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bambina durante una visita dal dentista

Retrazione Gengivale

A Cosa Serve la Visita Geriatrica: approfondimento sulla Salute degli Anziani Salute Indice La retrazione gengivale è un particolare tipo di processo per il quale il margine del tessuto gengivale dei denti si consuma o si ritira. Questo porta all’esposizione di una parte di dente maggiore o addirittura della radice del dente stesso. Quando si verifica una recessione gengivale, si formano le cosiddette tasche gengivali. Ossia quegli spazi vuoti tra i denti e il bordo gengivale. Le tasche gengivali favoriscono il proliferare di batteri. Se non trattiamo la retrazione gengivale, succede che il tessuto di supporto e le strutture ossee dei denti si danneggiano gravemente. Tutto questo può avere come risultato finale anche la perdita del dente o dei denti coinvolti. La gengive che si ritirano è un problema odontoiatrico molto comune. La maggior parte delle persone non si accorge subito di avere una recessione gengivale perché questa progredisce in modo graduale. Solitamente è il dentista, durante una seduta di igiene orale o dopo un’esame strumentale, ad accorgersi dell’inizio della gengiva ritirata. Il primo segno di recesso gengivale è solitamente un problema di ipersensibilità dentale. Ci sono altri casi in cui potresti invece notare che un dente sembra più lungo del solito. In genere, si può sentire una sorta di scalino vicino al bordo delle gengive. Il ritiro gengivale non è un problema da ignorare o da tenere in secondo piano. Se hai il timore che le tue gengive si stiano ritirando, parlane con il tuo dentista di fiducia. Infatti ci sono diversi trattamenti che possono riparare la gengiva, ma soprattutto prevenire danni ben peggiori. Perché le gengive si ritirano? Ci sono una serie di fattori e cause che possono causare la retrazione gengivale, tra cui: Malattie parodontali Genetica Spazzolamento aggressivo Scarse cure dentistiche Squilibri ormonali Malattie Parodontali Si tratta di infezioni gengivali batteriche che distruggono il tessuto gengivale e l’osso di supporto che tiene i denti in posizione. Le malattie gengivali sono la principale causa di abbassamento gengive. Genetica e Malattie Gengivali Esistono persone che sono predisposte alle malattie gengivali e di conseguenza alle gengive che si ritirano. In effetti, gli studi dimostrano che il 30% della popolazione può essere predisposto a delle gengive ritirate, indipendentemente da come si prendono cura della propria salute orale. Spazzolamento troppo aggressivo Se utilizzi lo spazzolino con troppa forza o lo fai nel modo sbagliato, lo smalto dei denti rischia di consumarsi e le gengive si ritirano. Cure dentistiche non corrette Spazzolare, usare il filo interdentale e risciacquare in modo inadeguato con un collutorio antibatterico sono i consigli per una corretta igiene orale casalinga. Tuttavia queste operazioni rendono facile la trasformazione della placca in tartaro, una sostanza dura che si accumula tra i denti. Questa sostanza può essere rimossa solo con una pulizia dentale in studio professionale. Se trascurata può portare alla retrazione gengivale. Cambiamenti ormonali Le modifiche dei livelli ormonali che accadono durante la vita di una donna, ma anche durante la pubertà, la gravidanza e la menopausa, rendono le gengive più sensibili e per questo più vulnerabili alla regressione gengivale. Tabacco e Retrazione Gengivale I fumatori hanno grandi possibilità di soffrire più facilmente di gengive che si ritirano. Bruxismo e Retrazione Gengivale Digrignare i denti, stringerli o, come si dice in gergo, bruxare, esercita una forte pressione sui denti, causando il ritiro delle gengive. Denti storti o morso disallineato Quando i denti non aderiscono perfettamente tra di loro, è probabile che venga esercitata troppa forza sulle gengive e sull’osso. Tutto ciò favorisce lo scollamento gengivale. Piercing E Retrazione Gengivale Piercing sulla lingua o sulle labbra, con il metallo, possono sfregare le gengive e irritarle al punto da consumare il tessuto gengivale. Retrazione gengivale: che fare? Gengive ritirate rimedi: cosa dobbiamo fare dunque in caso di gengive che si ritirano per una delle cause che abbiamo appena visto? Una leggera retrazione gengivale può essere curata dal vostro odontoiatria di fiducia semplicemente pulendo in modo approfondito l’area interessata. Durante la pulizia profonda, la placca e il tartaro che si sono accumulati sui denti e sul bordo delle gengive vengono rimossi con cura. L’area radicolare esposta viene levigata per rendere più difficile la nuova formazione di batteri. Vi sono dei casi in cui vengono somministrati antibiotici per eradicare eventuali batteri nocivi rimanenti. Intervento Chirurgico Retrazione Gengivale Nel caso in cui non bastasse la pulizia profonda, a causa di una perdita eccessiva di osso o di tasche gengivali troppo profonde, si deve pensare all’intervento chirurgico. Intervento alle gengive per riparare i danni causati dalla retrazione gengivale. Che tipo di chirurgia viene utilizzata per trattare la recessione gengivale? Gengive che si ritirano rimedi chirurgici: Ridimensionamento e levigatura Rigenerazione ossea Innesto tessuto molle Ridimensionamento del lembo aperto e levigatura radicolare Durante questa procedura, il dentista o il parodontologo (medico gengivale) ripiega il tessuto gengivale interessato, rimuove i batteri nocivi dalle tasche e quindi riposiziona il tessuto gengivale sopra la radice dentale, eliminando così le tasche o riducendone comunque le dimensioni. Rigenerazione ossea per retrazione gengivale Quando l’osso che sostiene i denti è stato distrutto a causa della retrazione delle gengive, viene consigliata dal dentista la rigenerazione ossea. Come nella riduzione della profondità della tasca, il dentista ripiegherà il tessuto gengivale e rimuoverà i batteri. Verrà quindi applicato un materiale rigenerativo, per stimolare l’organismo a rigenerare in modo naturale ossa e tessuti in quella zona della bocca. Dopo che il materiale è stato posizionato, il tessuto gengivale viene fissato sulla radice dei denti interessati. Innesto tessuto e Retrazione Gengivale Un altro modo di curare le gengive ritirate è l’innesto di tessuto molle. Ci sono diverse procedure di innesto. Tuttavia quella più utilizzato nello studio dentistico è solitamente l’innesto di tessuto connettivo. Come funziona? Questo rimedio per le gengive che si ritirano prevede che un lembo di pelle venga tagliato sul palato, mentre il tessuto da sotto il lembo, chiamato tessuto connettivo subepiteliale, viene rimosso e cucito al tessuto gengivale che circonda la radice esposta. Gli altri tipi di innesto sono invece chiamati innesto gengivale libero e innesto

