Patologie

intolleranza istamina unisalus

Intolleranza all’Istamina

Intolleranza all’Istamina​ Salute Indice Che cos’è l’Istamina?  L’istamina è una sostanza che si trova nella gran parte degli organismi, sia vegetali che animali, e svolge la funzione di mediatore chimico in alcune risposte immunitarie nel nostro corpo. In particolare, questa è presente nelle cellule che si occupano delle risposte alle allergie. Infatti il nostro organismo produce istamina come risposta immunitaria ad un allergene, mettendo in allerta il corpo che presenta qualcosa di estraneo e potenzialmente pericoloso. L’istamina viene prodotta naturalmente insieme all’enzima diammina ossidasi, che è responsabile della degradazione dell’istamina che viene assunta dagli alimenti. Nel caso si sviluppi una carenza dell’enzima diammina ossidasi, non si è in grado di degradare a sufficienza l’istamina e quindi potrebbe svilupparsi un’intolleranza. Tra i motivi per cui potrebbe esserci una carenza dell’enzima diammina ossidasi ci sono: Farmaci che bloccano le funzioni dell’enzima diammina ossidasi o impediscono la produzione Disturbi gastrointestinali, come la sindrome dell’intestino permeabile e la malattia infiammatoria intestinale Alimenti ricchi di istamina che causano un funzionamento improprio degli enzimi dell’enzima diammina ossidasi Alimenti che bloccano gli enzimi diammina ossidasi o scatenano il rilascio di istamina Un altro fattore di sviluppo dell’intolleranza all’istamina è l’eccessiva crescita batterica. I batteri vengono a formarsi quando il cibo non viene digerito in modo corretto, aumentando in modo eccessivo la produzione di istamina. Il livello normale di enzimi diamina ossidasi non può degradare l’eccessiva produzione di istamina nel corpo causando, così, una reazione. Una dieta sana contiene, in genere, livelli moderati di istamina. Tuttavia, ci sono alcuni alimenti ricchi di istamina che possono scatenare reazioni infiammatorie e altri sintomi negativi. In cosa consiste la Intolleranza all’istamina? L’intolleranza all’istamina non è un’allergia all’istamina, ma un’indicazione che se ne produce troppa. L’istamina è una sostanza chimica, presente nel nostro organismo, responsabile di alcune funzioni principali: Comunica messaggi al cervello Innesca il rilascio di acido dello stomaco per aiutare la digestione Viene rilasciata dopo lesioni o reazioni allergiche come parte della risposta immunitaria Quando i livelli di istamina diventano troppo alti o quando non avviene la degradazione dell’istamina, possono influire sulle normali funzioni corporee. Quali sono i sintomi dell’intolleranza all’istamina? L‘istamina è associata a reazioni e sintomi allergici comuni. Molti di questi sono simili a quelli di un‘intolleranza all’istamina. In compenso, possono variare alcune reazioni comuni associate a questa tipo di intolleranza e includono: Mal di testa o emicrania Congestione nasale Problemi del seno Fatica Orticaria Problemi digestivi Ciclo mestruale irregolare Nausea Vomito Nei casi più gravi di intolleranza all’istamina, si possono riscontrare: Crampi addominali Gonfiore dei tessuti Alta pressione sanguigna Frequenza cardiaca irregolare Ansia Difficoltà a regolare la temperatura corporea Vertigini Alimenti ricchi di istamina Gli alimenti ricchi di istamina creano una sovrapproduzione della stessa, innescando episodi allergici. Come accennato in precedenza, l’istamina è presente in molti alimenti che ingeriamo, in particolar modo: Alcolici Formaggio Spinaci Melanzane Carni lavorate Esistono anche numerosi alimenti che innescano il rilascio di istamina nel corpo, come: Grappa Vino rosso Vino bianco Birra Banane Noccioline Carni lavorate Alimenti a basso contenuto di istamina Nel caso ci sia un’intolleranza all’istamina, l’assunzione di alimenti a basso contenuto di istamina nella dieta può aiutare a ridurre i sintomi allergici. Non esiste una dieta priva di istamina, quindi è bene consultare il proprio medico prima di modificare la propria alimentazione. Gli alimenti a basso contenuto di istamina sono: Carne fresca e pesce appena pescato Non agrumi Uova Cereali senza glutine, come la quinoa e il riso Sostituti del latte, come latte di cocco e latte di mandorle Verdure fresche tranne pomodori, avocado, spinaci e melanzane Oli da cucina, come l’olio d’oliva Come si effettua la diagnosi dell’intolleranza all’istamina? Prima di raggiungere una diagnosi, il medico eliminerà altri possibili disturbi o allergie che causano sintomi simili. I medici possono anche suggerire di seguire una dieta di eliminazione per 14-30 giorni. Questa dieta richiede di rimuovere tutti gli alimenti ricchi di istamina o trigger di istamina e di reintrodurli lentamente per cercare nuove reazioni. Il medico potrebbe anche prelevare un campione di sangue per analizzare se si dispone di un deficit di enzimi. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Nutrizionistica con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Nutrizionistica News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

