Cos'è la Celiachia?
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Sai cos’è la Celiachia?
Dopo aver mangiato alimenti con farine e cereali ti senti spesso gonfio?
È una malattia che colpisce fino all’1% della popolazione. Leggi questo articolo e scopri da cosa viene causata, quali sono i sintomi e quali alimenti deve evitare chi è celiaco.
Cos’è la Celiachia?
La Celiachia è una malattia autoimmune che si verifica in persone geneticamente predisposte in cui l’ingestione di glutine provoca danni all’intestino tenue.
Le malattie autoimmuni si verificano quando il sistema immunitario non funziona correttamente e attacca i tessuti e gli organi del corpo.
Dunque, senza una dieta rigorosa e priva di glutine, l’infiammazione derivante dall’iperattività del sistema immunitario può causare un’ampia varietà di sintomi che coinvolgono molte parti del corpo.
Si stima che colpisce 1 persona su 100, anche se si ritiene che il numero di diagnosi sia abbondantemente sottostimato.
Le persone con un parente di primo grado celiaco (genitore, figlio, fratello) hanno un rischio di 1 su 10 di sviluppare la celiachia.
Inoltre, la Celiachia può svilupparsi a qualsiasi età.
Tendenzialmente, però, la Celiachia si sviluppa tra i 6 mesi e i 12 anni di vita.
A cosa è dovuta la Celiachia?
Quando le persone celiache mangiano glutine (proteina presente nel grano, nella segale e nell’orzo per esempio), nel loro corpo si attiva una risposta immunitaria che attacca l’intestino tenue.
La sostanza che scatena la reazione è contenuta nel glutine e prende il nome di gliadina: quando questa sostanza viene introdotta nel corpo, mediante l’ingestione di alimenti contenenti glutine, provoca un’infiammazione a livello dei villi dell’intestino tenue, interferendo con l’assorbimento delle sostanze nutritive.
Dal momento che queste sostanze non riescono ad essere assorbite correttamente dal corpo, si determina l’insorgenza dei sintomi della malattia celiaca.
Sintomi Celiachia
I sintomi della Celiachia spesso non sono specifici e questo crea non pochi problemi nell’effettuazione della diagnosi.
Normalmente, i sintomi caratteristici della Celiachia sono:
- diarrea
- dolore addominale
- gonfiore
- astenia, sensazione di stanchezza
- perdita di peso
- malassorbimento intestinale
Infine, anche alcuni problemi neurologici sono associati alla Celiachia.
Questi includono emicrania, depressione, disturbo da deficit di attenzione/iperattività e convulsioni ricorrenti (epilessia).
Conseguenze della Celiachia non trattata
La Celiachia non trattata, ossia la persona che non sa di essere celiaca o che non segue la dieta senza glutine, può portare a diversi disturbi a lungo termine.
Disturbi quali:
- anemia da carenza di ferro
- patologie del sistema nervoso centrale e periferico
- insufficienza pancreatica
- linfomi intestinali e altri tumori gastrointestinali (tumori maligni)
- malfunzionamento della cistifellea
- manifestazione neurologiche (atassia, crisi epilettiche, demenza, emicrania, neuropatia, miopatia, leucoencefalopatia multifocale)
- altri disturbi autoimmuni
- eruzioni cutanee pruriginose (dermatite erpetiforme)
- difetti dello smalto dei denti
- affaticamento cronico
- dolori articolari
- scarsa crescita
- pubertà ritardata
Celiachia non diagnosticata nel tempo
La celiachia spesso non viene diagnosticata perché molti dei suoi sintomi non sono specifici.
Ciò dunque significa che può verificarsi sotto forma di molti disturbi.
In media, una diagnosi di celiachia non viene fatta fino a 6-10 anni dopo l’inizio dei sintomi.
Alcune persone, poi, non sono sintomatiche, ossia non manifestano alcun disturbo.
È stato infatti calcolato che nella popolazione italiana il numero totale di celiaci si aggiri intorno ai 600mila, ma solamente 23mila sono le persone a cui è stata effettuata una precisa diagnosi di Celiachia.
Tuttavia, le persone con Celiachia silente hanno proteine immunitarie nel sangue (anticorpi) che sono comuni nella celiachia.
Hanno anche un danno infiammatorio al loro intestino tenue che può essere rilevato con biopsia.
In un piccolo numero di casi, poi, la celiachia non migliora con una dieta priva di glutine e progredisce in una condizione chiamata sprue refrattaria.
Questa è caratterizzata soprattutto da un’infiammazione cronica del tratto gastrointestinale, uno scarso assorbimento dei nutrienti e un aumento del rischio di sviluppare un tipo di cancro delle cellule immunitarie chiamato Linfoma a cellule T.
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