzando tecniche di guida adatte, il medico inserisce delicatamente un ago nella cavità articolare, sotto guida radiografica o ecografica se necessario, per assicurarsi di raggiungere l’area corretta e minimizzare il rischio di danni ai tessuti circostanti. 3. Raccolta del liquido: Una volta che l’ago è posizionato correttamente, il medico aspira il liquido sinoviale o il sangue dalla cavità articolare utilizzando una siringa collegata all’ago. Il campione raccolto viene quindi inviato per analisi di laboratorio per determinare la causa sottostante del problema articolare. 4. Finitura: Una volta completata la raccolta del campione, l’ago viene rimosso e il sito di puntura viene coperto con un cerotto o una benda sterile. Il paziente può essere monitorato per un breve periodo di tempo per assicurarsi che non vi siano complicazioni immediate. Quando si fa l’artrocentesi? L’artrocentesi può essere eseguita in una serie di circostanze cliniche, tra cui: – Quando c’è un accumulo anormale di liquido nell’articolazione, che può causare gonfiore, dolore e limitare il movimento. – Per diagnosticare le cause del dolore articolare, come l’artrite, l’artrosi o l’infiammazione articolare. – Per trattare un’emergenza medica, come un’emorragia articolare o un’infezione. La decisione di eseguire un’artrocentesi dipende dalle condizioni specifiche del paziente e dalla valutazione del medico. In genere, l’artrocentesi è considerata sicura e ben tollerata, con pochi rischi associati. In conclusione, l’artrocentesi è una procedura medica utilizzata per diagnosticare e trattare una serie di condizioni articolari, che coinvolge l’aspirazione del liquido dalla cavità articolare mediante l’uso di un ago. La procedura è relativamente semplice e ben tollerata, offrendo numerosi benefici per i pazienti con problemi articolari. Tuttavia, è importante consultare un medico qualificato per determinare se l’artrocentesi è appropriata per le proprie esigenze e condizioni mediche specifiche. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Ortopedica con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua Visita Ortopedica dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Ortopedica News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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A cosa serve l'idrocolonterapia?

A cosa serve l’idrocolonterapia?

A cosa serve l’idrocolonterapia?​ Gastroenterologia Indice L’Idrocolonterapia è diventata sempre più popolare come opzione per migliorare la salute dell’intestino e alleviare una serie di disturbi gastrointestinali.  Tuttavia, molte persone si chiedono a cosa serve esattamente questa procedura, come ci si sente dopo averla svolta e quante volte è sicuro ripeterla. In questo articolo forniremo alcune utili informazioni complete sull’idrocolonterapia e sui suoi benefici. A cosa serve l’Idrocolonterapia? L’idrocolonterapia, nota anche come idroterapia del colon o lavaggio del colon, è una procedura che coinvolge l’irrigazione del colon con acqua o una soluzione speciale per rimuovere feci accumulate, tossine e altri detriti dal tratto intestinale. Si tratta di una procedura che può aiutare a migliorare la salute dell’intestino, promuovere la regolarità intestinale e alleviare una serie di disturbi gastrointestinali. Può quindi essere una valida soluzione in presenza di condizioni quali: Stipsi, costipazione Gonfiore Sindrome dell’Intestino Irritabile (IBS). Benefici della Terapia Uno dei principali benefici dell’idrocolonterapia è la pulizia approfondita del colon, che può aiutare a eliminare tossine e sostanze nocive che possono accumularsi nel tempo a causa di cattive abitudini alimentari, stress e altri fattori ambientali. Questa pulizia può favorire una migliore assorbimento dei nutrienti, una migliore regolarità intestinale e un generale senso di benessere. Come ci si sente dopo l’idrocolonterapia? Dopo aver svolto l’idrocolonterapia, molte persone riportano una sensazione di leggerezza e pulizia intestinale. Altri potrebbero sperimentare un aumento dell’energia e una migliore digestione. Tuttavia, è importante notare che le sensazioni post-idrocolonterapia possono variare da persona a persona e dipendono da una serie di fattori, tra cui lo stato di salute generale, lo stile di vita e l’alimentazione. Alcune persone potrebbero provare una lieve sensazione di stanchezza o affaticamento dopo il trattamento, che di solito scompare entro poche ore. È anche comune sperimentare un aumento della frequenza dei movimenti intestinali nelle ore successive all’idrocolonterapia, poiché il corpo espelle le tossine e i rifiuti accumulati nel colon. Quante volte si può fare? La frequenza con cui è sicuro ripetere l’idrocolonterapia può variare da persona a persona e dipende dalle esigenze individuali e dallo stato di salute generale. Il medico sarà comunque in grado di indicare al paziente il numero di sedute e la frequenza con cui sottoporsi all’esame. Preparazione  L’esame richiede, nei giorni precedenti, una semplice preparazione a cui il paziente deve sottoporsi al fine di ottenere il massimo beneficio possibile dalla terapia. Questa preparazione comprende: Nei due giorni precedenti al trattamento di idrocolonterapia è utile assumere un’alimentazione a base di pasta o riso conditi con verdura. Si consiglia inoltre di utilizzare una dieta a base di pollo, tacchino oppure pesce e contorni di verdure cotte, limitando la frutta ed i dolci. È consigliato bere almeno 2 litri di acqua al giorno. La mattina della terapia assumere una colazione leggera a base di acqua, the o altre tisane e gli eventuali farmaci abituali. Per scaricare la Preparazione per Idrocolonterapia completa Clicca Qui In conclusione, l’idrocolonterapia può essere un’opzione efficace per migliorare la salute dell’intestino e alleviare una serie di disturbi gastrointestinali. In questo articolo abbiamo cercato di rispondere alla domanda “A cosa serve l’Idrocolonterapia?” illustrandone benefici, così come cosa aspettarsi prima, durante e dopo il trattamento. Consultare sempre un medico qualificato o un terapista esperto prima di sottoporsi all’idrocolonterapia, in modo da valutare attentamente i rischi e i benefici del procedimento e determinare la frequenza migliore per il trattamento. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Seduta di Idrocolonterapia con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la Seduta di Idrocolonterapia dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Seduta idrocoloterapia News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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Botox viso