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amalgama dentale e sclerosi multipla

Amalgama dentale e sclerosi multipla

C’è una correlazione tra amalgama dentale e sclerosi multipla? Salute Indice Correlazione tra amalgama dentale e sclerosi multipla? Uno studio canadese pubblicato nel 2007 dal Journal of Public Health Dentistry ha messo insieme lavori pubblicati dal 1966 al 2006. Da questi, è emerso che le persone con otturazioni in amalgama dentale avevano una probabilità più alta di ammalarsi di sclerosi multipla.  Nonostante ciò, nelle conclusioni gli studiosi affermano che è necessario svolgere ulteriori analisi che tengano conto non solo della presenza dell’amalgama. Ma anche delle sue dimensioni e della superficie che occupa, oltre che della durata dell’esposizione.  Altri lavori ancora hanno evidenziato che il mercurio delle otturazioni in amalgama costituisce solo il 10% del mercurio totale assunto da una persona. Infatti, il mercurio deriva da altre fonti importanti come alimenti (soprattutto pesce), inquinamento, vernici, disinfettanti e farmaci. Come si esprime la Mulitple Sclerosis International Federation? Riguardo il dibattito su un possibile legame tra amalgama dentale e sclerosi multipla, la MSIF (Multiple Sclerosis International Federation – Comitato Scientifico della Federazione Internazionale delle Associazioni Sclerosi Multipla) afferma che ad oggi non ci siano dati sufficienti. Infatti, non esistono dati sufficienti a riprova del fatto che il mercurio contenuto nelle amalgame provochi la sclerosi multipla o che la loro rimozione arrechi benefici sui sintomi o sull’andamento clinico della malattia.  Amalgama dentale e sclerosi multipla: cosa dice l’ANDI? Il Presidente dell’Associazione Nazionale Dentisti Italiani (ANDI) Gianfranco Prada afferma che le otturazioni in amalgama non possono essere ritenute nocive per la salute. Anzi, il materiale è considerato dalla comunità scientifica internazionale come uno dei migliori, in quanto permette di raggiungere risultati clinici ottimali per eseguire la ricostruzione di un dente compromesso dalla carie.  L’AISM come si pronuncia? L’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) si basa sullo studio del 2007 e su ciò che dicono MSIF e ANDI per esprimere la sua opinione sull’eventuale correlazione tra amalgama dentale e sclerosi multipla.  Quello che afferma, infatti, è che non ci sia un legame tra le 2 e che non esistano dimostrazioni che provino che le amalgame in mercurio abbiano effetti tossici per la salute tanto da provocare la sclerosi multipla.  Ciò che l’AISM sottolinea, però, è l’importanza di sottoporsi a controlli periodici dal dentista e di continuare ad avere una buona igiene dentale. Anche tramite l’eventuale uso di farmaci e/o ausili. Alcuni sintomi della malattia, infatti, possono influenzare l’igiene dentale quotidiana. Pensiamo, ad esempio, alla spasticità, ai tremori, alla fatica, alla nevralgia trigeminale.  Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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visita alla cervicale

Cervicale e denti: possono essere collegati?

