2024

Emocromatosi

Cosa provoca Emocromatosi

Cosa provoca emocromatosi: analisi dei fattori e dei sintomi Epatologia Indice L’Emocromatosi, una condizione medica spesso sottovalutata, è un disturbo legato all’accumulo eccessivo di ferro nell’organismo. Ma cosa provoca esattamente l’Emocromatosi? In questo articolo, esploreremo le cause principali di questa patologia, i sintomi ad essa associati e l’importanza della sua identificazione precoce. La Genetica dietro l’Emocromatosi L’Emocromatosi è principalmente causata da una predisposizione genetica. La maggior parte dei casi di questa condizione è associata a una mutazione genetica ereditaria, nota come emochromatosi ereditaria o emochromatosi di tipo 1. Questa mutazione influisce sul modo in cui il corpo regola l’assorbimento del ferro dai cibi, portando a un accumulo eccessivo nei tessuti e negli organi. Assorbimento e accumulo di ferro Nel normale processo digestivo, il corpo umano regola attentamente l’assorbimento del ferro proveniente dagli alimenti. Tuttavia, nei pazienti affetti da Emocromatosi, questo meccanismo di regolazione è compromesso. Ciò si traduce in un assorbimento eccessivo di ferro, che nel tempo si accumula nei tessuti e negli organi vitali, come il fegato, il cuore e il pancreas. Sintomi di Emocromatosi Identificare precocemente l’Emocromatosi è cruciale per prevenire complicazioni gravi. I sintomi possono variare da persona a persona, ma alcuni segnali comuni includono: Dolori Articolari Insufficienza Epatica Problemi di Pelle Stanchezza Cronica Poiché questi sintomi possono essere attribuiti a diverse condizioni, è fondamentale consultare un medico per una diagnosi accurata. Diagnosi e Trattamento La diagnosi di Emocromatosi coinvolge spesso test del sangue per valutare i livelli di ferro e la genetica per identificare eventuali mutazioni. Una volta diagnosticata, il trattamento mira a ridurre gli eccessivi livelli di ferro nell’organismo attraverso la rimozione periodica di sangue, nota come flebotomia. Alcuni pazienti potrebbero richiedere anche terapie per gestire i sintomi e prevenire complicazioni. In conclusione, comprendere cosa provoca l’Emocromatosi è essenziale per una gestione efficace di questa condizione. La consapevolezza dei sintomi e la diagnosi precoce possono fare la differenza nel prevenire complicazioni serie. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Epatologica con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua Visita Epatologica dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Epatologica News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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Dieta per Calcoli Renali

Dieta per Calcoli Renali

Dieta per Calcoli Renali: alimentazione corretta da seguire Dietologia Indice Leggi la nostra Dieta per Calcoli Renali  e scopri una corretta alimentazione per migliorare la tua salute renale. Esplora il nostro articolo per ottenere preziosi consigli su cosa mangiare in caso di calcoli renali. Leggi subito per un approfondimento completo sulle scelte alimentari ideali per chi soffre di calcoli renali. Che cosa sono i Calcoli Renali? I Calcoli Renali, noti anche come “sassolini”, sono aggregazioni di sali minerali che si formano lungo le vie urinarie a causa della precipitazione e dell’aggregazione di sostanze presenti nelle urine. Approfondisci le informazioni per comprendere meglio questa condizione e trovare soluzioni efficaci. Clicca Qui Dieta per Calcoli Renali da seguire Se soffri di Calcoli Renali, seguire questi semplici passi ti aiuterà a migliorare la tua salute. Idratazione Adeguata per Calcoli Renali L’acqua è essenziale per diluire le urine e ridurre la formazione di calcoli. Assicurati di bere almeno 2 litri al giorno, adattando la quantità in base alla stagione e all’attività fisica. Durante l’estate e l’esercizio fisico intenso, è cruciale compensare le perdite aumentando l’assunzione di acqua. Riduzione di Ossalati Limita gli alimenti con alta concentrazione di ossalati, come spinaci, patate, mandorle e noci. Controllo del Sodio Limita l’assunzione di sale per evitare l’eliminazione eccessiva di calcio nelle urine, un fattore chiave nella formazione dei calcoli. Si consiglia di non superare i 2 g di sodio al giorno, pari a circa 6 g di sale da cucina, riducendo così l’incidenza di calcoli legati all’elevato consumo di sale nella dieta occidentale. Controllo della Carne e Prodotti Animali La carne può contribuire all’acidificazione di sangue e urine, quindi limita i prodotti di origine animale. Una dieta vegetariana può ridurre la formazione di calcoli, ma assicurati di pianificarla correttamente per evitare carenze di vitamine del gruppo B e ferro. Evita Alimenti Ricchi di Purine Nei casi di calcoli da acido urico, evita alimenti ricchi di purine come cacciagione, frattaglie, frutti di mare e crostacei. Controllo degli zuccheri semplici Evita gli zuccheri presenti nei dolci e nelle bevande zuccherate, poiché possono favorire la formazione dei calcoli. Aumento del Consumo di Frutta e Verdura Consuma regolarmente frutta e verdura, con particolare attenzione agli agrumi che, grazie ai citrati, possono alcalinizzare le urine e ridurre il rischio di formazione di calcoli.  Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dietologica con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua Visita Dietologica dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dietologica News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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donna sorridente

