Osteointegrazione impianti dentali: cos’è?

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Osteointegrazione impianti dentali: cos’è?

Con osteointegrazione si intende l’unione tra osso e impianto dentale

In particolare, l’osteointegrazione di impianti dentali si riferisce al processo biologico attraverso cui gli impianti osteointegrati si uniscono perfettamente all’osso mandibolare.

L’osteointegrazione è un aspetto essenziale nell’implantologia che denota buona riuscita dell’intervento chirurgico.

Un’osteointegrazione corretta è essenziale per assicurare la permanenza degli impianti dentali.

Infatti, garantisce la lunga durata e la stabilità degli impianti dentali

Gli impianti dentali sono la soluzione migliore, perché imitano le funzionalità e la forza di un dente naturale. 

Excursus storico 

Osteointegrazione è un termine coniato alla fine degli anni sessanta da, professore di biologia applicata Per-Ingvar Brånemark

Il professore ha scoperto questa tecnica per caso nel 1952.

Stava utilizzando camere di impianto in titanio per studiare il flusso di sangue nelle ossa dei conigli.

Una volta concluso lo studio e arrivato il tempo di rimuovere le camere di titanio, il professore non è stato in grado di rimuoverle in quanto si erano fuse con l’osso.

A cosa serve l’osteointegrazione?

Facciamo prima una breve digressione sull’implantologia.

Ricorriamo all’implantologia per sostituire denti mancanti con radici artificiali in titanio, ossia con impianti dentali.

Per poter effettuare il corretto inserimento degli impianti dentali, però, deve essere presente sufficiente osso mandibolare

Se l’osso mandibolare non è abbastanza, facciamo ricorso alla ricostruzione dell’osso dentale, ossia alla rigenerazione ossea dentale

Di norma, gli impianti dentali sono realizzati in titanio.

Scegliamo questo materiale perché è biocompatibile, ha ottime caratteristiche strutturali, è estremamente leggero, non va incontro a corrosione, ha un’elasticità simile al tessuto osseo ed è idoneo a integrarsi perfettamente con l’osso scongiurando i rigetti. 

Il processo di osteointegrazione impianti dentali

Questo procedimento deve essere effettuato da professionisti.

Sono due i fattori che giocano un ruolo fondamentale nel processo di osteointegrazione: la stabilità primaria e la stabilità secondaria.

La stabilità primaria è una stabilità meccanica.

Ossia è la stabilità che un impianto raggiunge subito dopo essere stato posizionato nell’osso.

Dopo 3-4 mesi, concluso il processo di osteointegrazione, non si parla più di stabilità primaria.

Infatti, “osteointegrazione” denota il processo di integrazione dell’impianto con l’osso.

Quest’ultimo inizia a crescere intorno all’impianto appena inserito fino a quando non lo ingloba al suo interno. 

La stabilità secondaria, invece, è il risultato del processo di guarigione correlato alla formazione di nuovo tessuto osseo e al suo rimodellamento a contatto con la superficie implantare.

Le fasi del processo di osteointegrazione impianti dentali

Il processo di osteointegrazione può essere suddiviso in 5 fasi:

  1. preparazione
  2. emostasi
  3. infiammazione
  4. proliferazione
  5. rimodellamento.

La preparazione

Il dentista, prima di inserire l’impianto, deve creare lo spazio necessario nell’osso per ospitare la radice in titanio.

Vengono utilizzate delle frese della stessa grandezza dell’impianto così da asportare la minor quantità possibile di osso. 

L’emostasi

Una volta creato lo spazio nell’osso, il medico continua praticando un foro nel sito dell’impianto e il perno in titanio viene messo in contatto con l’osso mascellare

Una volta fatto il foro, i vasi sanguigni si rompono causando una piccola emorragia.

Si tratta di una risposta naturale essenziale per iniziare la guarigione. 

Il siero che fuoriesce dai vasi sanguigni inizia, entro pochi minuti, ad aderire alla superficie dell’impianto in titanio.

