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Unghia Incarnita

Unghia Incarnita Salute Indice Unghia Incarnita Diagnosi Se pensi di soffrire di unghia incarnita, o necessiti di una visita ai tuoi piedi, lo specialista che può aiutarti è il podologo. La diagnosi dell’unghia incarnita viene effettuata dopo una visita, nel quale il podologo verificherà la sintomatologia e l’estensione della problematica. Successivamente, il podologo potrebbe eseguire una piccola procedura per sollevare delicatamente l’unghia dal bordo laterale. Questo può richiedere l’uso di strumenti specializzati per evitare danni o infezioni Durante la visita, il podologo potrebbe consigliare al paziente di ammorbidire l’unghia immersa in acqua calda con sale o soluzioni specifiche per alcuni minuti al giorno. Questo aiuterà ad alleviare l’infiammazione e a facilitare la successiva fase di cura. Unghia Incarnita Prevenzione Per prevenire future unghie incarnite, è consigliabile indossare scarpe comode e ben aderenti, tagliare le unghie dritte e non troppo corte, e prestare attenzione all’igiene dei piedi. Seguire queste indicazioni podologiche e adottare una corretta cura delle unghie possono aiutare a ridurre il dolore e prevenire recidive di unghia incarnita.  Se vuoi effettuare una visita con i Podologi esperti del Centro Medico Unisalus prenota tramite il pulsante qui sotto oppure chiama il n.0248013784. Puoi anche scriverci attraverso la nostra email info@unisalus.it oppure tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Podologica News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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cervicalgia

Che sintomi dà la Cervicalgia?

Che sintomi dà la Cervicalgia? PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI Salute In questo Articolo Parliamo di: In questo articolo parliamo di una problema che interessa moltissime persone: la Cervicalgia. Ci soffermeremo in particolare sui sintomi che caratterizzano questa condizione e su come può essere gestita al meglio. Se vuoi saperne leggi ora il nostro articolo su Sintomi Cervicalgia.  Cos’è la Cervicalgia? Comunemente conosciuta come dolore al collo, è una condizione dolorosa che colpisce la regione cervicale della colonna vertebrale. Questa affezione è caratterizzata da una serie di sintomi che possono variare in intensità e durata. Le cause alla base di questa condizione possono essere molteplici. Tra le possibili cause di cervicalgia abbiamo infatti colpi di frusta, causati ad esempio da incidenti stradali, sovraccarichi articolari prolungati nel tempo e postura scorretta. Cervicalgia Sintomi Comprendere i sintomi della cervicalgia è fondamentale per affrontare e gestire efficacemente la Cervicalgia. Vediamo insieme i sintomi di cervicalgia più frequenti. Dolore al collo: Il sintomo della cervicalgia più evidente è il dolore localizzato nella zona del collo. Questo dolore può essere acuto o cronico, e può variare da lieve a intenso. Spesso, il dolore si aggrava con i movimenti del collo Rigidità muscolare: Le persone affette da Cervicalgia possono sperimentare una sensazione di rigidità muscolare nella regione cervicale. Questo rende difficile la rotazione e l’inclinazione del collo. Dolore alla spalla e al braccio: In alcuni casi, la Cervicalgia può irradiare il dolore verso le spalle e gli arti superiori. Questo può causare disagio significativo e limitare la mobilità. Formicolio e intorpidimento: Alcune persone con Cervicalgia possono sperimentare sensazioni di formicolio o intorpidimento nelle mani e nelle dita. Questi sintomi sono il risultato della compressione dei nervi nella zona cervicale. Debolezza muscolare: La Cervicalgia può portare a una debolezza dei muscoli del collo e delle spalle, il che può influire sulla capacità di sostenere la testa e mantenere una postura corretta. Difficoltà a dormire: Il dolore associato alla cervicalgia può rendere difficile il sonno notturno, contribuendo a problemi di sonno e affaticamento durante il giorno. La Cervicalgia è spesso correlata anche ad altri sintomi quali Cefalea o vertigini. Cervicalgia e mal di testa Cervicalgia e mal di testa sono strettamente correlate. Molto spesso infatti chi soffre di dolore alla cervicale  presenta anche diversi episodi di emicrania, spesso chiamati “emicranie cervicogene”. Questi mal di testa si originano dalla tensione e dal dolore nei muscoli e nelle articolazioni del collo. Cervicalgia e Vertigini Tra i sintomi cervicalgia più frequenti si annoverano anche le vertigini. La Cervicalgia con Vertigini può essere causata infatti da una errata postura del collo o un errato movimento del collo. Di conseguenza, il dolore alla cervicale può determinare la comparsa di vertigini. Cervicalgia Diagnosi Se manifesti questi sintomi e pensi di soffrire di Cervicalgia, sarebbe opportuno contattare un medico specialista per un’accurata diagnosi. La prima figura a cui rivolgersi in questo caso è il fisiatra. Il medico potrà infatti indagare sulle cause di questa condizione e prescrivere la terapia più appropriata. Vuoi prenotare una visita fisiatrica? Clicca qui Il Fisiatra potrà a sua volta avvalersi di altre figure, quali per esempio il fisioterapista, per garantire un maggior recupero dalle sintomatologia causata dai sintomi per la cervicale.  Come si guarisce dalla Cervicalgia? Il trattamento per la il trattamento dei sintomi per Cervicale viene indicato dallo specialista sulla base di quanto evidenziato in sede di visita.  Una volta risolta la fase acuta del disturbo, potrà essere consigliato al paziente di rivolgersi ad un fisioterapista per recuperare, al meglio, la funzionalità del collo permettendo al paziente di migliorare la propria condizione.  È importante sottolineare che i sintomi della cervicalgia possono variare da persona a persona, e le cure per la cervicale possono variare di conseguenza. Consultare un professionista medico è fondamentale per una valutazione accurata e un piano di trattamento adeguato.  Hai letto l’articolo su Cervicalgia e sintomi e vorresti prenotare una seduta di  Fisioterapia con i fisioterapisti del Centro Medico Unisalus di Milano? Prenota tramite il pulsante qui sotto oppure chiama il n.0248013784. Puoi anche contattarci all’email info@unisalus.it oppure scrivendo alla sezione contatti del nostro sito.  Prenota Seduta Fisioterapia NEWS PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI Salute ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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Intolleranza al Lattosio​​