Intolleranza all’Istamina Leggi tutto »

stitichezza unisalus

Stitichezza

Cosa fare quando si ha stitichezza? Salute Indice Sai quali sono i sintomi della stitichezza? Lo sapevi che questa (è) può essere correlata anche alla Disbiosi Intestinale? La stitichezza consiste nell’incapacità di espellere le feci e si presenta con difficoltà nell’evacuazione intestinale e gonfiore addominale. (E’ inoltre) quando è correlata alla Disbiosi Intestinale ma, come vedremo nell’articolo, un test può aiutare nell’elaborazione di una diagnosi. Cos’è la stitichezza? La Stitichezza, o Stipsi, è un disturbo (gastro)intestinale caratterizzato da una scarsa e(d) insufficiente evacuazione intestinale, con conseguente sensazione di incompleto svuotamento intestinale. (Non si tratta di una patologia, bensì di un sintomo.) Si tratta di una problematica molto frequente, che colpisce fino al 15% della popolazione, con una maggiore prevalenza delle persone di sesso femminile. La Costipazione può interessare persone di qualsiasi fascia d’età, anche se generalmente colpisce individui con più di 65 anni d’età. Può interessare in minor misura i bambini. Esistono fondamentalmente due differenti tipologie di stitichezza: la stipsi acuta, definita anche transitoria, si caratterizza per una durata della sintomatologia breve, di pochi giorni. Può essere dovuta ad improvvisi cambiamenti nello stile di vita, come viaggi o nuove abitudini alimentari, e generalmente si risolve senza particolari problematiche. La Stipsi cronica, al contrario, è una patologia che (può protrarsi anche) si protrae nel tempo ed è determinata dalla presenza di disfunzioni motorie intestinali e/o anorettali. In caso di Stipsi cronica, è importante rivolgersi al medico (specialmente se la sintomatologia si protrae nel tempo). Cause della Stitichezza Le cause di Stipsi possono essere molteplici. In caso di stipsi acuta le cause potrebbero essere correlate a: recenti interventi chirurgici cambi di luogo e abitudini alimentari, a causa per esempio di viaggi o trasferte di lavoro gravidanze periodi di forte stress In questo caso potrebbe essere sufficiente far “ambientare” il nostro corpo alla nuova situazione affinché la sintomatologia regredisca da sola. Anche nel caso di Stipsi cronica si possono annoverare molteplici cause (della stipsi), fra le quali: disfunzioni motorie e/o intestinali patologie gastrointestinali come diverticolite e colon irritabile, altre patologie come morbo di Parkinson, diabete e pregressi ictus Abuso di (lassativi) farmaci come: antidepressivi, antiacidi, antidolorifici Fattori di rischio Stipsi Tra i fattori di rischio della Stipsi troviamo: Dieta povera di fibre Sedentarietà e ridotta attività fisica Assunzione di farmaci Disidratazione o ridotta assunzione di liquidi intolleranze alimentari, come per esempio l’intolleranza al lattosio Stitichezza sintomi I sintomi della stitichezza più frequenti sono: Ridotta frequenza nell’evacuazione (meno di 3 evacuazioni alla settimana) presenza di feci dure sensazione di evacuazione incompleta sensazione di gonfiore addominale meteorismo dolori e crampi allo stomaco Talvolta a questi sintomi possono essere associati anche nausea, (iperacidità gastrica) reflusso gastro-esofageo e apatia. Stitichezza e Disbiosi Stitichezza e Disbiosi Intestinale sono problematiche strettamente correlate tra loro. (Oltre infatti a(d) essere la) La Stipsi è uno (dei) tra i sintomi (caratterizzanti la) presenti nella Disbiosi Intestinale (, queste due patologie sono correlate dalla stessa sintomatologia e, in alcuni casi, dagli stessi fattori di rischio.) e spesso le due patologie hanno cause comuni. Sia in presenza di stitichezza che in presenza di Disbiosi vengono infatti riferiti sintomi di tipo gastrointestinale quali gonfiore e sensazione di pesantezza. In entrambi i casi, potrebbe essere fondamentale conoscere la composizione del Microbiota Intestinale, al fine di individuare la miglior terapia. Questo esame, pur non avendo un fine diagnostico, è in grado infatti di valutare la salute del microbiota intestinale, fornendo informazioni dettagliate sulla composizione dei batteri presenti nell’intestino. Si tratta di un esame semplice, di facile esecuzione, che permette allo specialista di conoscere in modo approfondito la composizione dell’ecosistema intestinale. Se vuoi scoprire di più sul test del Microbiota Intestinale, ti invitiamo a leggere il nostro articolo “Test Microbiota Intestinale” a questo link. Diagnosi La diagnosi di Stipsi viene effettuata dal medico sulla base dell’anamnesi del paziente e dei sintomi descritti. Il medico, in sede di visita, valuterà i sintomi attraverso un esame obiettivo e raccoglierà informazioni circa lo stile di vita, le abitudini alimentari e la dieta del paziente. Valuterà inoltre la presenza di problemi correlati a depressione o periodi di stress, che potrebbero essere correlate a questa sintomatologia. Lo specialista potrà inoltre consigliare l’effettuazione di alcuni esami diagnostici al fine di ottenere un miglior quadro d’insieme della sintomatologia. Trattamenti Sulla base della sintomatologia e dei risultati degli esami eseguiti, lo specialista gastroenterologo potrà prescrivere la terapia più appropriata. Lo specialista potrebbe inoltre consigliare inoltre al paziente di sottoporsi ad una visita con uno specialista dell’alimentazione, in maniera tale che questi possa illustrare al paziente la dieta più opportuna sulla base delle sue condizioni. Prevenzione della Stipsi Vi sono numerose attività che possono aiutare a prevenire la Stipsi. Tra queste troviamo: praticare un esercizio fisico regolare, anche semplicemente effettuando una breve camminata Idratarsi adeguatamente Seguire una dieta con un adeguato apporto di fibre e povera di grassi e zuccheri non reprimere o ignorare lo stimolo alla defecazione Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Gastroenterologica? Prenota tramite il pulsante qui sotto oppure chiama il n.0248013784. Puoi contattarci anche tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Gastroenterologica News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

