chirurgia

rigenerazione ossea

Rigenerazione ossea dentale

La rigenerazione ossea dentale Salute Indice La rigenerazione ossea dentale è una procedura di chirurgia orale che ha come scopo quello di stimolare la crescita di nuovo osso che è andato perduto. La ricrescita ossea implica, implica il posizionamento di materiale da innesto osseo dove vogliamo che si formi la nuova struttura ossea. Tale innesto inizierà a crescere, fino a quando non si “fonde” completamente con l’osso mascellare esistente in modo tale da creare una struttura stabile. Ma andiamo con ordine. L’osso mascellare svolge un compito di primaria importanza nella salute dentale e generale delle persone. Può fornire un supporto ai denti e può anche formare parte della struttura della bocca e quindi è responsabile dell’aspetto del nostro viso. È quindi motivo di preoccupazione quando la mascella inizia a deteriorarsi a causa della perdita ossea. Come detto la terapia di rigenerazione ossea denti aiuta a fermare la perdita di osso e stimola la crescita di nuova struttura. Come vedremo il trattamento di ricostruzione ossea dei denti è particolarmente importante quando si pensa di sottoporsi al posizionamento di un impianto dentale. Rigenerazione denti: vediamo nel prossimo paragrafo tutte le cause della perdita di osso. Quali sono le cause di perdita ossea? La perdita di osso nella mascella può essere collegate a diverse cause. Tra le principali abbiamo: Denti mancanti. La mandibola ha sempre bisogno di stimolazione per mantenere la sua struttura. Questa è data dai denti durante le semplici attività quotidiane che svolgi quali ad esempio la masticazione. Pertanto, quando ti mancano uno o più denti, alla mandibola manca la stimolazione costante e per questo motivo inizia a deteriorarsi. Malattia gengivale avanzata. La mandibola è costituita da tessuti cellulari viventi. Tessuto che possono essere colpiti da infezioni batteriche. L’infezione batterica della malattia gengivale può arrivare fino la mandibola e causare grossi danni, che possono portare alla perdita di osso. Sarà pertanto necessario procedere alla ricostruzione osso gengiva.  Trauma dentale. Una lesione di tipo traumatico può far cadere il dente, fratturarlo o semplicemente causarne lo spostamento. Tutto ciò può provocare un’infezione, che può facilmente diffondersi, causando la perdita ossea. Infezione orale. Un’infezione orale (virale, batterica, tumorale e altre) può anche raggiungere la mandibola, causando danni e provocando la perdita di tessuto osseo. Paradontite (Piorrea) se non trattata, può portare alla perdita di osso.  In tutti questi casi è consigliato, previa valutazione del Dentista, un trattamento di rigenerazione ossea dentale. Come si esegue la rigenerazione ossea dentale La procedura di rigenerazione ossea dentale viene eseguita in anestesia e solitamente basta una sola seduta dal dentista. Per effettuare la ricostruzione ossea dentale, dapprima viene praticata un’incisione sulla gengiva che circonda la zona in cui si è venuta a creare la mancanza di osso per offrire l’accesso alla mandibola. In caso di precedente infezione, l’osso danneggiato viene rimosso e l’area accuratamente pulita. Il materiale di innesto viene dunque posizionato e coperto con del materiale biocompatibile. Successivamente, il sito chirurgico viene chiuso cucendo insieme le gengive. In questo modo abbiamo concluso l’attività di rigenerazione ossea. Quando fare la rigenerazione ossea? La rigenerazione ossea dentale viene solitamente eseguita prima di una procedura di impianto dentale, nel momento in cui il Dentista si rende conto che vi sono importanti danni all’osso. Oppure quando non c’è osso sufficiente che possa mantenere gli impianti. In questi casi parliamo di rigenerazione ossea per implantologia dentale. La procedura può, tuttavia, essere eseguita per motivi diversi da questi. Vediamone alcuni. Aumentare il supporto dei denti. La perdita ossea, se non trattata, può raggiungere livelli critici che possono provocare la perdita multipla di denti. La ricostruzione ossea può quindi essere eseguita per aumentare il supporto dei denti. Preservare la struttura ossea e prevenire problemi dentali. La rigenerazione dentale dell’osso può essere utilizzata come trattamento preventivo, ad esempio dopo un’estrazione. Se utilizziamo  in questo modo, aiuta a preservare la struttura dell’osso mascellare prevenendo la perdita ossea. Migliorare l’aspetto del viso. La perdita di osso nella mascella potrebbe essere causa di modifiche all’aspetto del viso. Il riempimento osseo può aiutare a ripristinare la corretta struttura della bocca, migliorando così l’aspetto del nostro volto. Durante l’intervento di rialzo del seno. Il rialzo del seno comporta l’aumento della struttura della mandibola con conseguenza mancanza di spazio. Un materiale da innesto osseo viene posizionato nel vuoto creatosi, per consentire la ricrescita ossea mandibolare. La struttura della mascella danneggiata o insufficiente può comportare gravi problematiche circa il posizionamento dell’impianto dentale, oltre a causare altri problemi di diverso tipo. Puoi prenotare una visita presso il Centro Dentistico Unisalus per una prima visita senza impegno e verificare se il tuo caso necessita di una rigenerazione ossea dentale. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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Acufene e denti

