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Patch Test

A cosa serve il Patch Test PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI Allergologia In questo Articolo Parliamo di: I Patch Test sono uno strumento cruciale nell’ambito della Dermatologia e della Medicina Allergologica. Questi test consentono di identificare le allergie cutanee e sono fondamentali per la diagnosi e la gestione delle reazioni allergiche della pelle.  Vuoi prenotare una Visita Allergologica con i nostri Medici Allergologici? Scopri di più Cliccando Qui  Cos’è un Patch Test ? Un Patch Test è una procedura medica utilizzata per determinare se una persona è allergica a sostanze specifiche. Le  sostanze allergeniche vengono applicate sulla pelle sotto forma di patch, che vengono indossati per un determinato periodo di tempo. Durante questo periodo, la pelle viene monitorata per eventuali reazioni allergiche. Come funziona un Patch Test ? La procedura coinvolge solitamente i seguenti passaggi: Applicazione dei Patch: I patch contenenti gli allergeni vengono applicati sulla schiena del paziente. Possono essere applicati diversi patch per testare più allergeni contemporaneamente; Periodo di esposizione: I patch rimangono sulla pelle per un periodo specifico di 48 ore; Preparazione dei Patch: Gli allergeni selezionati vengono applicati su piccoli dischetti o patch adesivi; Valutazione delle reazioni: Dopo il periodo di esposizione, il medico valuta la pelle del paziente alla ricerca di eventuali segni di reazioni allergiche; Il Medico in sede di Visita compilerà un apposita scheda, al fine di evidenziare eventuali riscontri positivi ai test.  A cosa serve fare il Patch Test ? Questi esami sono essenziali per diverse ragioni: Identificazione delle Allergie Cutanee: Questi test aiutano a individuare le allergie cutanee specifiche, consentendo una diagnosi accurata; Monitoraggio nel tempo: I patch test possono essere utilizzati per monitorare le reazioni allergiche nel tempo, ad esempio durante la terapia di desensibilizzazione; Personalizzazione del Trattamento: Conoscere gli allergeni a cui una persona è sensibile consente di personalizzare il trattamento, evitando le sostanze allergeniche; Prevenzione delle Reazioni Allergiche: Sapere a cosa si è allergici permette di evitare le situazioni che potrebbero scatenare reazioni allergiche pericolose. A seguito dell’esecuzione dei Patch Test potrà essere consigliato al paziente di sottoporsi ad ulteriori accertamenti, come una Visita Allergologica completa o esecuzione di Prick Test, al fine di un miglior  inquadramento delle condizioni del paziente. Se vuoi sapere cosa sono i Prick Test ti consiglio di Cliccare Qui e leggere il nostro articolo. Vuoi prenotare un Patch Test con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Patch Test NEWS PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI Salute ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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Breath Test Lattosio

Breath Test Lattosio​ Salute Indice Pensi di essere intollerante al lattosio? Sai in cosa consiste il Breath Test Lattosio? Questo esame è indicato qualora si sospetti di essere intolleranti al lattosio. Se vuoi scoprire di più su questo esame leggi ora il nostro articolo sul Breath Test Lattosio. Al termine, potrai prenotare comodamente il tuo esame.  Cos’è il Breath Test Lattosio? Si tratta di un esame che viene impiegato per identificare un’eventuale Intolleranza al Lattosio. Si tratta di un esame semplice, non invasivo e sicuro sia per il paziente che per l’operatore che lo esegue, che  si basa sull’analisi dell’aria espirata dal soggetto prima e dopo l’assunzione di una determinata quantità di lattosio.  Come si svolge? Lo svolgimento di questo esame è molto simile a quanto avviene con i Breath Test al sorbitolo, al lattulosio e al fruttosio.  Il paziente dovrà quindi soffiare all’interno di un apposito sacchetto una prima volta. Successivamente verrà somministrata al paziente una soluzione contenente lattosio. A quel punto, il paziente dovrà soffiare nuovamente ogni 30 minuti per circa tre ore.  