Come sono collegati denti e cervicale? Salute Indice Come sono collegati denti e cervicale? Cervicale e denti sono collegati tra loro da catene muscolari. Come tutte le altre parti dello scheletro umano. Nello specifico, la mandibola è collegata al cranio da due articolazioni, chiamate temporo-mandibolari. Queste ci permettono di masticare, parlare e deglutire. L’occlusione dentale è il modo in cui i denti dell’arcata superiore e dell’arcata inferiore si chiudono tra loro. Occlusione ed elasticità muscolare influiscono sulla stabilità e sull’equilibrio dei muscoli masticatori. Si parla di malocclusione dentale nel caso in cui siamo di fronte ad un allineamento scorretto tra l’arcata superiore dei denti e l’arcata inferiore. In poche parole quando siamo nella situazione in cui i denti delle due arcate non combaciano. Anche solo la mancanza o il malposizionamento di un dente può modificare i movimenti della masticazione e interferire, così, col resto delle articolazioni.  È possibile che la malocclusione favorisca l’insorgere del Disordine Cranio Cervico Mandibolare e del dolore cervicale a esso associato. Per capire se la causa del dolore cervicale è dovuta a un problema ai denti o ad altri disturbi, è necessario sottoporsi a una visita medica.  Cominciamo, in primis, a vedere cos’è la cervicalgia. Dolore alla cervicale: cos’è? Quando parliamo di cervicalgia intendiamo uno stato di tensione della muscolatura del collo. Ossia l’infiammazione delle ultime sette vertebre che collegano il collo alla testa e ne permettono i movimenti. Il dolore può essere più o meno esteso, in quanto può arrivare a interessare anche le spalle, e può essere accompagnato da altri sintomi. Tra i più frequenti abbiamo mal di testa, vertigini, nausea e disturbi sensoriali. Il dolore cervicale può dipendere da diversi diversi fattori: predisposizione genetica  colpi di freddo bruschi movimenti del collo postura scorretta (qui il nostro articolo su denti e postura) malocclusione o bruxismo artrosi Spesso, si tende a voler lenire il dolore quanto prima e dunque si ricorre all’assunzione di farmaci senza indagare sulle cause profonde del dolore cervicale che possono essere diagnosticate e corrette. Stiamo parlando anche di cause legate all’odontoiatria. Può, dunque, esserci un rapporto diretto tra cervicale e mal di denti. Per scoprirlo è necessario sottoporsi a un’accurata visita dentale che possa stabilire se la causa del dolore cervicale dipenda da un problema alla dentatura o da disturbi di altro genere. Legame tra cervicale e denti Come già accennato, una delle cause della cervicalgia può essere un problema all’articolazione temporo-mandibolare. In particolare, fattore determinante per il dolore cervicale può essere la malocclusione.  Infatti, se i muscoli responsabili dei movimenti mandibolari di apertura e chiusura non si muovono in maniera simmetrica, la mandibola si ritroverà a lavorare sbilanciata. Portando a conseguenza negative su tutti i muscoli e i nervi interessati che rimangono contratti. La contrattura si ripercuoterà, poi, sui muscoli limitrofi e, di riflesso, sui nervi presenti nella zona cervicale. Inoltre, anche il bruxismo può essere causa di dolore cervicale. In sintesi Ricapitolando ciò che abbiamo detto finora sul legame tra cervicale e dolore ai denti:  i denti, in particolare i muscoli della mandibola, possono contribuire all’insorgere della cervicalgia. la mandibola, di norma, si muove senza inficiare le strutture e i muscoli circostanti. Ma può capitare che i muscoli mandibolari lavorino male e rimangano contratti e rigidi anche per breve tempo. i muscoli mandibolari rimangono contratti quando siamo di fronte a una malocclusione, ossia una cattiva chiusura dei denti. La mandibola è l’unico osso che ha la necessità di muoversi in modo simmetrico: qualora questo non accada, la mandibola si troverà a lavorare più da una parte e tutta la muscolatura mandibolare ne risentirà, contraendosi. la contrazione della muscolatura mandibolare avrà ripercussioni sui muscoli collegati e, quindi, sui muscoli e i nervi presenti nella zona cervicale, provocando la cervicalgia. anche il bruxismo può portare al dolore cervicale, in quanto anche questo disturbo comporta una contrazione lunga della muscolatura della mandibola. Cervicale e denti: in breve, le cause della cervicalgia legate a problemi di dentatura sono 2:  la malocclusione il bruxismo Mal di denti e cervicale: come arrivare alla giusta diagnosi Per poter risolvere il dolore alla cervicale causato da problemi ai denti, è necessario arrivare alla corretta diagnosi. Solo un medico specialista è in grado di individuare le esatte localizzazione e natura del dolore: solitamente un ortopedico o un fisiatra attraverso radiografia, TAC, risonanza magnetica o elettromiografia. Ma anche un dentista o uno gnatologo possono giungere a una corretta diagnosi, nel caso in cui sospettino una correlazione tra dentatura e dolore cervicale. Quando si trovano di fronte a una malocclusione e alla manifestazione di sintomi dolorosi, allora possono ragionevolmente ascrivere il dolore cervicale a un disturbo temporo-mandibolare. Quali sono i rimedi? Finora abbiamo visto il legame tra cervicale e denti, le cause della cervicalgia dovute a problemi ai denti, cosa siano la cervicalgia e la malocclusione e come si arriva alla giusta diagnosi. Ma quali sono i rimedi al binomio cervicale mal di denti? Per risolvere la malocclusione e di conseguenza il dolore alla cervicale, ci sono varie strade percorribili: terapia ortodontica con apparecchio fisso o mobile estrazione dei denti che creano affollamento correzione delle abitudini che danneggiano le arcate (con bite o apparecchi passivi) trattamenti chirurgici per la riduzione o l’allungamento dell’osso mandibolare Nel caso in cui la malocclusione che genera la cervicalgia sia dovuta alla mancanza di denti, il consiglio è quello di pianificare un percorso di cura basato sull’implantologia a carico immediato. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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ipersensibilità dentale

