Ortodonzia

bel sorriso con denti bianchi

Diastema

Che cos’è il Diastema? Salute Indice Hai i denti frontali che hanno troppo spazio tra di loro e non ti piacciono? Si tratta, sicuramente, di diastema.  È una condizione molto comune che colpisce in particolare gli incisivi superiori. Il diastema non sempre viene visto come un problema o un “inestetismo”, in alcuni casi può essere anche una caratteristica affascinante. Che cos’è il Diastema? Il diastema è la separazione innaturale ed eccessiva fra due denti contigui, lasciando così una fessura. Il diastema, è pressoché un problema estetico, infatti solo in casi particolari può essere considerata una vera patologia. È una condizione che può creare nei bambini, specialmente quando sono piccoli, è quella di avere dei difetti di pronuncia delle parole. In età adulta, invece, una delle conseguenze del diastema può essere causata da una troppa sollecitazione delle gengive, aumentando così la possibilità di gengivite.  Diastema nei bambini Il diastema, nei bambini, che colpisce i denti superiori da latte è del tutto normale. Questa condizione potrebbe, anzi, giovare. Una maggiore spaziatura nell’arcata dentale, permettendo così che la formazione dei denti definitiva sia più semplice, favorendo l’allineamento della dentatura. Cause della Diastema Le cause del diastema possono diverse e potrebbero dipendere da questi fattori: Mancata corrispondenza tra dimensione dei denti e mascella. Questa condizione, inversa all’affollamento dentale, è caratterizzata da una arcata dentale grande e i denti troppo piccoli. Lunghezza e spessore del frenulo gengivale (sottile tessuto mucoso che collega le labbra alle guance). Se il frenulo fosse molto pronunciato o avesse un’attaccatura troppo bassa potrebbe ostacolare l’avvicinamento dei denti e quindi contribuire alla formazione della fessura. Presenza di cisti dentali, di tipo follicolare o radicolare, o il mancato sviluppo degli incisivi laterali può causare il problema della fessura tra i denti. Rimedi per il Diastema Per correggere questo difetto la soluzione più utilizzata è quella dell’uso di apparecchi ortodontici.  In base alle esigenze del paziente si possono utilizzare sia apparecchi dentali fissi che mobili oppure l’ortodonzia invisibile. Mediante l’utilizzo dell’apparecchio è possibile esercitare la giusta pressione per far riavvicinare i denti. Faccette dentali Altro metodo utilizzato per correggere il diastema solo l’utilizzo di faccette dentali, particolari gusci di ceramica o porcellana, che vengono applicate sui denti nascondendo, così, i difetti dentali. Questa è una soluzione semplice e indolore Frenulectomia Se a causare lo spazio tra i denti è il frenulo. è necessario eseguire un piccolo intervento chirurgico chiamato frenulectomia. La frenulectomia è un intervento semplice e indolore che viene praticato anche ai bambini, perché non comporta particolari contraddizioni. Solo in seguito, quindi sarà possibile iniziare il processo di riallineamento dei denti. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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appareccchio-fisso

Apparecchio fisso

L’Apparecchi Fisso Salute Indice L’apparecchio fisso, ovvero non rimovibile, è un dispositivo medico per correggere le malocclusioni ed allineare i denti. È un fondamentale strumento di ortodonzia, perché consente di riallineare i denti con efficacia. Per tanto tempo disponibile solo nella versione in ferro, esteticamente invasiva, oggi si è evoluto nella forma dell’apparecchio fisso colorato o trasparente. Per non parlare poi dell’apparecchio linguale, ancora più discreto. Apparecchio fisso: caratteristiche e tipologie L’ortodonzia fissa si avvale di diverse tipologie di apparecchi fissi. La scelta di uno piuttosto che di un altro dipende dalla situazione che deve essere corretta come: malocclusione, denti storti, palato stretto, eccetera. Gli elementi costitutivi di un apparecchio fisso sono 3: bracket: placchette in metallo o ceramica che vengono applicate sulla superficie del dente utilizzando un’apposita resina; arco ortodontico: un filo di collegamento tra i diversi bracket, che attraversa le arcate dentali; elastici con i relativi ganci: che consentono di ottenere lo spostamento dei singoli denti. Gli elementi vengono posizionati all’inizio del programma ortodontico e poi controllati e regolati periodicamente, ogni 6-8 settimane. Apparecchio fisso tradizionale L’apparecchio fisso tradizionale è quello che ci viene in mente quando pensiamo all’ortodonzia: placchette e filo in metallo, applicato su una o su entrambe le arcate dentali, molto visibile. Apparecchio fisso trasparente L’apparecchio fisso “trasparente” è strutturalmente identico al tradizionale ma ha un minore impatto estetico. La differenza sostanziale è nei materiali utilizzati. Le placchette vengono realizzate in ceramica o comunque in maniera da essere di un colore quanto più simile possibile ai denti. Stesso discorso per il filo di collegamento, il cui metallo viene rivestito per con un colore simile ai denti. Apparecchio fisso colorato per bambini Con i bambini è spesso utilizzata con successo, nel campo dell’ortodonzia, la versione dell’apparecchio fisso tradizionale. Anche in questo caso, la differenza la fa solamente il rivestimento dei bracket e dell’arco. L’effetto è assicurato e può piacere pure agli adulti. Apparecchio Linguale Il miglior risultato estetico viene garantito dall’apparecchio fisso interno, meglio conosciuto come apparecchio linguale. Viene chiamato così perché sta dalla parte della lingua. Ciò che lo rende molto meno visibile degli altri è il suo essere posizionato sulla facciata interna dei denti, invece che su quella esterna. Ci sono si braket che filo, ma è più nascosto. L’Espansore Palatale Nella categoria degli apparecchi fissi rientra anche l’espansore palatale. Si tratta di uno strumento particolare, che si applica sul palato stretto. Essi ha la funzione di allargarlo, creando spazio nelle arcate dentali. Per forma e funzione, quindi, è molto diverso dai comuni apparecchi. Vantaggi della ortodonzia fissa La domanda che molti si pongono è: “meglio l’ortodonzia fissa o quella mobile?” La risposta non può e non deve essere data in modo assoluto e soprattutto deve essere legata esclusivamente a motivazioni professionali. Le domande giuste dovrebbero invece essere: “Quale delle due soluzioni è più utili per risolvere il problema del paziente?”, “Quale viene meglio incontro alle sue necessità?”. Questi sono i veri elementi da utilizzare per prendere una decisione, valutando pro e contro delle diverse opzioni in campo. Ma, quindi quali sono vantaggi e svantaggi dell’apparecchio fisso? Il beneficio principale è sicuramente l’efficacia. Con questa metodologia possono essere raggiunti ottimi risultati in tempi brevi. Tra l’altro, l’azione dell’ortodonzia fissa è indipendente dall’uso che ne fa il paziente, perché non gli è richiesto di metterlo e toglierlo. Svantaggi della Ortodonzia Fissa Gli svantaggi sono essenzialmente legati all’estetica e alla pulizia dei denti, che l’apparecchio rende più difficoltosa. Mantenere una buona igiene orale quando si ha l’apparecchio fisso è fondamentale, perché altrimenti si mette a rischio la salute della bocca. Un altro effetto collaterale può essere legato alla sensazione di dolore, che si può sentire soprattutto nei giorni che seguono le visite di regolazione dell’apparecchio. Si tratta di un dolore assolutamente naturale, segno che la cura sta dando i suoi frutti e che i denti stanno modificando la loro posizione. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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Sindrome dell\’ATM

