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nevralgia dentale

Nevralgia dentale

Nevralgia Dentale: che cos’è? Salute Indice La nevralgia dentale è un disturbo che colpisce la dentatura e si presenta nel momento in cui hai un’infiammazione ad uno o più nervi dei denti. Le Nevralgie ai Denti possono causare dolore ad un solo dente oppure a tutta l’arcata dentale sia inferiore che superiore. Può inoltre colpire le gengive (Nevralgia Gengivale). Quando parliamo di nevralgia ai denti dobbiamo prestare attenzione. Infatti può essere confusa con il classico mal di denti, ma la sintomatologia è diversa. Per questo motivo è bene fare un po’ di chiarezza. Nevralgia Dentale che cos’è Innanzitutto occorre specificare che la Nevralgia Dentale è un disturbo ampio e che in generale si presenta quando c’è un’infiammazione ad un nervo. In caso venissi colpito da nevralgie dentarie, devi bene sapere che possono essere coinvolte diverse parti del corpo e la nevralgia può provocare dolore da lieve a grave. Una nevralgia grave può interferire con la capacità di una persona di svolgere le attività quotidiane e può influire sulla qualità della sua vita. Nevralgia Dentale sintomi Questa condizione si presenta con un dolore acuto e forte della durata di circa due minuti a differenza del classico mal di denti. Infatti per il classico mal di denti il dolore si presenta come costante e pulsante. I sintomi della Nevralgia Dentale sono intensi e distinti. Tra questi abbiamo: episodi improvvisi di dolore estremo lancinante che segue il percorso di un nervo dolore persistente o bruciore formicolio o intorpidimento contrazioni o crampi muscolari involontari L’origine di questi dolori nel corpo dipende dal tipo di Nevralgia Dentaria che colpisce le persone. Nevralgia ai denti cause La causa esatta della nevralgia dentale non è nota, ma spesso si pensa che sia causata dalla compressione del nervo trigemino (nevralgia del trigemino) o da un’altra condizione medica che colpisce questo nervo. In generale queste possono essere le cause della nevralgia: un tumore una ciste, una sacca piena di liquido malformazione artero-venosa: un groviglio anormale di arterie e vene sclerosi multipla (SM) – una condizione a lungo termine che colpisce il sistema nervoso lesione facciale danni causati da interventi chirurgici, compresa la chirurgia dentale Inoltre bisogna distinguere se questa condizione si presenta in giovane età o dopo i 40- 50 anni. Infatti, nei pazienti con oltre 40 anni, i vasi sanguigni possono perdere elasticità e questo porta le loro pareti a cedere. Di conseguenza si crea un aneurisma. L’aneurisma è in sostanza un rigonfiamento del vaso sanguigno e può andare a comprimere un nervo e provocare quindi la nevralgia. Se la nevralgia dei denti si presenta invece in giovane età le cause possono essere diverse. Analizziamo nelle specifico le altre cause di nevralgie dentali. Nel caso di un tumore, questo potrebbe andare a premere su un nervo e portare quindi ai sintomi della nevralgia. Invece se parliamo di sclerosi multipla che per sua natura provoca lesioni alla guaina mielinica dei nervi e pertanto porta alle nevralgia. Oltre a queste cause la nevralgia ai denti può essere causata dal virus dell’Herpes Zoster, ovvero il “Fuoco di sant’Antonio”. Questo virus rimane annidato nell’organismo e in caso di debilitazione del sistema immunitario può attaccare il nervo trigemino e provocare la nevralgia. Diagnosi Nevralgia Dentale La nevralgia ai denti non è semplice da diagnosticare in quanto i sintomi altalenanti. Infatti il dolore può essere assente per mesi o addirittura anni. Quindi per arrivare ad una diagnosi definita il medico deve basarsi su almeno tre fattori: la storia clinica del paziente analizzare la sintomatologia del paziente valutare le zone interessate dal dolore e il tipo effettuare test specifici Nevralgia Denti: rimedi Numerosi trattamenti possono offrire sollievo dal dolore causato dalla nevralgia del trigemino e dalla nevralgia dentale. Anche identificare i trigger ed evitarli può aiutare. I trigger sono eventi scatenanti del dolore. Ad esempio se il dolore compare a seguito dall’esposizione di una corrente d’aria allora è bene evitare tali situazioni. Tra le cure mediche annoveriamo farmaci per la cura dell’epilessia. Tali medicinali, se presi ad un basso dosaggio, portano sollievo ai nervi perché rallentano gli impulsi elettrici negli stessi e riducono la loro capacità di inviare messaggi di dolore. Per questo motivo li usiamo per combattere la nevralgia. Invece, in caso di nevralgia provocata da aneurisma, l’unico intervento possibile è quello chirurgico. L’operazione si basa sul metodo di decompressione microvascolare, che è abbastanza difficile e non si può eseguire su tutti i pazienti. Per combattere il virus dell’herpes Zoster si usano antivirali anche se hanno più uno scopo preventivo che curativo. Mentre se la causa della nevralgia è la sclerosi multipla purtroppo ad oggi non esistono cure per questa patologia, quindi si può intervenire con farmaci che riducono le ricadute. Infine, quando un tumore è la causa della nevralgia, si può agire come per ogni altro tumore. Ovvero con un’intervento chirurgico o con cicli di radio e chemioterapia oppure con entrambe le soluzioni. Chiedi sempre parere al tuo Medico di fiducia per avere una diagnosi certa di nevralgia dentale, individuarne la causa e impostare il corretto piano di cura. Se vuoi prenotare una visita con i professionisti del nostro Centro Dentistico Unisalus di Milano, puoi scrivere o chiamare i riferimenti che trovi nella sezione contatti del nostro sito. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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ipomineralizzazione dei denti