Al termine dell’esame si procederà ad effettuare, mediante apposita apparecchiatura, un’analisi dell’aria espirata. Se emergono dall’analisi elevati valori di idrogeno, il test avrà avuto esito positivo.  Questo si basa sul meccanismo mediante il quale, in condizioni normali, l’enzima lattasi è in grado di scindere il lattosio nei suoi due zuccheri più semplici, glucosio e galattosio.  Quando questo enzima non funziona correttamente o è insufficiente, la produzione di idrogeno risulterà elevata in quanto i batteri presenti nel colon né produrranno una maggiore quantità, avendo a disposizione una maggiore quantità di lattosio.  Quando fare Breath Test Lattosio? E’ consigliato effettuare il Lattosio Breath Test in presenza di sintomi che possono essere riconducibili ad un’Intolleranza al Lattosio. Tra i sintomi di Intolleranza al Lattosio troviamo: disturbi gastrointestinali diarrea flatulenza meteorismo Se manifesti questi sintomi dopo aver consumato prodotti come latte o derivati del latte, è consigliato rivolgersi ad uno specialista per una più accurata diagnosi.  Preparazione Il Breath Test Lattosio richiede, da parte della paziente, una preparazione da seguire nei giorni precedenti. Per sottoporsi al test per Intolleranza al Lattosio è necessario: Non mangiare nulla nelle 12 ore precedenti l’esame. La mattina dell’esame bere soltanto mezzo bicchiere di acqua non gassata Evitare di fumare la mattina dell’esame La sera precedente l’esame cenare con riso bollito condito con olio, carne oppure pesce. Non bere acqua frizzante la sera prima dell’esame Nei 7 giorni precedenti l’esame il paziente non deve aver assunto lassativi, fermenti lattici o antibiotici. Puoi continuare a prendere i farmaci assunti quotidianamente con una piccola quantità d’acqua. Ricordati solo di informare che effettua il test degli eventuali farmaci da prescrizione che assumi. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare il tuo Breath Test Lattosio? Prenota comodamente il tuo esame tramite il pulsante qui sotto oppure contattaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere un’email a info@unisalus.it oppure scriverci attraverso la sezione contatti del nostro sito. Prenota Breath Test News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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Intolleranza al Lattosio​​

Intolleranza al Lattosio

Intolleranza al Lattosio​ Salute Indice Intolleranza al Lattosio Cause Le cause che possono comportare l’insorgenza dell’Intolleranza al lattosio possono essere molteplici. Tra queste si annoverano: cause genetiche, correlate soprattutto al fatto che nel codice genetico del paziente è poco presente la porzione che consente di produrre elevate quantità di enzima lattasi riduzione della lattasi a causa di malattie pregresse quali, ad esempio, gastroenteriti o malattie dell’intestino intolleranza congenita al lattosio Come capire se si è intolleranti al lattosio? I sintomi della Intolleranza al Lattosio possono essere differenti. La tipologia e la gravità dei sintomi possono dipendere dalla quantità di lattosio assunto e da quanto carente risulta essere l’enzima lattasi. I sintomi del malassorbimento del lattosio più frequenti sono: flatulenza gonfiore addominale dolore addominale diarrea nausea Diagnosi del Malassorbimento del Lattosio La diagnosi dell’eventuale Intolleranza viene effettuata dal medico specialista attraverso un’apposito esame chiamato Breath Test. Il Breath Test Lattosio è un semplice esame, tramite cui è possibile infatti individuare un’eventuale intolleranza.  Si tratta di un esame semplice, non invasivo che ha una durata complessiva di circa 3 ore. L’esame si basa sull’analisi di un campione di aria espirata dal paziente. Quali Trattamenti? La terapia per l’Intolleranza al Lattosio si basa sull’esclusione, dalla dieta, degli alimenti contenenti questo zucchero. E’ necessario però considerare che molti alimenti che contengono lattosio presentano, al loro interno, altre sostanze nutritive importanti quali, ad esempio, calcio, vitamina A e proteine ad elevato valore biologico. Per questo motivo è fondamentale che le persone intolleranti al lattosio si rivolgano ad uno specialista, al fine di ottenere una dieta equilibrata alle esigenze nutrizionali del singolo individuo.  Hai letto l’articolo e vorresti prenotare il tuo esame per l’Intolleranza al Lattosio? Prenota tramite il pulsante qui sotto oppure chiama il n.0248013784. Puoi anche scriverci all’email info@unisalus.it oppure contattaci tramite la sezione contatti del nostro sito.  Prenota Breath Test Lattosio News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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Dieta per il Diabete