Intolleranza al Lattosio

Intolleranza al Lattosio​ Salute Indice Intolleranza al Lattosio Cause Le cause che possono comportare l’insorgenza dell’Intolleranza al lattosio possono essere molteplici. Tra queste si annoverano: cause genetiche, correlate soprattutto al fatto che nel codice genetico del paziente è poco presente la porzione che consente di produrre elevate quantità di enzima lattasi riduzione della lattasi a causa di malattie pregresse quali, ad esempio, gastroenteriti o malattie dell’intestino intolleranza congenita al lattosio Come capire se si è intolleranti al lattosio? I sintomi della Intolleranza al Lattosio possono essere differenti. La tipologia e la gravità dei sintomi possono dipendere dalla quantità di lattosio assunto e da quanto carente risulta essere l’enzima lattasi. I sintomi del malassorbimento del lattosio più frequenti sono: flatulenza gonfiore addominale dolore addominale diarrea nausea Diagnosi del Malassorbimento del Lattosio La diagnosi dell’eventuale Intolleranza viene effettuata dal medico specialista attraverso un’apposito esame chiamato Breath Test. Il Breath Test Lattosio è un semplice esame, tramite cui è possibile infatti individuare un’eventuale intolleranza.  Si tratta di un esame semplice, non invasivo che ha una durata complessiva di circa 3 ore. L’esame si basa sull’analisi di un campione di aria espirata dal paziente. Quali Trattamenti? La terapia per l’Intolleranza al Lattosio si basa sull’esclusione, dalla dieta, degli alimenti contenenti questo zucchero. E’ necessario però considerare che molti alimenti che contengono lattosio presentano, al loro interno, altre sostanze nutritive importanti quali, ad esempio, calcio, vitamina A e proteine ad elevato valore biologico. Per questo motivo è fondamentale che le persone intolleranti al lattosio si rivolgano ad uno specialista, al fine di ottenere una dieta equilibrata alle esigenze nutrizionali del singolo individuo.  Hai letto l’articolo e vorresti prenotare il tuo esame per l’Intolleranza al Lattosio? Prenota tramite il pulsante qui sotto oppure chiama il n.0248013784. Puoi anche scriverci all’email info@unisalus.it oppure contattaci tramite la sezione contatti del nostro sito.  Prenota Breath Test Lattosio News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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bruciore ai piedi e fibromialgia

