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Ecocolordoppler Tronchi Sovraortici

Ecocolordoppler dei Tronchi Sovraortici​ Salute Indice L’Ecocolordoppler dei Tronchi Sovraortici, noto anche come Ecocolordoppler TSA o Color Doppler Carotideo è un esame diagnostico non invasivo che consente di valutare le condizioni della parete e il flusso sanguigno delle arterie carotidee e delle arterie vertebrali, responsabili di portare il sangue al cervello. Questo esame risulta essere di fondamentale importanza per il controllo di patologie cardiovascolari che possono generare eventi cerebrovascolari gravi quali, per esempio, l’ictus. Cos’è l’Ecocolordoppler dei tronchi sovraortici? L’Ecocolordoppler dei tronchi sovraortici è una tecnica di imaging non invasivo che combina l’ecografia con il Doppler a colori. Questo esame consente di visualizzare le pareti delle arterie carotidee e delle arterie vertebrali e di valutare il flusso sanguigno in direzione del cervello. Grazie all’utilizzo di questa tecnica di indagine, è possibile individuare anomalie e stenosi, cioè restringimenti arteriosi. Quando effettuare l’Ecocolordoppler dei tronchi sovraortici? Questo esame permette di identificare e valutare eventuali anomalie o patologie che possono compromettere la circolazione sanguigna, come: Aterosclerosi Stenosi cioè restringimenti causati, ad esempio, da placche di colesterolo Formazione di trombi Questo esame permette inoltre di monitorare l’efficacia dei trattamenti terapeutici preventivi, ad esempio terapie antiaggreganti, utili per prevenire il rischio di eventi cerebrovascolari dannosi, come l’ICTUS o l’attacco ischemico transitorio (TIA). Può essere utile effettuare un Ecocolordoppler dei tronchi sovraortici in presenza di sintomi indicanti disturbi del flusso sanguigno quali: Episodi di vertigini Perdita di sensibilità Debolezza agli arti Cadute a terra Inoltre, l’esame può essere richiesto come parte di una valutazione di routine per pazienti ad alto rischio di malattie cardiovascolari o per pazienti fumatori, diabetici, ipertesi oppure indicato dal Medico di Medicina Generale o della specialista cardiologo come parte di check-up del paziente. Come si svolge l’Ecocolordoppler delle carotidi? L’esame di Ecocolordoppler carotideo è semplice, ripetibile e indolore. Il paziente viene posizionato in posizione supina, il medico applica un gel in corrispondenza delle arterie carotidi. Successivamente, mediante l’utilizzo di una sonda ecografica/doppler impostata a frequenze specifiche è possibile valutare lo stato morfologico delle arterie. L’ esame di solito richiede circa 30-40 minuti. Norme di preparazione Per lo svolgimento di questo esame non è richiesta alcuna norma di preparazione. Si consiglia di portare, in sede di visita, la documentazione di eventuali altri esami a cui il paziente si è sottoposto in precedenza a fini comparativi. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una visita angiologica o un Ecocolordoppler? Prenota la visita tramite il pulsante qui sotto oppure chiama il n.0248013784. Puoi anche contattarci tramite email all’indirizzo info@unisalus.it oppure tramite la sezione contatti del nostro sito. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare un Ecocolordoppler Tronchi Sovraortici con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota il tuo esame dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Ecocolodoppler TSA News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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Ecocolordoppler Venoso Arti Inferiori