Dieta per il Diabete Molte persone che soffrono di questa patologia cronica, sanno che l’alimentazione è fondamentale e spesso si chiedono quale dieta per il diabete è consigliata.  Si può rispondere in tanti modi a questa domanda, tuttavia ci sono anche altri fattori che possono incidere sulla scelta della corretta alimentazione nel paziente diabetico. Ad esempio eventuali allergie o intolleranze alimentari, ma anche gusti personali o difficoltà nell’organizzare i propri pasti per motivi lavorativi.  Per i diabetici l’alimentazione è comunque molto importante e per questo motivo devono fare in modo di essere molto motivati quando iniziano un percorso alimentare. In questo modo possono migliorare notevolmente la loro condizione di salute.  Diabete di tipo 1 e diabete di tipo 2 Nei nostri articoli abbiamo spesso parlato del diabete. Sappiamo che esistono due tipi di diabete che sono quello di tipo 1 e quello di tipo 2. Abbiamo anche il prediabete e il diabete gestazionale.  La dieta per il diabete di tipo 1 ad esempio necessita di un controllo molto attento dei carboidrati. Questo per non far alzare il livello di glucosio nel sangue. Inoltre, una dieta di questo tipo ti permette di calcolare insieme al tuo medico di quanta insulina avrai bisogno. Nel diabete di tipo 2, invece, la gestione della dieta è leggermente differente. In questo caso la dieta per il diabete prevede in primo luogo una perdita di peso, soprattutto in presenza di sovrappeso oppure di obesità. Questo ti è utile per abbassare una glicemia alta e ridurre il rischio di ulteriori complicanze della malattia.  Tra le complicanze del diabete abbiamo, per esempio, il piede diabetico.  La dieta migliora il tuo stato di salute generale e che tu abbia il diabete di tipo 1 o il diabete di tipo 2 dovresti sempre badare a mantenere il tuo peso forma, o perdere i chili di troppo se sei in sovrappeso.  Dieta per il Diabete consigli utili Abbiamo raccolto molti consigli utili se ancora non hai programmato una dieta per diabete con il tuo medico e stai pensando di farlo. Ti ricordiamo che se decidi di intraprendere questo percorso alimentare devi sempre essere seguito da un Medico, per evitare possibili complicanze. Sia per quanto riguarda il diabete, sia per eventuali controindicazioni a un regime alimentare scorretto. Partiamo allora con il primo consiglio in merito all’alimentazione per diabetici. Occhio ai carboidrati I carboidrati sono necessari al fabbisogno alimentare delle persone. Tuttavia per i diabetici non sono un fattore positivo, soprattutto se ne abusiamo.  Questo significa che dobbiamo eliminare completamente il carboidrato dalla nostra tavola? Certo che no. Però devi fare attenzione a cosa mangi. Quindi attenzione alla quantità (che deve essere ridotta) ma soprattutto alla qualità dei carboidrati. Perché questi influenzano i livelli di glucosio nel sangue.  Allora cerca di preferire i carboidrati di tipo salutare come, ad esempio, cereali e riso integrale, avena, frutta, legumi, verdure e yogurt non zuccherati.  Limita invece il consumo di pane bianco e riso bianco o cereali raffinati. Attenzione sempre alle etichette.  Dieta per il Diabete e sale Anche il sale è importante nelle nostre tavole. Per i diabetici tuttavia è fortemente consigliato ridurlo. Per quale motivo? Troppo sale aumenta il rischio di problemi cardiovascolari, come ipertensione o ictus.  Anche il diabete può aumentare il rischio di queste malattie. Allora, proprio per questo motivo, dovrai ridurre l’apporto di sale.  