Ipomineralizzazione dei denti

L’ipomineralizzazione dei denti, anche nota come MIH (Molar Incisor Hypomineralization), è una patologia che colpisce in prevalenza i bambini. In questo articolo andremo a vedere di cosa si tratta, cosa comporta e quali sono i rimedi. Ipomineralizzazione dei denti cos’è L’ipomineralizzazione dei denti è una condizione che si manifesta con delle macchie bianco-gialle o giallo-marroni sui denti. In questa patologia il processo di calcificazione dello smalto è alterato, pertanto sorgono difetti permanenti. Infatti lo smalto, tessuto duro del dente, non è in grado di autogenerarsi. Colpisce 1 bambino su 4 e le macchie si presentano principalmente sui molari e sugli incisivi. Le cause ancora non sono chiare, si pensa a problemi congeniti che portano ad un\’insufficienza di minerali nello smalto. Infatti, la carenza di calcio può causare malessere per denti e gengive. Questa patologia si verifica durante lo sviluppo dei denti, quindi dalla gravidanza fino ai due anni di vita del bambino. La malattia non si manifesta finché i denti non sono spuntati del tutto. L ipomineralizzazione dei denti comporta denti porosi e che tendono a frantumarsi facilmente. Questo avviene perché la mancanza di calcio rende i denti morbidi. Suscettibili perciò a decomposizione. Per i bambini che soffrono di questa patologia basta la semplice masticazione a spezzare i denti. Inoltre, soffrono anche di ipersensibilità. Infatti i denti normali di norma contengono il 21% in più di sali minerali rispetto a quelli ipomineralizzati, conferendo loro protezione termica. I denti ipomineralizzati, definiti anche porosi, sono difficili da ricostruire perché la loro composizione è difficile da far aderire ai materiali. Come intervenire Al momento non sono presenti terapie per intervenire sulle cause. È importante quindi intervenire in maniera preventiva. Infatti se questa patologia viene diagnosticata per tempo è possibile eseguire trattamenti specifici, adeguati all’età e alla gravità. Per trattare questa patologia il dentista può: applicare paste caseinate posizionare cemento che rilascia fluoro eseguire restauri in resina o in altri materiali Se questa patologia viene intercettata precocemente, il dentista può intervenire con l’applicazione di cemento o vernici professionali. Questi rilasciano fluoro che serve per rimineralizzare il dente. Inoltre, il paziente può associare mousse a base di calcio. Invece, se l’ipomineralizzazione è in uno stato avanzato il dentista può restaurare il dente o la porzione di dente. In questo caso viene però prima rimossa la parte di dente compromessa. Quando la MIH è in uno stato avanzato, è possibile che si associno processi cariosi. Questi devono essere curati prima di trattare l\’ipomineralizzazione dei denti. Ipomineralizzazione dei denti e Fluorosi La MIH denti va distinta dalla fluorosi. Questa infatti presenta macchie bianco-brunastre e lo smalto non è poroso ma più resistente. MIH e Ipoplasia L’ipomineralizzazione dei morali e degli incisivi va distinta dall’ipoplasia dello smalto. Infatti questa patologia ha natura quantitativa e non qualitativa, ossia si presenta con una scarsa formazione di smalto. Prevenzione Da quanto detto dunque, si evince che la miglior arma che abbiamo contro l’ipomineralizzazione dei denti è la prevenzione. Per questo consigliamo una visita dal dentista nei primi tre anni di vita del tuo bambino. In questo modo, il dentista pediatrico potrà intervenire in tempo, darti tutte le informazioni in merito alla prevenzione orale pediatrica e salvare la salute dei denti del tuo bambino.

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ranula

Ranula

La Ranula Salute Indice La Ranula è una problematica del cavo orale strettamente correlata al concetto di mucocele. Si tratta della ritenzione di liquidi o cisti che si formano nella bocca e più precisamente sotto la lingua. Per questo motivo viene anche chiamata ranula sublinguale. Le ranule si formano a causa del ristagno di saliva all’interno della bocca. Solitamente le ghiandole salivari hanno la funzione di drenare la saliva in eccesso. Quando questo non accade, le ghiandole si gonfiano e ci troviamo di fronte a questa ritenzione da cui si forma la ranula sottolinguale. Cause di ranula sottolinguale La causa della ranula sotto la lingua è un malfunzionamento o una ferita della ghiandola salivare, in particolare quella sottolinguale. Esistono infatti 3 ghiandole salivari: sottolinguali parotidee sottomandibolari La funzione delle ghiandole salivari è quella di “drenare” la saliva per farle raggiungere la bocca. Dove verrà poi ingerita. Tuttavia quando la ghiandola salivare è malata, la ghiandola si gonfia e fa fuoriuscire il liquido in eccesso formando così una bolla o cisti nella zona intorno alla ghiandola. Questa formazione è appunto la ranula. Dato che la problematica coinvolge più spesso la ghiandola sublinguale, parliamo di ranule sotto la lingua. Come si esegue la diagnosi della Ranula La diagnosi è molto semplice e spesso si risolve con un esame obiettivo del dentista. Durante la visita dentistica, le Ranule possono essere osservate a occhio nudo. Esistono tuttavia dei casi più complessi, che possono necessitare di ulteriori accertamenti strumentali come ad esempio una radiografia, per valutare l’intera portata del problema. Ma non solo. Ulteriori esami possono essere utili per escludere altre cause o problematiche spesso concomitanti. Quali sono i sintomi della Ranula? I Sintomi della Ranula sono un gonfiore morbido di pochi centimetri nella zona sotto la lingua e in alcuni casi delle piccole ferite all’interno della bocca. Ferite causate proprio dall’eccesso di liquido salivare non drenato. Non ti preoccupare se la ranula cresce poco alla volta. Solitamente tende a diventare più grande in modo molto lento, fino al momento in cui viene scoperta da te o dal dentista. L’unico consiglio che vogliamo darti è che bisogna fare attenzione ad agire velocemente quando cresce. Perché quando raggiunge dimensioni più ampie, potrebbe dar luogo ad uno spostamento della lingua e uno scompenso della funzione masticatoria. La Ranula non è dolorosa. Come si trattano le Ranule? È abbastanza raro che le ranule si risolvano spontaneamente, anche se ci sono alcuni casi in cui questo può capitare. Potresti aver bisogno di un aiuto manuale al drenaggio dei liquidi in eccesso, ma questo risolve il problema solo in maniera momentanea. Non si tratta quindi di un rimedio duraturo. Ranula cura: cosa fare quindi? La terapia più adatta, oltre al drenaggio è quella dell’asportazione chirurgica della cisti. Una volta eseguito questo semplice intervento devi sempre ricordare di tenere ben curato e pulito il cavo orale. Soprattutto i primi giorni dopo l’intervento. In questo modo potrai evitare il proliferare di batteri e infezioni nella tua bocca. Per il trattamento chirurgico sono state messe a punto anche tecniche percutanee mini-invasivi molto efficaci. Ricordiamo che comunque le ranule possono essere soggette a recidiva. Per questo motivo consulta sempre il Dottore per delle visite programmate di controllo. Eventuali complicanze nei trattamenti della Ranula Le complicanze nell’intervento chirurgico della Ranula sono un evento raro. Dopo l’intervento potresti al massimo sperimentare un leggero gonfiore nella zona e un po’ di arrossamento. Di solito non sono necessari punti di sutura, per questo motivo è possibile mangiare già poche ore dopo l’intervento. Cerca magari di evitare cibi troppo caldi e alimenti solidi, prediligendo un alimentazione liquida e fresca come yogurt, gelati, frullati. Complicanze gravi, come la lesione di un nervo vicino alla ranula, sono rare. Come detto, le Ranule sublinguali sono soggette a recidiva. Per questo motivo potresti aver bisogno di un secondo intervento nel corso del tempo. Parlane sempre con il tuo Medico Dentista curante. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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mucocele bocca