Ipersensibilità dentale

Come si cura l’ipersensibilità dentale? Salute Indice L’Ipersensibilità Dentale è una delle problematiche dentistiche che vengono riferite dai pazienti in modo più frequente. Il problema dei denti sensibili si verifica a causa dell’esposizione della dentina a stimoli termici, chimici o osmotici. Questa esposizione è causa di estrema sensibilità e dolore. Ma che cos’è la dentina? È la parte della struttura del dente che si trova direttamente sotto lo smalto dentale. L’ipersensibilità dentinale è detta anche sensibilità dentinale. Chi ne soffre può accusare un importante limitazione alla qualità generale della vita. Proprio a causa del dolore, che può colpire mentre si fa qualcosa di routine come mangiare qualcosa di freddo o caldo, e il cattivo aspetto estetico. Ipersensibilità dentale cause e fattori La causa di ipersensibilità dentale è l’esposizione della dentina. A sua volta l’esposizione dentinale può avere diverse cause e fattori alla sua origine tra le quali ricordiamo: gengive scoperte spazzolamento dei denti troppo aggressivo recessione gengivale parodontite denti rotti bruxismo placca e tartaro Vi sono anche alcune operazioni dentistiche che possono portare forte sensibilità ai denti. Stiamo parlando ad esempio di otturazioni o inserimento di corone dentali. Tuttavia è bene ricordare che se questa fosse la sola causa di ipersensibilità dentale, il problema tende a risolversi entro un mese dall’intervento. Diagnosi di sensibilità ai denti Per poter affrontare un percorso terapeutico corretto al fine di risolvere l’ipersensibilità dentinale, è importante il giusto approccio diagnostico. In questo modo possiamo verificare l’esatta causa di sensibilità dentale e lavorare correttamente al problema. La diagnosi di sensibilità ai denti inizia con l’anamnesi. Il dentista raccoglie tutte le informazioni utili dal paziente come ad esempio: durata del dolore intensità del dolore fattori esterni che incidono sul dolore Lo specialista odontoiatra, inoltre può utilizzare alcuni strumenti utili alla diagnosi. Strumenti che emettono un getto d’aria o di acqua fredda sul dente sensibile per valutare se questo incide sull’intensità del dolore. Una volta appurata la causa e il tipo di problema di ipersensibilità al dente, è possibile impostare il piano di cura. Trattamento dell’ipersensibilità dentale L’ipersensibilità dentale è possibile risolverla in diversi modi, a seconda anche del problema che vi sta alla base. Tra le operazioni da fare abbiamo ad esempio la rimozione dei fattori che concorrono alla forte sensibilità del dente. I consigli in questo caso sono quello di eliminare cibi troppo acidi dalla dieta, modificare lo spazzolino e lo stile di spazzolamento, oppure anche correggere problemi di occlusione e masticazione. Se questo non bastasse e la sensibilità dei denti è molto forte, possiamo ricorre ad agenti desensibilizzanti. Vi sono diversi prodotti di questo tipo. Vengono suddivisi in base al tipo di utilizzo che viene fatto, se casalingo o professionale in studio dentistico. Agenti desensibilizzanti da casa per ipersensibilità dentale Si tratta del metodo più semplice per trattare una minima sensibilità dentale. Questo perché può essere applicato in autonomia a casa propria. Sempre ovviamente su consiglio ed indicazione del medico curante. In genere questo tipo di prodotti per risolvere il problema dei denti molto sensibili sono in forma di: dentifrici desensibilizzanti collutori chewingum polveri Trattamento in clinica dentistica Questo metodo di trattamento dell’ipersensibilità dentale è sicuramente più efficace, ma è più costoso perché viene fatto in modo mirato sui denti sensibili. A differenza del prodotto casalingo che di solito copre tutta la dentatura. Per questo motivo viene consigliato soprattutto nei casi di forte sensibilità ai denti, con dolore fastidioso e perdurante. Come funziona? Il dentista utilizza dei prodotti a base di nitrato di potassio o fluoruro di sodio al 2%, oppure ancora ossalati o agenti leganti dentinali. Tutti questi agenti desensibilizzanti, lavorano sigillando i tubuli dentinali oppure interrompendo il segnale di impulso nervoso che è causa di dolore dentinale. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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bite dentale