Acufene e Denti Salute Indice Acufene e denti: qual è la correlazione? L’acufene potrebbe essere causato da un problema alla mandibola. L’acufene è un disturbo psicofisico frequente e caratterizzato da fastidiosi fischi e ronzii nelle orecchie. È un disturbo che viene definito fantasma, in quando non è un disturbo causato dal sistema uditivo, ma nella maggior parte dei casi, è generato da fonti esterne. Per l’appunto l’acufene può essere scatenato da un difetto ai denti e all’articolazione temporo mandibolare. Questo problema può essere trattato da un dentista con l’utilizzo di un apparecchio con bite. Cos’è l’Acufene? Si definisce acufene un disturbo dell’apparato uditivo che comporta la percezione di: ronzii fruscii pulsazioni fischi Tali suoni non si avvertono all’esterno ma all’interno delle orecchie di chi soffre di questa condizione. Si tratta di un disturbo duro da sopportare, che può far peggiorare in modo significativo la qualità della vita di chi ne è affetto. Con questa condizione, inoltre, si fa fatica a stare in ambienti rumorosi e durante la notte perché non si ferma neanche durante le ore notturne dove i fastidi percepiti rimbombano. Non è un caso che l’acufene è spesso associato a problemi depressivi e frustrazione. Fattori scatenanti Acufene Cosa scatena i rumori, fischi e ronzii nelle orecchie? La medicina non è ancora in grad0 di dare una risposta certa sul meccanismo fisiologico che induce alla produzione di questi disturbi e le fonti di questa condizione possono essere differenti. Una delle cause può essere quella di danni permanenti alle cellule interne delle orecchie e del nervo acustico. Inoltre, alcuni ipotesi fanno pensare che l’origine di questi rumori interno all’orecchio siano una disfunzione di tipo cerebrale. Altri fattori scatenanti dell’acufene possono essere: Invecchiamento. L’abbassamento dell’udito, fisiologico dopo una certa età comporta anche un indebolimento del nervo acustico. Scarsa igiene. L’accumulo di cerume può danneggiare le orecchie. Rumore elevato. Lavori particolarmente rumorosi e la cattiva abitudine di ascoltare musica ad alto volume. Cervicale e problemi posturali. Bruxismo e malocclusioni Come si cura l’Acufene? Il fatto che ci siano diverse cause e fattori scatenati dell’Acufene non è possibile un’unica terapia per questa condizione. Per tale motivo, le cure vanno calibrate a seconda di quale sia l’origine dell’Acufene. Esistono interventi di tipo riabilitativo o farmacologico, ma non sempre sono completamente risolutivi. Tuttavia, possono migliorare in modo significativo la qualità della vita di chi ne soffre. Acufene e Denti: vediamo perché sono collegati Il collegamento tra acufene e denti è dovuto principalmente alle malocclusioni e il bruxismo. Tale collegamento può sembrare strano ma non lo è affatto, perché ha un ruolo fondamenta l’articolazione temporo mandibolare. Infatti, tra le conseguenze dell’acufene c’è la sindrome ATM. L’origine di tutti questi problemi è una malocclusione dentale, una scorretta chiusura delle arcate dentali. Inoltre, una malocclusione può essere dovuta a una particolare conformazione ossea, una dentatura storta e la mancanza di denti. Quindi, tutte le condizioni che comportano un malfunzionamento dell’articolazione temporo mandibolare e dei suoi muscoli comportano una iperattività, premono sul tensore del timpano e sulle altre strutture uditive. Ed ecco spiegato l’acufene, con i suoi fischi, i suoi ronzii e i suoi sibili. Come risolvere questo problema da un odontoiatra? Le possibilità di trattamento possono diverse: Riempire gli spazi lasciati vuoti dai denti mancanti, l’utilizzo di impianti, protesi o ricostruzioni. Riallineare i denti storti utilizzato un apparecchio che può essere tradizionale o invisibile. Rilassare i muscoli dell’ATM, rimuovendo forme di bruxismo e digrignamento dei denti mediante l’utilizzo di un bite. Eliminare infiammazioni alla mandibola, come quelle che possono essere causate dal dente del giudizio estraendolo. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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Morso aperto

Morso Aperto Salute Indice Il morso aperto è un tipo di malocclusione che si verifica quando i denti non sono allineati correttamente nel momento in cui le arcate dentali sono chiuse. Questa condizione può essere causata da cattive abitudini nei bambini o da particolari conformazioni scheletriche che possono essere ereditate. Il morso aperto è una patologia dentale che va corretta tempestivamente con l’utilizzo dell’ortodonzia, non solo perché è un difetto estetico ma perché può creare problemi nella deglutizione e anche nella postura. Cause morso aperto La condizione del morso aperto viene causato principalmente da quattro fattori: Suzione del ciuccio e del pollice. Quando i bambini si succhiano il pollice o usano per troppo tempo il ciuccio oppure un altro oggetto estraneo come una matita, mette a dura prova l’allineamento dei denti. Ciò può causare questa condizione. Spinta della lingua. Un morso aperto può verificarsi quando una persona deglutisce o parla spingendo la lingua tra i denti. La spinta della lingua causare anche spazi tra i denti. Disturbo dell’articolazione temporomandibolare. La sindrome dell’ATM causa dolore cronico alla mascella e volte le persone usano la lingua per separare i denti e riposizionare la mascella, il che può causare un questo disturbo. Problema scheletrico. Si verificano quando la mascella si allontana invece di crescere parallela alla mandibola ed è un problema che è spesso influenzato da un fattore genetico. Tipologie di morso aperto In base alla zona della bocca interessata, il morso aperto viene suddiviso in tre tipologie: anteriore. La zona interessata è quella