Mucocele bocca

Il Mucocele bocca, o cisti mucosa orale, è una cisti delle ghiandole salivari innocua, benigna e contenente liquidi. Più comunemente si presenta come un gonfiore o una ciste sul labbro inferiore o sulla mucosa della bocca. Se hai notato in bocca una pallina o bollicina di colore trasparente o bianca, allora molto probabilmente hai questa fastidiosa lesione. Vediamola meglio nel dettaglio. Mucocele sintomi Ci sono due tipi di Mucocele. Il Mucocele orale si presenta generalmente all’interno del labbro inferiore, delle gengive, del palato o sotto la lingua. Questa lesione si presenta come una bolla sul labbro. Può anche manifestarsi anche sul pavimento della bocca e, in questo caso, prende il nome di ranula. Questo secondo tipo di ciste sul labbro è più raro e, poiché è più grande, può causare più problemi con la parola, la masticazione e la deglutizione. Il Mucocele bocca può avere queste caratteristiche: essere mobile e indolore avere la superficie perlata, semitrasparente o di colore bluastro essere morbido, rotondo, a forma di cupola avere 2-10 millimetri di diametro Cause del Mucocele labbro Ci sono diverse ragioni per la comparsa delle cisti labbro. Per esempio, l’abitudine di mordersi le labbra, traumi subiti, piercing orali o uso di dentifricio per il controllo del tartaro in alcuni casi. Il Mucocele labbro inferiore è incentrato su una piccola ghiandola salivare, che produce la saliva in bocca. Ecco come nasce la cisti. La saliva si sposta da una ghiandola salivare attraverso i dotti salivari nella tua bocca. Uno di questi dotti può danneggiarsi o bloccarsi a causa di cattive abitudini come, ad esempio, succhiare o mordersi ripetutamente il labbro inferiore o la guancia oppure usare oggetti appuntiti per sfiorare il labbro inferiore. Anche un trauma subito, quale essere colpiti al viso, potrebbe essere la causa del danneggiamento dei dotti. Quindi, quando il dotto salivare è danneggiato o bloccato, il muco fuoriesce provocando un gonfiore che è il Mucocele bocca. Riassumiamo le cause del Mucocele. Queste possono essere: una lesione o un trauma che provoca uno strappo ai dotti salivari provocandone il blocco cattive abitudini compulsive, come per esempio mordersi il labbro, che causano danni o blocchi dei dotti salivari piercing alle labbra, che può causare infezioni portando alla formazione di cisti scarsa igiene orale che può provocare l’accumulo di batteri. Batteri che, a loro volta, bloccano le ghiandole salivari che portano alle cisti Diagnosi di Mucocele bocca Nella maggior parte dei casi, il dentista è in grado di diagnosticare un Mucocele semplicemente guardandolo. In caso contrario può avvalersi dei seguenti metodi per formulare la diagnosi: biopsia. Un piccolo campione della cisti viene prelevato e inviato al laboratorio per la diagnosi iniziale e l’analisi cellulare ultrasuoni. Vengono usati per mostrare le immagini dell’interno della cisti. L’ecografia utilizza le onde sonore e il fluido all’interno della cisti rende più facile ottenere una visione chiara della cisti stessa Mucocele bocca cura Per lo più una cisti labbro inferiore andrà via da sola. Tuttavia, se non è così e se causa problemi orali, non provare a trattarlo da solo. Potresti provocare ulteriori infezioni e danni ai tessuti. Contatta il tuo dentista per rimuoverlo. I due trattamenti più comunemente utilizzati sono: rimozione della ghiandola. Il dentista utilizza un bisturi o un laser per rimuovere la ghiandola salivare. Viene fatta l’anestesia locale per intorpidire la zona formare un nuovo condotto. Questa tecnica, chiamata marsupializzazione, serve a formare un nuovo dotto e a svuotare la cisti Il dottore disinfetta la zona, punge il Mucocele bocca e fa un nodo, fa uscire delicatamente la saliva e, dopo circa una settimana, rimuove il punto di sutura. Altri tipi di trattamento che possono ridurre il gonfiore o prevenire la necessità di un intervento chirurgico includono iniezioni di steroidi e farmaci applicati sulla superficie del Mucocele. Se tutti i trattamenti detti finora non dovessero funzionare, potrebbe essere necessario eseguire la crioterapia (congelamento della cisti), un trattamento laser o un intervento chirurgico. Mucocele labbro intervento In alcuni casi è possibile ricorrere a intervento chirurgico per rimuovere la Mucocele. Questa pratica consiste nella rimozione: della ciste della mucosa circostante del tessuto ghiandolare Infatti, non è consigliabile tagliare lo strato superiore per consentire il drenaggio, perché questo ha un alto tasso di recidiva. L\’intervento è semplice e si esegue in anestesia locale. Dopo l\’anestesia, viene poi effettuata una piccola incisione a semiluna sul tetto della cisti. Successivamente si solleva l\’epitelio. A questo punto, con l\’ausilio di una pinzetta, la lesione viene rimossa insieme al tessuto perilesionale. Se soffri o pensi di soffrire di Mucocele e vuoi prenotare una visita con gli specialisti del Centro Dentistico Unisalus chiama il n. 0248013784 oppure scrivi a info@centrodentisticounisalus.it o tramite la sezione contatti del nostro sito.