Come si cura il disturbo temporo-mandibolare? Salute Indice ATM è l’acronimo di Articolazione Temporo Mandibolare e fa riferimento ai disturbi delle articolazioni della mandibola. La sindrome dell’ATM può essere alla base di problematiche che si accusano quotidianamente, come mal di testa, mal di denti o postura errata. A volte, però, non ci si rende davvero conto delle origini di questi dolori. Il riconoscimento dei sintomi e una giusta diagnosi permetterebbero di approntare cure davvero risolutive, con l’intervento del dentista. C’è da chiarire, però, che un fastidio occasionale dell’articolazione mandibolare o nei muscoli della masticazione è piuttosto comune. Quindi tali fastidi non devono essere fonte di preoccupazione. Molte persone che hanno il disturbo all’ATM migliorano senza subire alcun trattamento. A volte il problema scompare da solo dopo diverse settimane o mesi. Sintomi sindrome dell’ATM Il dolore è il sintomo più comune della sindrome dell’ATM, tuttavia di possibili sintomi ce ne sono diversi. Il dolore localizzato proprio nell’articolazione cranio mandibolare è spesso accompagnato da un tipico e fastidioso click, quando si apre la bocca. Un test per capire se è il caso di andare da uno specialista per degli approfondimenti è quello di aprire la bocca tenendo le mani sulle orecchie: se si avverte un rumore è bene prenotare una visita. Gli altri sintomi possono apparire lontani e indipendenti ma che in realtà sono segni attendibili di un disturbo dell’ATM. I sintomi specifici della sindrome dell’ATM comprendono: mal di testa cronico dolore al volto rigidità dei muscoli della mandibola morso debole o con movimento limitato sensibilità dentale mal di denti abbassamento dell’udito acufeni e ronzii nelle orecchie alterazioni della postura mal di schiena dolore agli occhi e alterazione della vista formicolio a mani e braccia problemi di equilibrio, con frequenti giramenti di testa Cause della sindrome dell’ATM Non tutte le cause della sindrome dell’ATM sono note. Alcune possibili cause sono le lesioni alla mandibola, varie forme di artriti, alcuni interventi odontoiatrici, stiramenti alla mascella e il bruxismo specialmente durante il sonno. Proprio in relazione con il bruxismo una possibile causa del disturbo dell’ATM è lo stress. Infatti, tenere le mascelle serrate, a causa del lavoro o della vita privata, può portare ad un acutizzarsi di atteggiamenti negativi, come il digrignare i denti. Cura dell’ATM Se si ha il sospetto di essere affetti da un disturbo dell’ATM è bene recarsi tempestivamente da un dentista, esperto in gnatologia. La soluzione più semplice, immediata e indolore per chi ha un disturbo dell’ATM è senza dubbio il bite. Uno strumento essenziale, che può aiutare a non digrignare i denti e rilassa i muscoli della bocca. In molti casi è sufficiente, soprattutto quando la sindrome dell’ATM è conseguenza di stress o malocclusioni non particolarmente gravi. I possibili trattamenti per curare la sindrome dell’ATM possono essere di due tipi: reversibili e irreversibili. Trattamenti reversibili Sono trattamenti non invasivi e molto semplici. Essi comprendono: antidolorifici da banco terapie farmacologiche allungamento delicato della mascella ed esercizi di rilassamento apparecchi mobili bite Trattamenti irreversibili Sono trattamenti che richiedono un intervento e comprendono: adeguamento del morso tramite la molatura dei denti lavoro dentale estensivo ortodonzia interventi chirurgici per il riposizionamento di tutte le parti dell’articolazione mandibolare Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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denti-sporgenti