degli incisivi che non si sovrappongono come dovrebbero. posteriore. Si verifica quando i denti davanti si posizionano correttamente ma quelli anteriori non hanno contatto. laterale. Questo disturbo vede una mancata chiusura dei denti della parte destra o sinistra. Trattamento morso aperto Per risolvere questa condizione sono disponibili molti trattamenti. Un dentista può consigliare uno specifico trattamento in base all’età della persona e in base se ha denti permanenti oppure decidui. I trattamenti per il morso aperto includono: modifica del comportamento del paziente ortodonzia tradizionale ortodonzia invisibile chirurgia Quando il morso aperto viene a verificarsi nei bambini che hanno ancora la maggior parte dei denti da latte, la condizione può risolversi da solo con la cattiva abitudine che la causa, come ciucciare il pollice. Se i denti dell’adulto stanno crescendo nello stesso modello di morso aperto dei denti decidui, un ortodontista può consigliare di procurarsi un apparecchio personalizzato per tirare indietro i denti. Per le persone adulte dove la dentizione è terminata, viene spesso suggerita la combinazione di apparecchi ortodontici e modifica del comportamento scorretto. Nei casi più gravi può essere consigliato un intervento di chirurgia alla mascella per posizionare l’arcata superiore con placche e viti. Il dentista può valutare anche l’estrazione dei premolari per la risoluzione di questa condizione. Altri trattamenti includono l’uso di un apparecchio palatale per limitare la capacità della lingua di spingere contro i denti anteriori. Perché trattare il morso aperto? Il morso aperto può causare complicanze che vanno da problemi estetici a denti fratturati: Estetica. Una persona con con questo disturbo può non essere soddisfatta dal proprio aspetto perché sembrano sporgere. Fonetica. Tale condizione può condizionare la parola e la pronuncia. Nutrizione. Può impedirti di mordere e masticare in modo corretto il cibo. Usura dei denti. Dato che i denti posteriori si uniscono più spesso, l’usura può portare a disagio e altri problemi come perdita di smalto dentale e frattura dei denti. Nel caso si verifichi una o più complicanze sopra elencato è bene fissare un appuntamento presso un dentista o odontoiatra per parlare delle opzioni di trattamento. Conclusioni In conclusione, possiamo fare un piccolo riassunto sulla condizione: È curabile a qualsiasi età, ma è molto più facile e meno doloroso da trattare quando la dentizione non è completa. I bambini con questa patologia dovrebbero sostenere una visita dentistica quando conservano ancora alcuni denti decidui, indicativamente intorno ai 7 anni. Questa è un’età giusta per iniziare a correggere disturbi e modificare il comportamento in modo da prevenire la condizione. Per gli adulti, trattare la condizione è più difficile e potrebbe richiedere una combinazione di trattamento comportamentale e di ortodonzia, come l’utilizzo di un apparecchio o di un bite, oppure richiedere un intervento chirurgico alla mascella. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? 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Gengivectomia

A chi è rivolta la gengivectomia? Salute Indice La Gengivectomia è una procedura chirurgica per la rimozione del tessuto gengivale o della gengiva e viene utilizzata per trattare patologie del cavo orale come la gengivite. La Gengivectomia è una soluzione che viene scelta anche per motivi estetici. A chi è rivolta la gengivectomia? Un dentista può raccomandare la Gengivectomia in caso di una recessione gengivale dovuta da: invecchiamento malattie gengivali, come la gengivite infezioni batteriche lesioni gengivali Malattie Gengivali Nel caso siano presenti malattie gengivali, un dentista può consigliare la gengivectomia per prevenire futuri danni alle gengive e per consentire al dentista di accedere più facilmente ai denti per la pulizia. Le malattia gengivali, in molti casi, creano aperture nella parte inferiore dei denti. Tali aperture possono portare a un accumulo di: placca batteri tartaro Tali accumuli possono quindi portare a ulteriori danni. Il dentista, quindi, può raccomandare questa procedura in caso di malattie gengivali o infezioni e per fermare la progressione di una patologia dentale. È importante ricordare che la gengivite può colpire anche i bambini. Come vi abbiamo spiegato in questo articolo di approfondimento.  Gengivectomia Elettiva La Gengivectomia per ragioni estetiche è facoltativa, ma molti dentisti non raccomandano questo tipo di procedura a meno che i rischi non siano bassi o che se siano specializzati in procedure cosmetiche. Occorre una valutazione con il proprio dentista per essere a conoscenza dei pro e i contro di questa procedura. Cosa aspettarsi durante la procedura? La durata dell’intervento di gengivectomia varia, tra i 30 e i 60 minuti, a seconda della quantità di tessuto gengivale da rimuovere. Le procedure minori che coinvolgono uno o più denti probabilmente richiederanno solo una seduta presso il dentista. La rimozione o il rimodellamento delle gengive può richiedere diverse visite, specialmente se il dentista desidera che l’area soggetta all’intervento guarisca prima di passare alla successiva. Come funziona la procedura? Il dentista procede con un’anestesia locale per intorpidire l’area. Successivamente con l’utilizzo di un bisturi o uno strumento laser rimuove il tessuto gengivale in eccesso, chiamata anche incisione dei tessuti molli. Durante la procedura userà uno strumento di aspirazione, che viene inserito in bocca, per rimuovere la saliva in