Stitichezza Leggi tutto »

gonartrosi

Gonartrosi: cos’è e come trattarla

Gonartrosi: cos’è e come trattarla PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI Salute In questo Articolo Parliamo di: La Gonartrosi, o artrosi del ginocchio, è una patologia articolare cronica che provoca il deterioramento della cartilagine articolare del ginocchio. Questa cartilagine svolge infatti un’importante funzione di ammortizzazione e protezione delle ossa del ginocchio. Quando la cartilagine si degrada, le ossa vengono esposte all’usura e possono causare dolore, rigidità e limitazioni nei movimenti. La Gonartrosi può essere monolaterale, quando interessa uno solo delle ginocchia, o bilaterale se interessa entrambe le ginocchia. Chi colpisce? La Gonartrosi è una patologia che colpisce soprattutto le persone anziane, specialmente dopo i 60 anni d’età. L’incidenza risulta infatti essere pari a 20-30% negli individui dai 60 a 70 anni, aumentando fino al 50% per le persone oltre gli 80 anni. Per i 2/3 dei casi questa interessa entrambe le ginocchia. Può colpire però anche pazienti più giovani o atleti, che potrebbero svilupparla a causa di traumi ripetuti al ginocchio. Cause della Gonartrosi In generale, la Gonartrosi è causata da una combinazione di fattori casuali. E’ infatti abbastanza raro che questa dipenda da una sola causa. Possono essere molteplici le cause che comportano lo svilupparsi della Gonartrosi. Tra di queste si annoverano: Età avanzata Sovrappeso e/o obesità Anamnesi pregressa riguardante infortuni alle ginocchia Associazione con altre forme d’artrite, per esempio artrite reumatoide Presenza di malattie metaboliche Sintomi Gonartrosi I sintomi della Gonartrosi includono: Dolore al ginocchio, sensazione dolorosa che aumenta quando ci si muove o si esegue attività fisica Rigidità articolare, presente soprattutto al mattino Gonfiore Fatica durante le attività quotidiane Arrossamento e sensazione di calore in corrispondenza di una o entrambe le ginocchia In alcuni casi, può anche causare instabilità del ginocchio e scricchiolii durante il movimento. Diagnosi La diagnosi di Gonartrosi viene effettuata dallo specialista Ortopedico a seguito di una visita in cui, oltre a visitare il paziente, lo specialista effettuerà un’attenta raccolta anamnestica. Il Medico potrà inoltre indirizzare il paziente da altri specialisti, quali per esempio gli specialisti in Terapia del Dolore, al fine di permettere il miglior trattamento della patologia. Trattamento della Gonartrosi Ci sono molte opzioni per il trattamento della Gonartrosi. In genere, il trattamento inizia con misure conservative, come il riposo, l’uso di anti-infiammatori e l’applicazione di ghiaccio. La fisioterapia può anche essere utile per migliorare la forza muscolare e la flessibilità del ginocchio. Questo trattamento risulta essere particolarmente efficace se la malattia viene prontamente diagnosticata. Una proposta di cura per la Gonartrosi può venire effettuata utilizzando un protocollo in tre fasi: Pulizia, effettuata tramite l’Ozonoterapia Lubrificazione, tramite acido ialuronico Rigenerazione tramite metodica PRP Questo trattamento, eseguito da specialisti di Terapia del Dolore, sfrutta i principi dell‘Ozonoterapia, terapia medica priva di effetti collaterali, a quella dell’acido ialuronico permettendo un efficace trattamento della patologia. Prevenzione della Gonartrosi Ci sono anche alcune misure preventive che possono aiutare a prevenire la Gonartrosi. Tra di queste vi sono: Mantenere un peso sano, praticando regolare movimento Evitare lesioni al ginocchio Fare esercizio regolarmente per mantenere i muscoli forti Svolgere gli esercizi forniti dal Fisioterapista, attenendosi alle sue indicazioni In sintesi, la Gonartrosi è una patologia articolare cronica che colpisce il ginocchio e può causare dolore e limitazioni nei movimenti. Ci sono molte opzioni di trattamento disponibili, da misure conservative a interventi chirurgici, ma ci sono anche alcune misure preventive che possono aiutare a mantenere il benessere articolare. Soffri o pensi di soffrire di Gonartrosi? Vuoi effettuare una visita con i Medici Esperti del Centro Medico Unisalus Prenota Visita NEWS PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI Salute ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

Gonartrosi: cos’è e come trattarla Leggi tutto »