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sindrome di costen

Sindrome di Costen

Quali sono i sintomi della sindrome di Costen? Salute Indice La Sindrome di Costen è un termine usato per descrivere i cambiamenti funzionali e strutturali che coinvolgono l’articolazione temporo-mandibolare. Cambiamenti che causano una sintomatologia variabile che include dolore emicranico e disturbi masticatori. Sindrome di Costen eziologia James Costen nel 1934 ha condotto studi di embriologia e anatomofisiologia al fine di formulare una diagnosi più accurata per i pazienti con disturbi relativi alla regione temporo-mandibolare. La stretta relazione anatomica e funzionale tra le strutture dell’ATM (articolazione temporomandibolare) e quelle del sistema uditivo fornisce una base per indurre una relazione causale tra disturbo dell’articolazione temporo-mandibolare e disturbi della funzione uditiva. Pertanto, affinché l’articolazione temporo-mandibolare possa funzionare armoniosamente, è necessario che l’occlusione dentale e l’equilibrio neuromuscolare agiscano in accordo. Anatomicamente la regione dell’ATM è adiacente all’orecchio e richiede un corretto posizionamento all’interno della fossa mandibolare. Perciò, nel caso in cui si verifichino stimoli interni o esterni che colpiscono questa articolazione provocando il suo spostamento, questo comporterà danni alle strutture vicine causando conseguenze sintomatiche per l’individuo. Quindi, possiamo concludere che l’eziologia della Sindrome di Costen è multifattoriale poiché sono presenti diversi aspetti. Infatti generano malocclusione, ad esempio, perdita dei denti, protesi mal adattate, usura dei denti, bruxismo e abitudini parafunzionali (ossia mangiarsi le unghie, succhiarsi le dita, mordere gli oggetti). Sindrome di Costen sintomi I sintomi della Sindrome di Costen possono essere suddivisi in questo modo: sintomi otologici. Quali perdita dell’udito, orecchie tappate e acufene male alla testa e al collo. Dolore all’interno e intorno alle orecchie, male al vertice della testa e alle regioni occipitali e dolore tipico della “malattia del seno nasale” sintomi vari. Vertigini, dolore all’articolazione temporo-mandibolare alla palpazione, sensazioni di bruciore alla lingua e alla gola, sapore metallico Diagnosi della Sindrome di Costen La diagnosi di TMD (disordini temporomandibolari) è sindromica, ossia è necessario un insieme di segni e di sintomi che definiscono le manifestazioni cliniche della regione interessata. La Sindrome di Costen ha un’elevata prevalenza poiché oltre il 50% della popolazione ha avuto almeno uno o più segni di TMD. A causa della sua vasta gamma di fattori, non è stato ancora possibile stabilire una diagnosi standardizzata. Per quanto riguarda la diagnosi di TMD, non esiste ancora un metodo affidabile per la diagnosi e la misurazione della presenza e della gravità del disordine temporomandibolare. Tuttavia, per la diagnosi dei singoli casi, l’anamnesi rimane il passo più importante nella formulazione dell’impressione diagnostica iniziale. L’anamnesi, infatti, richiede una completa identificazione di fattori predisponenti, fattori scatenanti e fattori perpetuanti. Il dentista, insieme a un team che coinvolge otorinolaringoiatri e neurologi, dovrebbe prestare attenzione all’anamnesi come il punto più importante della diagnosi. Deve far attenzione al coinvolgimento o meno di fattori psicosomatici, emotivi (ansia, depressione e stress) e sociali. Infatti, molti casi di TMD hanno un substrato emotivo. Anche l’esame fisico (che comporta la palpazione dell’ATM,  il riconoscimento del movimento attivo e l’analisi del rumore articolare) ha la sua importanza nella formulazione della diagnosi. Inoltre, lo studio del sonno (polisonnografia) e le immagini radiografiche dell’ATM sono visti come importanti strumenti ausiliari nella valutazione dell’articolazione. Trattamento della Sindrome di Costen Il trattamento conservativo dovrebbe essere sempre la prima opzione. Il trattamento chirurgico dovrebbe essere considerato l’ultima opzione. La scelta per le procedure più invasive dovrebbe essere lasciata ai casi di insuccesso nei risultati. È importante valutare l’individualità di ciascun caso. Recentemente c’è stata una grande evoluzione dei risultati, soprattutto se si considera la multidisciplinarietà. Devono essere prese in considerazione procedure come aggiustamento occlusale, ortodonzia, elettroterapia, tossina botulinica, terapia laser, trattamento farmacologico, agopuntura, crioterapia, termoterapia, farmaci miorilassanti, chiropratica, trattamento psicologico. La procedura chirurgica maxillo-facciale è indicata in casi specifici come anchilosi, fratture e alcuni disturbi congeniti o dello sviluppo. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? 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labiopalatoschisi cause