eccesso. Una volta rimosso il tessuto gengivale in eccesso, il dentista potrebbe utilizzare uno strumento laser per vaporizzare il tessuto restante e modellare il bordo gengivale. Infine, applicherà una sostanza morbida, simile allo stucco, per bendare l’area e proteggere le gengive mentre guariscono. Com’è il recupero? Il recupero dall’intervento di gengivectomia è in genere rapido.Di seguito elencheremo le fasi di recupero Le prime ore  Dopo l’intervento di gengivectomia si è in grado di tornare preso la propria abitazione in autonomia, perché in genere il dentista per questa procedura usa un’anestesia locale. Subito dopo l’intervento si potrebbe non sentire alcun dolore, ma poiché l’intorpidimento svanisce poche ore dopo la procedura, il dolore potrebbe essere acuto o persistente. Un antidolorifico da banco come il paracetamolo o l’ibuprofene possono aiutare ad alleviare il dolore. Inoltre, è probabile che le gengive sanguinino per alcuni giorni. È necessario sostituire eventuali bende o medicazioni fino a quando non si sarà fermata l’emorragia o finché il dentista non riterrà che le gengive possono essere nuovamente esposte. Nei giorni successivi all’intervento Nei giorni successivi all’intervento si potrebbe avvertire un po’ di dolore alla mascella. Il dentista probabilmente consiglierà di mangiare esclusivamente cibi morbidi in modo da non irritare o danneggiare le gengive in via di guarigione. È importante risciacquare con acqua calda salata o soluzione salina per mantenere l’area libera da batteri o altre sostanze irritanti e bisogna evitare collutorio o altri liquidi antisettici. Potrebbe anche essere necessario assumere antibiotici per prevenire le infezioni gengivali. Lungo termine Qualsiasi dolore e indolenzimento dovrebbe finire dopo circa una settimana. È bene rivolgersi nuovamente presso il proprio dentista per verificare che l’area stia guarendo e che si possa riprendere una dieta normale.  Infine, è importante prendersi cura dei propri denti, spazzolando i denti e usando il filo interdentaledue volte al giorno. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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Diastema

Che cos’è il Diastema? Salute Indice Hai i denti frontali che hanno troppo spazio tra di loro e non ti piacciono? Si tratta, sicuramente, di diastema.  È una condizione molto comune che colpisce in particolare gli incisivi superiori. Il diastema non sempre viene visto come un problema o un “inestetismo”, in alcuni casi può essere anche una caratteristica affascinante. Che cos’è il Diastema? Il diastema è la separazione innaturale ed eccessiva fra due denti contigui, lasciando così una fessura. Il diastema, è pressoché un problema estetico, infatti solo in casi particolari può essere considerata una vera patologia. È una condizione che può creare nei bambini, specialmente quando sono piccoli, è quella di avere dei difetti di pronuncia delle parole. In età adulta, invece, una delle conseguenze del diastema può essere causata da una troppa sollecitazione delle gengive, aumentando così la possibilità di gengivite.  Diastema nei bambini Il diastema, nei bambini, che colpisce i denti superiori da latte è del tutto normale. Questa condizione potrebbe, anzi, giovare. Una maggiore spaziatura nell’arcata dentale, permettendo così che la formazione dei denti definitiva sia più semplice, favorendo l’allineamento della dentatura. Cause della Diastema Le cause del diastema possono diverse e potrebbero dipendere da questi fattori: Mancata corrispondenza tra dimensione dei denti e mascella. Questa condizione, inversa all’affollamento dentale, è caratterizzata da una arcata dentale grande e i denti troppo piccoli. Lunghezza e spessore del frenulo gengivale (sottile tessuto mucoso che collega le labbra alle guance). Se il frenulo fosse molto pronunciato o avesse un’attaccatura troppo bassa potrebbe ostacolare l’avvicinamento dei denti e quindi contribuire alla formazione della fessura. Presenza di cisti dentali, di tipo follicolare o radicolare, o il mancato sviluppo degli incisivi laterali può causare il problema della fessura tra i denti. Rimedi per il Diastema Per correggere questo difetto la soluzione più utilizzata è quella dell’uso di apparecchi ortodontici.  In base alle esigenze del paziente si possono utilizzare sia apparecchi dentali fissi che mobili oppure l’ortodonzia invisibile. Mediante l’utilizzo dell’apparecchio è possibile esercitare la giusta pressione per far riavvicinare i denti. Faccette dentali Altro metodo utilizzato per correggere il diastema solo l’utilizzo di faccette dentali, particolari gusci di ceramica o porcellana, che vengono applicate sui denti nascondendo, così, i difetti dentali. Questa è una soluzione semplice e indolore Frenulectomia Se a causare lo spazio tra i denti è il frenulo. è necessario eseguire un piccolo intervento chirurgico chiamato frenulectomia. La frenulectomia è un intervento semplice e indolore che viene praticato anche ai bambini, perché non comporta particolari contraddizioni. Solo in seguito, quindi sarà possibile iniziare il processo di riallineamento dei denti. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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Sindrome dell\’ATM