Ecocolordoppler Venoso Arti Inferiori L’Ecocolordoppler venoso arti inferiori è una tecnica di diagnosi basata sulla tecnologia degli ultrasuoni; questo esame analizza lo stato di salute delle vene. È possibile, anche se più raramente, svolgere il seguente esame diagnostico anche per gli arti superiori. Questo perché la maggior parte delle patologie venose interessa gli arti inferiori. Leggi ora il nostro articolo e scopri di più su questo esame. Cos’è l’Ecocolordoppler venoso arti inferiori? L’Ecocolordoppler venoso si presenta come un esame del tutto indolore e non invasivo, e principalmente utilizza due diverse tecniche d’indagine: L’ecografia, fornisce immagini a colori Il doppler, utilizza input acustici per studiare i flussi Questo esame permette di analizzare in modo completo la parete dei vasi sanguigni venosi e il relativo flusso ematico. L’esame studia la morfologia dei vasi sanguigni venosi. In questo modo, si possono individuare lesioni venose (trombi) e il relativo grado di coinvolgimento del vaso, utile per pianificare un approccio terapeutico adeguato. Ad esempio, può essere utile per la valutazione in caso di sospetta trombosi venosa superficiale o profonda. Cosa può evidenziare l’Ecocolordoppler venoso arti inferiori? L’Ecocolordoppler venoso arti inferiori permette di indagare, oltre alle trombosi venose, la circolazione venosa superficiale e le valvole superficiali. Può essere utile in presenza di pazienti che presentino varici agli arti inferiori o presenza di edema da insufficienza venosa. Il Medico può prescrivere questo esame prima di un intervento chirurgico riguardante il sistema venoso. E’ utile inoltre per programmare la tipologia dell’eventuale intervento stesso o per eseguire controlli post-operatori. Come si svolge? Lo specialista mediante sonda ecografica/Doppler impostata a frequenze specifiche, esamina la zona interessata al fine di valutare l’albero venoso dal punto di vista morfologico e funzionale. L’esame generalmente dura circa 20-30 minuti. Norme di preparazione e controindicazioni Questo esame non prevede norme di preparazione specifiche, e allo stesso tempo non presenta controindicazioni e risulta essere ripetibile e confrontabile con i precedenti. Questo rappresenta un vantaggio in quanto permette allo specialista di seguire una eventuale evoluzione della malattia venosa o l’eventuale guarigione della stessa. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una visita Angiologica o un’esame per valutare lo stato delle tue vene?  Prenota tramite il pulsante qui sotto oppure chiama al numero 02.48013784. Puoi contattarci anche tramite la sezione contatti del nostro sito Prenota la tua visita

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Ecocolordoppler Venoso Arti Superiori

Ecocolordoppler Venoso Arti Superiori L’Ecocolordoppler venoso arti superiori è un esame diagnostico che, basandosi sulla tecnologia degli ultrasuoni, studia l’albero venoso degli arti superiori. Allo stesso modo, l’Ecocolordoppler venoso può essere utilizzato, molto più frequentemente, come esame diagnostico degli arti inferiori. Cos’è l’Ecocolordoppler venoso arti superiori? L’Ecocolordoppler venoso arti superiori è un esame di imaging di primo livello, indolore e non invasivo, che ha l’obiettivo di valutare la pervietà venosa a tale livello. Questo esame sfrutta due diverse tecniche d’indagine, che sono l’ecografia e il doppler. Queste due tecniche permettono rispettivamente di ottenere immagini colorate sullo schermo del macchinario, e input acustici per la mappatura della zona interessata. Ciò consente di analizzare la pervietà venosa e il flusso di sangue nella vena stessa. In particolare trova utilizzo nella valutazione della pervietà venosa in presenza di edema sospetto a carico delle estremità degli arti superiori. L’edema può essere causato, ad esempio, da trombosi venose che interessano gli arti superiori. Come si svolge Ecocolordoppler venoso arti superiori? Lo specialista fa accomodare il paziente sul lettino e posiziona nella zona del corpo da esaminare. Mediante un’apposita sonda ecografica/Doppler valuta appunto la pervietà dell’asse venoso e l’eventuale flusso vasale. L’esame generalmente dura circa 20-30 minuti.   Norme di preparazione e controindicazioni Per quanto riguarda le norme di preparazione di questo esame, non se ne prevedono di specifiche. Allo stesso modo, non sono indicate particolari controindicazioni per lo svolgimento dell’esame. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una visita Angiologica o un’esame per valutare lo stato delle tue vene?  Prenota tramite il pulsante qui sotto oppure chiama al numero 02.48013784 Puoi contattarci anche tramite la sezione contatti del nostro sito Prenota la tua visita