Bruciore ai piedi e Fibromialgia

Bruciore ai piedi e Fibromialgia Il bruciore ai piedi è un sintomo fastidioso che può essere associato a diverse condizioni, tra cui la Fibromialgia. Se vuoi scoprire di più su questo argomento, leggi ora il nostro articolo. Al termine potrai comodamente prenotare la tua visita per Fibromialgia.   Fibromialgia e bruciore ai piedi Il bruciore ai piedi rappresenta una problematica rilevante per molteplici persone. Questo disturbo cronico del sistema nervoso centrale colpisce infatti milioni di persone in tutto il mondo, e spesso è accompagnato da sensazioni dolorose e strane nei piedi. Molto spesso questa condizione è correlata alla Fibromialgia, una patologia reumatica particolarmente difficile da diagnosticare caratterizzata da un dolore cronico diffuso. Si tratta in particolare di un dolore polidistrettuale, che interessa quindi più parti del corpo quali, ad esempio, colonna vertebrale, spalle, braccia, polsi e appunto piedi. Sintomi di Bruciore ai Piedi nella Fibromialgia Le persone che soffrono di Sindrome Fibromialgica possono sperimentare una vasta gamma di sintomi, tra cui il bruciore ai piedi. Altri sintomi tipici della Fibromialgia possono essere: Stanchezza cronica Alterata o aumentata percezione del dolore Depressione o Ansietà Disturbi del sonno Questo dolore può variare da una sensazione di formicolio o pizzicore a una sensazione di calore eccessivo. È importante notare che il bruciore ai piedi nella Fibromialgia è spesso cronico e può essere difficile da gestire. Per questo motivo è fondamentale rivolgersi ad uno specialista che, a seguito di una visita, potrà indicare la miglior gestione e il miglior trattamento sulla base dei sintomi del paziente.  Cause Le cause esatte del bruciore ai piedi nella Fibromialgia non sono completamente comprese, ma alcuni fattori possono contribuire a questo sintomo. La Fibromialgia è caratterizzata, infatti, da una sensibilità aumentata ai segnali del dolore, e ciò potrebbe rendere i piedi particolarmente sensibili alle sensazioni di bruciore. Alla base dell’insorgenza di questa sindrome si ritiene vi siano, tra le altre, cause di tipo genetico e ambientale. Alcuni fattori, quali riattivazione immunitaria da parte di virus herpetici o disordini endocrini, possono concorrere all’insorgenza della Fibromialgia. Gestione del Bruciore ai Piedi nella Fibromialgia La gestione del bruciore ai piedi nella Fibromialgia può essere sfidante, ma esistono diverse strategie che possono aiutare a migliorare la qualità della vita. La Fibromialgia può essere trattata mediante l’Ozonoterapia. Questo approccio terapeutico viene indicato dallo specialista di Terapia del Dolore sulla base delle evidenze emerse in sede di visita. Un ulteriore terapia che può aiutare per la Fibromialgia è rappresentata dall’agopuntura. Questa terapia infatti permette una corretta gestione del dolore causato dalla sindrome Fibromialgica. Altri consigli utili per gestire il bruciore dei piedi nella Fibromialgia possono essere: Rivolgersi ad fisioterapista che può suggerire esercizi mirati per migliorare la forza e la flessibilità dei muscoli dei piedi. Adottare uno stile di vita sano: Mantenere uno stile di vita sano con una dieta equilibrata e regolare attività fisica può contribuire a ridurre i sintomi. Gestire correttamente lo stress: La gestione dello stress può essere cruciale per le persone con Fibromialgia, poiché lo stress può aggravare i sintomi. In conclusione, il bruciore ai piedi nella Fibromialgia è un sintomo comune che può essere gestito efficacemente con il supporto del tuo medico e una combinazione di trattamenti. Consulta sempre uno specialista di Terapia del Dolore per una diagnosi accurata e un piano di trattamento personalizzato. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una visita per Fibromialgia? Prenota comodamente tramite il pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scriverci all’indirizzo email info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito.  Prenota la tua visita