quanto dura il botox al viso?

Quanto dura il botox al viso?​ Medicina Estetica Indice Quanto dura il botox al viso? Il Botox è diventato uno dei trattamenti più popolari per ridurre le rughe e le linee di espressione del viso. Ma quanti sanno veramente quanto dura il Botox? E quali sono le controindicazioni da considerare? Inoltre, c’è spesso confusione tra il Botox e i filler. Qual è esattamente la differenza tra i 2? In questo articolo, esploreremo tutte queste domande, fornendo informazioni approfondite sul Botox, le sue controindicazioni e la differenza tra il Botox e i filler. Una delle domande più comuni riguardo al Botox è quanto duri il suo effetto. In genere, l’effetto del Botox dura da 3 a 6 mesi. Tuttavia, la durata può variare da persona a persona, a seconda di diversi fattori, tra cui la dose somministrata, la zona trattata e la risposta individuale del paziente al trattamento. Dopo che l’effetto del Botox svanisce, è possibile ripetere il trattamento per mantenere i risultati desiderati nel tempo. Quali sono le controindicazioni? Prima di sottoporsi a un trattamento con Botox, è importante essere consapevoli delle controindicazioni associate a questo procedimento. Le controindicazioni possono includere: 1. Allergie al Botox: Alcune persone possono essere allergiche al principio attivo del Botox, la tossina botulinica. È importante informare il proprio medico se si ha una storia di allergie o reazioni avverse a qualsiasi tipo di farmaco o sostanza. 2. Gravidanza e allattamento: Le donne in gravidanza o che stanno allattando di solito non sono candidate ideali per il trattamento con Botox, poiché non ci sono studi sufficienti per determinare la sicurezza del Botox in queste circostanze. 3. Malattie neuromuscolari: Le persone con malattie neuromuscolari, come la miastenia grave o il morbo di Lou Gehrig, potrebbero non essere idonee al trattamento con Botox, poiché potrebbe peggiorare i sintomi di queste condizioni. 4. Infezioni cutanee: Il Botox non dovrebbe essere somministrato in aree della pelle con infezioni attive o lesioni cutanee. È importante consultare sempre un medico qualificato prima di sottoporsi a qualsiasi trattamento con Botox, in modo da valutare attentamente i rischi e i benefici del procedimento. Qual è la differenza tra Botox e filler? Mentre il Botox e i filler sono entrambi trattamenti utilizzati per ridurre le rughe e le linee di espressione del viso, hanno meccanismi di azione e obiettivi diversi: – Botox: Il Botox è una tossina botulinica che agisce bloccando temporaneamente i segnali nervosi ai muscoli, impedendo loro di contrarsi e formare rughe dinamiche. Viene comunemente utilizzato per trattare: rughe della fronte  rughe della glabella (fra le sopracciglia) zampe di gallina intorno agli occhi. – Filler: I filler, invece, sono sostanze iniettabili che riempiono le rughe e le depressioni della pelle per ridurre l’aspetto delle linee sottili e delle pieghe. I filler possono anche essere utilizzati per aggiungere volume a labbra, guance e zigomi. Sono composti da sostanze come l’acido ialuronico, il collagene o gli idrossiapatiti di calcio. In conclusione, il Botox è un trattamento efficace per ridurre le rughe dinamiche del viso, con una durata di solito compresa tra 3 e 6 mesi.  Tuttavia, è importante considerare le controindicazioni associate al Botox prima di sottoporsi al trattamento. Inoltre, è utile comprendere la differenza tra Botox e filler, poiché sono due tipi di trattamento con scopi e meccanismi di azione diversi.  Consultare sempre un medico qualificato per determinare il trattamento migliore per le proprie esigenze e obiettivi estetici. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Consulto di Medicina Estetica con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota Consulto di Medicina Estetica dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Consulto per Botox News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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Chi è predisposto alla celiachia?