sesta malattia

Sesta Malattia

Come si capisce che è sesta malattia? Salute Indice Sesta malattia: sai cos’è e perché si chiama così? E’ un’infezione che colpisce prevalentemente i bambini piccoli. Si tratta di una malattia contagiosa ma benigna, che raramente comporta gravi complicanze. Sesta malattia: cos’è? La sesta malattia è un’infezione che interessa i lattanti e i bambini molto piccoli, causata dall’herpes virus umano di tipo 6B (HHV-6B) oppure, meno comunemente, dall’herpes virus umano di tipo 7 (HHV-7). Colpisce a preferenza soggetti di età da 6 mesi ai 3 anni, il più delle volte in primavera e in autunno. Solo raramente si verifica negli adulti. Viene chiamata sesta malattia perché, in ordine cronologico, è la sesta delle malattie esantematiche ad essere stata identificata. Cause La sesta malattia è causata da un’infezione virale, causata dall’herpes virus umano di tipo 6B, oppure di tipo 7. Questa infezione attacca i globuli bianchi e le cellule delle ghiandole salivari. Il virus appartiene alla famiglia degli Herpesviridae, famiglia di virus molto diffusa, caratterizzati dal fatto di rimanere nell’organismo umano una volta che lo abbiano infettato, rendendo possibili le riattivazioni della malattia. La sesta malattia è contagiosa? La malattia è contagiosa e il contagio avviene per via respiratoria. Il contagio avviene quindi mediante contatto diretto con il paziente, attraverso goccioline respiratorie emesse con la tosse oppure tramite il contatto con saliva o muco. Sintomi della sesta malattia La sesta malattia nei bambini è generalmente una condizione benigna, che raramente comporta complicazioni. L’incubazione è di circa 5-15 giorni. La malattia esordisce improvvisamente con febbre persistente, a tipo continuo o quasi, talora elevata sino a 39-40°. Il bambino è inoltre molto agitato e irascibile. Altri sintomi sesta malattia sono: Angina Artralgia Rinofaringite Cefalea Congiuntivite Otite Più raramente compaiono nausea, vomito o diarrea. Lo sfebbramento di solito interviene dopo 3-4 giorni. Contemporaneamente ai sintomi della sesta malattia descritti sopra, compare l’esantema, che si diffonde rapidamente. L’esantema si caratterizza per la comparsa di macule o maculopapule puntiformi, di colorito roseo, della grandezza di qualche millimetro, circondate da cute sana. Nella maggior parte dei casi la malattia si manifesta senza prurito. Queste macchie compaiono dapprima sul tronco e si estendono alle regioni retro auricolari, al collo, alla fronte e agli arti superiori, rispettando in genere il volto, le palme delle mani e le piante dei piedi. L’esantema ha una durata breve , da poche ore a 3 giorni, e scompare altrettanto rapidamente. Diagnosi Poiché questa patologia è benigna e provoca sintomi lievi, la sua diagnosi si basa sull’osservazione clinica. Per ottenere la certezza che si tratti di sesta malattia, il pediatra può indicare l’esecuzione di analisi del sangue, l’unico esame che permette di individuare il virus. A causa della natura benigna della patologia, tali analisi non sono sempre necessarie. Terapia La terapia può essere tranquillamente somministrata a casa, fino alla completa guarigione.  Tuttavia, è preferibile consultare il pediatra per una diagnosi e una terapia accurata. Di solito, la terapia avviene in base ai sintomi del bambino. Durante il decorso è importante idratare frequentemente il bambino, mantenerlo fresco, usare antipiretici in caso di febbre ( del tipo paracetamolo). Prevenzione sesta malattia Questa patologia si diffonde come attraverso tosse, starnuti e contatto con superfici e oggetti contaminati. Al fine di ridurre il rischio di contagio, è importante adottare alcune semplici precauzioni igieniche quali: È importante assicurarsi che al bambino malato vengano lavate spesso le mani e il viso; Insegnargli a non condividere piatti e posate con gli altri; Assicurarsi che tossisca e/o starnutisca nei fazzoletti e che vengano smaltiti immediatamente. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Pediatrica con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Pediatrica News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