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visita nutrizionistica

Visita Nutrizionistica

Visita Nutrizionistica La visita nutrizionistica consente al nutrizionista di ottenere dati sullo stile di vita e sulle abitudini alimentari del paziente, sullo stato di salute e sulla presenza di eventuali patologie connesse. Tale visita ha inoltre lo scopo di individuare gli obiettivi da raggiungere attraverso un piano alimentare idoneo alla situazione specifica. A cosa serve la visita con il nutrizionista? La visita nutrizionistica ha lo scopo di raggiungere diversi obiettivi, attraverso l’educazione alimentare che viene proposta al paziente. Nello specifico, ci si rivolge ad un nutrizionista per raggiungere degli obiettivi o per risolvere delle problematiche che sono elencate di seguito: Perdere peso Imparare a conoscere gli alimenti Prevenire l’invecchiamento precoce Fornire indicazioni su come alimentare correttamente gli altri membri della famiglia Risolvere problematiche legate all’alimentazione come colesterolo, reflusso gastrico, Diabete, ipertensione, cistiti, candidosi, ritenzione idrica, gonfiori addominali, Celiachia, intolleranze alimentari, ecc. Visita nutrizionista come si svolge? Generalmente, la visita dal nutrizionista assume un connotato periodico, perché si presenta il bisogno di monitorare i progressi del paziente nel tempo. Per questo motivo esistono delle differenze tra la prima, la seconda e le successive sessioni di visita. Di solito l’obiettivo principale della prima visita nutrizionistica è quello di stilare un’accurata anamnesi del paziente che tenga conto della storia delle patologie della famiglia. Lo specialista, nel corso della visita, raccoglierà inoltre informazioni circa a precedenti diete attuate dal paziente e sulle modalità e risultati delle stesse. Dopo la raccolta dei dati anamnestici, si procede alla rilevazione di alcuni dati come: Altezza Peso Circonferenza della vita BMI (Indice di massa corporea) BM (Metabolismo basale a riposo) Grasso viscerale Grasso sottocutaneo Valutazione del fabbisogno energetico Quindi, si conclude con la compilazione di un’anamnesi alimentare grazie alla quale si raccolgono le abitudini alimentari e lo stile di vita del paziente. Per quanto riguarda la seconda visita nutrizionistica, lo specialista consegnerà il piano alimentare personalizzato al paziente, fornendo le adeguate spiegazioni e indicazioni sul corretto utilizzo dello stesso. Il nutrizionista inoltre, fornirà informazioni utili sulle modalità di preparazione e cottura dei cibi, e suggerirà ricette facili e leggere, correlandole anche alle abitudini quotidiane del soggetto (es. turni di lavoro). Infine, le ulteriori visite, che solitamente sono fissate ogni 3-4 settimane, avranno lo scopo di monitorare l’andamento del piano alimentare e valutare eventuali cambiamenti. Il colloquio è essenziale per permettere al nutrizionista di intervenire in modo efficace nel superare le difficoltà del paziente e aiutarlo nel raggiungimento degli obiettivi prefissati. Come ci si prepara ad una visita nutrizionistica? Per questo tipo di visita, generalmente non è richiesta alcuna preparazione specifica. Tuttavia, sono spesso richieste dal nutrizionista due pratiche importanti. Infatti, alla prima visita si consiglia di portare l’eventuale documentazione clinica riguardante la patologia riscontrata e i risultati degli esami svolti recentemente. In secondo luogo, si consiglia fortemente di redigere un diario alimentare la settimana prima della visita, in modo da permettere al nutrizionista di valutare correttamente la situazione del paziente. Per quanto riguarda il diario alimentare, bisogna segnare giornalmente tutti i cibi e le bevande che vengono consumate, annotando le quantità e possibilmente anche l’orario di consumazione. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una visita nutrizionistica? Prenota tramite il pulsante qui sotto oppure chiama il n.0248013784. Puoi contattarci anche tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota la tua visita