Come si cura il disturbo temporo-mandibolare? Salute Indice ATM è l’acronimo di Articolazione Temporo Mandibolare e fa riferimento ai disturbi delle articolazioni della mandibola. La sindrome dell’ATM può essere alla base di problematiche che si accusano quotidianamente, come mal di testa, mal di denti o postura errata. A volte, però, non ci si rende davvero conto delle origini di questi dolori. Il riconoscimento dei sintomi e una giusta diagnosi permetterebbero di approntare cure davvero risolutive, con l’intervento del dentista. C’è da chiarire, però, che un fastidio occasionale dell’articolazione mandibolare o nei muscoli della masticazione è piuttosto comune. Quindi tali fastidi non devono essere fonte di preoccupazione. Molte persone che hanno il disturbo all’ATM migliorano senza subire alcun trattamento. A volte il problema scompare da solo dopo diverse settimane o mesi. Sintomi sindrome dell’ATM Il dolore è il sintomo più comune della sindrome dell’ATM, tuttavia di possibili sintomi ce ne sono diversi. Il dolore localizzato proprio nell’articolazione cranio mandibolare è spesso accompagnato da un tipico e fastidioso click, quando si apre la bocca. Un test per capire se è il caso di andare da uno specialista per degli approfondimenti è quello di aprire la bocca tenendo le mani sulle orecchie: se si avverte un rumore è bene prenotare una visita. Gli altri sintomi possono apparire lontani e indipendenti ma che in realtà sono segni attendibili di un disturbo dell’ATM. I sintomi specifici della sindrome dell’ATM comprendono: mal di testa cronico dolore al volto rigidità dei muscoli della mandibola morso debole o con movimento limitato sensibilità dentale mal di denti abbassamento dell’udito acufeni e ronzii nelle orecchie alterazioni della postura mal di schiena dolore agli occhi e alterazione della vista formicolio a mani e braccia problemi di equilibrio, con frequenti giramenti di testa Cause della sindrome dell’ATM Non tutte le cause della sindrome dell’ATM sono note. Alcune possibili cause sono le lesioni alla mandibola, varie forme di artriti, alcuni interventi odontoiatrici, stiramenti alla mascella e il bruxismo specialmente durante il sonno. Proprio in relazione con il bruxismo una possibile causa del disturbo dell’ATM è lo stress. Infatti, tenere le mascelle serrate, a causa del lavoro o della vita privata, può portare ad un acutizzarsi di atteggiamenti negativi, come il digrignare i denti. Cura dell’ATM Se si ha il sospetto di essere affetti da un disturbo dell’ATM è bene recarsi tempestivamente da un dentista, esperto in gnatologia. La soluzione più semplice, immediata e indolore per chi ha un disturbo dell’ATM è senza dubbio il bite. Uno strumento essenziale, che può aiutare a non digrignare i denti e rilassa i muscoli della bocca. In molti casi è sufficiente, soprattutto quando la sindrome dell’ATM è conseguenza di stress o malocclusioni non particolarmente gravi. I possibili trattamenti per curare la sindrome dell’ATM possono essere di due tipi: reversibili e irreversibili. Trattamenti reversibili Sono trattamenti non invasivi e molto semplici. Essi comprendono: antidolorifici da banco terapie farmacologiche allungamento delicato della mascella ed esercizi di rilassamento apparecchi mobili bite Trattamenti irreversibili Sono trattamenti che richiedono un intervento e comprendono: adeguamento del morso tramite la molatura dei denti lavoro dentale estensivo ortodonzia interventi chirurgici per il riposizionamento di tutte le parti dell’articolazione mandibolare Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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Denti sporgenti

Cosa fare per i denti sporgenti? Salute Indice Denti Sporgenti: Cosa Sono?  Con il termine denti sporgenti si fa riferimento a quella condizione in cui i denti anteriori.  In particolar modo gli incisivi superiori, sporgono sul labbro arrivando in alcuni casi a ricoprire il labbro inferiore. Questa condizione è spesso chiamata “denti da coniglio“. Il problema che si pone non è solo estetico ma rappresenta una delle malocclusioni più frequenti. È causata da una dislocazione delle arcate dentali: la mascella (arcata superiore) si trova in una posizione più avanzata rispetto alla mandibola (arcata inferiore). Questo scorretto allineamento viene chiamato retrognazia. Quali sono i rimedi per i denti sporgenti? L’ortodonzia ne offre molti, sia per bambini che per adulti. Le cause dei denti sporgenti sono diverse, riconducibili a due categorie: da una parte, una specifica conformazione di mandibola e palato, dall’altra delle cattive abitudini, presenti soprattutto nei bambini. Cause denti sporgenti La causa dei denti sporgenti possono essere diversi. Queste cause si sviluppano soprattutto nei bambini; di seguito elencheremo le più diffuse. Fattori ereditari Quando uno dei genitori o altri membri della famiglia presentano la stessa problematica è molto probabile che il bambino manifesterà tale sporgenza. Affollamento dentario Per affollamento dentario si intende quando si verifica una differenza tra la dimensione dei denti e la lunghezza della base ossea. Suzione del pollice o del ciuccio Attraverso il continuo succhiare del dito o del ciuccio da parte del bambino si innesca una spinta dei denti superiori in avanti e di quelli inferiori indietro determinando la deformazione delle arcate. Deglutizione atipica Quando si verificano movimenti della lingua che alterano la funzionalità della deglutizione. Il cibo transita maggiormente all’interno della bocca e la lingua compie movimenti scorretti durante l’atto di deglutizione generando così una deglutizione atipica. Complicanze Denti Sporgenti Il problema dei denti sporgenti e della conseguente retrognazia ha un impatto estetico notevole ma spesso ad essere sottovalutati sono i problemi funzionali. Essi possono incidere sulla nostra salute, come ad esempio: difficoltà nella fonazione. La posizione dei denti può influire sulla pronuncia di alcune lettere nel nostro alfabeto tra cui S,F, SH,V e tante altre maggior rischio di frattura o perdita dei denti in caso di urti o caduta. Questo perché non ci sono le labbra a fare scudo ai denti. disturbi respiratori. Chi ha i denti sporgenti è più soggetto a problemi come russamento e apnee notturne problemi nella masticazione disturbi dentali e parodontali Rimedi A seconda della gravità del problema si può ricorrere a diverse soluzioni. Per iniziare è richiesta una prima visita di controllo dal dentista che eseguirà una radiografia ortopanoramica. Successivamente prenderà l’impronta della dentatura che verrà consegnata all’ortodontista. Queste procedure vengono applicate in modo da poter studiare la soluzione migliore e assegnare il piano di cura. Tra le varie soluzioni di ortodonzia che può suggerire il dentista ci sono: apparecchi mobili trasparenti apparecchio di Herbst faccette dentali maschera di Delaire apparecchio fisso o mobile da portare di notte intervento chirurgico maxillo facciale della mandibola, consigliata per adulti o ragazzi dopo i 17 anni Generalmente questi trattamenti ortodontici sono sufficienti per correggere il problema dei denti sporgenti nei bambini. Però è bene programmare un secondo trattamento nel periodo dell’adolescenza ovvero quando la dentizione permanente viene completata. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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bruxismo

Bruxismo

Bruxismo Salute Indice Il Bruxismo che cos’è? Il bruxismo è causato dalla contrazione involontaria dei muscoli implicati nella masticazione, con conseguente digrignamento dei denti e sfregamento, tra di loro, delle due arcate dentarie superiore e inferiore. Se si ha il bruxismo, si può inconsciamente serrare i denti quando si è svegli (bruxismo sveglio) o serrarli o digrignarli durante il sonno (bruxismo del sonno). Il bruxismo del sonno è considerato un disturbo del movimento correlato al sonno. Le persone che serrano o digrignano i denti (brux) durante il sonno hanno maggiori probabilità di avere altri disturbi del sonno, come il russare e l’apnee notturne. Il bruxismo lieve potrebbe non richiedere un trattamento. Tuttavia, in alcune persone, il bruxismo può essere abbastanza frequente e grave da causare disturbi alla mascella, mal di testa, denti danneggiati e altri problemi. Poiché si potrebbe avere il bruxismo del sonno e non esserne consapevoli fino allo sviluppo di complicanze, è importante conoscere i segni e i sintomi del bruxismo e cercare cure dentistiche regolari. Sintomi bruxismo I segni e sintomi di bruxismo possono includere: Denti che digrignano o stringono, che possono essere abbastanza rumorosi da svegliare il compagno di sonno Denti appiattiti, fratturati, scheggiati o allentati Smalto dei denti usurati, esponendo gli strati più profondi del dente Aumento del dolore o della sensibilità dei denti Muscoli della mascella stanchi o stretti o mascella bloccata che non si apre o si chiude completamente Dolore alla mascella, al collo o al viso Dolore che sembra un mal d’orecchi, anche se in realtà non è un problema con l’orecchio Mal di testa sordo a partire dalle tempie Danni causati dalla masticazione all’interno della guancia Interruzione del sonno Occorre consultare il dentista o il medico se si dispone di uno dei sintomi elencati in precedenza o se si hanno altre preoccupazioni riguardo ai denti o alla mascella. Cause del Bruxismo I medici non comprendono completamente ciò che provoca il bruxismo, ma potrebbe essere dovuto a una combinazione di fattori fisici, psicologici e genetici. Il bruxismo sveglio può essere dovuto a emozioni come ansia, stress, rabbia, frustrazione o tensione. Il bruxismo del sonno può essere un’attività di masticazione legata al sonno associata ad eccitazioni durante il sonno. Fattori di rischio I fattori di rischio più comuni del bruxismo sono: Stress. L’ansia o lo stress aumentati possono portare a digrignare i denti. Così possono rabbia e frustrazione. Età. Il bruxismo è comune nei bambini piccoli, ma di solito scompare dall’età adulta. Tipo di personalità. Avere un tipo di personalità aggressivo, competitivo o iperattivo può aumentare il rischio di bruxismo Farmaci e altre sostanze. Il bruxismo può essere un effetto indesiderato non comune di alcuni farmaci psichiatrici, come alcuni antidepressivi. Fumare tabacco, bere bevande contenenti caffeina o alcol o usare droghe ricreative può aumentare il rischio di bruxismo. Membri della famiglia con bruxismo. Il bruxismo del sonno tende a manifestarsi nelle famiglie. Se hai il bruxismo, anche altri membri della tua famiglia potrebbero avere il bruxismo o storia familiare. Altri disturbi. Il bruxismo può essere associato ad alcuni disturbi mentali e medici, come il morbo di Parkinson, la demenza, il disturbo da reflusso gastroesofageo, l’epilessia, i terrori notturni, i disturbi legati al sonno come l’apnea notturna e il disturbo da deficit di attenzione. Complicazioni Nella maggior parte dei casi, il bruxismo non causa gravi complicazioni. Ma il bruxismo grave può portare a: Danni a denti, restauri, corone o mascelle Mal di testa di tipo tensivo Grave dolore al viso o alla mascella Disturbi che si verificano nelle articolazioni temporo-mandibolari Diagnosi del Bruxismo Durante gli esami dentali regolari, il dentista probabilmente verificherà la presenza di segni di digrignamento. Valutazione Se il paziente presenta qualche segno, il dentista cercherà cambiamenti nei denti