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placche alle tonsille

Placche alle tonsille

Placche alle tonsille​ Salute Indice Le placche alle tonsille rappresentano un disturbo comune, e sono spesso accompagnate da sintomi come mal di gola, difficoltà a deglutire e febbre.  Questo articolo approfondirà le cause principali delle placche alla gola, i sintomi, i rimedi efficaci e le strategie di prevenzione, fornendo una guida completa per comprendere e affrontare questa condizione. Cosa sono le placche alle tonsille? Le placche alle tonsille sono depositi biancastri o giallastri che si formano sulla superficie delle tonsille, spesso causati da un’infiammazione o un’infezione. Sono l’espressione di un processo infiammatorio che può colpire non solo le tonsille, ma anche la gola, il palato molle e l’ugola. Per determinare la natura e la causa è necessaria una diagnosi accurata. Il medico potrebbe eseguire un tampone faringeo per identificare eventuali batteri, come lo Streptococco beta-emolitico di gruppo A, o richiedere esami del sangue per escludere infezioni virali come la mononucleosi. Questo disturbo, noto anche come placche alla gola, può essere accompagnato da dolore alla gola, febbre e difficoltà a deglutire. Le cause e i sintomi possono essere variegati e di seguito troverai una disamina dei più comuni. Un trattamento adeguato è essenziale per evitare complicazioni come ascessi peritonsillari o febbre reumatica. Sintomi delle placche alle tonsille I sintomi associati alle placche alle tonsille variano a seconda della causa, ma includono spesso: Macchie bianche o giallastre sulle tonsille: visibili durante un’osservazione diretta della gola. Mal di gola: che può essere lieve o intenso. Difficoltà a deglutire: dovuta all’infiammazione e al gonfiore delle tonsille. Alitosi: spesso presente a causa dell’accumulo di batteri. Febbre: un segnale comune di infezione in corso. Ingrandimento dei linfonodi del collo: indice di una reazione immunitaria. Cause delle placche alle tonsille Le placche possono derivare da diverse condizioni, tra cui: 1. Infezioni virali Le infezioni virali, come il comune raffreddore, l’influenza o la mononucleosi, sono cause frequenti di placche alle tonsille. Questi agenti patogeni tendono a scatenare una reazione immunitaria che provoca l’accumulo di materiale purulento sulle tonsille. Spesso, queste infezioni sono accompagnate da sintomi sistemici come febbre leggera, malessere generale e congestione nasale. 2. Infezioni batteriche Un’infezione batterica, come quella causata dallo streptococco di gruppo A, è una delle principali responsabili delle placche alle tonsille. In questi casi, le placche sono solitamente più estese e accompagnate da febbre alta, dolore acuto alla gola e ingrossamento dei linfonodi cervicali. Se non trattate adeguatamente, le infezioni batteriche possono portare a complicanze come ascessi peritonsillari, che richiedono un drenaggio chirurgico, o febbre reumatica, una condizione che può colpire il cuore e le articolazioni. La diagnosi tempestiva e il trattamento con antibiotici sono essenziali per evitare tali complicazioni. 3. Tonsillite La tonsillite è un’infiammazione delle tonsille che può essere di origine virale o batterica. Nei casi più gravi, la presenza di placche è accompagnata da un marcato gonfiore delle tonsille, difficoltà respiratorie e disfagia. Questa condizione richiede spesso una valutazione medica per stabilire il trattamento adeguato. 