Frutta e verdura nella dieta per chi ha il diabete Mangia tanta frutta e verdura. Almeno 4/5 porzioni al giorno. Avrai un bel aumento di vitamine e fibre per il tuo organismo. Inoltre gli zuccheri presenti nella frutta sono zuccheri adatti alla dieta del diabetico.  Non sono, per intenderci, gli zuccheri liberi che troviamo ad esempio nella cioccolata o nelle merendine preconfezionate.  Alcol e dieta per il diabete Non ti stiamo dicendo che non puoi bere alcool se soffri di diabete. Ma ti consigliamo di farlo con molta moderazione.  In primo luogo perché l’alcool in eccesso può farti aumentare di peso e questo no non va bene se hai il diabete. In secondo luogo se prendi l’insulina non è una buona idea mischiare con alcool.  Infine, bere con moderazione e non eccessivamente, può far bene al tuo stato di salute generale. Quindi cerca di ridurre la quantità di alcool se sei abituato a bere alcolici e soprattutto prova a stare diversi giorni senza drink. Evita il binge drinking, concediti un bicchiere di vino, una birra o un amaro ogni tanto e prova a stare almeno qualche settimana senza alcolici. In modo da permettere al tuo organismo di smaltire le tossine.  Vitamine e cibi dedicati: attenzione Il Diabete è una patologia cronica. Significa che non vi è ancora, ad oggi, una cura definitiva. Possiamo tenerlo a bada in diversi modi e la dieta per il diabete è uno di questi.  Fate però attenzione a chi propone “cibi per diabetici” o “vitamine per diabetici”. Non ci sono evidenze scientifiche di questo tipo. Stesso discorso per gli integratori alimentari.  Se il tuo team di Medici ti ha indicato di prendere determinati tipi di vitamine ascolta il loro parere. In ogni caso, parla con il tuo Medico, perché potresti trovare tutte le vitamine e i minerali di cui hai bisogno negli alimenti naturali. Un ultimo consiglio extra, al di la della dieta per diabetico, è quello di muoversi sempre. Anche con piccole passeggiate, un po’ di stretching. Ma cerca di non avere una vita troppo sedentaria e cammina, fai sport, divertiti.  Cosa mangiare per il diabete Ecco cosa deve mangiare un diabetico , o almeno, cosa dovrebbe mangiare. Lo spiegano  i nostri esperti con questi piccoli consigli.  I carboidrati sono essenziali nella dieta. Scegli con saggezza. Ecco i tipi di carboidrati migliori se hai il diabete.  Cereali integrali, riso integrale, farina d’avena, quinoa, patate dolci.  Le verdure sono un ottimo alimento per chi soffre di diabete e ha bisogno di una dieta. Eccone alcune raccomandate. Prova cavoli, spinaci e rucola. Le verdure puoi mangiarle bollite, al vapore o anche grigliate.  Prova anche a variare i colori delle verdure che mangi, ad

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Cos’è la Celiachia?

Cos’è la Celiachia? Dopo aver mangiato alimenti con farine e cereali ti senti spesso gonfio? Sai cos’è la Celiachia? È una malattia che colpisce fino all’1% della popolazione. Leggi questo articolo e scopri da cosa viene causata, quali sono i sintomi e quali alimenti deve evitare chi è celiaco. INDICE Cos’è la Celiachia? A cosa è dovuta la Celiachia? Celiachia e Intolleranza al Glutine sono la stessa cosa? Sintomi Celiachia Conseguenze della Celiachia Celiachia non diagnosticata Vademecum del Celiaco Cos’è la Celiachia? La Celiachia è una malattia autoimmune che si verifica in persone geneticamente predisposte in cui l’ingestione di glutine provoca danni all’intestino tenue. Le malattie autoimmuni si verificano quando il sistema immunitario non funziona correttamente e attacca i tessuti e gli organi del corpo. Dunque, senza una dieta rigorosa e priva di glutine, l’infiammazione derivante dall’iperattività del sistema immunitario può causare un’ampia varietà di sintomi che coinvolgono molte parti del corpo. Si stima che colpisce 1 persona su 100, anche se si ritiene che il numero di diagnosi sia abbondantemente sottostimato. Le persone con un parente di primo grado celiaco (genitore, figlio, fratello) hanno un rischio di 1 su 10 di sviluppare la celiachia. Inoltre, la Celiachia può svilupparsi a qualsiasi età. Tendenzialmente, però, la Celiachia si sviluppa tra i 6 mesi e i 12 anni di vita. A cosa è dovuta la Celiachia? Quando le persone celiache mangiano glutine (proteina presente nel