Denti sporgenti

Cosa fare per i denti sporgenti? Salute Indice Denti Sporgenti: Cosa Sono?  Con il termine denti sporgenti si fa riferimento a quella condizione in cui i denti anteriori.  In particolar modo gli incisivi superiori, sporgono sul labbro arrivando in alcuni casi a ricoprire il labbro inferiore. Questa condizione è spesso chiamata “denti da coniglio“. Il problema che si pone non è solo estetico ma rappresenta una delle malocclusioni più frequenti. È causata da una dislocazione delle arcate dentali: la mascella (arcata superiore) si trova in una posizione più avanzata rispetto alla mandibola (arcata inferiore). Questo scorretto allineamento viene chiamato retrognazia. Quali sono i rimedi per i denti sporgenti? L’ortodonzia ne offre molti, sia per bambini che per adulti. Le cause dei denti sporgenti sono diverse, riconducibili a due categorie: da una parte, una specifica conformazione di mandibola e palato, dall’altra delle cattive abitudini, presenti soprattutto nei bambini. Cause denti sporgenti La causa dei denti sporgenti possono essere diversi. Queste cause si sviluppano soprattutto nei bambini; di seguito elencheremo le più diffuse. Fattori ereditari Quando uno dei genitori o altri membri della famiglia presentano la stessa problematica è molto probabile che il bambino manifesterà tale sporgenza. Affollamento dentario Per affollamento dentario si intende quando si verifica una differenza tra la dimensione dei denti e la lunghezza della base ossea. Suzione del pollice o del ciuccio Attraverso il continuo succhiare del dito o del ciuccio da parte del bambino si innesca una spinta dei denti superiori in avanti e di quelli inferiori indietro determinando la deformazione delle arcate. Deglutizione atipica Quando si verificano movimenti della lingua che alterano la funzionalità della deglutizione. Il cibo transita maggiormente all’interno della bocca e la lingua compie movimenti scorretti durante l’atto di deglutizione generando così una deglutizione atipica. Complicanze Denti Sporgenti Il problema dei denti sporgenti e della conseguente retrognazia ha un impatto estetico notevole ma spesso ad essere sottovalutati sono i problemi funzionali. Essi possono incidere sulla nostra salute, come ad esempio: difficoltà nella fonazione. La posizione dei denti può influire sulla pronuncia di alcune lettere nel nostro alfabeto tra cui S,F, SH,V e tante altre maggior rischio di frattura o perdita dei denti in caso di urti o caduta. Questo perché non ci sono le labbra a fare scudo ai denti. disturbi respiratori. Chi ha i denti sporgenti è più soggetto a problemi come russamento e apnee notturne problemi nella masticazione disturbi dentali e parodontali Rimedi A seconda della gravità del problema si può ricorrere a diverse soluzioni. Per iniziare è richiesta una prima visita di controllo dal dentista che eseguirà una radiografia ortopanoramica. Successivamente prenderà l’impronta della dentatura che verrà consegnata all’ortodontista. Queste procedure vengono applicate in modo da poter studiare la soluzione migliore e assegnare il piano di cura. Tra le varie soluzioni di ortodonzia che può suggerire il dentista ci sono: apparecchi mobili trasparenti apparecchio di Herbst faccette dentali maschera di Delaire apparecchio fisso o mobile da portare di notte intervento chirurgico maxillo facciale della mandibola, consigliata per adulti o ragazzi dopo i 17 anni Generalmente questi trattamenti ortodontici sono sufficienti per correggere il problema dei denti sporgenti nei bambini. Però è bene programmare un secondo trattamento nel periodo dell’adolescenza ovvero quando la dentizione permanente viene completata. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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donna con faccette-dentali