e nella bocca. Nelle successive visite valuterà se il processo è progressivo e determinerà se è necessario un trattamento. Anamnesi bruxismo Se il dentista sospetta la presenza di digrignamento cercherà di determinarne la causa ponendo domande sulla salute dentale generale, sui farmaci, sulle routine quotidiane e sulle abitudini del sonno. Per valutare l’estensione del bruxismo, il dentista può verificare: Fragilità nei muscoli della mascella Anomalie dentali evidenti, come denti rotti o mancanti Altri danni ai denti, all’osso sottostante e all’interno delle guance, di solito con l’aiuto dei raggi X. Un esame dentale può rilevare altri disturbi che possono causare dolore simile alla mascella o all’orecchio, come disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare, altri problemi dentali o condizioni di salute. Trattamenti del Bruxismo In molti casi, il trattamento non è necessario. Molti bambini superano il bruxismo senza trattamento e molti adulti non digrignano o serrano i denti abbastanza male da richiedere una terapia. Tuttavia, se il problema è grave, le opzioni includono alcuni approcci dentali, terapie e farmaci per prevenire ulteriori danni ai denti e alleviare il dolore o il disagio della mascella. Approcci dentali Se si ha il bruxismo, il medico può suggerire modi per preservare o migliorare i denti. Sebbene questi metodi possano prevenire o correggere l’usura dei denti, potrebbero non arrestare il bruxismo: Stecche e paradenti. Questi sono progettati per mantenere i denti separati per evitare i danni causati da serraggio e rettifica. Possono essere costruiti con materiali acrilici duri o morbidi e adattarsi ai denti superiori o inferiori. Correzione dentale. Nei casi più gravi – quando l’usura dei denti ha comportato la sensibilità o l’incapacità di masticare correttamente – il dentista potrebbe aver bisogno di rimodellare le superfici masticatorie dei denti o utilizzare le corone per riparare il danno. Lo strumento per risolvere al 100% il problema del bruxismo è un bite dentale personalizzato, ossia un apparecchio mobile fatto su misura dal medico che si adatta perfettamente alle arcate dentarie del paziente e che impedisce lo sfregamento dei denti. Altri approcci Uno o più di questi approcci possono aiutare ad alleviare il bruxismo: Gestione dello stress o dell’ansia. Se digrigni i denti a causa dello stress, potresti essere in grado di prevenire il problema imparando strategie che promuovono il rilassamento, come la meditazione. Se il digrignare è correlato all’ansia, possono essere d’aiuto i

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Anestesia dentale

Anestesia Dentale Salute Indice La paura del dentista è molto diffusa. Alcuni pazienti solo al pensiero di provare dolore rinunciano a curarsi. In questo viene in aiuto l’anestesia, attraverso la quale, è possibile eliminare il dolore anche nel caso di interventi più invasivi. L’anestesia dentale è generalmente di tipo locale, cioè viene anestetizzata solo la zona interessata, senza causare la totale incoscienza del paziente. Al contrario di quanto si possa pensare, ci possono essere diverse tipologie di anestesia che si differenziano tra di loro in funzione dell’intensità e della durata dell’intervento. L’anestesia dal dentista è una procedura comune e praticata in tutti quei casi in cui occorre intervenire, limitando il dolore, come nel caso di carie, interventi di devitalizzazione, estrazione denti, rimozione di ascessi dentali e così via. Tipologie anestesia dentale Prima di scegliere il farmaco anestetico locale, il dentista si basa su cinque fattori: durata dell’intervento complessità dell’intervento necessità di emostasi la necessità di controllare il dolore dopo l’intervento per via di allergie o altre contraddizioni all’uso di alcuni farmaci per il paziente. Nel caso di interventi di lieve entità, è sufficiente l’anestesia superficiale, somministrabile sotto forma di spray o soluzione oppure l’anestesia d’infiltrazione che viene iniettata direttamente nei tessuti, vicino al dente che si deve curare. Se l’intervento è più invasivo, invece, si può ricorrere all’anestesia tronculare che agisce anche sui nervi grandi come il nervus alveolaris inferior, in modo da addormentare una superficie più ampia. La tipologia di anestesia quindi può essere categorizzata in questo modo: Tipo intervento Tipologia anestesia Lieve entità Spray o soluzione Piccoli interventi Anestesia d’infiltrazione Interventi invasivi Anestesia tronculare Se si vuole evitare il sanguinamento Anestesia intraligamentosa Interventi su denti affetti a pulpite Anestesia intrapulpare L’anestesia dentale fa male? Si può avvertire un piccolo fastidio, una sensazione simile ad un pizzico di zanzara, nel momento in cui si ha l’ingresso dell’ago e di pressione quando viene iniettato l’anestetico. Questo fastidio può variare in intensità da individuo a individuo. Il dolore durante e dopo il trattamento, invece, dipende dal tipo d’intervento stesso e può essere alleviato con antidolorifici prescritti dal dentista. L’effetto anestetico tende a scomparire dopo un’ora circa dall’iniezione, ma può prolungarsi anche per due ore o più, in relazione alla dose iniettata e al tipo di anestesia scelta. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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Dolore dente devitalizzato