Labiopalatoschisi cause

Labiopalatoschisi Salute Indice Labiopalatoschisi cause: quali sono? Ma soprattutto, cos’è? E come si cura? Cominciamo a parlare di questa malformazione. La labiopalatoschisi è un’anomalia congenita della bocca. Capita 1 caso di labiopalatoschisi circa ogni 800 bambini all’anno. Nei Paesi più ricchi, questa malformazione viene risolta entro pochi mesi di vita. Nei Paesi più poveri, invece, mancano le competenze, le strutture e le risorse per trattare adeguatamente questa patologia. Cos’è la labiopalatoschisi? La labiopalatoschisi (LPS), o meglio, cheilognatopalatoschisi (CGPS), è una malformazione congenita che coinvolge labbro, osso mascellare e palato. Si tratta di un’anomalia dello sviluppo provocata dalla non completa fusione di parti del viso del neonato quando è ancora nell’utero. Di conseguenza, il bambino nasce con un’apertura o una fessura del labbro superiore e/o nel palato. Si ha, dunque, un’interruzione della gengiva, del palato e del labbro superiore. Tipi di Schisi La labiopalatoschisi, come la palatoschisi e la cheiloschisi, fa parte della famiglia delle schisi oro-facciali. La labiopalatoschisi Essa si caratterizza per la contemporanea presenza della palatoschisi e della cheiloschisi (o labioschisi). Coinvolge, dunque, labbro, gengiva, naso e tutto il palato. Nei due terzi dei casi è monolaterale. Quindi interessa la parte destra o sinistra. Ma possiamo anche avere una labioschisi bilaterale che implica entrambe le parti. Il palato può essere colpito solo nella parte posteriore (palato molle) o anche nella parte anteriore (palato duro). La Cheiloschisi (CS) La cheiloschisi può riguardare solo il labbro superiore. Questo può presentare una o due fessure, in parte o completamente e monolateralmente o bilateralmente, che si estendono dal labbro superiore fino al pavimento delle narici.  La cheilognatoschisi (CGS) Questa schisi interessa l’osso mascellare e il labbro superiore, monolateralmente o bilateralmente. La Palatoschisi La Palatoschisi coinvolge solamente il palato. Abbiamo, dunque, una fessura a livello del palato duro e/o del palato molle, a volte collegata alle cavità nasali. Dunque, la Labiopalatoschisi comporta una o due fessure del labbro superiore. Queste possono coinvolgere anche lo spazio cutaneo sotto al naso. Inoltre, questa schisi implica anche una fessura sul palato, che può essere talmente profonda da coinvolgere anche le cavità nasali. Sintomi Per quanto riguarda la labioschisi, il sintomo più evidente è l’aspetto del volto del bambino. Possiamo avere una o due fessure. Queste fessure possono estendersi fino al naso o apparire come piccoli solchi. Invece, la Palatoschisi può essere meno visibile perché è una cavità del palato. Questa può essere coperta dal rivestimento del palato e può essere di diverse dimensioni. Può, quindi, variare da un piccolo foro nella parte posteriore della bocca a una fessura che percorre tutto il palato per congiungersi al labbro. I sintomi tipici della labiopalatoschisi consistono in: Difficoltà nella suzione e nel mangiare. Non essendo in grado di chiudere del tutto la bocca, il bambino potrebbe presentare difficoltà con l’allattamento al seno o con il biberon. Problemi ai denti. La dentatura di chi soffre di labiopalatoschisi spesso è disallineata, anomala e più facilmente soggetta a carie. Problemi nel linguaggio. Se la malformazione non viene risolta, il bambino può inficiare il modo di esprimersi del bambino. Infezioni ricorrenti dell’orecchio (otiti). La fessura che i bambini affetti da labiopalatoschisi presentano sul palato è responsabile di una distorsione della tromba di Eustachio. Ciò comporta l’accumulo di liquido all’interno dell’orecchio che, di conseguenza, favorisce la proliferazione batterica e la successiva manifestazione di otiti. Se le otiti non vengono trattate e curate, alla lunga possono portare alla sordità. Labiopalatoschisi cause I motivi alla base della mancata chiusura delle strutture che formano il labbro superiore e il palato durante lo sviluppo nell’utero materno non sono chiari. Labioschisi cause: dunque quali sono? Non c’è certezza sulle labiopalatoschisi cause. L’anomalia dipenderebbe da una combinazione di fattori ambientali e genetici. Ci sarebbero, dunque, dei fattori ambientali che innescherebbero determinati geni, che renderebbero alcuni bambini più predisposti a sviluppare la labiopalatoschisi. I fattori ambientali ai quali la malformazione è stata collegata sono: obesità in gravidanza insufficiente assunzione di acido folico in gravidanza fumo e consumo di alcol da parte della madre durante la gestazione assunzione di determinati farmaci in gravidanza diabete età avanzata della madre Per quanto riguarda, invece, i fattori genetici, gli studiosi credono che la labioschisi possa derivare da mutazioni o anomalie del DNA che avvengono dopo il concepimento. Le ricerche eseguite a proposito hanno rilevato che ci sono dei geni nel genoma umano la cui alterazione comporta uno scorretto sviluppo delle caratteristiche facciali. I genitori che hanno già un figlio affetto da labiopalatoschisi corrono un rischio più alto di avere un secondo figlio con lo stesso problema. Palatoschisi e labioschisi possono, poi, associarsi a sindromi genetiche o ad altre patologie come la sindrome di Pierre Robin. Altre possibili motivazioni sono l’oligoidramnios, la miotonia o le malattie del tessuto connettivo. Infine, un terzo dei pazienti soffre anche della Sindrome Velocardiofacciale. Labiopalatoschisi: è una condizione ereditaria? Vari studiosi, in passato, hanno pensato che potesse esserci un’origine ereditaria alla base delle schisi, dopo aver osservato la ricorrenza della malformazione in determinati nuclei familiari. Nonostante ciò, gli studi successivi effettuati a riguardo non hanno evidenziato dati che sostenessero questa tesi. Dunque, i ricercatori hanno eliminato l’idea che la labiopalatoschisi possa essere ereditaria. Diagnosi di palatoschisi, labioschisi e labiopalatoschisi La diagnosi può essere formulata anche prima della nascita se, durante un’ecografia, appare visibile la malformazione. Per lo più, le schisi vengono individuate durante l’ecografia, volta a individuare anomalie, che viene eseguita a metà della gravidanza (tra la 18° e la 21° settimana). Non sempre, però, la malformazione è evidente durante la scansione. Si nota, quindi, solo dopo la nascita del bambino. Infatti, mentre la labioschisi potrebbe vedersi durante l’ecografia, così non è per la palatoschisi. Infatti questa, riguardando il palato, non è una malformazione riconoscibile dall’ecografia. La cura Il trattamento definitivo è l’intervento chirurgico. Tramite questo, il medico ricollega i tessuti e chiude la fessura. Di norma, però, i medici stilano anche un piano di cura a lungo termine che tenga conto di tutto l’aiuto e di tutti i trattamenti che il bambino necessiterà nel corso della sua vita. Parliamo di

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bambina durante una visita dal dentista