4. Altre cause Le placche possono essere associate anche a condizioni meno comuni, come la tonsillite cronica, che determina un’infiammazione persistente delle tonsille con episodi ricorrenti di infezione. Inoltre, una scarsa igiene orale o l’esposizione a sostanze irritanti come il fumo di sigaretta possono favorire l’accumulo di batteri e la formazione di placche. Rimedi per le placche alle tonsille Il trattamento delle placche alle tonsille dipende strettamente dalla causa sottostante e deve essere sempre guidato da un medico. Nel caso di infezioni batteriche, gli antibiotici rappresentano la terapia di elezione, in grado di eliminare l’agente patogeno e ridurre rapidamente i sintomi. In caso di infezioni virali, il trattamento mira a gestire i sintomi: antinfiammatori e analgesici possono essere prescritti per alleviare il dolore e migliorare la deglutizione, mentre il riposo e un’adeguata idratazione sono fondamentali per sostenere il sistema immunitario. Nei casi più complessi, come tonsilliti ricorrenti o ascessi peritonsillari, il medico può valutare l’opportunità di un intervento chirurgico di tonsillectomia. Questo approccio è particolarmente indicato per prevenire episodi futuri e migliorare la qualità di vita del paziente. Prevenzione delle placche alla gola La prevenzione delle placche alla gola richiede alcune semplici ma efficaci abitudini quotidiane per ridurre il rischio di infezioni e mantenere il benessere del cavo orale e della gola. È fondamentale mantenere una buona igiene orale, lavando i denti almeno due volte al giorno con un dentifricio di qualità e utilizzando il filo interdentale per rimuovere i residui di cibo tra i denti. L’uso regolare di un collutorio antibatterico può aiutare a eliminare i batteri che potrebbero accumularsi nella bocca, riducendo così il rischio di infiammazioni. Anche lavarsi frequentemente le mani è un gesto essenziale per prevenire la formazione di placche alla gola, poiché riduce il rischio di contrarre infezioni batteriche o virali che potrebbero coinvolgere il cavo orale. Durante i periodi di maggiore incidenza di influenze e raffreddori, è importante evitare il contatto diretto con persone malate o con oggetti contaminati. Evitare il fumo e l’esposizione a sostanze irritanti come polveri o sostanze chimiche aggressive è un ulteriore passo per proteggere la salute della gola. Questi agenti irritanti possono indebolire le difese naturali del tessuto orofaringeo, rendendolo più suscettibile alle infezioni. Infine, mantenere uno stile di vita sano, che includa un’alimentazione equilibrata ricca di vitamine, può rafforzare il sistema immunitario e contribuire a prevenire problemi come le placche alla gola. Quando rivolgersi al medico È consigliabile consultare un medico se: I sintomi persistono per più di 3-4 giorni. La febbre supera i 38°C. Si manifestano difficoltà respiratorie o gonfiore marcato. Il dolore è molto intenso o si estende alle orecchie. Il medico potrebbe eseguire un tampone faringeo per identificare la causa dell’infezione e prescrivere il trattamento più adeguato. In conclusione Le placche alle tonsille sono un disturbo comune ma che può nascondere cause importanti, come infezioni batteriche o complicazioni legate a infiammazioni croniche. Una diagnosi tempestiva e un trattamento adeguato sono fondamentali per evitare complicanze e migliorare la qualità di vita. Se stai riscontrando sintomi persistenti o hai dubbi sulla tua condizione, affidati a uno specialista. Prenota una visita otorinolaringoiatrica