Bite Dentale

A cosa serve il bite mandibolare? Salute Indice A cosa Serve il Bite Mandibolare? Il Bite dentale è un apparecchio utilizzato in Ortodonzia per risolvere o alleviare problemi quali il Bruxismo o la Malocclusione. In questo articolo vi vogliamo parlare del bite per i denti: cos’è, quando è raccomandato usarlo e quali problemi risolve? Tutta una serie di problemi fisici, come cefalea, mal di testa, dolore cervicale o vertigini, potrebbero essere legati al sistema masticatorio. Il bite potrebbe risolvere i vostri problemi, ovviamente dopo una accurata Visita Specialistica Odontoiatrica o gnatologica. Approfondiamo l’argomento con gli esperti del Centro Dentistico Milano Unisalus. Cos’è il bite? Il Bite viene utilizzato soprattutto durante il riposo notturno ed è uno strumento usato per correggere la chiusura delle arcate dei denti.  Possiamo dire che il Bite dentale è uno dei principali apparecchi ortodontici mobili che ricopre l’arcata dentaria della mascella, ossia l’arcata superiore e l’arcata dentale della mandibola, quindi l’arcata inferiore. Dove deve essere posizionato il bite dentale? Il bite per denti deve essere posizionato tra le due arcate dentali per il periodo di tempo deciso dal medico in base alle patologie riscontrate.  Apparecchio bite: com’è fatto? Il bite è una mascherina occlusale in resina acrilica, modellata sulla forma dell’arcata dentale.  La finalità del bite dentale si concretizza posizionandolo sulla stessa arcata, così da creare una sorta di cuscinetto ammortizzatore che protegge: i denti in caso di bruxismo l’articolazione, qualora si sia in presenza di disturbi temporo-mandibolari Essendo facilmente rimovibile, il paziente può inserirlo e toglierlo senza difficoltà. Come si pulisce il bite dentale? La pulizia del bite deve essere costante e approfondita. Il bite dentale deve essere lavato prima e dopo l’utilizzo con lo spazzolino da denti e il dentifricio. Successivamente, l’apparecchio va immerso per 10 minuti nel collutorio. Dopodiché, deve essere sciacquato sotto abbondante acqua corrente, asciugato e riposto nella sua custodia di plastica non chiusa per evitare che proliferino i batteri.  Raccomandiamo di effettuare una pulizia profonda ogni 2 settimane. Come? Mettendo il bite dentale dentro un bicchiere colmo di acqua, collutorio e un cucchiaio di bicarbonato di sodio.  Funzione del bite odontoiatrico La funzione del bite dentale è quella di risolvere i problemi legati a: digrignamento o bruxismo (in questo caso basta un bite notturno per l’arcata superiore) dislocazione mandibolare malocclusione dentale russamento disturbi della postura dolori all’apparato muscolo-scheletrico riposizionamento condilo-mandibolare In generale, il bite dentale viene consigliato per risolvere i problemi legati all’apparato masticatorio ma, ripristinando il corretto rapporto spaziale tra le arcate dentali, favorisce anche un riallineamento posturale, risolvendo numerosi disturbi quali cervicalgie e cefalee.  Il bite dentale ha lo scopo di aiutare l’arcata dentaria superiore e l’arcata dentaria inferiore a posizionarsi correttamente.  I Bite: uno per ogni problema Esistono diverse forme di bite per denti a seconda delle problematiche che sono chiamati a risolvere. Vediamo nel dettaglio la casistica.  Russamento Il bite dentale per risolvere il fastidioso problema del russamento è composto da due mascherine gemelle che portano la mandibola in una posizione tale da eliminare le ostruzioni dell’aria tra il naso e la laringe. Bruxismo Per risolvere il bruxismo occorre usare una placca per l’arcata superiore che permette di rilassare i muscoli mandibolari e di non frizionare i denti. Questo tipo di bite è un buon rimedio in quanto permette di: mantenere il corretto spazio occlusale scaricare la forza esercitata dai muscoli sulla placca di resina piuttosto che sui denti rilassare i muscoli mandibolari e cervicali preservare lo stato dei denti e non aggravare il loro deterioramento Riposizionamento condilo-mandibolare In questo caso si parla di Bite ortotico, poiché ha funzione ortopedica. Questo tipo di bite permette di riposizionare la mandibola nella sua corretta posizione, oltre a decontrarre la muscolatura. Serve per correggere le dislocazioni mandibolari. Bite dentale notturno È il medico che decide se il bite dentale sia da tenere tutto il giorno o se sia da indossare prima di andare a dormire (bite notturno). La scelta dello specialista dipende da una serie di elementi, come la natura e l’entità del problema del paziente (ad esempio, il tipo di malocclusione o il grado di bruxismo).   Il digrignamento involontario dei denti avviene, per lo più, mentre si dorme. Questo problema può causare non solo problemi allo smalto e un’aumentata sensibilità dentale, ma anche microfratture, predisponendo alle carie e portando potenzialmente anche alla caduta dei denti. Spesso il bite dentale notturno non allinea solo i denti delle due arcate alleggerendo, così, le tensioni mandibolari, ma contrasta anche il problema del russamento. Sovente, infatti, chi russa in assenza di altre patologie, lo fa perché tende a respirare con la bocca aperta o con un serraglio sbagliato delle arcate che provoca l’ostruzione dei flussi d’aria tra naso e laringe. Dunque, indossare il bite notturno vuol dire contrastare questo ulteriore disturbo.  Riposizionamento mandibolare con il bite notturno Il medico può anche operare un riposizionamento mandibolare attraverso l’utilizzo di un bite dentale notturno realizzato su misura, migliorando la sintomatologia legata a questa disfunzione. Si tratta, però, solo di un mantenimento temporaneo e non una cura definitiva.  Bite ai denti: benefici  I benefici del bite dentale sono vari: protegge e riabilita l’articolazione temporo-mandibolare protegge i denti dall’usura dovuta al digrignamento/serramento  scongiura la recidiva se utilizzato come apparecchio di contenzione dei denti dopo l’allineamento con il trattamento ortodontico. In questo caso, inizialmente il bite dovrà essere indossato giorno e notte rilassa i muscoli masticatori che mediante le catene neuromuscolari influenzano la postura risolve cervicalgie, mal di schiena e mal di testa; disturbi legati a tensioni neuromuscolari dei masticatori. Controindicazioni del bite ortodontico Innanzitutto, evitate prodotti di scarsa qualità facendovi attrarre dai costi bassi Inizialmente, poi, il bite potrebbe creare un po’ di fastidio e nausea. Ma, appena il bite si adatterà perfettamente alla vostra bocca, questi disagi scompariranno.  Potrebbero comparire anche dei lievi mal di testa i primi tempi. Questo potrebbe succedere perché, riallineando i denti, si riassesteranno anche le ossa temporali. Ma anche questo fastidio sparirà del tutto nel giro di poco tempo.  Altro inconveniente che potrebbe accadere è un’eccessiva salivazione. Infatti, il bite