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piedi di un neonato

Massaggio Neonatale

Massaggio Neonatale Salute Indice Hai partorito da poco? Hai mai sentito parlare dell’importanza del massaggio infantile? Il massaggio infantile è un’esperienza che permette di favorire uno stato di benessere e rilassamento nel bambino e nel genitore. INDICE Cos’è il massaggio infantile? A cosa serve il massaggio neonatale? Come si svolge? Perché è importante? Come si svolge il corso massaggio infantile? Preparazione al corso Quando fare massaggio infantile? Cos’è il massaggio infantile? Il massaggio infantile non è una tecnica, né una terapia, bensì si tratta di un modo piacevole e rilassante per stabilire un contatto profondo con il proprio bambino. Il massaggio del bambino è un’esperienza che presenta molteplici aspetti positivi, sia per il bambino ma anche per i genitori. Numerosi studi hanno infatti evidenziato che il massaggio infantile presenta benefici sia dal punto di vista psicologico che dal punto di vista fisico, permettendo al bambino di entrare in contatto con il proprio corpo tramite la semplice arte del tatto. A cosa serve il massaggio neonatale? Il massaggio infantile consente di: Favorire il legame di attaccamento tra la madre e il bambino Favorire uno stato di benessere e rilassamento nel bambino e nel genitore Promuovere nel bambino la conoscenza delle varie parti del corpo, aiutandolo ad acquisire un’equilibrata immagine di se Favorire il contatto e la comunicazione profonda Prevenire il disagio delle coliche gassose Alleviare e dare sollievo agli eventuali stress prenatali Stimolare, fortificare e regolarizzare il sistema circolatorio, respiratorio, muscolare, immunitario e gastrointestinale del neonato Sostenere l’arte di essere genitori Sostenere il bambino e i genitori in presenza di disturbi del ritmo sonno/veglia Il massaggio infantile ha inoltre effetti positivi anche sui genitori, in quanto consente di migliorare gli esiti di allattamento al seno e permette di ridurre il rischio di depressione post-partum. Come si svolge? Lo scopo del massaggio neonatale è quello di favorire il legame tra i genitori e il piccolo, aiutandolo a sentirsi a proprio agio quando viene toccato e ad abituarsi all’ambiente extrauterino. Inizialmente, l’approccio migliore è il contatto pelle a pelle con la madre, dal momento che questo contatto infonde calore e un senso di sicurezza nel bambino. E’ importante quindi che la madre inizi a stimolare fin da subito la pelle, massaggiandola e frizionandola delicatamente. L’ostetrica, durante la prima seduta, incoraggerà i genitori ad inserire la pratica del massaggio come esperienza quotidiana, anche per regalarsi dei momenti di ascolto reciproco e piacevolezza che esulano dal semplice accudimento. Perché è importante? L’importanza dei massaggi neonatali deriva dal fatto che, con il parto, il piccolo è costretto ad abbandonare l’ambiente ovattato e protetto che lo ha contenuto per i primi nove mesi di vita endouterina. Nonostante questo passaggio possa considerarsi traumatico per il bambino, questi è comunque pronto a rispondere agli stimoli del mondo esterno grazie ai sensi, che già possiede fin dal momento della nascita. Se potrà utilizzare liberamente questi sensi il bambino sarà in grado di soddisfare i suoi bisogni, sarà più reattivo nei confronti dell’ambiente esterno e risulterà in grado di lottare per ottenere ciò che desidera e di cui ha bisogno. Il bambino appena nato si aspetta di essere accolto, contenuto e nutrito esattamente come lo era nell’utero materno; in tal senso, il massaggio infantile, consente di ridurre l’impatto che questo brusco cambiamento ha nei confronti del bambino e dei suoi genitori. Come si svolge il corso massaggio infantile? Il corso si sviluppa generalmente nell’arco di 3 incontri, di circa un’ora ciascuno. Durante le sedute, l’ostetrica coinvolge i genitori e il bambino in un percorso sensoriale volto a creare un maggior contatto tra il piccolo e i suoi genitori, aiutando questi ultimi a comprendere anche i segnali non verbali che manda il neonato. L’Ostetrica illustrerà ai genitori le tecniche del massaggio su una bambola e sarà poi il genitori stesso a effettuare il massaggio sul corpo del bambino. Oltre a seguire i genitori durante i primi massaggi, l’Ostetrica indicherà ai genitori l’importanza di questa esperienza e fornirà a mamme e papà tutte le indicazioni necessarie per continuare poi questa esperienza a casa. Preparazione al corso Per la preparazione al corso di massaggio infantile è necessario, per la mamma, indossare un abbigliamento comodo mentre per il bambino si consiglia di portare con sé un cambio pannolino. Si consiglia inoltre di portare olio di mandorle. Quando fare massaggio infantile? La risposta a questa domanda è quindi semplice: il massaggio infantile si può iniziare quando sei pronta tu! Non ci sono limiti di età per il massaggio infantile, anche se è consigliato eseguirlo soltanto dopo il primo mese di vita per consentire la completa cicatrizzazione del cordone ombelicale. Quando ti sentirai pronta ad uscire di casa con il tuo bambino e vorrai effettuare delle sedute di massaggio infantile, non esitare a contattare il Centro Medico Unisalus di Milano. Saremo a tua disposizione per seguirti passo passo in questa nuova esperienza.  Prenota Visita News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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Elettrocardiogramma: cos’è e come si svolge