Come mantenere in salute i denti dopo Natale

Denti in salute dopo Natale? Sappiamo come, durante le festività natalizie, caratterizzate da momenti di convivialità e pranzi con amici, le nostre abitudini alimentari vengono notevolmente stravolte. Ciò comporta un impatto non solo sul piano nutrizionale e dietetico, ma anche per quanto riguarda la salute dei nostri denti. Salute dei denti a tavola Il periodo natalizio rappresenta una fase particolarmente delicata per i nostri denti. Il consumo di dolci e bevande zuccherate in misura maggiore rispetto a quanto avviene durante il resto dell\’anno può aumentare il rischio di sviluppare carie nei nostri denti. E\’ importante quindi festeggiare senza dimenticarsi di seguire alcune semplici regole che consentono di mantenere sani e forti i nostri denti, in quanto la prevenzione è il miglior strumento che ci consente di evitare la formazione di carie o tartaro. Igiene Orale durante il periodo Natalizio Per prevenire il rischio di sviluppare carie ai denti è possibile seguire alcuni semplici consigli che aiutano a mantenere in salute i nostri denti. Tra questi troviamo: Prediligere, nel limite del possibile, il consumo di alimenti a basso contenuto di zucchero Bere molta acqua, in maniera tale da poter contrastare l\’acidità presente in alcuni cibi e bevande Prestare attenzione alla consistenza degli alimenti, evitando quelli che possono incastrarsi con facilità negli spazi interdentali Consumare i dolci a ridosso dei pasti, in maniera tale da non intaccare in maniera eccessiva i denti durante la giornata Consumare alimenti come formaggi, latte e yogurt che contribuiscono a mantenere sani e forti i nostri denti, anche grazie al loro contenuto di calcio. Non eccedere con il consumo di alimenti quali caffè, vino rosso oppure tè Durante il periodo natalizio è comunque consigliato effettuare una corretta igiene orale, assicurandosi di lavare correttamente i propri denti. L\’alimentazione del periodo natalizio può infatti comportare un incremento del tartaro presente nei nostri denti. E\’ fortemente consigliato inoltre sottoporsi ad un igiene orale professionale che consente di eliminare tracce di carie e tartaro presenti nei nostri denti. Hai bisogno di un dentista o vuoi effettuare un igiene orale professionale con i nostri esperti del Centro Dentistico Unisalus? Chiama il n.0248013784 oppure scrivi a info@centrodentisticounisalus.it. Se preferisci puoi anche contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito.

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Fibromialgia e Esami del Sangue

Esami del Sangue per Diagnosticare la Fibromialgia

Fibromialgia e esami del sangue come diagnosi Fibromialgia Indice Esploriamo come gli Esami del Sangue possono contribuire alla diagnosi della Fibromialgia e quali test potrebbero essere presi in considerazione. La Fibromialgia, o Sindrome Fibromialgica, è una patologia dolorosa e complessa che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Una diagnosi accurata è essenziale per pianificare un trattamento mirato e migliorare la qualità della vita del paziente. Fibromialgia e Esami del Sangue Quando si sospetta la presenza di Fibromialgia , il Medico potrebbe consigliare una serie di esami del sangue per escludere altre condizioni e ottenere una panoramica più completa della salute del paziente. Benché non esistano esami specifici per confermare la Fibromialgia , alcuni test possono offrire informazioni preziose. Esami del Sangue da fare per Diagnosi Fibromialgia Gli Esami del Sangue che possono essere prescritti per diagnosticare la Fibromialgia possono essere: Emocromo Completo (CBC): Questo esame fornisce informazioni sulla conta dei globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Variazioni nei valori del CBC possono essere osservate in pazienti con Fibromialgia, anche se non esistono indicatori definitivi; VES e PCR: Questi test misurano l’infiammazione nel corpo; Livelli di Vitamina D e Ferritina: La carenza di Vitamina D e Ferritina è comune nei pazienti con fibromialgia e può contribuire ai sintomi. Gli esami possono essere eseguiti per escludere carenze nutrienti; Test della Funzione Tiroidea ( TSH, T3, T4): Problemi tiroidei possono manifestare sintomi simili a quelli della Fibromialgia. Un esame della funzione tiroidea può essere utile per escludere altre patologie; Esame di ANA (Anticorpi Antinucleo):Questo test ricerca malattie autoimmuni che possono presentare sintomi simili alla Fibromialgia. In conclusione, mentre gli esami del sangue possono fornire informazioni utili nella diagnosi della Fibromialgia, è fondamentale sottolineare che non esiste un test specifico per confermare la condizione. La diagnosi si basa principalmente sui sintomi e sulla valutazione del paziente. Per consultare il Nostro Medico specializzato in Fibromialgia e Terapia del Dolore, CLICCA QUI. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare un Esame del Sangue con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Fibromialgia News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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fibromialgia malattia invalidante