Retrazione Gengivale

A Cosa Serve la Visita Geriatrica: approfondimento sulla Salute degli Anziani Salute Indice La retrazione gengivale è un particolare tipo di processo per il quale il margine del tessuto gengivale dei denti si consuma o si ritira. Questo porta all’esposizione di una parte di dente maggiore o addirittura della radice del dente stesso. Quando si verifica una recessione gengivale, si formano le cosiddette tasche gengivali. Ossia quegli spazi vuoti tra i denti e il bordo gengivale. Le tasche gengivali favoriscono il proliferare di batteri. Se non trattiamo la retrazione gengivale, succede che il tessuto di supporto e le strutture ossee dei denti si danneggiano gravemente. Tutto questo può avere come risultato finale anche la perdita del dente o dei denti coinvolti. La gengive che si ritirano è un problema odontoiatrico molto comune. La maggior parte delle persone non si accorge subito di avere una recessione gengivale perché questa progredisce in modo graduale. Solitamente è il dentista, durante una seduta di igiene orale o dopo un’esame strumentale, ad accorgersi dell’inizio della gengiva ritirata. Il primo segno di recesso gengivale è solitamente un problema di ipersensibilità dentale. Ci sono altri casi in cui potresti invece notare che un dente sembra più lungo del solito. In genere, si può sentire una sorta di scalino vicino al bordo delle gengive. Il ritiro gengivale non è un problema da ignorare o da tenere in secondo piano. Se hai il timore che le tue gengive si stiano ritirando, parlane con il tuo dentista di fiducia. Infatti ci sono diversi trattamenti che possono riparare la gengiva, ma soprattutto prevenire danni ben peggiori. Perché le gengive si ritirano? Ci sono una serie di fattori e cause che possono causare la retrazione gengivale, tra cui: Malattie parodontali Genetica Spazzolamento aggressivo Scarse cure dentistiche Squilibri ormonali Malattie Parodontali Si tratta di infezioni gengivali batteriche che distruggono il tessuto gengivale e l’osso di supporto che tiene i denti in posizione. Le malattie gengivali sono la principale causa di abbassamento gengive. Genetica e Malattie Gengivali Esistono persone che sono predisposte alle malattie gengivali e di conseguenza alle gengive che si ritirano. In effetti, gli studi dimostrano che il 30% della popolazione può essere predisposto a delle gengive ritirate, indipendentemente da come si prendono cura della propria salute orale. Spazzolamento troppo aggressivo Se utilizzi lo spazzolino con troppa forza o lo fai nel modo sbagliato, lo smalto dei denti rischia di consumarsi e le gengive si ritirano. Cure dentistiche non corrette Spazzolare, usare il filo interdentale e risciacquare in modo inadeguato con un collutorio antibatterico sono i consigli per una corretta igiene orale casalinga. Tuttavia queste operazioni rendono facile la trasformazione della placca in tartaro, una sostanza dura che si accumula tra i denti. Questa sostanza può essere rimossa solo con una pulizia dentale in studio professionale. Se trascurata può portare alla retrazione gengivale. Cambiamenti ormonali Le modifiche dei livelli ormonali che accadono durante la vita di una donna, ma anche durante la pubertà, la gravidanza e la menopausa, rendono le gengive più sensibili e per questo più vulnerabili alla regressione gengivale. Tabacco e Retrazione Gengivale I fumatori hanno grandi possibilità di soffrire più facilmente di gengive che si ritirano. Bruxismo e Retrazione Gengivale Digrignare i denti, stringerli o, come si dice in gergo, bruxare, esercita una forte pressione sui denti, causando il ritiro delle gengive. Denti storti o morso disallineato Quando i denti non aderiscono perfettamente tra di loro, è probabile che venga esercitata troppa forza sulle gengive e sull’osso. Tutto ciò favorisce lo scollamento gengivale. Piercing E Retrazione Gengivale Piercing sulla lingua o sulle labbra, con il metallo, possono sfregare le gengive e irritarle al punto da consumare il tessuto gengivale. Retrazione gengivale: che fare? Gengive ritirate rimedi: cosa dobbiamo fare dunque in caso di gengive che si ritirano per una delle cause che abbiamo appena visto? Una leggera retrazione gengivale può essere curata dal vostro odontoiatria di fiducia semplicemente pulendo in modo approfondito l’area interessata. Durante la pulizia profonda, la placca e il tartaro che si sono accumulati sui denti e sul bordo delle gengive vengono rimossi con cura. L’area radicolare esposta viene levigata per rendere più difficile la nuova formazione di batteri. Vi sono dei casi in cui vengono somministrati antibiotici per eradicare eventuali batteri nocivi rimanenti. Intervento Chirurgico Retrazione Gengivale Nel caso in cui non bastasse la pulizia profonda, a causa di una perdita eccessiva di osso o di tasche gengivali troppo profonde, si deve pensare all’intervento chirurgico. Intervento alle gengive per riparare i danni causati dalla retrazione gengivale. Che tipo di chirurgia viene utilizzata per trattare la recessione gengivale? Gengive che si ritirano rimedi chirurgici: Ridimensionamento e levigatura Rigenerazione ossea Innesto tessuto molle Ridimensionamento del lembo aperto e levigatura radicolare Durante questa procedura, il dentista o il parodontologo (medico gengivale) ripiega il tessuto gengivale interessato, rimuove i batteri nocivi dalle tasche e quindi riposiziona il tessuto gengivale sopra la radice dentale, eliminando così le tasche o riducendone comunque le dimensioni. Rigenerazione ossea per retrazione gengivale Quando l’osso che sostiene i denti è stato distrutto a causa della retrazione delle gengive, viene consigliata dal dentista la rigenerazione ossea. Come nella riduzione della profondità della tasca, il dentista ripiegherà il tessuto gengivale e rimuoverà i batteri. Verrà quindi applicato un materiale rigenerativo, per stimolare l’organismo a rigenerare in modo naturale ossa e tessuti in quella zona della bocca. Dopo che il materiale è stato posizionato, il tessuto gengivale viene fissato sulla radice dei denti interessati. Innesto tessuto e Retrazione Gengivale Un altro modo di curare le gengive ritirate è l’innesto di tessuto molle. Ci sono diverse procedure di innesto. Tuttavia quella più utilizzato nello studio dentistico è solitamente l’innesto di tessuto connettivo. Come funziona? Questo rimedio per le gengive che si ritirano prevede che un lembo di pelle venga tagliato sul palato, mentre il tessuto da sotto il lembo, chiamato tessuto connettivo subepiteliale, viene rimosso e cucito al tessuto gengivale che circonda la radice esposta. Gli altri tipi di innesto sono invece chiamati innesto gengivale libero e innesto