Elettrocardiogramma: cos’è e come si svolge? Cardiologia Indice L’Elettrocardiogramma è un esame diagnostico che, attraverso l’utilizzo di un macchinario chiamato elettrocardiografo, studia il ritmo cardiaco e l’attività elettrica del cuore. Questo esame, indolore e non invasivo, permette al cardiologo di analizzare lo stato di salute del cuore e di identificare eventuali problematiche, come aritmie o infarti del miocardio, grazie alla lettura del tracciato cardiaco. Spesso viene richiesto anche come esame preventivo per lo svolgimento di attività sportive. Cos’è l’Elettrocardiogramma? L’elettrocardiogramma è un importante esame strumentale che permette di valutare lo stato di salute del cuore, attraverso lo studio del ritmo cardiaco e dell’attività elettrica. L’ECG permette di tenere sotto controllo lo stato del cuore e di verificare la presenza o l’andamento di patologie cardiache come: Aritmie Infarto del miocardio Anomalie di atrio o ventricolo Sofferenza coronarica L’esame si basa sull’utilizzo di un macchinario, l’elettrocardiografo, che registra l’attività cardiaca e la riproduce tramite un tracciato cardiaco cartaceo. Il tracciato cardiaco viene letto dal cardiologo in modo da capire in che stato è il cuore e se presenta anomalie. Tipologie di ECG È possibile individuare tre tipologie di elettrocardiogramma, e sono: ECG a riposo ECG dinamico secondo Holter ECG sotto sforzo L’ECG a riposo, generalmente considerato come esame standard, prevede che il paziente svolga l’esame mentre è sdraiato su un lettino. Durante l’ECG dinamico secondo Holter invece, noto anche come Holter cardiaco, si monitora l’attività cardiaca in un lasso di tempo che solitamente è di 24 ore. Quest’analisi continua si esegue grazie all’utilizzo di un registratore portatile ed è utilizzata principalmente per lo studio delle aritmie cardiache. Infine, l’ECG sotto sforzo prevede che il paziente svolga un’attività fisica durante l’esame, come camminare sul tapis roulant o pedalare su una cyclette, ed è utile nell’analisi di patologie cardiache latenti. A cosa serve l’Elettrocardiogramma? L’elettrocardiogramma permette al cardiologo di rilevare diverse patologie legate al cuore, e più in generale a monitorare il suo stato di salute. Principalmente, lo svolgimento di questo esame si dimostra utile nei seguenti casi: Valutare la presenza di aritmie cardiache Individuare un’ischemia o un infarto del miocardio Individuare coronaropatie o malattie delle coronarie Verificare la presenza di alterazioni strutturali delle cavità cardiache (cardiomiopatia dilatativa, cardiomiopatia ipertrofica, Ipertrofia ventricolare sinistra, cuore ingrossato) Monitorare gli esiti di un precedente attacco di cuore. Individuare la presenza di alterazioni della conduzione elettrica (sindrome del QT lungo, blocchi di branca) Quando fare l’ECG? Il medico può prescrivere l’elettrocardiogramma al cuore qualora si presentino alcuni sintomi, quali: Dolore al petto Tachicardia ovvero battito del cuore accellerato Difficoltà respiratorie (affanno o respiro corto) Vertigini e sensazione di stordimento Sensazione di spossatezza non giustificata Inoltre, l’elettrocardiogramma può essere richiesto come esame di controllo per ottenere l’abilitazione a praticare attività fisiche e sportive. Come si svolge l’ECG? Il medico fa spogliare parzialmente il paziente, in modo da liberare il torace e le caviglie. In seguito, degli elettrodi adesivi sono posizionati su petto, polsi e caviglie; questi elettrodi sono collegati attraverso dei fili elettrici all’elettrocardiografo. L’esame comincia quando viene attivato l’elettrocardiografo, e, in base alla tipologia di ECG, questo può essere svolto con il paziente disteso sul lettino o mentre pratica attività fisica (tapis roulant, cyclette). Durante lo svolgimento dell’esame, gli elettrodi rilevano l’attività elettrica del cuore producendo i risultati sotto forma di un tracciato grafico cartaceo. L’esame dura generalmente 5-10 minuti, a meno che non si tratti di Holter cardiaco, che dura invece 24 ore. Al termine dell’esame il medico rimuove gli elettrodi e stampa il tracciato, in modo che possa essere valutato da un cardiologo. Controindicazioni e rischi Elettrocardiogramma Generalmente questo metodo diagnostico si presenta come sicuro e non invasivo; l’unica problematica, di lieve entità, potrebbe essere legata ad un lieve arrossamento della cute nella zona in cui sono stati applicati gli elettrodi. Per questo motivo, prima di svolgere l’esame è consigliabile consultare il proprio medico, in modo da escludere qualsiasi complicazione. Norme di preparazione Per questa tipologia di esame non sono previste specifiche norme di preparazione. Tuttavia, è importante segnalare al medico la presenza di patologie o eventuali farmaci che si stanno assumendo. Se hai bisogno di un check-up completo, non esitare a contattarci! Prenota ECG News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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Logopedista chi è e di cosa si occupa?