Faccette dentali

Faccette Dentali Salute Indice Oggi parliamo in modo approfondito delle faccette dentali.  Se vuoi correggere le imperfezioni del tuo sorriso senza ricorrere a operazioni invasive, le faccette dentali estetiche sono la soluzione ideale. Queste, infatti, permettono di cambiare forma, colore, allineamento e posizione dei denti in modo rapido e duraturo, donando un effetto naturale al tuo sorriso. Cosa sono le faccette dentali? Fin dai primi anni del 2000 le faccette dentali, anche chiamate faccette estetiche, sono considerate uno dei trattamenti meno invasivi ad alta valenza estetica. Le faccette ai denti non sono altro che piccolissime e sottilissime lamine che vanno all’incirca dai 0,2 ai 0,7 mm e che vengono applicate e cementate sulla parte vestibolare dei denti, quindi sulla parte anteriore.  Servono, come già anticipato, a modificare forma, colore, allineamento e posizione dei denti.  Quali problemi possono risolvere le faccette dentali? Le faccette possono essere utilizzate per correggere un’ampia gamma di problemi dentali come: denti macchiati che non possono essere sbiancati con altre procedure  dentatura con denti storti o deformi problemi di denti scheggiati o consumati spazi irregolari tra i denti Quali materiali si utilizzano? I materiali che vengono utilizzati per le faccette sono differenti e la scelta dipende dal caso clinico.  Si possono realizzare faccette:  ceramica  composito  disilicato di litio Lo spessore e il materiale cambiano in base al tipo di problema su cui bisogna intervenire. Ad esempio, se bisogna attuare una grande modifica di posizione o di forma del dente, è sempre meglio utilizzare una faccetta in ceramica. Infatti, questa ha una durata molto lunga e copre bene il dente, ottenendo un risultato estetico migliore rispetto alla faccetta estetica dentale in composito.   Ogni tipo di materiale, poi, ha i suoi vantaggi. Vediamoli, di seguito, nel dettaglio.  Faccette in ceramica Ecco i vantaggi delle faccette in porcellana: sono forti e durevoli  hanno un colore più naturale non si macchiano facilmente durano in media 10-15 anni Faccette in composito Le faccette in resina hanno numerosi vantaggi: non prevedono molaggio, cioè il rimodellamento della superficie dei denti. Il composito viene applicato direttamente sui denti, senza danneggiare lo smalto e la struttura dei denti hanno un costo inferiore rispetto a quelle in ceramica  facili da riparare più veloci da impiantare (vengono applicate in un sola seduta) durano in media 5-7 anni non necessitano di limatura e possono prevedere soltanto una successiva seduta di lucidatura Faccette in disilicato di litio Le faccette in disilicato di litio hanno i seguenti vantaggi:  comportano una preparazione mininvasiva  sono una soluzione di lunga durata consentono di realizzare faccette anche in situazioni biomeccanicamente non ideali (come nel caso dei pazienti portatori di bite o nel caso di severa usura dei margini incisali) Come si impiantano le faccette dentali? Le procedure per l’applicazione delle faccette sono piuttosto brevi e prevedono poche sedute dal dentista.  Le faccette dentali si applicano in maniera differente a seconda del materiale di cui sono fatte.  Faccette ceramica: come si applicano Ci sono vari passaggi che il dentista deve seguire per applicare le faccette in ceramica.  Si comincia con la fase di progettazione. Qui, il paziente discute insieme al dentista dei difetti che vuole correggere. In questo momento, viene anche deciso il colore delle faccette, basandosi sulla tonalità degli altri elementi dentari presenti nell’arcata.    Il dentista prosegue realizzando una ceratura che permette la realizzazione di un provvisorio, chiamato mock up. Il mock up è una simulazione fedele di come sarà il lavoro finito da posizionare sui denti del paziente non ancora limati. Se al paziente piace forma e colore, si passa alla fase della limatura. Si arriva, così, alla preparazione dei denti, che avviene limando leggermente la loro superficie anteriore esterna. Viene tolta una piccola porzione di smalto dentale, di spessore uguale alle faccette che devono essere applicate. Finita la preparazione dei denti, vengono prese le impronte di precisione. Per fare ciò, viene utilizzato uno scanner digitale intraorale, che permette di rilevare tutti i parametri fondamentali per costruire in modo preciso la protesi estetica. Le impronte vengono trasmesse, attraverso un computer, all’odontotecnico che si occupa di costruire le faccette. Prese le impronte, viene riposizionato il mock up perché permette di evitare la sensibilità dentale e il disagio estetico dato dai denti limati. Una volta pronte, le faccette vengono cementate sui denti naturali. Faccette dentali in composito Richiedono almeno due sedute dal dentista. Prima di tutto si preparano i denti cambiando le vecchie otturazioni. In alcuni casi, la superficie esterna dei denti viene levigata per riuscire a far aderire meglio le faccette. Viene poi realizzata un’impronta per avere un modello sul quale confezionare le faccette e si sceglie il colore dei rivestimenti dentali. Segue, poi, l’applicazione delle faccette dentali. Il dentista si assicura che ciascuna faccetta dentale sia ottimizzata per colore e dimensione; quando trova la soluzione migliore, procede alla cementazione adesiva sul dente. Faccette sui denti: cosa evitare Pur essendo un trattamento molto resistente, è comunque necessario averne la giusta cura e rispettare alcune accortezze: non masticare cibi troppo duri non mangiare le unghie  lavare i denti almeno 3 volte al giorno per evitare l’accumulo di tartaro e placca effettuare una pulizia dentale dal dentista due volte all’anno proteggere i denti con le protezioni adeguate nel caso in cui si pratichino sport pericolosi  evitare il fumo per evitare che le faccette si macchino o si rovinino evitare bibite e alimenti che tendono a macchiare i denti come caffè, tè o vino rosso  Tutti possono fare le faccette dentali?  No, non tutti possono applicare le faccette dentali.  Chi non può sottoporsi a questo trattamento? Non possono essere usate faccette dentali: da pazienti che praticano una cattiva o insufficiente routine correlata all’igiene orale pazienti che praticano sport di contatto senza usare protezioni per i denti in caso di morso incrociato anteriore per chiudere un grande diastema Sono necessari dei controlli? Sì, le faccette richiedono sempre un controllo periodico.  Le faccette in ceramica o in disilicato di litio, avendo una durata più lunga, prevedono una minor quantità di controlli. Le faccette in composito, invece, avendo una durata