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Celiachia unisalus

Cos’è la Celiachia?

Cos’è la Celiachia? Dopo aver mangiato alimenti con farine e cereali ti senti spesso gonfio? Sai cos’è la Celiachia? È una malattia che colpisce fino all’1% della popolazione. Leggi questo articolo e scopri da cosa viene causata, quali sono i sintomi e quali alimenti deve evitare chi è celiaco. INDICE Cos’è la Celiachia? A cosa è dovuta la Celiachia? Celiachia e Intolleranza al Glutine sono la stessa cosa? Sintomi Celiachia Conseguenze della Celiachia Celiachia non diagnosticata Vademecum del Celiaco Cos’è la Celiachia? La Celiachia è una malattia autoimmune che si verifica in persone geneticamente predisposte in cui l’ingestione di glutine provoca danni all’intestino tenue. Le malattie autoimmuni si verificano quando il sistema immunitario non funziona correttamente e attacca i tessuti e gli organi del corpo. Dunque, senza una dieta rigorosa e priva di glutine, l’infiammazione derivante dall’iperattività del sistema immunitario può causare un’ampia varietà di sintomi che coinvolgono molte parti del corpo. Si stima che colpisce 1 persona su 100, anche se si ritiene che il numero di diagnosi sia abbondantemente sottostimato. Le persone con un parente di primo grado celiaco (genitore, figlio, fratello) hanno un rischio di 1 su 10 di sviluppare la celiachia. Inoltre, la Celiachia può svilupparsi a qualsiasi età. Tendenzialmente, però, la Celiachia si sviluppa tra i 6 mesi e i 12 anni di vita. A cosa è dovuta la Celiachia? Quando le persone celiache mangiano glutine (proteina presente nel grano, nella segale e nell’orzo per esempio), nel loro corpo si attiva una risposta immunitaria che attacca l’intestino tenue. La sostanza che scatena la reazione è contenuta nel glutine e prende il nome di gliadina: quando questa sostanza viene introdotta nel corpo, mediante l’ingestione di alimenti contenenti glutine, provoca un’infiammazione a livello dei villi dell’intestino tenue, interferendo con l’assorbimento delle sostanze nutritive. Dal momento che queste sostanze  non riescono ad essere assorbite correttamente dal corpo, si determina l’insorgenza dei sintomi della malattia celiaca. Sintomi Celiachia I sintomi della Celiachia spesso non sono specifici e questo crea non pochi problemi nell’effettuazione della diagnosi. Normalmente, i sintomi caratteristici della Celiachia sono: diarrea dolore addominale gonfiore astenia, sensazione di stanchezza perdita di peso malassorbimento intestinale Infine, anche alcuni problemi neurologici sono associati alla Celiachia. Questi includono emicrania, depressione, disturbo da deficit di attenzione/iperattività e convulsioni ricorrenti (epilessia) Conseguenze della Celiachia non trattata La Celiachia non trattata, ossia la persona che non sa di essere celiaca o che non segue la dieta senza glutine, può portare a diversi disturbi a lungo termine. Disturbi quali: anemia da carenza di ferro patologie del sistema nervoso centrale e periferico insufficienza pancreatica linfomi intestinali e altri tumori gastrointestinali (tumori maligni) malfunzionamento della cistifellea manifestazione neurologiche (atassia, crisi epilettiche, demenza, emicrania, neuropatia, miopatia, leucoencefalopatia multifocale) altri disturbi autoimmuni eruzioni cutanee pruriginose (dermatite erpetiforme) difetti dello smalto dei denti affaticamento cronico dolori articolari scarsa crescita pubertà ritardata Celiachia non diagnosticata nel tempo La celiachia spesso non viene diagnosticata perchè molti dei suoi sintomi non sono specifici. Ciò dunque significa che può verificarsi sotto forma di molti disturbi. In media, una diagnosi di celiachia non viene fatta fino a 6-10 anni dopo l’inizio dei sintomi. Alcune persone, poi, non sono sintomatiche, ossia non manifestano alcun disturbo. È stato infatti calcolato che nella popolazione italiana il numero totale di celiaci si aggiri intorno ai 600mila, ma solamente 23mila sono le persone a cui è stata effettuata una precisa diagnosi di Celiachia. Tuttavia, le persone con Celiachia silente hanno proteine immunitarie nel sangue (anticorpi) che sono comuni nella celiachia. Hanno anche un danno infiammatorio al loro intestino tenue che può essere rilevato con biopsia. In un piccolo numero di casi, poi, la celiachia non migliora con una dieta priva di glutine e progredisce in una condizione chiamata sprue refrattaria. Questa è caratterizzata soprattutto da un’infiammazione cronica del tratto gastrointestinale, uno scarso assorbimento dei nutrienti e un aumento del rischio di sviluppare un tipo di cancro delle cellule immunitarie chiamato Linfoma a cellule T. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una visita per Celiachia?  Prenota tramite il pulsante qui sotto oppure chiama al numero 02.48013784. Puoi contattarci anche tramite la sezione contatti del nostro sito Prenota la tua visita