Chi è il Logopedista e di cosa si occupa? Chi è il logopedista Il logopedista è il professionista sanitario che si occupa della valutazione e della riabilitazione dei disturbi della comunicazione e della deglutizione in età adulta e pediatrica. Non si tratta dunque di un medico ma di un terapista che si dedica all’abilitazione delle funzioni non ancora comparse o non pienamente sviluppate (ad es. il linguaggio nei bambini), o alla riabilitazione delle funzioni compromesse in seguito ad un evento acuto o a una patologia degenerativa, ad esempio il recupero del il linguaggio dopo un evento ischemico. Con buona approssimazione possiamo pensare al logopedista come a un fisioterapista della parola; un professionista che attraverso gli opportuni esercizi aiuti il paziente ad acquisire o a recuperare la migliore autonomia comunicativa e deglutitoria possibile. Di cosa si occupa il logopedista? Il campo in cui il logopedista dispiega la sua attività è assai vasto e diversificato. Senza pretendere di essere esaustivi, in ambito pediatrico possiamo distinguere i disturbi del linguaggio e i disturbi dell’apprendimento. Mentre i primi vengono in genere diagnosticati in età prescolare e possono consistere in una scarsa intellegibilità del linguaggio parlato dal bambino, causati dall’incapacità di articolare alcuni suoni o in una “povertà” del linguaggio medesimo causata dalla conoscenza di poche parole, i disturbi dell’apprendimento si evidenziano nei primi anni della scuola elementare e consistono nella difficoltà di acquisire le abilità strumentali della lettura, della scrittura e del calcolo. Per quanto riguarda l’età adulta è opportuno distinguere i disturbi della voce, da quelli del linguaggio e della deglutizione. I primi costituiscono una famiglia assai variegata, si va infatti dalle disfonie funzionali, ovvero quelle causate da un cattivo uso della voce tipiche degli insegnanti, a quelle organiche provocate da una lesione acquisita o congenita (noduli o polipi). Si annoverano inoltre le disfonie neurologiche, tra cui le alterazioni della voce presenti nel morbo di Parkinson o nella sclerosi multipla e a quelle chirurgiche (le alterazioni della voce susseguenti a un intervento di asportazione totale o parziale della laringe). Per quanto riguarda i disturbi del linguaggio l’intervento del logopedista risulta di fondamentale importanza soprattutto nei casi di eventi vascolari acuti localizzati nell’emisfero sinistro del cervello con conseguente compromissione delle capacità comunicative del paziente. Infine, per quanto riguarda i disturbi della deglutizione, essi possono insorgere sia a causa di eventi vascolari acuti (ictus), che a causa di malattie neurodegenerative o oncologiche. In questi casi, il compito del logopedista consiste anzitutto nel consentire al paziente di nutrirsi in sicurezza, valutando quali consistenze di cibi scegliere e quali evitare, per poi aiutarlo, laddove possibile a riacquisire la migliore funzionalità deglutitoria possibile. Si tratta, come si può vedere, di campi estremamente ampi e differenti che richiedono competenze approfondite e specializzate. Ciò comporta che ogni logopedista finisca per specializzarsi in un settore piuttosto che in un altro, grazie a corsi di formazione e percorsi accademici di specializzazione e, soprattutto, in virtù dell’esperienza lavorativa. Quando andare dal logopedista In genere, il paziente viene inviato dal logopedista per un percorso riabilitativo dal medico competente. Per quanto riguarda l’età evolutiva un’importante funzione sentinella è esercitata dal pediatra, che grazie al suo contatto costante col bambino è in grado di verificare se le funzioni linguistiche si sviluppano secondo la tempistica corretta. Per quanto riguarda l’età adulta, gli specialisti con i quali il logopedista interagisce maggiormente sono l’otorino, per ciò che concerne i disturbi della voce e della deglutizione e il neurologo, per quanto riguarda disturbi del linguaggio, della voce e della deglutizione.      Hai letto l’articolo e vorresti prenotare un incontro con il logopedista? Prenota tramite il pulsante qui sotto oppure chiama il n.0248013784. Puoi contattarci anche tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota la tua visita

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