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donna con filo interdentale

11 modi per mantenere i denti sani

11 Modi per Mantenere i Denti Sani Salute Indice In questo articolo elencheremo 11 modi per mantenere i denti sani nel tempo e prevenire patologie del cavo orale. Ottenere denti sani richiede dedizione e una vita di cure. Anche se ti è stato detto di avere una bella dentatura è fondamentale seguire una routine giornaliera per prendersi cura dei denti e prevenire problemi. Questo vuol dire essere consapevoli delle abitudini quotidiane e l’uso dei giusti prodotti per la propria igiene orale, in particolare per quanto riguarda i bambini. Infatti la prevenzione orale nei bambini è importantissima per prevenire patologie o problematiche future. Anche se è purtroppo spesso sottovalutata. 1. Lava i denti prima di andare a dormire Le raccomandazioni generali sull’igiene orale indicano di lavare i denti almeno 2 volte al giorno. Tuttavia, molti di noi trascurano il lavarsi i denti prima di andare a dormire. Questa pratica permette di eliminare i germi e la placca che si è accumulata durante il giorno. 2. Spazzola i denti in modo corretto Il modo in cui si lavano i denti è importante: infatti, lavarsi i denti in modo scadente è analogamente dannoso che non lavarseli affatto. Lavare i denti richiede tempo e bisogna muovere lo spazzolino con movimenti delicati e circolari per rimuovere la placca. Se la placca dentale non viene rimossa può indurirsi, causando accumulo di tartaro e gengivite. Questa patologia può colpire anche i bambini, come abbiamo spiegato in questo articolo. 3. Non trascurare la tua lingua Sapevi che la placca può accumularsi anche sulla lingua? Ebbene sì. L’accumulo di placca sulla lingua può non solo causare cattivo odore della bocca, ma altre condizioni del cavo orale. Prenditi cura della tua lingua spazzolandola delicatamente ogni volta che ti lavi i denti. 4. Usa un dentifricio al Fluoro Quando si tratta di dentifricio, ci sono elementi più importanti da cercare rispetto all’efficacia e al sapore e ai poteri sbiancanti. Bisogna assicurarsi che il dentifricio scelto contenga fluoro. Sebbene un eccesso di fluoro possa causare una grave patologia orale chiamata fluorosi, questa sostanza rimane un pilastro della salute orale. Il fluoro, infatti, è una delle principali difese contro la carie e fornisce una barriera protettiva per i denti. Inoltre, il fluoro è uno degli elementi principali dei denti in particolare dello smalto dentale. 5. Usa il filo interdentale quanto lo spazzolino Molte persone che si lavano regolarmente i denti trascurano l’uso del filo interdentale. Questo strumento per la pulizia orale non è utile solo per rimuovere i pezzi di cibo che potrebbero rimanere incastrati tra i denti, ma è utile anche per stimolare le gengive, per la riduzione della placca e aiuta a ridurre l’infiammazione nell’area. Usare il filo interdentale una volta al giorno è sufficiente per ottenere i benefici sopraelencati. 6. Non lasciare che le difficoltà con il filo interdentale ti fermino Usare il filo interdentale può essere difficile, in particolare per i bambini piccoli e anziani con l’artrite. Se trovi difficoltà a maneggiare il filo interdentale, cerca strumenti che possano aiutarti ad usarlo, come ad esempio i flosser dentali che possono essere trovati in farmacia. 7. Usa il collutorio Molte persone non sanno come usare il collutorio e non sanno quali benefici possono avere per la bocca. I collutori riducono la quantità di acido nella bocca, pulisce le aree difficili da spazzolare dentro e intorno alle gengive e aiuta la rimineralizzazione dei denti. Inoltre, può venire in aiuto a chi fa fatica ad usare il filo interdentale come a bambini e anziani. 8. Bevi più acqua L’acqua continua a essere la bevanda migliore per la tua salute generale, inclusa la salute orale. Inoltre, si consiglia di bere acqua dopo ogni pasto per aiutare a eliminare alcuni degli effetti negativi di cibi, bevande appiccicosi e acide sui denti. Infine, l’acqua è ricca di calcio e fluoro elementi che costituiscono i denti. 9. Mangia frutta e verdura croccante I cibi pronti sono comodi e convenienti, ma forse non così tanto quando si tratta di denti.Mangiare prodotti freschi e croccanti, non solo contengono fibre salutari ma è anche una scelta migliore per i denti. 10. Limita i cibi zuccherati e acidi Gli zuccheri si convertono in acido in bocca, che possono corrodere lo smalto dentale. Questi acidi sono causa scatenante che causa le carie.Anche frutta acida, tè e caffè possono consumare lo smalto dentale. Per cui se è possibile evita del tutto questi cibi, non fa male essere consapevoli. 11. Rivolgiti al tuo dentista 2 volte l’anno Le abitudini quotidiane e questi 11 modi per mantenere i denti sani, sono cruciali per salute dentale, ma anche i più scrupolosi nell’utilizzare spazzolini e filo interdentale hanno bisogno di vedere un dentista regolarmente. Bisognerebbe vedere il proprio dentista per una pulizia dentale e controlli 2 volte l’anno. Non solo un dentista può rimuovere il tartaro e cercare cavità, in grado di individuare potenziali problemi e offrire soluzioni terapeutiche. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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Bere acqua fa bene ai denti

Bere acqua fa bene ai denti? Salute Indice Bere acqua fa bene ai denti? Possiamo dirlo con certezza, bere acqua fa bene non solo a corpo ma anche ai denti e alle gengive. Una corretta idratazione ha benefici sulla salute orale e sono molteplici: la bocca rimane pulita si difende da batteri e placca l’acqua contiene fluoro e calcio che rinforzano i denti Uno dei consigli più diffusi dai dentisti e odontoiatri è quello di bere la giusta quantità di acqua durante la giornata. Purtroppo, anche se dovrebbe essere una delle più importanti abitudini, l’adeguata idratazione viene trascurata e si presta poca attenzione. La quantità di acqua consigliata da consumare giornalmente varia a seconda di diversi fattori: sesso età peso corporeo Tuttavia, i medici consigliano di bere almeno 2 litri al giorno d’acqua. I principali vantaggi Il primo vantaggio per cui è bene bere acqua a sufficienza, sembrerà sicuramente banale, aiuta a mantenere pulita la bocca. Se da una parte l’acqua porta via parte dei residui di cibo il suo ruolo non si ferma di certo qui. La corretta idratazione orale, infatti, stimola la produzione di saliva, che funge da elemento produttivo dei denti. La salivazione, infatti, contrasta i batteri e quindi anche la formazione di placca e tartaro responsabili di carie e disturbi gengivali. In questo modo si possono evitare anche molti disturbi collaterali, come secchezza della bocca ed alitosi. L’Alitosi, causato dalla scarsa igiene dentale, può creare disagio sociale e generare imbarazzo. Invece, per quanto riguarda il problema della bocca secca viene causato dall’assenza del flusso salivare. Questa condizione può alterare la percezione del sapore dei cibi e contribuire alla formazione delle carie. Inoltre, l’azione pulente dell’acqua protegge anche l’estetica dei denti, che possono tendere a ingiallire a causa di cibi particolari, come il caffè, o di cattive abitudini, come il fumo. L’acqua non danneggia, corrode o macchia i denti, a differenza di ciò che fanno altre bevande gassate, il vino e il caffè. L’acqua contiene calcio e fluoro Un’altra importante motivazione per cui è molto importante un’adeguata idratazione va ricercato nelle sostanze contenute nell’acqua. Le sostanze, contenute nell’acqua, più importanti per i denti sono il fluoro e il calcio. Queste sostanze, infatti, favoriscono il sano sviluppo dei denti e rafforzano lo smalto dentale. In questo modo, viene consentita la prevenzione della formazione delle carie e infiammazioni gengivali. L’acqua, quindi, favorisce il loro benessere e aiuta a conservare nel tempo la salute dentale. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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Predisposizione genetica e salute denti