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bruxismo

Bruxismo

Bruxismo Salute Indice Il Bruxismo che cos’è? Il bruxismo è causato dalla contrazione involontaria dei muscoli implicati nella masticazione, con conseguente digrignamento dei denti e sfregamento, tra di loro, delle due arcate dentarie superiore e inferiore. Se si ha il bruxismo, si può inconsciamente serrare i denti quando si è svegli (bruxismo sveglio) o serrarli o digrignarli durante il sonno (bruxismo del sonno). Il bruxismo del sonno è considerato un disturbo del movimento correlato al sonno. Le persone che serrano o digrignano i denti (brux) durante il sonno hanno maggiori probabilità di avere altri disturbi del sonno, come il russare e l’apnee notturne. Il bruxismo lieve potrebbe non richiedere un trattamento. Tuttavia, in alcune persone, il bruxismo può essere abbastanza frequente e grave da causare disturbi alla mascella, mal di testa, denti danneggiati e altri problemi. Poiché si potrebbe avere il bruxismo del sonno e non esserne consapevoli fino allo sviluppo di complicanze, è importante conoscere i segni e i sintomi del bruxismo e cercare cure dentistiche regolari. Sintomi bruxismo I segni e sintomi di bruxismo possono includere: Denti che digrignano o stringono, che possono essere abbastanza rumorosi da svegliare il compagno di sonno Denti appiattiti, fratturati, scheggiati o allentati Smalto dei denti usurati, esponendo gli strati più profondi del dente Aumento del dolore o della sensibilità dei denti Muscoli della mascella stanchi o stretti o mascella bloccata che non si apre o si chiude completamente Dolore alla mascella, al collo o al viso Dolore che sembra un mal d’orecchi, anche se in realtà non è un problema con l’orecchio Mal di testa sordo a partire dalle tempie Danni causati dalla masticazione all’interno della guancia Interruzione del sonno Occorre consultare il dentista o il medico se si dispone di uno dei sintomi elencati in precedenza o se si hanno altre preoccupazioni riguardo ai denti o alla mascella. Cause del Bruxismo I medici non comprendono completamente ciò che provoca il bruxismo, ma potrebbe essere dovuto a una combinazione di fattori fisici, psicologici e genetici. Il bruxismo sveglio può essere dovuto a emozioni come ansia, stress, rabbia, frustrazione o tensione. Il bruxismo del sonno può essere un’attività di masticazione legata al sonno associata ad eccitazioni durante il sonno. Fattori di rischio I fattori di rischio più comuni del bruxismo sono: Stress. L’ansia o lo stress aumentati possono portare a digrignare i denti. Così possono rabbia e frustrazione. Età. Il bruxismo è comune nei bambini piccoli, ma di solito scompare dall’età adulta. Tipo di personalità. Avere un tipo di personalità aggressivo, competitivo o iperattivo può aumentare il rischio di bruxismo Farmaci e altre sostanze. Il bruxismo può essere un effetto indesiderato non comune di alcuni farmaci psichiatrici, come alcuni antidepressivi. Fumare tabacco, bere bevande contenenti caffeina o alcol o usare droghe ricreative può aumentare il rischio di bruxismo. Membri della famiglia con bruxismo. Il bruxismo del sonno tende a manifestarsi nelle famiglie. Se hai il bruxismo, anche altri membri della tua famiglia potrebbero avere il bruxismo o storia familiare. Altri disturbi. Il bruxismo può essere associato ad alcuni disturbi mentali e medici, come il morbo di Parkinson, la demenza, il disturbo da reflusso gastroesofageo, l’epilessia, i terrori notturni, i disturbi legati al sonno come l’apnea notturna e il disturbo da deficit di attenzione. Complicazioni Nella maggior parte dei casi, il bruxismo non causa gravi complicazioni. Ma il bruxismo grave può portare a: Danni a denti, restauri, corone o mascelle Mal di testa di tipo tensivo Grave dolore al viso o alla mascella Disturbi che si verificano nelle articolazioni temporo-mandibolari Diagnosi del Bruxismo Durante gli esami dentali regolari, il dentista probabilmente verificherà la presenza di segni di digrignamento. Valutazione Se il paziente presenta qualche segno, il dentista cercherà cambiamenti nei denti e nella bocca. Nelle successive visite valuterà se il processo è progressivo e determinerà se è necessario un trattamento. Anamnesi bruxismo Se il dentista sospetta la presenza di digrignamento cercherà di determinarne la causa ponendo domande sulla salute dentale generale, sui farmaci, sulle routine quotidiane e sulle abitudini del sonno. Per valutare l’estensione del bruxismo, il dentista può verificare: Fragilità nei muscoli della mascella Anomalie dentali evidenti, come denti rotti o mancanti Altri danni ai denti, all’osso sottostante e all’interno delle guance, di solito con l’aiuto dei raggi X. Un esame dentale può rilevare altri disturbi che possono causare dolore simile alla mascella o all’orecchio, come disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare, altri problemi dentali o condizioni di salute. Trattamenti del Bruxismo In molti casi, il trattamento non è necessario. Molti bambini superano il bruxismo senza trattamento e molti adulti non digrignano o serrano i denti abbastanza male da richiedere una terapia. Tuttavia, se il problema è grave, le opzioni includono alcuni approcci dentali, terapie e farmaci per prevenire ulteriori danni ai denti e alleviare il dolore o il disagio della mascella. Approcci dentali Se si ha il bruxismo, il medico può suggerire modi per preservare o migliorare i denti. Sebbene questi metodi possano prevenire o correggere l’usura dei denti, potrebbero non arrestare il bruxismo: Stecche e paradenti. Questi sono progettati per mantenere i denti separati per evitare i danni causati da serraggio e rettifica. Possono essere costruiti con materiali acrilici duri o morbidi e adattarsi ai denti superiori o inferiori. Correzione dentale. Nei casi più gravi – quando l’usura dei denti ha comportato la sensibilità o l’incapacità di masticare correttamente – il dentista potrebbe aver bisogno di rimodellare le superfici masticatorie dei denti o utilizzare le corone per riparare il danno. Lo strumento per risolvere al 100% il problema del bruxismo è un bite dentale personalizzato, ossia un apparecchio mobile fatto su misura dal medico che si adatta perfettamente alle arcate dentarie del paziente e che impedisce lo sfregamento dei denti. Altri approcci Uno o più di questi approcci possono aiutare ad alleviare il bruxismo: Gestione dello stress o dell’ansia. Se digrigni i denti a causa dello stress, potresti essere in grado di prevenire il problema imparando strategie che promuovono il rilassamento, come la meditazione. Se il digrignare è correlato all’ansia, possono essere d’aiuto i