Dolore dente devitalizzato: può capitare e perché? Salute Indice Dolore dente devitalizzato: può capitare e perché? Solitamente un dente devitalizzato è definito in modo volgare “morto”, in quanto vedremo che con la devitalizzazione del dente viene rimossa la polpa dentaria e vengono sigillati e chiusi i canali radicolari e la camera dentaria. Tuttavia può capitare di sentire un dolore a un dente devitalizzato subito dopo l’intervento di devitalizzazione (più comune) oppure a distanza di tempo (più raro, ma possibile). Quindi, in questo articolo risponderemo in modo sintetico alla domanda “fa male un dente dopo la devitalizzazione?”. Cominciamo dunque parlando di cos’è la devitalizzazione. Che cos’è la devitalizzazione? Prima di parlare di dolore dente devitalizzato, vediamo in cosa consiste la devitalizzazione. Si tratta della terapia che viene indicata in caso di compromissione della polpa dentaria, ossia una parte del dente che apporta vasi sanguigni e nervi al suo tessuto. Le cause per cui ci affidiamo a questa procedura possono essere carie profonde o necessità protesiche. Alcune volte è necessario rimuovere la polpa compromessa e sostituirla con un’otturazione, in modo tale da difendere le strutture più profonde del dente, da batteri o altre sostanze che possono essere dannose. La devitalizzazione può essere effettuata sia su un incisivo che su un molare o un premolare. Devitalizzare un incisivo o un molare è differente in quanto è diversa la loro struttura. Pertanto l’intervento per un incisivo durerà di meno rispetto a quello per un molare. La devitalizzazione fa male? Vediamo adesso se la devitalizzazione è una procedura che provoca dolore. Dopo quanto ci siamo detti, potreste pensare che la devitalizzazione faccia male. In realtà non è così perché il dentista, prima di procedere con questo intervento, pratica l’anestesia locale. Pertanto tutta la procedura è indolore. Dolore post devitalizzazione Allora perché un dente devitalizzato fa male? Forse penserete che nonostante sia stata eliminata la polpa, il dente non dovrebbe più fare male. In realtà non è così, perché un dente devitalizzato può far male sia nel post intervento, che anche a distanza di tempo. Nel post intervento è del tutto normale. Anche se con le nuove tecniche odontoiatriche il dolore post operazione è ridotto rispetto al passato. Infatti è del tutto normale percepire un fastidio post devitalizzazione. Questo succede poiché il legamento parodontale che unisce il dente all’osso e alla gengiva si infiamma in seguito all’intervento. Il dentista, nel caso di un dente devitalizzato che fa male dopo l’intervento consiglierà sempre impacchi di ghiaccio. Nel caso il dolore fosse più intenso potrebbe anche prescrivere dei Fans (antinfiammatori per via orale). Vediamo ora i motivi per cui un dente dopo devitalizzazione fa male anche a distanza di tempo e il ruolo dei recettori di pressione nella vicenda. Dente devitalizzato dolore a lungo termine Per quanto riguarda invece il dolore dente devitalizzato che permane per un periodo più lungo, possiamo dire che è una situazione più rara, ma che può comunque accadere. Perché il dente devitalizzato fa male alla pressione? Il dolore dente devitalizzato alla pressione succede perché, nonostante l’estrazione della polpa dentaria, i recettori di pressione del dente rimangono attivi. Nel momento in cui tali recettori vengono stimolati in maniera importante (sotto forma di pressione), ecco che abbiamo di nuovo la sensazione di dolore al dente devitalizzato. Ci sono alcuni casi specifici che ci danno la sensazione di male al dente. Il dolore a un dente devitalizzato può essere causato da: infezioni dovute ad infiltrazioni batteriche infiammazioni forti pressioni o shock sul dente Come agire se il dente fa male dopo la devitalizzazione? Prima di darvi alcuni consigli e indicazioni, vi ricordiamo che bisogna agire sulle cause del dolore al dente devitalizzato. Cause che possono essere differenti da persona a persona e da caso a caso. Pertanto chiedete sempre il parere del Dentista, che valuterà la vostra situazione e vi indicherà la strada giusta da seguire. Tra le ipotesi di trattamento di dolore dente devitalizzato, c’è la possibilità di riaprire il dente che fa male, procedere con adeguata pulizia e richiudere i canali. Questo in caso di infiammazione o infezioni dovute a infiltrazioni batteriche. Il tutto viene accompagnato da una terapia antibiotica, anche se questa da sola non basta. La riapertura e la “pulizia” del dente è sempre necessaria in questi casi. Se il dente devitalizzato fa male a causa invece di una pressione eccessiva, bisognerà agire in modo differente. Vediamo come. Solitamente si devitalizza un dente con carie profonde per eseguire poi una ricostruzione o un impianto. Se alla fine del lavoro, il dente non chiude bene e risulta troppo alto, questa situazione porta appunto ad un eccessivo sforzo e pressione del dente trattato. Sarà necessario in questo caso farsi limare il dente in modo che aderisca perfettamente agli altri denti con cui è a contatto. In questo modo si attenuerà la pressione e il dente devitalizzato dolorante smetterà di far male a causa della pressione. In questo caso, come per il dolore post devitalizzazione potrebbero essere prescritti inizialmente dei farmaci antinfiammatori per placare la sintomatica dolorosa. Ovviamente senza sempre abusare dei farmaci e su prescrizione e indicazione del Medico Dentista. Per maggiori informazioni sulla devitalizzazione o se sentite dolore a dente devitalizzato fissate una prima visita senza impegno con lo Studio Dentistico Unisalus Milano. Trovate tutti i contatti all’interno del nostro sito. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? 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