Chi è predisposto alla celiachia?

Chi è predisposto alla celiachia? PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI Esami di Laboratorio In questo Articolo Parliamo di: Chi è predisposto alla celiachia? La Celiachia è una condizione autoimmune che colpisce l’intestino tenue in risposta all’assunzione di glutine, una proteina presente nel grano, nell’orzo, nella segale e in alcuni altri cereali.  Mentre la celiachia può colpire chiunque, ci sono individui che sono particolarmente predisposti a sviluppare questa patologia a causa di una combinazione di fattori genetici e ambientali.  In questo articolo, esploreremo chi è predisposto alla Celiachia, cosa significa avere una predisposizione genetica e quando sospettare questa condizione. Cosa vuol dire avere una predisposizione genetica? La celiachia è una malattia autoimmune complessa che è influenzata da fattori genetici.  La maggior parte delle persone con Celiachia ha una particolare sequenza genetica nota come HLA-DQ2 o HLA-DQ8.  Questi geni giocano un ruolo chiave nella risposta immunitaria del corpo al Glutine.  Tuttavia, non tutte le persone con questi geni sviluppano necessariamente la Celiachia, il che suggerisce che altri fattori, come l’esposizione al Glutine nell’alimentazione, possono contribuire allo sviluppo della malattia. Avere una predisposizione genetica alla Celiachia significa che un individuo ha una maggiore probabilità di sviluppare la condizione se esposto al glutine.  Tuttavia, è importante sottolineare che la predisposizione genetica da sola non è sufficiente per causare la Celiachia .  È necessaria anche l’esposizione al Glutine per innescare la risposta autoimmune nell’intestino tenue. Quando sospettare la celiachia? Sospettare la presenza della Celiachia può essere difficile poiché i sintomi possono variare notevolmente da persona a persona e possono essere simili a quelli di altre condizioni gastrointestinali.  Tuttavia, ci sono alcune situazioni in cui potrebbe essere opportuno considerare la possibilità di celiachia: Storia familiare: Se un familiare stretto ha la Celiachia, c’è una maggiore probabilità che altri membri della famiglia possano esserne affetti, poiché la condizione ha una forte componente genetica. Sintomi gastrointestinali: Sintomi comuni della Celiachia includono diarrea cronica, gonfiore addominale, dolore addominale, stitichezza e nausea. Se si verificano sintomi gastrointestinali persistenti, è consigliabile consultare un medico per una valutazione approfondita. Problemi di salute correlati: La celiachia può essere associata a una serie di problemi di salute, tra cui anemia, osteoporosi, rash cutanei, disturbi neurologici e ritardo della crescita nei bambini. Se si verificano complicazioni o problemi di salute correlati, potrebbe essere indicato uno screening per la celiachia. Risposta alla dieta senza glutine: Alcune persone sperimentano un miglioramento dei sintomi quando seguono una dieta priva di glutine, anche se non è stata diagnosticata ufficialmente la celiachia. Se si riscontra un miglioramento dei sintomi con l’eliminazione del glutine dalla dieta, potrebbe essere indicato uno screening per confermare la presenza della Celiachia. In conclusione, la Celiachia è una condizione complessa influenzata da fattori genetici e ambientali. Avere una predisposizione genetica aumenta il rischio di sviluppare la malattia, ma non è sufficiente per causarla da sola.  È importante sospettare la Celiachia in presenza di sintomi gastrointestinali persistenti, storia familiare della malattia o problemi di salute correlati.  Se si sospetta la presenza della Celiachia, è consigliabile consultare un medico per una valutazione appropriata e uno screening accurato. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare degli Esami per Celiachia con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Esame Celiachia NEWS Salute PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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A cosa serve il NIPT test?