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Anestesia dentale

Anestesia Dentale Salute Indice La paura del dentista è molto diffusa. Alcuni pazienti solo al pensiero di provare dolore rinunciano a curarsi. In questo viene in aiuto l’anestesia, attraverso la quale, è possibile eliminare il dolore anche nel caso di interventi più invasivi. L’anestesia dentale è generalmente di tipo locale, cioè viene anestetizzata solo la zona interessata, senza causare la totale incoscienza del paziente. Al contrario di quanto si possa pensare, ci possono essere diverse tipologie di anestesia che si differenziano tra di loro in funzione dell’intensità e della durata dell’intervento. L’anestesia dal dentista è una procedura comune e praticata in tutti quei casi in cui occorre intervenire, limitando il dolore, come nel caso di carie, interventi di devitalizzazione, estrazione denti, rimozione di ascessi dentali e così via. Tipologie anestesia dentale Prima di scegliere il farmaco anestetico locale, il dentista si basa su cinque fattori: durata dell’intervento complessità dell’intervento necessità di emostasi la necessità di controllare il dolore dopo l’intervento per via di allergie o altre contraddizioni all’uso di alcuni farmaci per il paziente. Nel caso di interventi di lieve entità, è sufficiente l’anestesia superficiale, somministrabile sotto forma di spray o soluzione oppure l’anestesia d’infiltrazione che viene iniettata direttamente nei tessuti, vicino al dente che si deve curare. Se l’intervento è più invasivo, invece, si può ricorrere all’anestesia tronculare che agisce anche sui nervi grandi come il nervus alveolaris inferior, in modo da addormentare una superficie più ampia. La tipologia di anestesia quindi può essere categorizzata in questo modo: Tipo intervento Tipologia anestesia Lieve entità Spray o soluzione Piccoli interventi Anestesia d’infiltrazione Interventi invasivi Anestesia tronculare Se si vuole evitare il sanguinamento Anestesia intraligamentosa Interventi su denti affetti a pulpite Anestesia intrapulpare L’anestesia dentale fa male? Si può avvertire un piccolo fastidio, una sensazione simile ad un pizzico di zanzara, nel momento in cui si ha l’ingresso dell’ago e di pressione quando viene iniettato l’anestetico. Questo fastidio può variare in intensità da individuo a individuo. Il dolore durante e dopo il trattamento, invece, dipende dal tipo d’intervento stesso e può essere alleviato con antidolorifici prescritti dal dentista. L’effetto anestetico tende a scomparire dopo un’ora circa dall’iniezione, ma può prolungarsi anche per due ore o più, in relazione alla dose iniettata e al tipo di anestesia scelta. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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Gnatologo