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melanoma subungueale

Melanoma Subungueale

Melanoma Subungueale Salute Indice Il Melanoma Subungueale è un tumore maligno che colpisce l’apparato ungueale. Sempre di più si sta indagando il tema dei tumori dell’unghia e sperimentando nuove terapie per il loro trattamento. Questi tumori sono estremamente rari, ma facilmente confondibili con altre problematiche non invadenti, ecco perché possono essere molto pericolosi. Una diagnosi precoce, infatti, aumenta di molto la possibilità di guarigione e le aspettative di vita. E’ quindi molto importante saper riconoscere i sintomi e le manifestazioni del melanoma dell’unghia.  Tumori unghie cosa sono? Le unghie sono le parti del corpo che proteggono le punte dei nostri piedi e delle nostre mani. La loro conformazione ci aiuta in movimenti specifici per esempio graffiare e raccogliere oggetti in maniera efficace. La parte dura dell’unghia prende il nome di lamina ungueale, parte che non possiede cellule viventi ed è quindi indolore. Il suo colore è giallastro, ma appare rosa perché il sangue scorre nel derma sottostante.  L’unghia, o meglio l’apparato ungueale, può essere colpita da tumori benigni o maligni che causano distrofia della stessa. Ovvero comportano una variazione della pigmentazione o della struttura dell’unghia. Si parla quindi di melanoma sotto unghia.  Le unghie possono essere colpite da una forma rara di melanoma cutaneo, che prende il nome di Melanoma Subungueale.  Le problematiche che possono colpire le nostre unghie sono tante, quindi il melanoma subungueale è più difficile da identificare. Una striscia scura può essere segno anche della presenza di melanoma maligno.  Tipologie di tumore unghia Come anticipato, l’unghia può essere colpita da tumori di tipo benigno, quindi non canceroso o maligno, quindi canceroso.  Molti di questi hanno in realtà origine nei tessuti che circondano l’unghia.  Tra i tumori non cancerosi abbiamo: Granulomi piogenici  Tumori glomici Cisti mixoidi Con il termine Melanoma Subungueale, nello specifico, ci si riferisce ad un tumore maligno che si manifesta spesso in individui con la pelle scura o orientali. Nella popolazione caucasica, rappresenta dall’1 al 3% di tutti i melanomi cutanei. Si manifesta spesso su pollice e alluce, più raramente sulle altre dita di mani o piedi. E’ un tumore che nasce solitamente nella matrice ungueale ed è di tipologia acro lentigginosa. Altre volte, però, nasce dal letto ungueale ed è di tipo: Nodulare Amelanotico Questa tipologia è solitamente confusa con un ematoma subungueale. La differenza è che. con la crescita dell’unghia, seppur in maniera molto lenta, l’ematoma scompare. Il Melanoma, invece, persiste e si estende.  Cause Melanoma Subungueale Il Melanoma Subungueale è un melanoma cutaneo che nasce dalle strutture presenti nell’apparato ungueale. In particolare dai suoi melanociti.  A differenza del melanoma cutaneo, però, non ci sono studi che affermano una correlazione tra tumore ed esposizione o grave scottatura solare. Solitamente, se la melanonichia longitudinale si presenta entro l’adolescenza è probabilmente benigna. Inizia ad essere sospetta se compare o è presente fino ai quarant’anni. E’ comunque sempre consigliato rivolgersi ad un Medico Dermatologo il quale potrà, a seguito di una visita, identificare in maniera migliore la tipologia di melanoma.  Fattori di rischio Come per il melanoma, è stata elaborata una regola empirica per valutare il rischio che una lesione pigmentata sia effettivamente un melanoma unghia. Tra i fattori di rischio melanoma troviamo: età compresa tra i cinquanta e i settant’anni striscia marrone superiore ai 3mm e con bordi irregolari cambiamento della dimensione della lesione , che aumenta di dimensione dita interessate da traumi variazione del colore della pelle circostante familiarità per il melanoma Melanoma Ungueale Sintomi Tra i sintomi principali del melanoma subungueale abbiamo sicuramente un’alterazione del colore e della struttura dell’unghia. L’unghia può infatti apparire di colore marrone, grigio o nero. Ma può assumere anche altre pigmentazioni o essere totalmente incolore.  All’inizio solitamente emerge una macchia, che può essere a forma irregolare o striscia, posizionata verso la punta del dito.  Altri sintomi tumore unghia possono essere: scissione della lamina ungueale dolore sanguinamento e ulcere deformazione e ispessimento Melanoma Subungueale Diagnosi La Diagnosi di Melanoma Subungueale viene effettuata dal medico Dermatologo e può prevedere: anamnesi approfondita, condotta dal medico al fine di indagare l’eventuale familiarità del paziente e valutare la storia anamnestica del paziente. Esame obiettivo, mediante dermatoscopia effettuata tramite una lente d’ingrandimento potente e dotata di luce che permette un efficace approfondimento visivo.  Biopsia. In caso di dubbi, viene prelevato un campione subungueale per poi essere analizzato in laboratorio. Melanoma Subungueale Cura Solitamente il trattamento prevede l’escissione, rimozione della lezione tramite intervento chirurgico, successivamente all’esecuzione della biopsia. Il trattamento più adeguato verrà sempre valutato dal Medico Dermatologo a seguito di una visita, in maniera tale da consentire l’impostazione del trattamento più adeguato alle necessità del paziente.  Questo era il nostro articolo sul Melanoma Subungueale. Dopo aver letto l’articolo vorresti prenotare una visita con un Dermatologo esperto? Prenota la tua visita tramite il pulsante qui sotto oppure chiama il n.0248013784. Puoi contattarci anche tramite la sezione contatti del nostro sito.  Prenota Visita Dermatologica News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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