A cosa serve il NIPT test?

A cosa serve il NIPT test?​ Genetica Medica Indice A cosa serve il NIPT test? Il NIPT, acronimo di Non-Invasive Prenatal Testing, è diventato una risorsa cruciale nel campo della medicina prenatale. Questo test del DNA fetale offre una panoramica dettagliata sulla salute del feto senza la necessità di procedure invasive come l’amniocentesi o la villocentesi. In questo articolo, esploreremo in dettaglio a cosa serve il NIPT test, quali malattie si possono individuare attraverso questa procedura e quanti tipi di NIPT sono attualmente disponibili. Cosa si vede dall’esami? Il NIPT è un test di screening prenatale che analizza il DNA fetale presente nel sangue materno. Questo test può rilevare anomalie cromosomiche comuni, come la sindrome di Down (trisomia 21), la sindrome di Edwards (trisomia 18) e la sindrome di Patau (trisomia 13), con un’elevata precisione. Inoltre, il NIPT può identificare anomalie cromosomiche sessuali, come la sindrome di Turner (monosomia X) e la sindrome di Klinefelter (trisomia XXY). Oltre alle anomalie cromosomiche, il NIPT può anche individuare altre condizioni genetiche che coinvolgono alterazioni specifiche nel DNA fetale. Queste includono malattie ereditarie come la fibrosi cistica, la distrofia muscolare di Duchenne e la sindrome di X fragile. È importante sottolineare che il NIPT è uno strumento di screening e non fornisce una diagnosi definitiva. Se il test risulta positivo per una condizione specifica, è necessario confermare il risultato tramite test diagnostici aggiuntivi, come l’amniocentesi o la villocentesi. Quali malattie si vedono con il test? Il test del DNA fetale utilizzato nel NIPT è in grado di individuare diverse malattie genetiche e anomalie cromosomiche nel feto. Tra le malattie più comuni che possono essere rilevate con il NIPT ci sono: 1. Sindromi da trisomia: includono: la sindrome di Down (trisomia 21)   la sindrome di Edwards (trisomia 18)   la sindrome di Patau (trisomia 13). 2. Anomalie cromosomiche sessuali: come: sindrome di Turner (monosomia X)   sindrome di Klinefelter (trisomia XXY). 3. Malattie genetiche ereditarie: tra cui: fibrosi cistica   distrofia muscolare di Duchenne   sindrome di X fragile e molte altre. Il NIPT offre ai genitori la possibilità di avere informazioni cruciali sulla salute del loro bambino in modo rapido, sicuro e non invasivo. Quanti tipi di NIPT esistono? Attualmente, ci sono diversi tipi di NIPT disponibili sul mercato, ognuno con le proprie caratteristiche e vantaggi. I principali tipi di NIPT includono: 1. NIPT basato sul sequenziamento del DNA: questo tipo di NIPT utilizza tecnologie avanzate di sequenziamento del DNA per analizzare il DNA fetale nel sangue materno e rilevare anomalie cromosomiche e malattie genetiche. 2. NIPT mirato: questo approccio si concentra su specifiche regioni del genoma per individuare anomalie cromosomiche e malattie genetiche con maggiore precisione e sensibilità. 3. NIPT esteso: questa variante del NIPT offre un’analisi più approfondita del genoma fetale, consentendo la rilevazione di un’ampia gamma di condizioni genetiche. Ogni tipo di NIPT ha i suoi vantaggi e limitazioni, ed è importante consultare un professionista sanitario per determinare quale sia il più adatto alle proprie esigenze e circostanze specifiche. In conclusione, il NIPT è diventato uno strumento prezioso nella medicina prenatale, consentendo ai genitori di ottenere informazioni cruciali sulla salute del loro bambino in modo sicuro e non invasivo. Questo test del DNA fetale può individuare una vasta gamma di malattie genetiche e anomalie cromosomiche, fornendo una panoramica dettagliata della salute del feto. Con una varietà di tipi di NIPT disponibili, è possibile scegliere l’approccio più adatto alle proprie esigenze e circostanze individuali. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare il NIPT Test con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota il NIPT Test dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Esame NIPT News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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