La salute denti ha una predisposizione genetica? Salute Indice Se si ha una storia familiare di problemi di salute dentale, molto probabilmente avrai problemi anche tu. Studi hanno dimostrato come ci sia un legame tra predisposizione genetica e salute denti. La salute denti ha una predisposizione genetica? Alcuni geni controllano lo sviluppo dentale e a volte potrebbero non formarsi in modo corretto, rendendo lo smalto dentale meno resistente ai denti. Altre patologie che colpiscono denti e gengive hanno una predisposizione genetica come, ad esempio, la parodontite e le carie. La correlazione tra DNA e malattie che colpiscono i denti non è diretta, ma diversi geni possono influenzare la salute della bocca. Quasi ogni aspetto della salute dentale è influenzato dai geni e vengono ereditate: dimensione forma della bocca struttura ossea Ma non solo anche le problematiche come: denti storti cattive abitudini diastema Tuttavia, una buona igiene dentale aiuterà i denti ad essere in salute indipendente dalla tipologia di denti che vengono ereditati. Ereditarietà Condizioni come denti storti o sopraffollati sono spesso ereditati. La dimensione della mandibola può portare a problemi di malocclusioni e causare problemi alle articolazioni. Diverse condizioni di salute orale ha una base ereditaria che espone le persone a un rischio maggiore di sviluppare determinate condizioni. Questo avviene nonostante le tue abitudini. Predisposizione genetica parodontite La parodontite è una patologia molto seria e piuttosto diffusa. Questa patologia attacca il parodonto, ovvero l’insieme dei tessuti che sostengono i denti comprese le gengive. Le forme più gravi di parodontite possono causare anche la perdita dei denti. In alcuni casi le persone tendono a sviluppare la parodontite con facilità a causa di una variante del DNA che rende la risposta immunitaria più sensibile. L’arretramento del parodonto, tipico della patologia, è causato infatti dalla reazione immunitaria. Carie e fattore genetico Sei soggetto a carie? Potrebbe essere colpa dei tuoi antenati.Alcune variazioni genetiche sono legate a un maggior rischio di carie a denti permanenti. Infatti, gli studi hanno dimostrato come sono ben 47 i geni responsabili delle carie. Sono tanti i fattori che possono causare una più alta incidenza di sviluppare carie. I fattori principali sono la saliva e la mineralizzazione dei denti. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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Scovolino