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dente incluso

Dente incluso

Cosa vuol dire dente incluso? Salute Indice Cosa vuol dire “Dente Incluso”? Un dente incluso è quel dente che non ha concluso, completamente o in parte, la sua eruzione, rimanendo così bloccato in modo parziale o totale all’interno della gengiva o dell’osso. I denti inclusi possono essere di ogni tipologia. Tuttavia i denti che più comunemente rimangono, appunto, inclusi, sono i denti del giudizio.  I terzi molari inclusi sono, quindi, i denti che più di tutti subiscono questa situazione. Per questo motivo, spesso, le persone ricorrono all’estrazione dei denti del giudizio. A livello puramente statistico, gli altri denti che più frequentemente subiscono inclusione dentale sono i canini.  Il dente incluso canino è, dunque, il secondo che si manifesta più frequentemente. In ogni caso, a differenza del dente del giudizio (che appare solitamente tra i 18 e i 25 anni), il canino incluso si manifesta già in età adolescenziale. Quindi intorno ai 10-12 anni di età. Dato che il dente canino ha una funzione sia masticatoria, per cibarsi, che estetica, essendo frontale, il Dentista dovrà correre subito ai ripari.  Anche nel caso di altri denti inclusi, il Dentista deve sempre intervenire il prima possibile. Questo perché un dente incluso preme su tutta la bocca generando problemi correlati di malocclusione o dolore dentale. Non solo malocclusione. Un’inclusione dentale non risolta, porta anche a infiammazioni gengivali causate dalla placca batterica. Cause di dente incluso Il dente incluso può avere diverse cause. Le più frequenti sono: affollamento dentale evento traumatico occorso prima della crescita del dente definitivo alcuni denti storti mancanza di spazio caduta precoce dei denti da latte (durante la dentizione) malattie genetiche Parlando nello specifico della fase di dentizione, la caduta precoce dei denti da latte è causa di dente incluso.  Infatti se perdiamo un dente da latte, molto prima della crescita del definitivo, i denti definitivi circostanti potrebbero prenderne il posto. Creando così il problema dei denti inclusi. La mancanza di spazio è, invece, la causa principale di dente del giudizio incluso. Denti inclusi diagnosi Per diagnosticare un dente incluso il modo migliore è quello di effettuare una radiografia dentale. Per questo motivo i denti inclusi vengono spesso scoperti dopo una panoramica dentale a seguito di visita dentistica.  Non è raro che il paziente, si presenti a visita perché sente dolore alla pressione del dente e abbia spesso una gengiva dolorante e infiammata.  A seguito di radiografia dentale, il dentista esegue diagnosi di dente incluso.  Cosa fare se ho un dente incluso Denti inclusi cosa fare? Nel caso tu abbia un dente incluso, devi affidarti alle cure di un Odontoiatra per l’estrazione o comunque la risoluzione del problema.  Un’inclusione dentale non risolta, può portare infatti problematiche più serie ai denti e alla bocca. Partiamo col dire che l’estrazione non è l’unica terapia possibile. Bisogna valutare caso per caso.  Nel caso di terzo molare incluso, quindi dente del giudizio, l’estrazione è la prassi. Anche perché il terzo molare non ha caratteristiche fondamentali né dal punto di vista estetico né da quello funzionale.  L’estrazione dei denti del giudizio diventa fondamentale quando la loro posizione è critica e dolorosa per il paziente.  Per quanto riguarda l’inclusione dentaria degli altri denti bisogna valutare invece caso per caso.  Per quanto riguarda il canino incluso nella gengiva, ad esempio, esistono dei casi in cui è possibile riportarli in sede senza estrarli.  Con un intervento di trazione possiamo, infatti, far emergere completamente il dente riposizionandolo correttamente nella sua arcata. Senza dover per forza procedere all’estrazione. Bisogna comunque ricordare che, per evitare l’estrazione, bisogna anche riconoscere il problema tempestivamente e iniziare la terapia prima possibile. Al fine di evitare complicanze più gravi e non correre il rischio di perdere il dente. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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ipersensibilità dentale

Ipersensibilità dentale

Come si cura l’ipersensibilità dentale? Salute Indice L’Ipersensibilità Dentale è una delle problematiche dentistiche che vengono riferite dai pazienti in modo più frequente. Il problema dei denti sensibili si verifica a causa dell’esposizione della dentina a stimoli termici, chimici o osmotici. Questa esposizione è causa di estrema sensibilità e dolore. Ma che cos’è la dentina? È la parte della struttura del dente che si trova direttamente sotto lo smalto dentale. L’ipersensibilità dentinale è detta anche sensibilità dentinale. Chi ne soffre può accusare un importante limitazione alla qualità generale della vita. Proprio a causa del dolore, che può colpire mentre si fa qualcosa di routine come mangiare qualcosa di freddo o caldo, e il cattivo aspetto estetico. Ipersensibilità dentale cause e fattori La causa di ipersensibilità dentale è l’esposizione della dentina. A sua volta l’esposizione dentinale può avere diverse cause e fattori alla sua origine tra le quali ricordiamo: gengive scoperte spazzolamento dei denti troppo aggressivo recessione gengivale parodontite denti rotti bruxismo placca e tartaro Vi sono anche alcune operazioni dentistiche che possono portare forte sensibilità ai denti. Stiamo parlando ad esempio di otturazioni o inserimento di corone dentali. Tuttavia è bene ricordare che se questa fosse la sola causa di ipersensibilità dentale, il problema tende a risolversi entro un mese dall’intervento. Diagnosi di sensibilità ai denti Per poter affrontare un percorso terapeutico corretto al fine di risolvere l’ipersensibilità dentinale, è importante il giusto approccio diagnostico. In questo modo possiamo verificare l’esatta causa di sensibilità dentale e lavorare correttamente al problema. La diagnosi di sensibilità ai denti inizia con l’anamnesi. Il dentista raccoglie tutte le informazioni utili dal paziente come ad esempio: durata del dolore intensità del dolore fattori esterni che incidono sul dolore Lo specialista odontoiatra, inoltre può utilizzare alcuni strumenti utili alla diagnosi. Strumenti che emettono un getto d’aria o di acqua fredda sul dente sensibile per valutare se questo incide sull’intensità del dolore. Una volta appurata la causa e il tipo di problema di ipersensibilità al dente, è possibile impostare il piano di cura. Trattamento dell’ipersensibilità dentale L’ipersensibilità dentale è possibile risolverla in diversi modi, a seconda anche del problema che vi sta alla base. Tra le operazioni da fare abbiamo ad esempio la rimozione dei fattori che concorrono alla forte sensibilità del dente. I consigli in questo caso sono quello di eliminare cibi troppo acidi dalla dieta, modificare lo spazzolino e lo stile di spazzolamento, oppure anche correggere problemi di occlusione e masticazione. Se questo non bastasse e la sensibilità dei denti è molto forte, possiamo ricorre ad agenti desensibilizzanti. Vi sono diversi prodotti di questo tipo. Vengono suddivisi in base al tipo di utilizzo che viene fatto, se casalingo o professionale in studio dentistico. Agenti desensibilizzanti da casa per ipersensibilità dentale Si tratta del metodo più semplice per trattare una minima sensibilità dentale. Questo perché può essere applicato in autonomia a casa propria. Sempre ovviamente su consiglio ed indicazione del medico curante. In genere questo tipo di prodotti per risolvere il problema dei denti molto sensibili sono in forma di: dentifrici desensibilizzanti collutori chewingum polveri Trattamento in clinica dentistica Questo metodo di trattamento dell’ipersensibilità dentale è sicuramente più efficace, ma è più costoso perché viene fatto in modo mirato sui denti sensibili. A differenza del prodotto casalingo che di solito copre tutta la dentatura. Per questo motivo viene consigliato soprattutto nei casi di forte sensibilità ai denti, con dolore fastidioso e perdurante. Come funziona? Il dentista utilizza dei prodotti a base di nitrato di potassio o fluoruro di sodio al 2%, oppure ancora ossalati o agenti leganti dentinali. Tutti questi agenti desensibilizzanti, lavorano sigillando i tubuli dentinali oppure interrompendo il segnale di impulso nervoso che è causa di dolore dentinale. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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edentulia