A cosa serve lo gnatologo? Salute Indice Chi è lo Gnatologo? Lo Gnatologo è un dentista che ha una specializzazione specifica all’interno dei vasti campi di applicazione dell’odontoiatria. Vediamo allora cos’è la gnatologia. È il campo dell’odontoiatria che, studia la fisiologia e fisiopatologia del complesso cranio-cervico-mandibolare. Per essere più chiari e specifici possiamo dire che il dentista gnatologo si occupa di studio, cura e trattamento di patologie legate al movimento mandibolare, alla masticazione, alla deglutizione, e alla respirazione. Ad esempio il bruxismo o le problematiche dell’ATM (articolazione temporo mandibolare). Genericamente le diverse problematiche che interessano la gnatologia clinica vengono definite disordini cranio-mandibolari. Gli gnatologi sono, quindi, la figura medica di riferimento per queste problematiche. Lo Gnatologo, infine, decide anche se il bite dentale può essere la soluzione a problemi di bruxismo, postura o malocclusioni. Patologie trattate dallo Gnatologo Vediamo ora le patologie specifiche trattate dal dentista Gnatologo. Quando ci dobbiamo rivolgere a questo specialista? Principalmente ci rivogliamo a questa figura nei casi di: bruxismo patologie legate al movimento mandibolare disturbi della masticazione deglutizione Bruxismo Di solito è considerato una para funzione, ossia un movimento senza alcun scopo finalizzato. Banalmente è il digrignamento dei denti, dovuto allo spasmo della muscolatura masticatoria. Questo più spesso avviene durante il sonno e parliamo quindi di bruxismo notturno. Disturbo di masticazione Il Dentista Gnatologo si occupa anche dei disturbi della masticazione. Usando parole semplici per spiegarlo, il disturbo di masticazione è una difficoltà nello “sminuzzamento” del cibo in bocca. Spesso vengono considerati tali tutti quei disturbi legati a una malocclusione, cioè un’occlusione dentale scorretta. Deglutizione Inoltre gli gnatologi si occupano di eventuali problematiche legate alla deglutizione. Per quanto può sembrare banale e semplice al primo occhio questa funzionalità del nostro corpo, si tratta in realtà di una funzione tra le più complesse e complete. Difatti la deglutizione comporta una serie di azioni che devono avvenire in una sequenza orchestrata con precisione. Il che prevede il coordinamento di varie strutture anatomiche che vengono controllate da più aree del sistema nervoso. Valutazione Gnatologica La visita dallo gantologo è una valutazione diagnostica attenta ed approfondita di molteplici aspetti clinici del paziente. Fondamentale è l’iniziale raccolta di tutte le informazioni della storia clinica. Si tratta, cioè, di una visita specialistica che necessita della raccolta dei dati storici del paziente per individuare l’ordine cronologico delle eventuali problematiche sorte nel tempo al fine di dare un quadro clinico preciso. La Visita Gnatologica serve sostanzialmente a capire se i fastidi del paziente sono correlati ad eventuali malocclusioni. La visita di Gnatologia è fondamentale per individuare qual è il rapporto reale di funzionamento tra mandibola e cranio in maniera precisa ed accurata. Oltre che l’eventuale presenza di qualsiasi problematica che potrebbe impedire questa naturale correlazione. La Valutazione Gnatologica prevede anche la valutazione delle eventuali documentazioni precedenti o terapie già in atto. Le quali potrebbero essere risultate, fino a quel momento, non risolutive o inadatte per la risoluzione della patologia in corso. La fase di analisi preliminare continuerà con una valutazione complessiva dello stato dell’apparato masticatorio del paziente tramite la raccolta di altri importanti dati riguardanti i movimenti mandibolari, dei contatti occlusali e delle funzionalità articolari. Il prossimo step diagnostico sarà il controllo diretto delle A.T.M. (articolazioni temporo-mandibolari) e dei muscoli masticatori. Nel corso della raccolta dei dati clinici del paziente, lo Gnatologo, in casi particolari, potrebbe richiedere ulteriori esami strumentali o diagnostici per per avere un quadro più completo circa le problematiche del proprio paziente. Esami tra i più frequenti che potrebbero richiesti sono la Risonanza Magnetica delle ATM, orto-panoramica e kinesiografia mandibolare. Contatta lo studio dentistico Unisalus a Milano per prenotare una prima Valutazione Gnatologica con i nostri esperti Dentisti. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Gnatologica con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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Digrignare i denti

A Cosa Serve la Visita Geriatrica: approfondimento sulla Salute degli Anziani Salute Indice Digrignare i denti E’ un fenomeno che, in Odontoiatria e Gnatologia, viene definito Bruxismo. Quando siamo sottoposti a forte stress, soprattutto se prolungato nel tempo, il nostro corpo mette in atto delle “strategie difensive” automatiche per scaricare la tensione nervosa accumulata. Una di queste strategie di difesa è il digrignamento denti, conosciuto anche come bruxismo. Si tratta di un’iperattività della muscolatura masticatoria che si verifica attraverso il digrignamento dei denti (involontario) oppure con la chiusura a scatti della mandibola. Stringere i denti, soprattutto di notte, è una problematica molto comune nelle persone di ambo i sessi e in questo articolo vogliamo approfondire l’argomento. Dandovi anche qualche consiglio utile per risolvere il problema. Nel caso in cui vi fosse capitato di svegliarvi al mattino con un dolore alla mandibola o un fastidio a livello di ATM (articolazione temporo-mandibolare) oppure in generale con problemi a livello cervicale, è possibile che soffriate di bruxismo notturno. Molti sottovalutano il problema o, probabilmente, non lo conoscono appieno e non indagano in tal senso. Ma digrignare i denti nel sonno è una problematica davvero molto comune nelle persone di tutto il mondo. Digrignare i denti: le cause Ad oggi, digrignare i denti, non è causato da situazioni note se non quella dell’accumulo di stress. Abbiamo già visto infatti che il bruxismo è la risposta con cui il nostro corpo alle tensioni accumulate durante il giorno. Per questo motivo tendiamo a digrignare i denti nel sonno. Perché è proprio di notte che scarichiamo tutto lo stress che si accumula durante il giorno. Attenzione a non sottovalutare il problema del bruxismo notturno. Perché porta con se dei naturali strascichi che possono essere davvero molto negativi per il benessere psico-fisico. Ad esempio dolori alle orecchie, all’ATM, alla cervicale, alla schiena e ginocchia, ma soprattutto un senso di stanchezza al risveglio. Non è normale che dopo una notte di sonno, ci sentiamo già stanchi non appena mettiamo giù il primo piede dal letto. Una delle cause di questa situazione è probabile che sia, appunto, il Bruxismo notturno.  Un altro problema che si porta con se l’atto di digrignare i denti è l’erosione o il danneggiamento dello smalto dentale. Situazione che, alla lunga, ci potrebbe portare a ricorre a cure odontoiatriche specifiche. Cosa fare per evitare il bruxismo notturno Per prima cosa dovremmo cercare di evitare in assoluto lo stress. Questo vale non solo per il bruxismo, ma in generale per la salute del nostro organismo. Ridurre le tensioni accumulate durante il giorno è un buon modo per non digrignare durante la notte e abbiamo visto quanto sia importante per lo smalto dentale. Ma questo da solo non basta. Anche cercando di ridurre al minimo lo stress, può sicuramente capitare di trovarci ancora a serrare i denti inconsapevolmente. Allora la soluzione consigliata è quella di utilizzare un bite notturno per proteggere lo smalto dallo sfregamento e per fare in modo che la bocca si chiuda in modo allineato. Questo permette anche di scaricare la tensione del digrignamento evitando di svegliarsi stanchi e indolenziti. Rilassare i muscoli della mascella Se digrignare i denti, vi porta solamente ad un indolenzimento dei muscoli della mascella dovuto alla tensione muscolare, eccovi qualche consiglio utile. Per prima cosa possiamo eseguire un auto massaggio sul muscolo mandibolare (muscolo massetere) esercitando una leggera pressione sulla mandibola per 10 o 15 secondi, rilasciando poi la spinta gradualmente. Ripetiamo questa pressione per cinque o sei volte così da sciogliere la tensione a livello mandibolare, grazie al rilassamento dei muscoli masticatori. Un’altra modalità di massaggio è quella circolare. Effettuiamo a livello della mandibola dei piccoli movimenti rotatori per qualche secondo. Prima in senso orario, poi in senso antiorario. Il consiglio è quello di esercitare solo delle piccole pressione, senza spingere troppo sulla mandibola. Non dovete farvi o sentire male, ma dovete solo massaggiare delicatamente fino a che non sentite la mandibola che si distende e la tensione muscolare che si attenua. Infine, un ultimo blocco di consigli che possiamo dare a chi ha l’abitudine di digrignare i denti di notte sono: dormire in ambienti calmi spegnere di notte tutti i dispositivi elettronici concentrarsi sulla respirazione prima di dormire leggere un libro o fare un bagno caldo prima di andare a letto Digrignare i denti è un problema serio e va affrontato in modo professionale con un esperto odontoiatra o gnatologo. Sarà lui a indicarvi la strategia più adatta per attenuare il disturbo e in caso, realizzare un bite su misura per il vostro caso. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Gnatologica con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. 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Quando devitalizzare un dente?