Sesta Malattia Leggi tutto »

intolleranza al sorbitolo

Intolleranza al Sorbitolo

Intolleranza al Sorbitolo​ Salute Indice Dopo aver mangiato hai sempre mal di stomaco e ti senti gonfio? Hai mai pensato di fare degli esami per l’Intolleranza al Sorbitolo? Il Sorbitolo è uno zucchero che si trova in molti prodotti, soprattutto frutta, e l’intolleranza a tale composto può determinare importanti disturbi. Che cos’è il Sorbitolo? Il Sorbitolo, conosciuto anche con il nome di glucitolo, è un sostituto dello zucchero. Dal punto di vista chimico il sorbitolo è un alcol a sei atomi di carbonio appartenente alla categoria dei polioli.   A cosa serve il Sorbitolo? Il Sorbitolo viene utilizzato come alternativa allo zucchero; trova infatti ampio impiego in campo alimentare come dolcificante ipocalorico. Il Sorbitolo presenta infatti un potere dolcificante pari al 60% di quello tradizionalmente fornito dallo zucchero ma, a parità di peso, fornisce circa il 40% in meno di calorie rispetto al destrosio. L’EFSA (Autorità Europea per la sicurezza alimentare) ha approvato un claim per il quale il consumo di alimenti contenenti sorbitolo consente la riduzione della demineralizzazione dei denti, contribuendo quindi al loro mantenimento. Il Regolamento UE  854/2016 specifica che tale claim si applica esclusivamente se le quantità di sorbitolo aggiunte a cibi o bevande siano tali da non ridurre pH della placca sotto il valore di 5,7 sia durante che nei 30 minuti dopo il loro consumo.   Intolleranza Sorbitolo Sintomi I sintomi dell’Intolleranza al Sorbitolo sono: Dolore addominale basso ventre Gonfiore Meteorismo Diarrea Nausea Generalmente compaiono almeno due di questi sintomi e compaiono entro le due ore dall’assunzione di alimenti contenenti Sorbitolo. Quali sono i cibi ricchi di Sorbitolo? Il Sorbitolo è naturalmente presente in alimenti appartenenti alla categoria “frutta e verdura”. Il Sorbitolo si trova naturalmente in frutta come mele, pesche, albicocche, susine, pere e ciliegie e in alcune verdure come cipolle, porri e asparagi. Il Sorbitolo viene impiegato soprattutto come dolcificante naturale. E’ quindi un ingrediente comune nelle bevande e nei prodotti dietetici, essendo questo zucchero meno calorico. Viene utilizzato nei prodotti alimentari come additivo; la sigla del sorbitolo è E420 e viene impiegato all’interno degli alimenti come umettante, sfruttando le sue capacità di trattenere l’umidità. E’ comune quindi trovarlo nei prodotti da forno. Quali sono gli esami per l’intolleranza al Sorbitolo? L’esame diagnostico utilizzato per l’Intolleranza al Sorbitolo è il Breath Test Sorbitolo. Per effettuare questo esame con Medici Esperti del Centro Medico Unisalus, chiama il numero 02.48.013.784 oppure scrivici alla mail info@unisalus.it o sul form nella sezione contatti del nostro sito. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare un Test di Intolleranza al Sorbitolo con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota il tuo test dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Test Intolleranza Sorbitolo News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