grano, nella segale e nell’orzo per esempio), nel loro corpo si attiva una risposta immunitaria che attacca l’intestino tenue. La sostanza che scatena la reazione è contenuta nel glutine e prende il nome di gliadina: quando questa sostanza viene introdotta nel corpo, mediante l’ingestione di alimenti contenenti glutine, provoca un’infiammazione a livello dei villi dell’intestino tenue, interferendo con l’assorbimento delle sostanze nutritive. Dal momento che queste sostanze  non riescono ad essere assorbite correttamente dal corpo, si determina l’insorgenza dei sintomi della malattia celiaca. Sintomi Celiachia I sintomi della Celiachia spesso non sono specifici e questo crea non pochi problemi nell’effettuazione della diagnosi. Normalmente, i sintomi caratteristici della Celiachia sono: diarrea dolore addominale gonfiore astenia, sensazione di stanchezza perdita di peso malassorbimento intestinale Infine, anche alcuni problemi neurologici sono associati alla Celiachia. Questi includono emicrania, depressione, disturbo da deficit di attenzione/iperattività e convulsioni ricorrenti (epilessia) Conseguenze della Celiachia non trattata La Celiachia non trattata, ossia la persona che non sa di essere celiaca o che non segue la dieta senza glutine, può portare a diversi disturbi a lungo termine. Disturbi quali: anemia da carenza di ferro patologie del sistema nervoso centrale e periferico insufficienza pancreatica linfomi intestinali e altri tumori gastrointestinali (tumori maligni) malfunzionamento della cistifellea manifestazione neurologiche (atassia, crisi epilettiche, demenza, emicrania, neuropatia, miopatia, leucoencefalopatia multifocale) altri disturbi autoimmuni eruzioni cutanee pruriginose (dermatite erpetiforme) difetti dello smalto dei denti affaticamento cronico dolori articolari scarsa crescita pubertà ritardata Celiachia non diagnosticata nel tempo La celiachia spesso non viene diagnosticata perchè molti dei suoi sintomi non sono specifici. Ciò dunque significa che può verificarsi sotto forma di molti disturbi. In media, una diagnosi di celiachia non viene fatta fino a 6-10 anni dopo l’inizio dei sintomi. Alcune persone, poi, non sono sintomatiche, ossia non manifestano alcun disturbo. È stato infatti calcolato che nella popolazione italiana il numero totale di celiaci si aggiri intorno ai 600mila, ma solamente 23mila sono le persone a cui è stata effettuata una precisa diagnosi di Celiachia. Tuttavia, le persone con Celiachia silente hanno proteine immunitarie nel sangue (anticorpi) che sono comuni nella celiachia. Hanno anche un danno infiammatorio al loro intestino tenue che può essere rilevato con biopsia. In un piccolo numero di casi, poi, la celiachia non migliora con una dieta priva di glutine e progredisce in una condizione chiamata sprue refrattaria. Questa è caratterizzata soprattutto da un’infiammazione cronica del tratto gastrointestinale, uno scarso assorbimento dei nutrienti e un aumento del rischio di sviluppare un tipo di cancro delle cellule immunitarie chiamato Linfoma a cellule T. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una visita per Celiachia?  Prenota tramite il pulsante qui sotto oppure chiama al numero 02.48013784. Puoi contattarci anche tramite la sezione contatti del nostro sito Prenota la tua visita

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Intolleranza all’Istamina

Intolleranza all’Istamina​ Salute Indice Che cos’è l’Istamina?  L’istamina è una sostanza che si trova nella gran parte degli organismi, sia vegetali che animali, e svolge la funzione di mediatore chimico in alcune risposte immunitarie nel nostro corpo. In particolare, questa è presente nelle cellule che si occupano delle risposte alle allergie. Infatti il nostro organismo produce istamina come risposta immunitaria ad un allergene, mettendo in allerta il corpo che presenta qualcosa di estraneo e potenzialmente pericoloso. L’istamina viene prodotta naturalmente insieme all’enzima diammina ossidasi, che è responsabile della degradazione dell’istamina che viene assunta dagli alimenti. Nel caso si sviluppi una carenza dell’enzima diammina ossidasi, non si è in grado di