Quando devitalizzare un dente? Salute Indice Quando devitalizzare un dente? Ci sono vari casi in cui è necessario procedere con la devitalizzazione di un dente. Ma andiamo per ordine e vediamo cosa si intende intanto per questa pratica. Devitalizzare un dente è un trattamento rivolto ad asportare  polpa, vasi e nervi delle radici  facendo cessare la vitalità del dente stesso, portando cosi all’eliminazione del dolore del paziente e il mantenimento dell’elemento dentario per preservare la masticazione. La Devitalizzazione del dente va effettuata quando si presentano problematiche del tipo: Carie molto estesa e profonda (pulpite) Lesioni  apicali causate da infezioni batteriche (granuloma) Traumi con danneggiamento della corona dentale Ipersensibilità del dente (in alcuni casi) E’ preferibile intervenire con la Devitalizzazione quando la carie raggiunge la camera polpare (zona nervosa del dente) o nel caso si presentino condizioni di infezioni, ascessi o granulomi. Quanto fa male Devitalizzare un Dente? Abbiamo visto quando devitalizzare un dente, ma la procedura fa male? Ricordiamo che la devitalizzazione del dente non è dolorosa perché viene svolta sotto anestesia locale. Un dente devitalizzato essendo privo del nervo non è in grado di avvertire dolore o sensibilità. Cambiando colore la corona del dente naturale si demineralizza, ma si può comunque usare per la masticazione, facendo sempre riferimento alle indicazioni del proprio dentista. Quando devitalizzare e come farlo? Riassumiamo brevemente quando devitalizzare un dente prima di spiegarvi come si effettua il trattamento. I casi per cui sarà necessaria una devitalizzazione dente sono: Carie estesa Granuloma Traumi della corona dentale Alcuni casi di ipersensibilità Gravi infezioni o ascessi L’intervento per devitalizzare un dente viene preceduto sempre da una ortopantomografia dove l’odontotecnico verifica la necessità dell’intervento. Solitamente per devitalizzare un dente si procede con più step in base alla salute dello stesso. Canalizzazione Endocanalare Il paziente viene sottoposto ad anestesia locale Viene montato un foglio in lattice (diga), questo isolamento permette di proteggere il campo operatorio da eventuali batteri e microbi presenti in bocca. Si effettua un foro sulla corona dentale Vengono rimossi la polpa e tutti i residui organici di cui vasi e nervi all’interno del dente Medicazione e una disinfezione del canale/i Inserimento all’interno del canale radicolare di una resina naturale chiamata Guttaperca Otturazione temporanea del dente Ricostruzione del Dente Rimuovere l’otturazione temporanea del dente Inserire sul canale radicolare un perno in fibra di carbonio/vetro  come rinforzo per la ricostruzione Effettuare una copertura del dente con una capsula (corona dentale) riducendo cosi il rischio di fratture del dente. Cosa succede se non si esegue subito una visita? Anche la tempistica di quando devitalizzare un dente è molto importante. Anche se il dente non presenta rotture evidenti, il nervo può rimanere danneggiato. Per cui, se non si esegue una devitalizzazione nel più breve tempo possibile, si può andare incontro a problemi molto gravi. Per esempio dolori forti e non controllabili con terapia farmacologica, infezioni che possono portare ad ascessi e il rischio di perdita dell’elemento dentale. Con conseguente necessità di estrarre il dente tramite intervento chirurgico. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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