Fibromialgia riconosciuta come Malattia Invalidante

Fibromialgia riconosciuta come Malattia invalidante Fibromialgia Indice La Fibromialgia, o Sindrome Fibromialgica, è una condizione medica complessa e spesso debilitante che colpisce milioni di persone in tutto il mondo.  Questa patologia è caratterizzata da dolori diffusi, affaticamento persistente e disturbi del sonno, che possono influire significativamente sulla qualità della vita di chi ne è affetto. Se vuoi avere altre informazioni su Che Cos’è la Fibromialgia, Clicca Qui. Fibromialgia come Patologia da dolore cronico La Fibromialgia interessa principalmente i muscoli e, sebbene possa assomigliare ad una patologia articolare, non causa deformità delle strutture articolari. Può essere infatti considerata una forma di reumatismo extra-articolare o dei tessuti molli. Il fatto che l’OMS (Organizzazione mondiale della sanità) abbia stabilito e riconosciuto la Fibromialgia come entità nosologica, non significa che questa sia una malattia a se stante, infatti a livello mondiale esistono differenti classificazioni che individuano forme diverse. Il problema sta nel fatto che non si è ancora riusciti a capire il meccanismo per cui un’altra condizione patologica generi la Sindrome Fibromialgica, o meglio, come mai differenti condizioni patologiche generino alla fine la stessa condizione clinica inquadrabile in base ai criteri stabiliti dall’OMS come Fibromialgia . L’OMS la classifica quindi tra le patologie da dolore cronico diffuso. Anamnesi di chi Soffre di Sindrome Fibromialgica Il paziente che risponde ai criteri per essere catalogato come Fibromialgico, deve essere analizzato cronologicamente ed occorre verificare attentamente l’anamnesi cercando di capire l’esatto susseguirsi degli avvenimenti non tralasciando un’adeguata anamnesi farmacologica. Una volta chiarito il quadro con un’approfondita visita medica, il paziente viene diagnosticato secondo criteri proposti dalla letteratura internazionale. Una valutazione completa richiede spesso varie consulenze specialistiche (Neurologica, Psicologica, Gastroenterologica Dermatologica). Di particolare importanza la Consulenza Reumatologica, in grado di escludere altre cause eventuali di dolore muscolo-scheletrico altrimenti trattabili. Attualmente in Italia il reumatologo è lo specialista più accreditato per la gestione di questi malati cronici. Devono essere fornite al malato terapie volte sia a ridurre il dolore a un livello di accettabilità che a consentirgli di migliorare la propria autonomia quotidiana attraverso la riduzione della disabilità. Riconoscimento della Fibromialgia come Malattia Sebbene l’OMS abbia riconosciuto già dal 1992 l’esistenza di questa sindrome solo parte dei Paesi europei ha aderito. Tra questi non figura l’Italia. Il Parlamento europeo ha invece approvato nel 2008 una dichiarazione che invita la Commissione europea e il Consiglio a mettere a punto una strategia comunitaria per la Fibromialgia in modo da riconoscere questa sindrome come una malattia e ad incoraggiare gli Stati membri a migliorare l’accesso alla diagnosi e ai trattamenti. Il riconoscimento della fibromialgia risulta particolarmente disomogeneo anche sul territorio nazionale. Le province autonome di Trento e Bolzano hanno già riconosciuto la Sindrome Fibromialgica permettendo ai malati di godere di una relativa esenzione dalle spese sanitarie e di avere maggior riconoscimento in sede di determinazione di invalidità civile. La Regione Veneto ha riconosciuto questa patologia nel nuovo Piano Socio-Sanitario Regionale come malattia ad elevato impatto sociale e sanitario mentre la regione Toscana ha approvato la costituzione di un tavolo tecnico di confronto. Sembra che anche la Regione Friuli Venezia Giulia si stia avviando verso il riconoscimento della patologia. Se vuoi leggere l’intero articolo pubblicato dal Senato della Repubblica, CLICCA QUI. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita per Fibromialgia con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua Visita per Fibromialgia dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita per Fibromialgia News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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