Intolleranza al Sorbitolo Leggi tutto »

cervicalgia e denti

Cervicalgia e Denti

Cervicalgia e Denti Salute Indice Soffri spesso di Cervicalgia? Lo sapevi che la Cervicalgia può essere correlata anche allo stato di salute dei tuoi denti? La Cervicalgia è una condizione caratterizzata da un’intensa algia al collo. Tra le sue possibili cause, alcune possono essere riconducibili allo stato di salute dei tuoi denti. In questo articolo vediamo cosa lega il dolore cervicale ai tuoi denti e quali sono le possibili soluzioni per alleviare questa problematica. Cervicalgia: cos’è? Prima di parlare delle possibili cause, è importante fare una piccola panoramica su cosa si intende per Cervicalgia. Cominciamo con dire che la Cervicalgia non è una patologia, bensì un sintomo. Con questo termine  si intende infatti un dolore, localizzato prevalentemente nella parte posteriore del collo, che interessa il tratto cervicale della colonna vertebrale. Pur non rappresentando un sintomo particolarmente grave, questa condizione è in grado di causare notevoli disturbi alla persona che ne soffre impedendogli, talvolta e per brevi periodi, di svolgere le normali mansioni quotidiane. Interessa maggiormente la popolazione adulta e, generalmente, il sintomo scompare nel giro di qualche giorno. Può avere differenti cause. Tra queste troviamo stress, posture errate prolungate, forme di artrite, tensioni o contratture. Ma anche le problematiche dei tuoi denti possono essere causa della Cervicalgia. Cervicalgia e Denti Il cattivo stato di salute dei tuoi denti può essere causa di alcuni sintomi che interessano anche altre porzioni del corpo. Nel caso del dolore al collo, una delle cause può essere quella della malocclusione. Questa condizione si verifica quando i denti dell’arcata inferiore non sono completamente allineati con quelli dell’arcata superiore. Questo può comportare la comparsa di tensioni e fastidi a livello della mandibola. Il dolore, dalla zona mandibolare, può quindi irradiarsi fino alla parte posteriore della testa provocando la comparsa di Cervicalgia e dolore alla schiena. Anche il Bruxismo, condizione per la quale si digrignano i denti, può essere causa di dolore del tratto cervicale. Diagnosi Se si pensa di soffrire di malocclusione o di una problematica ai denti è consigliabile rivolgersi ad un dentista che provvederà ad effettuare una visita e ad indicare la terapia più adeguata alle condizioni del paziente. Quando si parla di problematiche ai denti, fondamentale risulta essere la prevenzione. E’ importante quindi, al fine di evitare l’insorgenza di condizioni dolorose per i nostri denti, sottoporsi frequentemente ad un’igiene orale e ad una visita odontoiatrica al fine di mantenere sempre sotto controllo lo stato di salute dei tuoi denti. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

Cervicalgia e Denti Leggi tutto »