degradare a sufficienza l’istamina e quindi potrebbe svilupparsi un’intolleranza. Tra i motivi per cui potrebbe esserci una carenza dell’enzima diammina ossidasi ci sono: Farmaci che bloccano le funzioni dell’enzima diammina ossidasi o impediscono la produzione Disturbi gastrointestinali, come la sindrome dell’intestino permeabile e la malattia infiammatoria intestinale Alimenti ricchi di istamina che causano un funzionamento improprio degli enzimi dell’enzima diammina ossidasi Alimenti che bloccano gli enzimi diammina ossidasi o scatenano il rilascio di istamina Un altro fattore di sviluppo dell’intolleranza all’istamina è l’eccessiva crescita batterica. I batteri vengono a formarsi quando il cibo non viene digerito in modo corretto, aumentando in modo eccessivo la produzione di istamina. Il livello normale di enzimi diamina ossidasi non può degradare l’eccessiva produzione di istamina nel corpo causando, così, una reazione. Una dieta sana contiene, in genere, livelli moderati di istamina. Tuttavia, ci sono alcuni alimenti ricchi di istamina che possono scatenare reazioni infiammatorie e altri sintomi negativi. In cosa consiste la Intolleranza all’istamina? L’intolleranza all’istamina non è un’allergia all’istamina, ma un’indicazione che se ne produce troppa. L’istamina è una sostanza chimica, presente nel nostro organismo, responsabile di alcune funzioni principali: Comunica messaggi al cervello Innesca il rilascio di acido dello stomaco per aiutare la digestione Viene rilasciata dopo lesioni o reazioni allergiche come parte della risposta immunitaria Quando i livelli di istamina diventano troppo alti o quando non avviene la degradazione dell’istamina, possono influire sulle normali funzioni corporee. Quali sono i sintomi dell’intolleranza all’istamina? L‘istamina è associata a reazioni e sintomi allergici comuni. Molti di questi sono simili a quelli di un‘intolleranza all’istamina. In compenso, possono variare alcune reazioni comuni associate a questa tipo di intolleranza e includono: Mal di testa o emicrania Congestione nasale Problemi del seno Fatica Orticaria Problemi digestivi Ciclo mestruale irregolare Nausea Vomito Nei casi più gravi di intolleranza all’istamina, si possono riscontrare: Crampi addominali Gonfiore dei tessuti Alta pressione sanguigna Frequenza cardiaca irregolare Ansia Difficoltà a regolare la temperatura corporea Vertigini Alimenti ricchi di istamina Gli alimenti ricchi di istamina creano una sovrapproduzione della stessa, innescando episodi allergici. Come accennato in precedenza, l’istamina è presente in molti alimenti che ingeriamo, in particolar modo: Alcolici Formaggio Spinaci Melanzane Carni lavorate Esistono anche numerosi alimenti che innescano il rilascio di istamina nel corpo, come: Grappa Vino rosso Vino bianco Birra Banane Noccioline Carni lavorate Alimenti a basso contenuto di istamina Nel caso ci sia un’intolleranza all’istamina, l’assunzione di alimenti a basso contenuto di istamina nella dieta può aiutare a ridurre i sintomi allergici. Non esiste una dieta priva di istamina, quindi è bene consultare il proprio medico prima di modificare la propria alimentazione. Gli alimenti a basso contenuto di istamina sono: Carne fresca e pesce appena pescato Non agrumi Uova Cereali senza glutine, come la quinoa e il riso Sostituti del latte, come latte di cocco e latte di mandorle Verdure fresche tranne pomodori, avocado, spinaci e melanzane Oli da cucina, come l’olio d’oliva Come si effettua la diagnosi dell’intolleranza all’istamina? Prima di raggiungere una diagnosi, il medico eliminerà altri possibili disturbi o allergie che causano sintomi simili. I medici possono anche suggerire di seguire una dieta di eliminazione per 14-30 giorni. Questa dieta richiede di rimuovere tutti gli alimenti ricchi di istamina o trigger di istamina e di reintrodurli lentamente per cercare nuove reazioni. Il medico potrebbe anche prelevare un campione di sangue per analizzare se si dispone di un deficit di enzimi. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Nutrizionistica con i Medici del Centro Medico Unisalus? 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