Edentulia

A Cosa Serve la Visita Geriatrica: approfondimento sulla Salute degli Anziani Salute Indice L’Edentulia è una condizione debilitante e irreversibile per la quale un paziente si trova senza alcun dente in bocca. In questo caso parliamo di Edentulia Totale. Possiamo risolverla con diversi tipi di impianti dentali e laddove necessario dovremmo ricorrere alla rigenerazione ossea. Sebbene parliamo di Edentulismo nel caso in cui si abbia la mancanza completa dei denti nella nostra bocca, possiamo anche definire Edentulia parziale quella che coinvolge solo una parte di essi. Nonostante la prevalenza della perdita completa dei denti sia diminuita nel corso degli ultimi anni, questa problematica rimane una delle principali malattie orali in tutto il mondo. Soprattutto nelle persone più anziane e in maniera indifferente tra uomini e donne, sebbene in alcuni paesi siano più colpite le donne. In ogni caso, ci sono variazioni di dati sia tra paesi diversi del mondo che all’interno di uno stesso paese come l’Italia Quali fattori incidono sull’Edentulia? Sappiamo che ci sono diversi fattori che vanno a incidere sulle probabilità di soffrire di Edentulismo. Alcuni fattori che possono incidere sull’Edentulia sono, ad esempio: istruzione condizioni economiche stili di vita accesso all’informazione (es. internet) credenze popolari avversione alle cure dentali copertura assicurativa del paziente edentulo Gli studi dimostrano che l’Edentulia è strettamente associata a fattori di tipo sociale ed economico e trova maggior diffusione nei paesi poveri e tra le donne. Per fortuna l’Edentulismo, nonostante sia una condizione irreversibile, si può curare grazie all’uso delle protesi dentarie. Infatti, la maggior parte delle persone sdentate sono anziani che indossano protesi complete in una o entrambe le mascelle. Cos’è l’Edentulismo totale? Ci riferiamo all’Edentulismo totale nel momento in cui, per diverse cause, ci troviamo a non avere più denti in bocca. Questa condizione è irreversibile e il problema va trattato con protesi o impianti dentali. Nei casi più gravi sarà necessario ricorrere prima ad un intervento di rigenerazione ossea dentale. Cos’è l’Edentulia parziale Sebbene la parola Edentulia indichi la completa mancanza di denti nella bocca, con il termine Edentulia parziale, stiamo indicando la mancanza di molti denti (non tutti). L’Edentulismo parziale solitamente precede quello totale. Le cause della forma parziale sono alcune condizioni patologiche della bocca quali gengivite o parodontite non tempestivamente curate. L’impatto dell’Edentulia sulla bocca L’Edentulia parziale o totale ha un forte impatto sulla salute della nostra bocca, ma anche sullo stato di salute generale. Soprattutto quella totale può portare anche ad una perdita ossea. Questo accada quando non risolviamo velocemente il problema della mancanza dei denti con una protesi. Come detto in precedenza, la perdita di osso, ci “costringerà” ad un intervento di rigenerazione ossea dentale. L’impatto sulla salute della bocca del paziente edentulo può essere molto negativo. Ovviamente la mancanza di tutti i denti o la maggior parte (Edentulismo parziale), incide sul modo di alimentarsi e sulla masticazione. La dieta sarà prevalentemente composta da cibi liquidi, facendoci così avere difficoltà a inserire nel nostro organismo una serie di nutrienti utili al corpo umano. Un altro punto negativo relativo alla mancanza dei denti è un cambio, anche sostanziale, della fisionomia del viso. Infatti un Edentulia totale, se non trattata con tempestiva porterà il nostro viso a modificarsi, ad esempio nel mento (protrusione del mento), nelle labbra, nella mascella o mandibola. Edentulismo: come incide sulla salute generale? Esistono diversi studi secondo i quali una condizione di Edentulia totale può influire sulla salute generale in diversi modi, come indicato di seguito: una dieta del paziente edentulo con scarsa assunzione di frutta, verdura e fibre e carotene porta a un aumento del colesterolo e dei grassi saturi oltre a una maggiore prevalenza di obesità che può aumentare il rischio di malattie cardiovascolari e disturbi gastrointestinali aumento dei tassi di alterazioni infiammatorie croniche della mucosa gastrica, cancro del tratto gastrointestinale superiore e del pancreas e tassi più elevati di ulcere peptiche o duodenali maggiore rischio di sviluppare diabete mellito incremento del rischio di anomalie elettrocardiografiche, ipertensione, insufficienza cardiaca, cardiopatia ischemica, ictus e sclerosi della valvola aortica associazione con apnee ostruttive del sonno e disturbi della respirazione durante il sonno Uno studio ha anche dimostrato una possibile associazione tra Edentulia completa e aumento del rischio di malattia coronarica. Dove trattare l’Edentulia a Milano Abbiamo visto molto bene come un paziente con Edentulia soffre di diverse conseguenze deleterie per la salute della bocca e quella generale. Per riassumere le conseguenze orali variano dalla funzione masticatoria compromessa con relativa difficoltà ad alimentarsi in modo corretto, fino ad una generica disabilità sociale e scarsa qualità della vita per la salute orale. Per quanto riguarda la salute generale il paziente edentulo è anche a maggior rischio per diverse malattie cardiovascolari con relativo aumento del tasso di mortalità. Pertanto, gli Odontoiatri, dovrebbero prevenire la perdita dei denti con un’adeguata educazione dentale, con la promozione della salute orale e un alto livello di cure odontoiatriche nel tentativo di assicurare l’esistenza di una dentatura fisiologica. Laddove questo non bastasse, i Dentisti dovrebbero intervenire tempestivamente per non lasciare senza denti il paziente per un periodo di tempo troppo prolungato. Come? Grazie all’utilizzo di protesi e impianti adeguati. Presso il Centro Dentistico Unisalus a Milano, potete trovare Dentisti professionisti in grado di trattare efficacemente i vostri problemi di salute orale e di Edentulismo. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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