Nel frattempo, cominciano a guarire da soli anche i vasi sanguigni.

L’infiammazione

Dopo qualche ora dall’intervento, le cellule responsabili della funzione immunitaria del corpo, vengono rilasciate per pulire la materia ossea scheggiata, i tessuti e i batteri orali dalla ferita.

I leucociti polimorfonucleati (cellule essenziali per il funzionamento del sistema immunitario del corpo umano) iniziano a uccidere i batteri rilasciando ossigeno ed enzimi. 

La proliferazione

Alcuni giorni dopo l’intervento, cominciano a crearsi nuovi vasi sanguigni che vengono integrati dalla rete vascolare esistente. 

Viene ripristinato l’apporto di ossigeno consentendo l’inizio della guarigione dell’osso. 

Circa 1 settimana dopo l’intervento, comincia la formazione di nuovo tessuto osseo che collega l’osso mascellare e l’impianto.

Il rimodellamento

Poche settimane dopo l’intervento, comincia a rimodellarsi la nuova struttura ossea.

Di norma, questo rimodellamento avviene attraverso strutture ossee che si collegano al perno in titanio ad angolo retto.

Col passare dei mesi, si crea una struttura ossea forte che permette al dente impiantato di essere pienamente funzionale. 

I tempi di osteointegrazione impianti dentali

I tempi possono dipendere da vari fattori, ma, solitamente, vanno dai 3 ai 4 mesi per l’arcata inferiore e dai 5 ai 7 mesi per l’arcata superiore.

La durata diversa di completamento del processo di osteointegrazione dipende dal fatto che l’osso mandibolare è più compatto di quello mascellare.

Dunque, fornisce un maggior supporto.

È meglio non applicare subito le protesi, capsule o ponti, per aumentare la possibilità di riuscita dell’osteointegrazione.

Consigliamo di aspettare per dar tempo agli impianti di integrarsi all’osso mandibolare.

Esistono, però, gli impianti a carico immediato.

È una tecnica che permette di applicare le protesi fisse subito dopo l’inserimento degli impianti.

Se l’osteointegrazione impianti dentali non avviene?

Se l’impianto non si integrasse perfettamente all’osso,  cioè se non avvenisse l’osteointegrazione impianti, parliamo di fallimento degli impianti dentali

Il fallimento può dipendere da: inesperienza o scarsa preparazione del chirurgo, uso di materiali di scarsa qualità, mancanza di sterilità o igiene durante l’intervento.  

Precisiamo che non esiste il rigetto in implantologia.

Infatti, il fallimento degli impianti dentali dipende da uno dei fattori sopraelencati e non dall’incapacità dell’osso di integrarsi con l’impianto. 

Osteointegrazione e alimentazione

All’osteointegrazione impianti dentali concorrono vari fattori: successo dell’intervento chirurgico, qualità e quantità dell’osso a disposizione e condizioni di salute generali del paziente.

Ci riferiamo anche all’alimentazione.

I principali micronutrienti che favoriscono gli impianti dentali sono: 

  1. vitamina D. Stimola la crescita, la mineralizzazione e il corretto mantenimento dei denti.
  2. magnesio. È fondamentale per l’assorbimento del calcio 
  3. fluoruri. Favoriscono la formazione delle ossa supportando la mineralizzazione dei denti
  4. resveratrolo. Stimola la formazione ossea 
  5. vitamina C. Concorre alla normale funzione di ossa e denti 
  6. calcio. È ampiamente dimostrata la sua correlazione positiva con la salute dei denti
  7. potassio. Contribuisce alla salute dei denti  
  8. zinco. Concorre alla formazione e alla salute delle ossa e dei denti  

Una dieta ricca di questi nutrienti contribuisce alla salute delle ossa limitando il rischio di fratture. 

Al contrario, invece, una dieta ricca di grassi, colesterolo e carboidrati potrebbe avere un impatto negativo sulla salute dell’osso mascellare e di quello alveolare.

 

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