Che cosa è lo scovolino? Salute Indice Lo scovolino è un utensile per la cura dentale molto utile grazie al quale è possibile rimuovere la placca e togliere frammenti di cibo bloccati tra i denti. Cos’è lo scovolino? Tale strumento è stato ideato per supportare, senza sostituire, l’uso dello spazzolino da denti e il dentifricio perché hanno funzioni diverse. Le setole dello spazzolino non permettono di raggiungere alcune superfici dentali, quindi sono inefficaci nella pulizia del solco gengivale e dello spazio interdentale. Per pulire lo sporco rimasto tra i denti, quindi, è necessario l’utilizzo di appositi strumenti, come lo scovolino. Come si utilizza? Imparare come utilizzare in modo corretto lo scovolino è semplice, e risulta più maneggevole del filo interdentale. Dopo aver fissato la testina su un piccolo manico, di forma cilindrica o conica, lo scovolino è pronto all’uso. I dentisti consigliano di far scorrere lo scovolino tra i denti prima di utilizzare lo spazzolino.In questo modo, viene agevolata la sua funzione pulente. Inoltre, utilizzare questo strumento prima di spazzolare i denti permette ai principi attivi presenti all’interno pasta dentale, come il fluoro, di raggiungere anche lo spazio fra i denti. Uso dello scovolino La funzione dello scovolino è simile a quella del filo interdentale, facendolo scorrere tra gli spazi interdentali. Il movimento, avanti- indietro orizzontale, deve essere fatto con delicatezza per evitare traumi alle Gengive. Nell’arcata mascellare (superiore) lo scovolino va mosso dall’alto verso il basso, mentre in quella mandibolare (inferiore) il movimento è inverso, ovvero dal basso verso l’alto. Lo spostamento dello scovolino deve creare un leggero attrito tra le pareti dentali. In questo modo si può eliminare in modo meccanico la placca e nel frattempo massaggiare la Gengiva. Similmente al filo interdentale, tale strumento va fatto scorrere nella fessura interposta tra dente e dente: il movimento orizzontale (avanti-indietro) dev’essere eseguito con estrema prudenza ed altrettanta delicatezza per evitare di traumatizzare inutilmente le gengive. Nell’arcata superiore lo scovolino va sospinto dall’alto verso il basso, mentre in quella inferiore il movimento sarà opposto (dal basso verso l’alto). Il suo spostamento, che dev’essere orizzontale, dovrebbe creare un leggero attrito tra le pareti dei denti, in modo da eliminare meccanicamente la placca presente, esercitando nel contempo un massaggio alla gengiva. Un’eccellente pulizia del tappeto batterico depositato tra dente e dente richiede di passare lo scovolino almeno tre volte per ogni spazio interdentale. Dopo aver pulito tutti i denti con questo strumento, si raccomanda di sciacquare energicamente la bocca con il collutorio, meglio se arricchito in fluoro. Il collutorio, oltre a rinfrescare la bocca, contribuisce a migliorare l’alito e a rinforzare lo smalto dentale, favorendo nel contempo l’eliminazione dei frammenti di placca o cibo precedentemente rimossi con lo scovolino. La pulizia dei denti dev’essere particolarmente meticolosa se sono presenti protesi dentali, otturazioni, capsule, od altre zone di maggior ritenzione. Frequenza d’uso Proprio come il filo interdentale, si raccomanda di utilizzare lo scovolino almeno una volta al giorno, possibilmente prima di coricarsi. Utilizzato correttamente ed in modo regolare, la durata dello scovolino tradizionale non supera i 10-15 giorni. Ad ogni modo, qualora le setole della sua testina iniziassero ad aprirsi e perdere la propria elasticità, si consiglia di cambiare lo scovolino (o solo la testina nel caso fosse intercambiabile) con uno nuovo. Per conservarli al meglio, dopo ogni pulizia interdentale si consiglia di custodire lo scovolino in un ambiente asciutto ed igienico, previa accurata asciugatura delle sue setole. Vantaggi Lo scovolino è uno strumento che  ha molti vantaggi nella pulizia dei denti: rimuovere lo sporco nelle zone meno accessibili allo spazzolino permette di esercitare  massaggio gengivale previene la formazione di tartaro e placca dentale riduce il rischio di infezioni e carie previene la gengivitee che non si manifesta solo in età adulta (gengivite bambini) Le carie e le infezioni dentali, solitamente, tendono a crearsi a partire dagli spazi interdentali per questo è indispensabile assicurarsi l’accurata pulizia dello spazio interdentale. Svantaggi Anche lo scovolino presenta alcuni svantaggi: non indicato per quei pazienti con fessure interdentali molto strette per le persone con i denti storti e malocclusione sconsigliato nel periodo successivo all’estrazione dentale Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00 ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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Fluoro denti

Come si usa il fluoro sui denti? Salute Indice Il fluoro è un’importante sostanza, presente in piccola quantità nel nostro organismo, concentrata in particolare nelle ossa e nei denti. È un oligoelemento, ovvero, sostanze fondamentali che contribuiscono al corretta crescita e sviluppo. Fluoro denti a cosa serve? In odontoiatria il fluoro svolge sia un ruolo di prevenzione delle carie, in particolar modo nell’infanzia, che nell’estetica dentale. Infatti si inserisce nella cristallizzazione dell’apatite, componente primario nello smalto dentale. Il fluoro è presente in quasi tutti i dentifrici, con la funzione di aumentare la resistenza dello smalto dentale. Grazie alle sue proprietà favorisce il processo di remineralizzazione, consentendo di ostacolare la placca batterica causa primaria del deterioramento delle pareti dentali. Dov’è presente il fluoro? Il fluoro viene assunto principalmente tramite la dieta e dai liquidi che beviamo. Tale sostanza è maggiormente presente nell’acqua e nel tè. Gli altri alimenti che contengono, in quantità più modeste, il fluoro sono vino rosso vino bianco birra caffè uova cerealipane riso carote spinaci asparagi manzo gamberi di mare tonno Controindicazioni L’assunzione eccessiva di fluoro può portare a seri effetti collaterali e controindicazioni. Secondo le normative vigenti la concentrazione massima di fluoro nei dentifrici è di 1500 ppm. Tuttavia, bisogna dire che l’intervallo tra 1000 e 1500 ppm (parti per milione) non è solo sufficiente per il corretto fabbisogno per le pareti dentali ma sicuro. Nei bambini, invece, l’intervallo di ppm scende tra 500-600, per la fascia di età che va dai sei mesi ai sei anni d’età. Per evitare complicazioni al sovradosaggio di fluoro, i dentisti sconsigliano gli integratori di fluoro (in forma di pastiglia o di gocce). In passato venivano consigliati, soprattutto in età pediatrica, per la prevenzione delle carie e per rafforzamento osseo. In particolare, esiste per i bambini esiste una vera e propria procedura di fluoroprofilassi. Fluorosi L’assunzione di fluoro nell’alimentazione quotidiana non deve essere eccessiva. L’assunzione cronica e eccessiva di fluoro può comportare una concentrazione elevata nelle ossa e al relativo rischio di fratture. Questa condizione di iperdosaggio di fluoro viene chiamata, infatti, fluorosi che può colpire bambini e adulti. I sintomi di fluorosi possono manifestarsi con macchie sullo smalto dentale. Queste macchie se sottovalutate o ignorate possono ingiallirsi alterando, così, l’estetica dei denti. Altra complicazione è dovuta alla ipomineralizzazione dei denti.L’eccessiva quantità assunta di fluoro può colpire anche la stabilità dei denti, che tendono a rompersi. Il fluoro, infatti, irrigidisce portando ad avere un carico più basso. Se si manifestano sintomi di fluorosi è consigliabile sottoporsi a una visita presso un dentista. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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